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Autore: thankyouzayn    12/09/2016    0 recensioni
"Zayn era sempre lo stesso, forse solamente un po’ più uomo e con un po’ più barba sulle guance. Ma era bello ed affascinante ed Irene si ricordò perfettamente del perché avesse messo da parte gli appunti della signorina Thompson per dedicarsi a lui, per prestargli l’attenzione che si meritava."
© thankyouzayn | 2016
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ATTENZIONE: Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera dei caratteri di queste persone, né offenderle in alcun modo. Vorrei ricordare che il tutto, è solo frutto della mia immaginazione: ovviamente la realtà è ben diversa dai fatti raccontati!

01
 
Irene si chiuse dietro di sé la porta di casa e sulle sue guance, già arrossate, sferzò una folata di vento gelido. L'inverno non aveva mai fatto per lei. Sempre troppo freddo, troppa neve e troppi vestiti da indossare.
L'estate, a sua opinione, era decisamente migliore. Non che a Birmingham si raggiungessero temperature davvero elevate ma, almeno, i cittadini, Irene compresa, potevano levarsi qualche capo d'abbigliamento di troppo.
Le sue scarpe da ginnastica rigorosamente nere, perché non sia mai che potessero in qualche modo sporcarsi, battevano sul marciapiede dove qualcuno aveva già provveduto a spargere un po' di sale per risparmiare a tutti una bella caduta a terra che oltre che fonte di umiliazione avrebbe potuto far gravemente male.
La ragazza s'inumidì le labbra e affondò il viso nella sciarpa, sempre nera, che aveva avvolto al collo in fretta per il poco tempo.
Allie, la sua coinquilina ed anche cara amica l'aspettava al bar del college per bere una tazza di cioccolata calda e per sfogarsi sulle commesse del negozio in cui lavorava, le stesse che passavano più tempo a spettegolare sui ragazzi che entravano nel negozio che ad aiutare i clienti.
Affondò ancora più di quanto fosse possibile il viso nella sciarpa morbida ed aumentò il passo dato che era già in ritardo.
La caffetteria era gremita di studenti che avevano lasciato da parte, per qualche ora, i libri e si erano presi una piccola pausa con qualche amico. Il college, specialmente se si è al primo anno, può essere davvero duro e pesante ed, Irene, condivideva appieno.
Aveva ormai già perso il conto di quante notti era rimasta sveglia per finire di studiare.
Le sembravano ormai lontani i tempi in cui la professoressa Thompson parlava per ore ed ore e lei non faceva altro che prendere appunti. Davvero. Sembrava una vita fa ed, eppure, era appena un anno prima. Quando ancora viveva Londra con la sua famiglia e le superiori, a confronto, erano una passeggiata.
La grande porta in vetro sbatté alle sue spalle ed Irene si alzò sulla punta dei piedi per cercare la sua amica. Con il suo metro e settanta poteva vantare una statura notevole ma ciò non voleva dire che qualche volta dovesse ricorrere anche lei a stratagemmi simili, soprattutto se doveva individuare qualcuno in mezzo a tanta gente. Allie, proprio al terzo tavolo sulla sinistra, si stava sbracciando per farsi notare.
Con il suo metro e cinquanta, Allie, invece doveva spesso ricorrere alle punte, ma non si lamentava, anzi rideva e diceva di avere in futuro assicurato come ballerina. Il fatto che poi fosse così scoordinata da quasi far paura era solamente un dettaglio.
Irene lasciò scivolare la borsa dalla sua spalla fino a farla atterrare sulla panca su cui si era da poco seduta prima di sorridere all'amica e togliersi sciarpa e cappotto.
Pescò dalla borsa il suo fedele burrocacao e sospirò soddisfatta quando si rese conto di aver raggiunto, finalmente, il suo traguardo.
«Dio, che freddo», borbottò ed in risposta Allie annuì con fare comprensivo. Anche lei preferiva decisamente l'estate.
La cameriera, con un grembiule nero allacciato in vita ed un sorriso cordiale si accostò al tavolo con un piccolo bloc-notes tra le dita ricoperte di anelli.
«Cosa vi porto ragazze?»
Le due si scambiarono una breve occhiata prima che Irene «Due cioccolate calde, grazie» dicesse, con un sorriso ben aperto sulle labbra leggermente screpolate.
La ragazza sparì pochi secondi dopo, giusto in tempo prima che Allie esordisse con un «Giuro, un giorno di questi mi licenzio».
Andava avanti così ormai da mesi, bene o male dal secondo giorno di lavoro: quando aveva scoperto che le restanti colleghe avevano più ormoni in corpo che cervello.
«Non fanno altro che parlare di ragazzi e della loro ultima scopata», disse anche, abbassando il tono di voce per mantenere una certa riservatezza riguardo determinati argomenti.
«Sono sicura che neanche un uomo ne parlerebbe così tanto.»
Irene ridacchiò appena. Aveva sentito ormai così tante storie riguardo le fantomatiche commesse che ormai era quasi sicura di conoscerle anche lei, pur non avendole mai viste di persona.
C'era Cassie, la capellona bionda che passava sempre più tempo dalla parrucchiera per far diventare sempre più platino i suoi capelli già chiari.
Debby che si metteva il rossetto rosso per tutte le occasioni e aveva sempre in bocca una gomma da masticare.
Ed infine non poteva non mancare Emely che passava il tempo a limarsi le sue unghie pitturate di un colore diverso ogni giorno.
Insomma, tre ragazze davvero a posto, come si divertiva a definirle Allie, in modo puramente sarcastico.
«Ho bisogno di una persona normale là dentro. Una sola, una che può lasciarmi continuare sulla buona strada e che non mi faccia avere la costante voglia di uccidere una delle tre o, nel peggiore dei casi, tutte.»
Irene sollevò gli occhi verso il soffitto della piccola caffetteria e poi si lasciò andare in una risata divertita perché nonostante sentisse questa storia almeno due volte al giorno non riusciva a stufarsi ed a non cedere alle risate.
S'interruppe solamente quando la cameriera posò gli ordini sulla superficie in legno del tavolo.
«Come riesci ad essere sempre così melodrammatica?» Chiese quindi, appoggiando il mento sulle mani congiunte.
L’amica scrollò le spalle, afferrò la tazza bianca e soffiò per qualche secondo, in un vano tentativo di raffreddare appena il contenuto. Irene presto la imitò.
«La tua giornata com’è stata fino ad ora?» Chiese a quel punto Allie, immergendo le dita nei capelli neri tagliati a caschetto per sistemarseli dietro le orecchie.
Il maglione viola scuro, quelle dalle maniche larghe, le scivolò sul braccio mostrando un paio di braccialetti ed il tatuaggio sull’avambraccio.
«Stavo studiando», rispose Irene, sorseggiando la sua cioccolata calda e spostando di tanto in tanto gli occhi sui vari tavoli.
Lei, a differenza della sua amica, era portata per concentrarsi solo ed unicamente sullo studio. Fare qualche lavoretto durante il giorno e passare poi le notti sveglia sui libri non faceva per lei.
Allie, invece, non sembrava avare particolari problemi, nonostante dormisse quattro cinque ore sei giorni su sette. Era una di quelle persone che anche con poche ore di sonno avevano abbastanza energie per fare tutto ciò che preferiva.
«Avrei una cosa da proporti», proruppe a quel punto Allie, perché parlare di lavoro e scuola durante la sua pausa pranzo lo si poteva fare per un massimo di dieci minuti.
Assolutamente non si poteva andare oltre. Era una regola che la ragazza dai capelli corti e scuri aveva stabilito fin dal subito.
Irene unì tra loro le labbra fino a formare una linea e con un cenno del capo la spronò a continuare anche se lei idee della sua amica non erano sempre buone. Più di una volta le era capitato di declinare l'offerta.
«Voglio uscire questa sera, lasciarmi alle spalle il lavoro ed i libri. È sabato. Dimentichiamoci di tutto e divertiamoci.»
La ragazza questa volta dai lunghi capelli biondi s’inumidì le labbra e poi incrociò le braccia al petto mentre si appoggiava meglio allo schienale della panca.
Doveva ammettere che anche a lei sarebbe piaciuto fare qualcosa di diverso.
«C’è un pub molto carino, qui in zona. È aperto fino a tardi», continuò imperterrita Allie. «C’è la musica e potremmo trovare un paio di ragazzi carini e farci offrire da bere. Che ne dici, ti piace come proposta?»
Irene rise divertita dalle parole dell’amica e si ritrovò ad annuire ancora prima che ci potesse pensare davvero.



Note autore:
Buonsalve a tutti. Questa volta sono passati solamente due mesi da quando ho pubblicato l'ultima volta. Esattamente come un anno fa, mi presento qui appena iniziano le scuole. A dire la verità avrei voluto farlo ieri ma tra una cosa e l'altra non ho fatto in tempo e quindi, come al solito, lo faccio quando trovo uno spazio vuoto in mezzo ai miei impegni (che non sono molti ma sorvoliamo).
Allora nell'aria ci sono un po' di novità ma, prima di parlare di ciò, spero che abbiate avuto un buon primo giorno di scuola e volevo farvi un enorme imbocca al lupo per l'anno che verrà e per tutti quelli che, come me, hanno la maturità.
Se devo essere sincera io ho una fifa blu al solo pensiero.
Per il resto spero che la vostra estate sia stata memorabile e che vi siate divertiti e soprattutto riposati dato che da oggi iniziano le levataccie e le studiate enormi.
Bene, detto ciò, parliamo un po' della storia.
Quello di oggi è un mini capitolo, composto solo da mille e ventotto parole che serviva a me per dare inizio alla mia nuova storia.
Vi devo svelare un segreto. Quando ho finito ELBOAOI e poi pubblicato Don't Let Me Go, avevo intenzione di scrivere e successivamente di pubblicare una storia che avesse come protagonista principale il nostro Harry ma, purtroppo, sapete bene che la mia fonte d'ispirazione è il mio caro e amato Zayn, quindi una notte, stufa di non avere più un'idea decente per la mente, ho buttato giù questo esatto pezzo che ho pubblicato oggi ed ho deciso che da quel momento in poi la storia sarebbe stata questa.
Mi scuso se per caso ho illuso qualcuno ma io, come al solito, sono quella che cambia idea all'ultimo minuto.
Quindi, in poche parole, anche questa volta ci sarà Zayn, in luoghi e circostanze diverse ma è sempre lui.
Inoltre, perché è giusto e mio dovere tenervi aggiornate, se per caso qualcuno è già stato sul mio profilo e ha letto
Winter (basta che clicchiate sul titolo per andare a leggerla) vi accorgerete che la ragazza, Irene, è proprio quella di questa storia.
Ho deciso, infatti, di prendere come spunto una mia os e di costruirci una storia intorno.
È passato un anno da quando si sono incontrati per la prima volta e quindi ci saranno un po' di cambiamenti (com'è giusto che sia), alcuni dei quali già si capiscono in questo capitolo, e tutti gli altri verranno svelati un po' alla volta.
Ad Irene, in più, ho deciso di affiancare la spumeggiante Allie che oltre ad essere la sua migliore amica è anche la coinquilina. Non preoccupatevi, presto arriveranno anche i ragazzi.
La mia OT5 non può assolutamente mancare.
Inoltre, vi faccio presente, che l'intera storia si svolgerà a Birmingham. Se devo essere sincera anche su questo aspetto, non mi piacciono molto i luoghi comuni e poi, dopo un po' di ricerche, ho scoperto che proprio nel college di questa città ci si può laureare in arte e, in fondo, questa sarà un po' alla base dell'intero racconto.
Bene, direi che il resto dovrebbe risultare tutto chiaro ma, qualora doveste avere dei problemi non esitate a chiedere.
Ah, vi rendo noto che quest'anno, diversamente da quello passato pubblicherò ogni due settimane, giusto per avere un po' più di agio con la scrittura dato che non ho ancora finito questo aspetto, e per non fare ritardi come ho fatto qualche volta.
Bene, penso di avervi detto tutte le novità e di essere stata esauriente.
Come al solito, prima di abbandonarvi, vi lascio un paio di link in modo che così poi potrò dileguarmi alla svelta.
Dunque, per vedere tutto quello che ho pubblicato nei mesi passati basta che cliccihiate
qui e che per contattarmi potete usare anche Ask (anche se non lo uso molto ed è ormai passato di moda).
E, come sempre, la pubblicità al mio baby (perché mi piace un sacco). Vi lascio direttamente il suo canale
Youtube e spero che chiunque non si sia già iscritto lo faccia la più presto.
Ok, ci siamo. Vi auguro quindi una buona settimana di scuola e vi abbraccio tutti forte. Sono già impaziente di pubblicare il secondo capitolo.
Aggiungo solo che mi scuso per eventuali errori grammaticali non visti e che provvederò il più presto a correggerli.
Quindi semplicemente alla prossima. All the love. xx
-Micol :)
  
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