Fanfic su artisti musicali > Queen
Ricorda la storia  |      
Autore: Soana    12/09/2016    2 recensioni
Ciao a tutti! Questa è la mia primissima FF, ho scelto di dedicarla ai Queen, una delle mie passioni. In particolare, alla coppia Brian/Roger. Siamo all'interno di una delle leggendarie feste della band, ma cosa passa realmente nella testa di Roger Taylor? E' una oneshot, l'ho scritta di getto, spero vi piaccia, se vi va, scrivetemi tutto ciò che pensate nei commenti, leggo volentieri qualsiasi opinione! Grazie!
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Brian May, Roger Taylor
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Non era solo lui ad essere incredibilmente dolce, lo era anche il suo maledetto profumo. Sapeva di borotalco. Sì, esatto, quello che si mette sul culo dei bambini. Gli altri uomini utilizzano profumi da macho, che ne so: “tempesta orientale”, “passione rovente”, “seduzione implacabile”, ma lui no, adorava sto cazzo di profumo al borotalco. Porca troia. Ogni volta che mia moglie cambia il pannolino a nostro figlio, mi viene in mente lui, è come una saetta, è come uno scalpello conficcato nel marmo, non ce la posso fare. Sono un cazzo di donnaiolo, ho avuto più donne io che l'Inghilterra millimetri di pioggia, e mi piacciono sai? E allora come accidenti ci sono finito in questa situazione? E come cazzo mi sono ritrovato a desiderare di ficcare la mia maledetta lingua in quella bocca, le mie mani in quei riccioli, il mio cuore in quelle mani? Sono fottuto, e lo so bene.
Darling, sei tra noi?” Freddie apparve alle mie spalle all'improvviso, con una birra media ghiacciata in mano, lo adoravo.
“Sì, darling, mi ero allontanato un attimo per prendere una boccata d'aria, è per me quella birra vero?”
Mi si accostò con un'espressione indecifrabile negli occhi neri, e me la porse.
“Naturalmente, biondo. Ma torna dentro, è una cazzo di festa dei Queen, e l'ultima volta che ho controllato eravamo in quattro, baby.”
Non ebbi nemmeno il tempo di replicare perché sparì quasi fluttuando (era umano quell'uomo?), ingollai la birra in tre sorsate e rientrai nella villa.
John avanzò subito verso di me barcollando vistosamente: “Ruooger, dove eri finito? Vieni a farti un goccetto con mueee, sciono stanco di quel branco di oche in calore”, mi disse indicando un gruppo di modelle semi-nude che ci salutavano con fare ammiccante.
“Credo tu abbia bevuto abbastanza Deacy, vuoi fare la fine dell'altra volta? Se smetti di vomitare tra tre giorni e dobbiamo di nuovo posticipare la sala di registrazione, lo senti tu Freddie.”
Scoppiò a ridermi in faccia, e mi abbracciò con la forza di un boa constrictor: “Hai ragione cazzo. A proposito, vai a vedere dov'è finito quel culo secco di Brian, è sparito da mezz'ora e non era molto lucido nemmeno lui, scommetto cento sterline che è di nuovo in quella merda di terrazza con il naso all'insù”. Eccolo lì: il pugno alla bocca dello stomaco. Il momento in cui tutto si ferma e lo vedi. E capisci. Senza dire una parola mi voltai e salii le scale, dirigendomi verso la terrazza. In mano, una bottiglia di birra mezza vuota, nel cuore, un groviglio di spine e acido solforico.
“Mi spieghi che cazzo di problema hai? E' in corso una festa epica, piena di bellezze mozzafiato e alcool a fiumi, e tu che fai? Ti rintani in questo buco merdoso a fissare il cielo, dai, torniamo giù, veloce!”
“Mi spieghi qual è il tuo di problema?”, mi fissò con quello che voleva sembrare disappunto, ma anche così sembrava un cucciolo di koala.
“In queste notti la Terra passa nello sciame meteorico delle Perseidi, è uno spettacolo meraviglioso, e non ho intenzione di perdermelo! E poi sono già abbastanza ubriaco, si fotta l'alcool.” Mi voltò le spalle e mi ritrovai a fissare per un momento quella massa di riccioli neri, desiderando più di ogni altra cosa di ficcarci dentro il viso. “Sciame meteo che?? Ma ti ascolti quando parli?? Siamo ad una cazzo di festa, lascia le tue boiate da scienziato pazzo per un'altra sera e vieni a divertirti per una volta!”
Non volevo utilizzare veramente quel tono. Ero incazzato. Perché quelle fottute stelle meritavano tutta la sua attenzione (e tutta quella dedizione) mentre a me voltava semplicemente le spalle, come se fossi l'ultimo degli stronzi? Lo odiavo. Odiavo il modo in cui era capace di influenzare il mio umore, odiavo la morsa in cui mi teneva, odiavo l'effetto che aveva su di me. Quell'interminabile momento di silenzio venne interrotto da una scia luminosissima che attraversò il cielo in poco meno di un istante. Lui si voltò verso di me. “L'hai vista? Era perfetta. E non provare a dirmi che non ne valeva la pena, stronzo.” Mi sorrise. Finii la birra in un unico sorso, celando una lacrima. “Spero tu abbia espresso un desiderio Rog, dicono funzioni, anche se in qualità di scienziato io non...” Fu la follia di un attimo, e le mie labbra si incollarono alle sue, le mie braccia si strinsero attorno al suo corpo magro, la mente completamente annebbiata. Profumo di borotalco nei suoi capelli.
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Queen / Vai alla pagina dell'autore: Soana