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Autore: Rick900    12/09/2016    1 recensioni
Tratta da L'inaspettato successore
La storia si basa sulla puntata sopra citata, ma modificata nel modo in cui penso debba svolgersi. Spero che la apprezziate e che ne venga fuori un capolavoro.
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Dal testo:
-Io mi tiro fuori e dato che non siamo più fidanzati ho già in mente altri progetti.
- Cioè ti farai consolare dalle altre tue fidanzate? Se è così allora non mi importa niente di te stupido mezzo uomo!
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- Coraggio tesoro va a parlargli sono sicuro che non è arrabbiato con te.
- Non farlo, quel figlio degenere ha avuto la lezione che si meritava. E comunque il tuo fidanzato da questa sera stessa è Ryoga.
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*No, non lo farà mai.*
*Ora sai quanto tu sia stata stupida nella tua vita Akane Tendo*
Genere: Comico, Drammatico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ranma
 

Da quando stamattina ho mangiato quello stupido dolcetto che lui ha preso alla funzione commemorativa, non ha fatto altro che ignorarmi ma sapevo che i guai erano ancora all'inizio. Conoscendolo cercherà di vendicarsi in tutti i modi possibili e io non devo far altro che stare attento ai tiri che mi gioca, e il mio sesto senso mi avverte di un cambiamento che mi stravolgerà la giornata.
Il pomeriggio non tardò ad arrivare e nemmeno la sua faccia tosta a rinfacciarmi gli anni che ha "speso" per crescermi.

- Sei solo uno sfaticato, stai saltando gli allenamenti tutti i giorni e come se non bastasse ti rimpizzi di cibo daanti alla tv insieme a quell'aguzzina di Nabiki e non fai altro che ignorare gli ordini del maestro. Anche da scuola si lamentano di te!
- Senti da chi viene la predica.
- Non provi nemmeno un po' di gratitudine per averti cresciuto fino ad oggi?
- Che cosa? Ma non ti rendi conto di quanto io abbia sofferto per causa tua?
Lo vedo voltarsi verso un cespuglio dove ignoravo vi fosse nascosto...

-Ryoga! Bravo hai deciso di accettare. Nelle arti marziali non ci sono parenti che tengano e ho deciso che sarà Ryoga a succedermi.

Forse avevo capito male, ed infatti preferri fosse così.
A cena fece il suo stupido annuncio a tutti e io non feci una piega, continuavo a mangiare mentre Lui e Soun continuavano a parlarne. Akane non reagì bene perché voleva che io facessi qualcosa e chiaramente a me non importava nulla.

- E perché dovrei fare qualcosa scusa?
- Come sarebbe a dire perché?!
- Hai capito troppo bene. Tu ti sei arrabbiata con me solo perché Kodachi e Shampoo mi si erano appiccicate come sanguisughe e mi hai colpito senza darmi neanche la possibilità di spiegare. Inoltre questa storia del fidanzamento non ti è mai andata giù. Io mi tiro fuori e dato che non siamo più fidanzati ho già in mente altri progetti.
- Cioè ti farai consolare dalle altre tue fidanzate? Se è così allora non mi importa niente di te stupido mezzo uomo.

Lì fu il colmo, potevo sopportare tutto ma se c'era una cosa che proprio odiavo era che qualcuno mi chiamasse mezzo uomo. Non avevo scelto io quella vita di allenamenti e non avevo scelto io di essere metà uomo e metà donna. Mi alzai dal tavolo e me ne andai in camera mia pronto ad andarmene da quella casa dove avrei smesso una volta per tutte di patire le pene dell'inferno.
 

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Akane
 

Senza finire la cena si alzò dal tavolo e se ne andò in camera sua.
*Come ha potuto dire quelle cose? Come può dire che a me non importa niente di lui?*

- Akane, credo che questa volta tu abbia esagerato.

Mio padre aveva un tono quasi triste e dispiaciuto.

- Io avrei esagerato? E lui allora?
- Sì è vero- Intervenne Nabiki - Ma se ci pensi lui ha detto la verità tu invece hai girato il coltello in una piaga profonda e dolorosa. Sai bene quanto lui odi essere
chiamato così.

Nabiki forse aveva ragione ma non mi importa nulla, come ha detto lui il patto è rotto.
Lo sentimmo scendere le scale di corsa mentre si recava in cucina da Kasumi, chissà cosa gli passava per la testa.

- Coraggio tesoro va a parlargli sono sicuro che non è arrabbiato con te.
- Non farlo, quel figlio degenere ha avuto la lezione che si meritava. E comunque il tuo fidanzato da questa sera stessa è Ryoga.
- Ma Saotome cosa dici?
- Quello che penso Tendo, abbiamo fatto il patto che il mio erede avrebbe sposato una delle tue figlie ed io ho scelto.
Nabiki intanto ascoltava tutto tirando fuori uno dei suoi soliti sorrisetti mentre invece Ryoga non faceva altro che vantarsi di essere meglio di Ranma.
- Scusate, devo fare un annuncio.
- Dicci Kasumi, cosa c'è che non va?
- Si tratta di Ranma, ha deciso di lasciare la città. Partirà domani mattina presto.

Corsi immediatamente in camera sua per parlargli. Mi tremavano le gambe perché sapevo che farmi perdonare sarebbe stato difficile. Entrai nella sua stanza e lo vidi rannicchiato sotto le coperte.

- Vattene, non voglio vedere nessuno.
- No, prima voglio sapere perché te ne vuoi andare.
- Perché io qui non sono gradito quindi tolgo il disturbo e se stavo qui è anche perché ero il tuo fidanzato ma ora non lo siamo più.
-  Quindi scappi con la coda tra le gambe?
- Sai già la mia risposta, in fondo io per te sono solo uno zerbino da pestare quando sei arrabbiata o quando vuoi sfogarti su di me senza motivo. Fatti un esame di coscienza prima di giudicare gli altri.

*Ranma come al solito sei un idiota e non capisci proprio nulla.*

Me ne andai nella mia camera e affogai tutto il mio dolore nel cuscino, ripensando effettivamente a tutte quelle volte che lui provava a dirmi qualcosa, ma io gelosa come sono non gli ho mai dato l'opportunità di spiegare ed ora eccone le conseguenze. Se solo potessi tornare indietro... il mio orgoglio mi impedisce di chiedergli scusa e lui arrabbiato com'è non mi perdonerà mai.
Rimasi sola con la mia coscienza che al contrario di tutti era lei a giudicare me sporca e non viceversa.

*Contenta ora? Guarda cosa hai fatto*
*Non è vero, non è colpa mia*
*Sii sincera con te stessa. Credi che avrebbe lottato per te se tutte quelle volte tu lo avessi aiutato e mostrato un minimo di comprensione nei suoi confronti invece di trattarlo male?*
*S-sì...*
*Avrebbe lottato per te se tu ti fossa decisa ad ammettere i tuoi sentimenti verso di lui?*
*Ancora Sì*
*Sai bene quanto la parola mezzo uomo gli dia fastidio, per così dire... gli cade il mondo a dosso, eppure non hai perso occasione di usarla. Credi che farebbe bene a perdonarti dopo tutto ciò?*
*No, non lo farà mai.*
*Ora sai quanto tu sia stata stupida nella tua vita Akane Tendo*


E tutto ciò era maledettamente vero, mi avevano strappata via da lui e io non avevo fatto altro che criticarlo, deve essersi sentito tradito. Senza rendermene conto mi addormentai e il mio ultimo pensiero andò a lui.

*Ranma, come puoi lasciarmi qui con Ryoga e fingere che non te ne importi nulla? Come puoi andartene senza prima sapere quello che provo per te? Come puoi andartene e vivere senza di me? Ti Odio.*
 

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Ranma
 

Quando aprii gli occhi notai l'ora sull'orologio: Le 7:00 AM
Raccolsi lo zaino da terra e saltai fuori dalla finestra per andare in stazione, fuggire lontano da quella città era l'unica cosa che potevo fare. Avrei detto addio a tre fidanzate appiccicose che non volevo, avrei detto addio ad un maniaco che non faceva altro che palparmi il seno quando mi trasformavo in ragazza, avrei detto addio ad uno dei miei tanti pretendenti maschi, al mio rivale per Akane e a Mousse (che si considerava mio rivale per la mano di Shampoo) e poi avrei detto addio ad una fidanzata che non mi voleva e che non mi accetta per come sono. Avrei vissuto lontano dalle arti marziali, in una piccola casetta sulle montagne dove regnava la pace più assoluta... per farla breve avrei detto addio ad una vita di STRESS.
Erano già le 8:00 ed ero a metà strada, un altro po' e sarei arrivato in stazione e avrei preso un treno per la Città più lontana da quella in cui ho vissuto fino ad ora.

- Ranma!
 

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Akane
 

Aprii gli occhi e mi guardai intorno, l'orologio segnava le 7:45, riordinai la mia mente scombussolata e mi ricordai della sera precedente. Corsi nella camera di Ranma sperando che tutto fosse un incubo, cosa che si rivelò non vera. Tutte le sue cose erano sparite e aveva lasciato un unico foglietto con sopra una sola parola: ADDIO.

- Rassegnati, lui ora è andato via. Ci sono io per te da oggi in poi. Dimenticati di quel buono a nulla e sposa me piuttosto. Io posso renderti molto più felice di lui.

Ryoga era in piedi vicino alla porta e la guardava con desiderio.

- Questo mai, no tu non sai niente di quello che voglio o di quello che provo. Non lo lascerò mai andare via, anche se a volte è scorbutico con me si è sempre dimostrato una persona migliore di tutti voi altri messi assieme, è LUI L'UNICO CHE MI SAPPIA RENDERE DAVVERO FELICE.
- Allora non perdere tempo. - Disse Nabiki che intanto era rimasta lì dietro ad ascoltare tutta la conversazione.
- So che Ranma prenderà il treno delle 8:15.
- Ma io...
- Hai detto che lui ti rende felice no? Allora cosa aspetti ad andare da lui?
- Sì hai ragione.

Uscii di casa e mi misi a correre erano quasi le 8:00 quando lo vidi andare verso la stazione e alle 8:10 precise si fermò davanti al treno che avrebbe dovuto prendere.

- Ranma!
- Perché sei venuta? P-Chan non ti rende forse felice?
- Che intendi con P-Chan?
- Non ti sei mai accorta che Ryoga è il tuo P-Chan? Prova a bagnarlo e vedrai.

Improvvisamente l'orrore di averci dormito insieme mi travolse la mente, ma accantonai i pensieri e i trattamenti da riservare a quel maiale più tardi.

- Comunque non hai ancora risposto: Perché sei venuta?

Mi fiondai tra le sue braccia e lo strinsi forte a me per non farlo scappare.

- Ti prego, ti scongiuro. Non andare via.
- Ma Akane io...
- Per favore, tu non puoi farmi questo! I-io... ti amo.

A quelle parole si sciolse e ricambiò il mio abbraccio, tutto quello che avevo sempre desiderato ora si è avverato e io non posso che ringraziare la mia coscienza per avermi fatto aprire gli occhi.

- Sei sicura? Non ti vergogni di me e del fatto che io sia...
- No, assolutamente no. A me piaci cosi come sei.
- Anche io ti amo.

Detto ciò lo baciai, un bacio delicato che pian piano si fece sempre più intenso.
Tornammo a casa per scoprire poi tutta la verità.

 

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Intanto a casa Tendo


- Come è andata Nabiki?
- Tutto bene, è filato liscio come l'olio.
- È stata dura Tendo ma finalmente siamo riusciti a farli dichiarare.
- Devo ammettere che questa volta hai superato te stesso amico mio, non avrei saputo fare di meglio anche se fingere a quel modo è stata dura.

I due non si erano accorti che i rispettivi figli erano dietro di loro e avevano sentito tutto.

- Ma bene! Quindi ti sei preso gioco di me vero papà?

Akane era diventata viola dalla rabbia ed era già pronta a suonarle di santa ragione al povero padre.

- No aspetta tesoro, posso spiegarti davvero... giuro che non era mia intenzione.
- Ti stai solo arrampicando sugli specchi idiota!

Dopo il forte pugno, nel tetto si era formato un buco enorme.

- E tu paparino, cosa hai da dire a tua discolpa?
- Figliolo ti prego ragiona un attimo...
- Questa me la paghi!

Un calcio potente ed un secondo buco nel soffitto comparve in meno di due secondi. Ma non era ancora finita, Akane doveva vedersela con un certo P-Chan. Che in quel momento si era avvicinato a lei per parlarle.

- Akane ascolta...
- Dimmi P-Chan...
- Ascolta io volevo dirtelo prima o poi ma tu non...
- Intendi cercare ancora scuse mentre cerchi di scappare? Razza di porco!

Il pugno più forte del mondo creò un terzo buco nel soffitto.

Cinque minuti dopo, un panda, un uomo e un maialino nero galleggiavano nello stagno del giardino di Casa Tendo.

- Date le circostanze, vuoi rimangiarti quello che mi hai detto alla stazione poco fa? Perché io intendo non farlo.

La ragazza sfoggiò uno dei suoi migliori sorrisi e si rivolse estasiata al suo fidanzato.

- No, tutto questo mi ha fatto capire che se non te lo avessi mai confessato a quest'ora ti avrei perso e per te penso sia lo stesso.
- Esatto.

E anche quella fatidica giornata era passata, ora entrambi avevano una ragione per non separarsi.

   
 
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