Capitolo 47
Liam’s Pov
Il suo volto era come un libro aperto per me. Sapevo quando stava mentendo e lo capivo da come mi guardava e dal suo sorriso.Ricordavo un frase che mia madre, molto tempo prima, mi aveva detto: Ricordati Liam che una Donna ha otto sorrisi: uno quando ride davvero, uno quando e' nervosa, uno quando ride ma dentro ha una tristezza infinita, uno quando e' imbarazzata, uno quando parla con gli amici, uno semplicemente per educazione, uno quando si prende in giro ed uno che e' il più bello di tutti: quando parla dell'uomo che ama.
E beh, in quel momento lei mi sembrava nervosa. Il comportamento che aveva avuto era insolito. Dal momento in cui l’avevo rivista a casa di Lou fino a quel giorno, Charlotte era stata molte cose: arrabbiata, sarcastica, evasiva, imbarazzata a volte, ma mai nervosa.
E non mi piaceva.
Ma c’era qualcos’altro che la turbava a tal punto da paralizzarla.
Avevo un disperato bisogno di sapere solo per poterla proteggere sia da se stessa che dagli altri, perché, nonostante l’indifferenza che ostentava, lei era distrutta.
Forte abbastanza da non crollare, ma ugualmente a pezzi.
Mi diressi verso di Louis, che si trovava dentro casa e stava facendo l’inventario, e lo bloccai bruscamente.
“Dimmi chi sono quei tre tizi laggiù”
Si girò verso la finestra e li osservò. C’erano tre ragazzi, ma uno spiccava più degli altri: era alto, con spalle larghe e capelli corti e biondi e aveva l’aria di essere un imbecille di prima categoria.
“Mmm” fece lui, pensieroso. “Quello alto dovrebbe essere Dylan Thorne. Faceva parte del gruppo con cui usciva Charlotte, ma gli altri due non li ho mai visti. Perché?”
“Oh niente. Curiosità”
Rise. “Mi hai quasi staccato un braccio solo per curiosità? Faccio finta di crederci”
Lo guardai con fare interrogativo, alzando un sopracciglio. Lui mi posò una mano sulla spalla e, guardandomi negli occhi, mi disse: “Sei geloso marcio, amico”
Aveva fottutamente ragione.