Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |       
Autore: HarleyHearts    12/09/2016    1 recensioni
Lyla ha sempre avuto una vita normale, come tante sue coetanee ventitreenni.
Viveva con la madre e la sorellina minore, in una piccola casetta a schiera a Washington, e divideva le sue giornate tra l’Università e i migliori amici Rebekka e Robert. Andava tutto bene nella sua quotidiana monotonia.
Almeno, era così prima di incontrare in ospedale il nuovo medico pediatra Ciel O’Konnor; 27 anni di pure bellezza canadese, e un passato traumatico alle spalle.
Da quel giorno, da quel lieve sfioramento di mani, tutto è cambiato drasticamente.
L’esistenza di un mondo che credeva impossibile, una guerra sanguinosa che durava da decenni, creature straordinarie... persino Alpha; tutte cose che travolgeranno la sua vita, come un fiume in piena.
Prima storia della serie “Diversi, Simili ed Uguali”
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
capitolo 26
Capitolo 26
Tempo.


Lyla si lasciò accompagnare in camera sua da Ciel che, mentre la scortava al piano di sopra in un religioso e pesante silenzio, con una mano le stringeva un fianco con dolcezza come per darle un lieve sollievo.
La corvina era completamente traumatizzata, e non c'erano parole per descrivere in modo adeguato il suo stato d'animo.
La sua mente era talmente sconvolta, che non sapeva più a cosa pensare nè a come pensarlo.
Era come se una mandria di elefanti africani le fosse passata sopra, lasciandola stordita e sconvolta allo stesso tempo.
Ciel era talmente preso e preoccupato per la propria ragazza, che non si curò nemmeno per un secondo di studiare l'ambiente in cui stavano entrando, che altro non era la camera da letto della corvina.
Se si fosse trovato lì, in un altro momento e in un'altra situazione, avrebbe studiato con curioso interesse le pile di CD e libri, sparsi qua e là per la stanza, e i poster di band Rock/Metal appesi alle pareti; purtroppo non se lo poteva permettere, non al momento.
Lyla si accomodò, quasi automaticamente, sul letto a due piazze al centro della stanza, mentre l'uomo prendeva posto al suo fianco.
- Sfogati - l'invito di Ciel fu appena udibile ad orecchio umano, ma ebbe l'effetto sperato.
Lo capì nell'esatto momento in cui vide il busto della sua ragazza scosso dai forti singhiozzi, e le lacrime oscurarle gli occhi da cerbiatta facendole colare tutto il trucco.
Di riflesso il dottore la strinse a sè; era tremendamente doloroso vederla in quella situazione, lì indifesa e vulnerabile tra le sue braccia.
Lyla cercò di allontanare lievemente il viso dalla maglia chiara del suo ragazzo, con grande disappunto di quest'ultimo - Ti macchierò la maglietta con l'eye-liner e il mascara - si giustificò lei.
- Non mi importa -
- Ma ti resterà la macchia! - ribattè ancora Lyla, facendo alzare gli occhi al cielo al corvino, con fare divertito.
- Vorrà dire che me ne comprerò un'altra nuova -
La sua risposta fece gonfiare le guance a Lyla, come una bimba piccola.
- Lupo ottuso - boffonchiò, indispettita, facendo ridacchiare Ciel.
- Vero. Lo sono - sorrise.
- Un lupo tremendamente ottuso - rincarò la dose Lyla.
Il sorriso sulle labbra di Ciel non si spense minimamente.
- Vero - riconfermò - Ma sono anche un lupo tremendamente sexy - finì, con finta modestia, facendo alzare lo sguardo a Lyla che lo osservava con un sopracciglio inarcato.
Il trucco colato sugli occhi le dava un'aria stranamente buffa.
- E modesto, oserei dire - ridacchiò poi.
Si strinse ancora di più contro il petto di Ciel, ed inspirò il suo profumo a pieni polmoni.
Sapeva di ammorbidente e pulito; un odore che le piaceva da impazzire, e riusciva a calmarla.
In quel momento l'unica cosa che voleva, e doveva fare, era spegnere il cervello e non pensare più a niente.
Purtroppo sapeva che non poteva farlo.
Non ancora.


Quando Lyla e Ciel scesero di sotto, trovarono la madre della ragazza e la sorellina in cucina.
Shannon era intenta a preparare una cioccolata per la piccola Marie che, seduta su uno degli sgabelli in legno chiaro, faceva dondolare le gambe avanti e indietro.
Sembrava tutto normale, agli occhi della ragazza. Come se poche ore prima non fosse successo niente.
Purtroppo sapeva che non era così, e vedere Vieri in un angolo della sua cucina, con in mano una tazza di caffè, fu una conferma.
- Volete qualcosa da bere? - la voce dell'avvocatessa riportò Lyla alla realtà, attirando la sua attenzione e quella del suo ragazzo.
Qualcosa di caldo l'avrebbe aiutata a distendere i nervi.
Lei e Ciel presero entrambi una tazza di caffè; nero per lui, e macchiato con un goccio di latte per lei.
Nella cucina regnava uno strano e pesante silenzio.
L'unico rumore che regnava nella stanza era quello del cucchiaino contro le pareti della tazza in ceramica della piccola bionda di casa.
Con la tazza calda tra le mani, Lyla osservava la sorellina con fare assorto.
Poco prima nel salone Marie aveva fatto alcune affermazioni e domande che, lì per lì, la corvina non aveva analizato a dovere.
Sua sorella sembrava sapere cose che non avrebbe dovuto sapere; o almeno non ancora.
C'erano ancora troppe cose che la ragazza non capiva o non sapeva, e voleva saperne di più.
Anche se, molto probabilmente, altre informazioni sovrannaturali le avrebbero fatto scoppiare il cervello.
- Ora che ci hai detto la verità... - la voce le uscì più roca del previsto - Cosa succederà? -
Shannon si voltò verso la primogenita, dopo aver lasciato un'occhiata rapida a Vieri lontano da lei.
- Partiremo il prima possibile per il Canada. Washington non è più molto sicura, e tu e tua sorella dovete stare al sicuro; tra quelli come noi -
Gli occhi verdi della ragazza si sgranarono, sconvolti.
Lasciare la città?
- Ma non possiamo lasciare la città di punto in bianco, così! Io ho l'Università, e Marie la scuola; come faremo? - chiese, visibilmente agitata, Lyla.
Al suo fianco Ciel le mise una mano sulla coscia - In ogni scuola umana ci sono sempre dei mostri nei corpi docenti. Basterà spiegare loro la situazione, e per il resto ci penseranno loro -
La risposta del suo ragazzo non la soddisfò minimamente, ma non rispose.
Capiva che la loro non era una situazione semplice.
Se suo zio le voleva morte, come aveva ben intuito, non poteva di certo mettersi a piagnucolare come una bambina capricciosa.
C'erano in ballo cose molto più grandi di tutti loro, ma non potevano lo stesso fuggire dalla città come se niente fosse.
Almeno voleva poter parlare prima con Beki e Robert.
Con la texana avrebbe potuto parlare anche subito, con Robert invece avrebbe dovuto aspettare come minimo fino a lunedì.
- Possiamo aspettare fino a lunedì prossimo? - chiese la corvina - Vorrei poter... parlare con Beki e Robert, prima -
La donna non ne era molto sicura, e per questo si voltò in direzione del Beta silenzioso in cerca di qualche consiglio.
- Non dovrebbero esserci problemi - intervenne Vieri - L'importante è stare attenti, e non lasciare mai nessuna di voi da sola o in luoghi isolati -
Le parole del Beta volpe riuscirono a rincuorare la corvina in parte, ma le lasciarono anche una nota amara addosso.
Questo voleva dire che sarebbe stata perennemente sotto sorveglianza?
Per due giorni avrebbe anche stretto i denti.


Un'ora e mezza dopo Vieri se ne era già andato, e l'unico uomo rimasto in casa Moore era Ciel.
- Come ti senti? - le chiese, sull'uscio della porta, indeciso sul lasciarla.
Sentiva che Lyla non stava bene, e non si sentiva di lasciarla così presto.
Sapeva che la corvina davanti a lui era una ragazza forte; non solo lo percepiva, lo sentiva chiaramente.
Come sentiva chiaramente la sua instabilità emotiva.
Ciel aveva imparato a leggere i mini segnali che il corpo della corvina gli mandava, e di conseguenza aveva imparato ad interpretare i suoi stati emotivi.
Ovviamente il suo non era un metodo efficiente al 100%, ma lo aveva aiutato non poco con la sua ragazza.
- Sto bene, Ciel. Tranquillo - cercò di rassicurarlo.
Sapevano entrambi che stava mentendo - Ora sono solo... stanca, e confusa. Incredibilmente confusa - rivelò, passandosi una mano sul viso - Voglio stare un po' da sola, per metabolizzare la notizia -
Il dottore annuì con la testa.
Capiva cosa gli stava dicendo, e le avrebbe lasciato tutto lo spazio di cui necessitava; seppur a malincuore.
- Capisco - mormorò - Se hai bisogno, chiamami. In qualsiasi momento. Io ci sono per te, Lyla -
Ciel le aveva preso d'istinto la mano mentre parlava, e Lyla dovette trattenersi dal non scoppiare a piangere una seconda volta.
Lei, che non era mai stata una ragazza dalla lacrima facile, quel giorno aveva versato più lacrime che in ventitre anni di vita.
Il calore che la sua mano scaturiva, riuscì a tranquillizzare momentaneamente la corvina.
Era incredibile come bastasse un piccolo gesto, da parte del suo lupetto, per riuscire a farla stare meglio.
- Ciel... - lo chiamò dolcemente, stringendogli maggiormente  la mano, in una lieve presa.
Era sul punto di parlare, quando l'uomo la precedette depositandole un bacio sulle labbra e regalandole inseguito un dolce sorriso.
Sapeva perfettamente cosa voleva dirgli, e per questo l'aveva fermata consapevolmente.
Non era il momento. Non ancora.
Per quello ci sarebbe stato tempo, in futuro.
Non avevano alcuna fretta.
Con la mano libera, Ciel tracciò il profilo della guancia di Lyla in una lenta carezza.
Loro due non avevano bisogno delle parole per comprendersi.
Bastava un lieve contatto, uno sguardo, e loro si capivano immediatamente.
Prima di andarsene definitivamente, Ciel depositò un secondo bacio sulle labbra della ragazza, sulle quali indugiò lievemente di più rispetto a quello precedentemente; poi, salito in macchina, sparì dalla vista della giovane corvina.








ANGOLO DELLA MENTE MALATA:
Mi sono presa buona parte del mese di agosto per pensare...e stare un po' tranquilla.
Siamo agli inizi di settembre, e posso affermare con molta fermezza che l'estate 2016 è stata la peggiore della mia vita (persino peggio di quella di quando sono andata in vacanza all'estero con il mio ex e dei nostri amici, e lui è stato così carino da rompere con me a metà vacanza).
Ho sopportato di tutto, e me ne sono capitate di ogni. Sono andata dai lutti familiari, a ragazzi di merda con cui ho avuto a che fare, problemi di salute (miei o dei miei cari)... veramente di tutto. E non mi sono mai lamentata di questo su internet, in questi tre mesi.
Ho continuato ad aggiornare, a rispondere quando potevo ai commenti e ai messaggi privati, e ho cercato di essere il più presente possibile con tutti.
La cosa brutta è che molti di voi non si rendono, realmente, conto del lavoro che c'è dietro ad ogni mia storia e ad ogni mio capitolo.
Cercherò di spiegarlo il più rapidamente possibile, per non darvi troppa noia.
Ancora prima di iniziare a scrivere il primo capitolo di ogni mia storia, scrivo (a mano, con carta e penna) TUTTO lo svolgimento di trama partendo dall'idea iniziale che mi è venuta, snocciolandola molto rapidamente, e scegliendo nel mentre il titolo della storia e i nomi dei personaggi principali.
IO so già cosa "dovrò far accadere" in tutto l'arco narrativo di Diversi, come so già tutto quello che succederà in Simili ed Uguali.
Ovviamente, mentre scrivo i capitoli mi vengono nuove idee, spuntano nuovi personaggi a caso, e cambio alcune cosette... ma questa è un'altra storia.
Dopo aver scritto la trama, e i nomi dei protagonisti, prendo un quaderno (la scelta molto spesso viene a caso) ed inizio a scrivere.
La versione cartacea delle mie storie è sempre un pelino diversa dal capitolo che poi trascrivo al pc, e che voi leggete poi online. Tendo sempre a modificare delle piccole cose, ad aggiungere o a toglierne dell'altre... è questo per me vuole dire doppio lavoro.
Inoltre (chi legge su Wattpad non lo può sapere, ma i lettori di EFP se ne saranno ovviamente accorti) tendo a mettere nella maggior parte delle mie storie i discorsi in grassetto, più altre piccole modifiche nel testo, e questo vuol dire altro lavoro extra che mi auto infliggo. (che non sto a rifare anche su Wattpad quando faccio copia in colla dalla pagina html su cui scrivo, perchè non ho tempo e voglia di farlo una seconda volta).
In più vi dico anche, per chi non lo sapesse o non avesse mai scritto su una pagina html, che questo non funziona come Word perchè non segnala gli errori di battitura perciò (indovinate?) DOPPIO LAVORO quando devo rileggere i capitoli per togliere gli errori che mi scappano (e me ne scappano sempre alcuni, nonostante i controlli che faccio).
Adesso...vi spiego il perchè di tutta questa tiritera assurda, che so che molti di voi non avranno letto.
Ho cercato di spiegarvi in parte tutto il lavoro che faccio, per passione, per le mie storie e per voi. Ho iniziato 4 anni fa a scrivere online e a condividere le mie strampalate storie, per passione, su EFP. Non ho mai agito per le visualizzazioni o la "fama", o qualsiasi altra stronzata di questo genere. Sinceramente a me non mi è mai fregato di raggiungere le grandi cifre di visualizzazioni o commenti... sì, mi fa piacere vedere che c'è gente che legge quello scrivo... ma mi sto rendendo conto che molte persone stanno perdendo la testa, per delle stronzate. Personalmente preferisco molto di più il "metodo di EFP" per quanto riguarda le visualizzazioni, perchè sono private e le vede solo l'autore... ma qua sto divagando.
Io metto davvero il cuore in quello che faccio, ci spendo tempo e fatica per creare anche solo un singolo capitolo... e sentirmi sminuita in quanto "ragazza che scrive online" (scrittrice mi sembra un titolo molto grosso) mi fa male.
Ma male sul serio.
Questa volta non me ne frega assolutamente un cavolo di niente se questa nota viene più lunga del capitolo in sè, ma voglio veramente parlarvi come si deve con sincerità e schiettezza.
Il web non è un bel posto.
Sfatiamo il mito che l'internet è un posto bellissimo, dove le persone si ritrovano in armonia ed allegria, intonando canzoni Disney, perchè NON è assolutamente così.
Sono anni che ho a che fare con i famigerati "leoni da tastiera", e me la sono sempre cavata bene o male. In 4 anni sono stata insultata, derisa, trattata nei peggiori dei modi, ho ricevuto persino della minacce un paio di anni fa... ma sono sempre andata avanti.
Più di una volta ho subito furto di idee, e di mie storie intere persino, e ho avuto a che fare con gente davvero sgradevole, ma sono sempre andata avanti. Ho stretto i denti, e sono andata avanti.
Sono arrivata a vergognarmi della mia passione per la scrittura con tutti, persino con i miei amici e i miei cari, e l'ho tenuta nascosta.
Una cosa che pochi sanno, e che sto tirando fuori solo da un paio di settimane, è che persino i miei più cari amici non sapevano fino a pochi giorni fa che scrivo online. L'ho sempre tenuto nascosto, e avevo il terrore di parlarne (cosa che ho tutt'ora, e sto facendo fatica a smuovermi).
Noi tutti ci troviamo su piattaforme online, che permettono di pubblicare gratuitamente e liberamente le proprie storie (sia originali che fanfic) e di poterle condividere con un milione di persone a noi sconosciute.
Una piccola cosa che a me da personalmente fastidio è che in tanti si stanno dimenticando, o si sono dimenticati, che siamo su una piattaforma libera e gratuita online.
Qui la gente non si dovrebbe scannare perchè capita che due o più persone hanno un'idea comune per una storia e una ff, lo ritengo a dir poco assurdo.
Un conto è subire un plagio di una storia (cosa a me purtroppo capitata sia qualche anno fa che di recente) un altro avere idee comuni. Può capitare che un'altra persona può avere un'idea simile alla tua o a quella di un altro, perchè come l'hai pensata tu la possono pensare altri.
L'ispirazione, e qui parlo più per il mio punto di vista e la mia esperienza, per una storia può venire nei modi più disparati. Si va dalle esperienze di vita personale, dai film/libri/fumetti o da qualsiasi altra cosa che ci circonda. Io sfido chiunque a trovarmi una storia completamente originale, ai giorni nostri, che non sia anche solo lontanamente simile ad un'altra per certi versi a livello di idea iniziale.
Avere idee simili non fa due storie simili.
Io voglio chiedervi scusa per questo sfogo immenso, ma posso solo dire che ne avevo davvero davvero bisogno.
Cercherò di farmi perdonare cercando di pubblicare il prima possibile un prossimo capitolo, ma non me la sento di promettere niente.
Ci tengo anche a ringraziare quelle poche persone che mi hanno scritto messaggi dolcissimi, che mi hanno fatto davvero commuovere e che mi hanno stupita di come delle persone che in fin dei conti sanno pochissimo di me siano riuscite a darmi una scrollata per andare avanti a testa alta.
Grazie davvero.
- Harley




   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: HarleyHearts