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Autore: kannuki    01/04/2005    4 recensioni
Due mondi sotto un'unica egemonia. La Terra, devastata da terremoti e la Luna, colonizzata e trasformata in un'immensa prigione, obbediscono alle leggi dure imposte dai governatori della Dawn. Amora deve recarsi al più presto sulla stazione abitante e deve farlo in fretta, ma ha bisogno di un 'passaggio'... Spero di non fare una schifezza, mai scritto un racconto di fantascienza prima. Commenti e critiche: tutti ben accetti!
Genere: Azione, Drammatico, Romantico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Incredibile siamo riusciti a fare bella figura

Hammer

 

Incredibile siamo riusciti a fare bella figura! Pensò il capitano Thomas Ferr dentro di se, guardando Penny seduta rigidamente davanti a lui.

La ragazza gli lanciò un’occhiata e rivolse lo sguardo altrove. “Non si può fare niente per aiutarla?” domandò a bassa voce rigirando una lattina di succo d’arancia concentrato.

Ferr la guardò per un po’ alzando le sopracciglia. ”Non metterò a repentaglio la vita dei miei uomini per una carcerata scappata dal Pianeta Due con una bomba in corpo!” Affermò secco.

 

Penny annuì e guardò la Klondike che viaggiava sola nello spazio, verso la Dawn “dovrete abbatterla?” domandò col cuore pesante, tirando a se le gambe e dondolandosi leggermente.

“In teoria o possiamo lasciare che esploda.

Ad Harlan prenderà un colpo” sussurrò a bassa voce fra se.

“Quel tipo seccante che viaggia insieme alla sua amica?”domandò contento di aver trovato una scusa per impicciarsi della vita di quella donna così attraente che aveva visto nell’ologramma.

“Si...un tipo fastidioso. Le ha causato problemi, vero? Immagino che vi avrà urlato come un matto di non graffiargli la Klondike. Sarò svenuto, il momento in cui è stata arrembata. Ridacchiò a mezza bocca, desiderosa solo di vederlo.

“Ha urlato e ha dato di matto. Ma ha urlato molto di più quando ha saputo che lei era in pericolo, signorina. Ci ha dato il suo benestare per distruggere la nave...aveva a cuore solo la sua salute in quel momento” commentò spensierato vedendola sollevare lo sguardo sorpresa.

Che novità! Pensò Penny sghignazzando dentro di se. Era vero? Non era da Harlan, dire una cosa del genere.

“Possiamo farla trasferire sulla nave della sua bella amica”le disse di proposito rimediandosi un’occhiata guardinga.

“Sulla nave della mia bella amica single...ma si, perché no?” domandò calcando bene sulla parola single, sicura che Nora ne sarebbe stata felice. Aveva un debole per quei ‘maschioni tutti muscoli’..e il capitano era un bell’esemplare che presto sarebbe entrato nella collezione di quella mantide.

 

Quando la passeggiata d’acciaio fu agganciata al boccaporto della Virago, senza provocare alcun danno alla navetta - bus, Nora fu la prima persona che Penny vide.

Si abbracciarono per un breve istante, scambiandosi due battute stupide che risuonarono nel condotto nel seguente modo:

Perché sei scappata da quel paradiso in terra pieno d’uomini? Ma l’hai visto il capitano?”

“Certo che l’ho visto e ne ho visti parecchi, cara la mia amica single che ha fatto colpo sul bel capitano!” ridacchiò divertita “e ho sottolineato la parola single con fervore!”

“Questa è una delle cose per cui ti adoro!” Nora alzò le sopracciglia comicamente e sorrise “allora, facciamo un bello scambio di ostaggi: ti lascio sola con Harlan e Leroy che sta per impazzire e me ne vado a conoscere il bel capitano.”

E Leroy?” sussurrò curiosa abbassando la voce 

Nora alzò le spalle e le diede la schiena “mi conosci!” esclamò affettandosi a raggiungere la Hammer.

 

Virago

 

Ma pensa tu con che faccia si  presenterà la dentro. Dio, vorrei esserci! Pensò Penny dirigendosi nella plancia della Virago. Che cotte fulminanti, quella donna mi fa paura a volte!

Aprì la porta metallica, trovandosi di fronte uno stupidissimo Harlan in procinto di andarle incontro.

La guardò per un po’ col viso cupo “mi hai graffiato la nave.”La rimproverò con le mani sui fianchi.

Penny sorrise e indicò la Hammer “quando hanno sparato gli arpioni dovevi esserci, dovevi sentire l’urla di dolore della tua creatura che soffriva mentre le aprivano le budella con le loro lame taglienti..”

La descrizione più truculenta che le venisse in mente, pur di farlo soffrire, uscì dalla sua bocca come un fiume in piena.

Harlan la ascoltava senza dar segno di cedimento emotivo, cosa che fece infuriare Penelope “cavolo non te la prendi…e io che ci speravo tanto!” esclamò col broncio facendo un cenno di saluto a Leroy che passò e diede un colpo in testa a Preverte imbambolato.

Che avevamo detto?”

Quella frase sibillina lo fece riprendere. Afferrò la mano di Penny e la portò via in fretta. “Beh? Che è successo?” domandò mezza divertita dal suo strano comportamento. Inconsciamente intrecciò le dita con le sue e la strinse. Quando giunsero sulla sala d’osservazione, con l’universo come unico sfondo, Penny pensò che doveva avergli dato di volta il cervello.  

 

Harlan la guardò ed era il ritratto della serietà. “Me ne frego della nave, tu sei più importante…e insostituibile” mormorò a bassa voce facendola restare di sasso.

“Ah…beh, sei carino..” Sussurrò un po’ imbarazzata. “E non potevi dirmelo di la?”

“No.” Affermò abbracciandola e sentendola un po’ rigida “di la c’è l’ odore dei circuiti sovraccarichi…qua ci sei solo tu”

Penelope sorrise e si rilassò, rispondendo al suo abbraccio “un’altra cosa carina. Non saranno troppe in una giornata sola?” domandò sentendo che le baciava la fronte e i capelli.

E la terza no?” le disse sorridendo e scostandola lievemente da se.

“E’ carina la terza?” domandò sentendolo avvicinarsi.

“E’ molto carina”

 

Klondike  

 

Amelia digitò il codice segreto che l’ingegner Cage le aveva fatto imparare a memoria e si collegò con il Pianeta Due che attendeva impaziente di sentire ‘il botto’ della Dawn. Quando le rispose la voce scontrosa di Rydell, la ragazza trattenne un sospiro di stizza “sto viaggiando verso la stazione. Sanno che ho la bomba con me ma non penso faranno niente per fermarmi. Annunciò greve, con gli occhi rossi per il prolungato pianto.

“Adesso togliti dalle palle e fammi parlare con Cage” esclamò mandandola al diavolo dentro di se.

 

L’uomo, ritratto del dolore allo stato puro, prese la comunicazione con un gesto stanco “ciao Amelia”

“Ciao Eric…bella stronzata che ho fatto. La comunicazione è schermata?” mormorò dopo un secondo, girando lievemente sulla ex- sedia di Leroy.

Cage pigiò un tastino e annuì “adesso si.”

Amelia sorrise amara. “Non ci arriverò mai alla Dawn. Il tempo sta per scadere e questa bagnarola viaggia ad un regime troppo basso” annunciò depressa “mi dispiace”

“A me dispiace per te. Ho cercato in tutti i modi un’altra soluzione...non l’ho trovata” mormorò togliendosi gli occhiali abbassando le spalle sotto il peso della propria colpa.

La ragazza sospirò e guardò l’enorme spazio davanti a se “farà male?” domandò d’un tratto sperando fortemente che la risposta fosse negativa.

“Non sentirai nulla” la accontentò Cage depresso.

“Puoi farlo adesso? Prima che ci ripensi” domandò secca come se la cosa non riguardasse.

“Posso. Vuoi davvero?”

“Si. Fallo ma non dirmi quanto manca alla mia fine voglio la sorpresa..” Ridacchiò con le lacrime che riprendevano a scorrere. “E’ orrendo morire così…da soli…”

“Vorrei essere al posto tuo”

“Non lo vorresti” singhiozzò asciugandosi le lacrime col dorso della mano “non puoi capire come ci si sente…”

 

….e nella sala d’osservazione della Virago mentre Harlan e Penny si baciavano per la prima volta, un puntino luminoso illuminò i loro volti accostati, facendoli voltare all’improvviso verso il vero trasparente e super resistente.

 

Penny lo strinse a se quando vide la Klondike che esplodeva in mille pezzi, investendoli con l’onda d’urto, sebbene viaggiassero ad una distanza ragguardevole.

Sentì che tratteneva il fiato per un istante troppo lungo e non potè fare a meno di pensare a quella poveretta.

“Mi dispiace tanto” sussurrò al  pilota che si appoggiò alla parete opposta a guardare il nulla che regnava nello spazio al posto della rassicurante presenza della Klondike.

“A me dispiace per lei. Non ce l’ha fatta e si è sacrificata inutilmente” mormorò abbracciando la ragazza che a quanto poteva sentire stava piangendo silenziosamente per una persona che neanche conosceva.

 

Hammer 

 

Nora assistette alla scena con un senso d’orrore che la lasciò inebetita. Smise di slumare Ferr nel momento in cui il secondo gridò “esplosione!” a pieni polmoni e assistette inorridita alla scena dei frammenti della Klondike che vagavano per lo spazio silenzioso. Mosse la bocca per parlare e si rese conto che tutta la sua verve l’aveva abbandonata di colpo. Con gambe tremanti si sedette nel posto vicino al capitano che la scrutava di sottecchi.

“Si sente bene?”

“No” borbottò a mezza bocca “Harlan darà di matto”

Il capitano la guardò domandandosi perché diavolo si preoccupavano tutti per quel pilota schizzato e caciarone. Poi si rese conto che era più o meno la stessa frase che aveva pronunciato la ragazza e sospirò.

Era il loro modo di dire.

 

Pianeta due, Laboratorio d’ingegneria genetica, settore B3

 

Rydell fissava il monitor vuoto senza riuscire ad emettere un fiato. Aveva assistito alla scena con un senso di impotenza che era stata immediatamente soppiantato dalla rabbia più pura.

Guardò Cage che sedeva sconvolto con le mani attorno alla testa e piangeva la perdita della sua studentessa.

Ispirò profondamente un paio di volte, per calmare il nervosismo che urlava dentro la sua testa.

“Poco male” disse con voce fredda “manderemo qualcun altro”  

Cage alzò la testa all’istante, afferrando la donna per il camice immacolato “non manderemo più nessuno! Non voglio essere responsabile di un’altra morte atroce!” urlò rosso in volto.

La donna sorrise sinistramente, si liberò della presa dell’ingegnere e accese il monitor che mostrava l’interno della prigione dove i carcerati lavoravano stancamente.

“Abbiamo solo l’imbarazzo della scelta” sussurrò facendogli accapponare la pelle.

 

Terra, Spazioporto International Cruise

 

Le due navi approdarono dopo tre giorni allo spazioporto. Harlan e Penny sbarcarono in silenzio, senza rispondere alle domande insistenti dei colleghi. 

Nora era corsa immediatamente a consolarli mentre il capitano Ferr raccoglieva le informazioni necessarie per mandare una flotta - come cristo comanda- sul Pianeta Due per fare ricerche.

Quel nuovo incarico aveva fomentato tutta la squadra della Hammer che non vedeva l’ora di rendersi finalmente utile.

 

Che si fa adesso?”

La voce cupa di Leroy distrasse Harlan dalla sua meditazione.

“Siamo senza nave”

“Ce ne assegneranno un’altra “disse sedendosi stancamente, ancora triste per la dipartita di Amora.

 

Leroy si sedette accanto a lui mettendogli un braccio sulle spalle incurvate, mentre Penny li lasciava alle loro chiacchiere “sii contento, la potrai smontare da capo e fare tutte le modifiche del caso. Passerai giornate ad impazzire sui propulsori e ci perderai il sonno, a forza di scervellarti sul sistema di raffreddamento che non va!”

“Mh..”ripose stancamente il ragazzo facendo una smorfia. “Non mi piglia tanto, sai? Ho in mente altro in questo momento”

Si alzò cominciando a girovagare per lo spazioporto, osservando l’accalcamento dei colleghi in estasi alla visione della Hammer e della Axe. Girò lo sguardo fino ad incontrare il visetto pallido di Penny che gli sorrideva sotto le lentiggini.

Le sorrise a sua volta e tornò a posare gli occhi su Leroy, ora appoggiato al muro.

“Una settimana con Penny e sarò di nuovo tuo.

Leroy fece una faccia disgustata “non dirlo in quel modo, checca isterica”

Ridacchiò, staccandosi dal muro e dandogli un colpetto di striscio sulla testa spettinata “Sulla nuova nave voglio vederti con dei capelli regolamentari!”urlò allontanandosi verso il settore docce.

Preverte fece un gestaccio nella sua direzione e si voltò verso Penny che sorrideva alla scena.

 

Uscirono dallo spazioporto tenendosi per mano “ come tua migliore amica voglio l’esclusiva sui cambiamenti che perpetrerai alla povera nave!” esclamò compunta.

Harlan la guardò con aria finta infastidita “scoccia poco. La mia imbarcazione non si tocca!” si fermò abbracciandola e le fece un sorriso birichino “e poi non sei la mia migliore amica, sei la mia ragazza”  

Penelope sorrise e alzò un sopracciglio “vedremo”

Harlan la guardò sorpreso “come sarebbe a dire ‘vedremo’?” ringhiò lasciandola andare.

La linguaccia che gli fece fu fin troppo eloquente “non mi accontento, bello! Non hai visto che figaccioni che c’erano sulla Hammer? Il capitano si che era un vero..”

S’interruppe quando vide il broncio mogio che aveva messo “scherzavo” sussurrò andandogli vicino e abbracciandolo “facciamo così: fidanzata un giorno si e due no. A tempo perso ti posso anche garantire accesso alle mie labbra”

“Facciamo due si ed uno no. Devo recuperare un po’ di tempo” mormora abbassandosi verso di lei.

“Concesso. Ma mi fai fare qualche modifica alla nave o niente bacio”

Harlan la fissò socchiudendo gli occhi “ E va bene, strega!”

Penny ridacchiò divertita tirandolo per mano “andiamoci a scegliere la nave nuova, forza!”

Si più fare?” domandò sorpreso “e da quando in qua?”

La sua voce stupita la fece mugolare “si è sempre fatto! Sei tu che ti facevi assegnare la più schifosa perché non ti andava di alzare il sedere e andare al Deposito” lo rimbeccò con voce polemica.

“Ah..” Sussurrò soprappensiero “e non potevi dirmelo in qualità di amica?”

 

“No” ridacchiò fermandosi e facendolo inchiodare quasi addosso a lei “mi piaceva vederti uscire dalla sala macchina sporco dalla testa ai piedi “

“Maniaca! Ho saputo anche della microcamera nel settore docce!” la rimproverò scandalizzato.

 

“Ah…allora sai solo di quella…”

  
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