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Autore: starlight98    14/09/2016    0 recensioni
" E se tutto questo fosse stata una pazzia, Ry? Io ho paura ... che ne sarà di noi? "
Le lacrime inziarono a rigarle le guance. Ryder vi passò sopra il pollice per asciugarle e le sorrise per rassicurarla.
" Non hai mai avuto paura di compiere pazzie, Tempe, perchè vuoi cominciare ora che stai vivendo la più bella pazzia della tua esistenza? "
Temperance lo ammirava così tanto: non aveva mai paura, mai ripensamenti, se una decisione si rivelava sbagliata, non si pentiva di averla presa, si tuffava nelle sue scelte senza alcun timore di ciò che sarebbe accaduto.
Forse doveva prendere più esempio da Ryder, forse doveva inziare a godersele le sue pazzie, senza preoccuparsi delle conseguenze.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Elias addentò un pezzo di pane secco e stantio, osservando le onde del mare appena agitate dal lieve soffio del vento.
“ Questo pane è buono solo per i gabbiani ormai “, commentò, piegando la bocca in una smorfia.
Ryder gli circondò la spalla col braccio.
“ Non sei mai stato tanto schizzinoso “, esclamò, rivolgendogli un sorriso che Elias ricambiò, appoggiandosi al suo ragazzo.
“ E’ che devo ancora abituarmi a questa situazione “; in realtà era da un mese ormai che erano scappati di casa, vivendo in quella maniera, ma, forse, uno come lui non si sarebbe mai davvero abituato ad una vita del genere: sempre in cammino, sempre in lotta per andare avanti col minimo indispensabile.
Ryder gli baciò i capelli, non potendo evitare di pensare a quanto fosse carino, coi capelli biondo chiari tagliati corti ai lati e lasciati più lunghi al cento. Gli occhi talmente chiari e penetranti da sembrare in grado di leggerti l’anima. Il viso affilato. Le labbra sottili e chiare. Il corpo un po’ esile. Per Ryder non esisteva ragazzo più bello di Elias, più diverso da sé stesso, più in grado di tenere a bada le sue stronzate, più meritevole del suo affetto.
Luke esultò improvvisamente, buttando giù una carta, mentre gli altri sbuffavano rassegnati.
In quel momento, Temperance ed Andrew li raggiunsero tenendosi per mano e camminando lentamente sulla sabbia riscaldata dagli ultimi raggi del sole.
Si sedettero a loro volta davanti all’ingresso della tenda. La ragazza sollevò appena il viso verso l’alto, godendosi la brezza marina che le scompigliava i lunghi capelli castano scuro, abbelliti dai colpi di sole.
Andrew le baciò il collo e Temperance si appoggiò a lui sospirando soddisfatta.
“ E’ bellissimo il tramonto, vero? “, sussurrò, mentre lui la stringeva di più a sé, quasi temesse di perderla da un momento all’altro.
“ Mai quanto te, cucciola “
Un sorriso felice si dipinse sul volto di lei che sentì il suo cuore ancora una volta colmo d’amore per quel ragazzo meraviglioso che aveva restituito un senso alla sua esistenza.
Il tramonto iniziò a dipingere il cielo di rosa e arancione, mentre i gabbiani planavano sull’acqua, e la sabbia si faceva a poco a poco più fresca.
I ragazzi rimasero incantati a guardare quello spettacolo; non importava dove si trovassero, quanto lontani fossero dalle loro vecchie case, dalle loro vecchie vite. L’importante era avere sempre un tramonto da contemplare tutti insieme a ricordargli chi erano ora: anime in fuga, anime in libertà.
Il sole scivolò definitivamente nel mare.
Riki iniziò a raccogliere le carte. Ryder sospirò, rese appena più profonda la buca per il falò e diede fuoco col suo inseparabile accendino alla legna che già vi era sistemata dentro.
Le piccole fiamme guizzanti illuminarono i volti del gruppo che vi si riunì attorno.
Emily e Crissy presero la pentola, riempiendola con l’acqua di una delle bottiglie, intanto che Elias gli passava la pasta; per quando si accampavano a lungo da qualche parte si erano organizzati sistemando alcune cose in una tenda e alcune cose nell’altra, in modo da fare meno confusione e avere ciascuno un po’ più di spazio disponibile. Quando si spostavano svuotavano le tende, le smontavano e riponevano tutto il contenuto su un carrello da traino per le macchine, di quelli che si usano per viaggi molto lunghi che richiedono talmente tanti bagagli da doverli sistemare fuori dall’auto.
Ryder afferrò la sua chitarra, iniziando a suonare con aria felice, guardando l’acqua del mare sempre più in penombra. Le note delle corde che venivano pizzicate dolcemente sembravano disperdersi sopra il mare, quasi come se anche loro, come i granelli di sabbia, venissero trascinate via dalle onde per essere conservate sul fondo del mare, custodendo il segreto di quei ragazzi di passaggio.
Dopo aver posizionato la pentola sul fuoco, Emily si scostò una ciocca di capelli color biondo cenere dietro l’orecchio, sorridendo nel sentire i granelli di sabbia solleticarle i piedi scalzi.
Luke si alzò per abbracciarla, baciandole i capelli e cullandola lievemente.
E mentre i ragazzi mangiavano, cantavano e ridevano, persi in un’estate tutta per loro, convinti di essere invincibili, liberi, tutti pieni di sogni e amore, i grilli presero a cantare con loro, le stelle, lontane e luminose a vegliare nel cielo ormai completamente scuro.
   
 
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