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Autore: Kyaranflowers    14/09/2016    0 recensioni
Originale, fantasy, X è una strega e ogni anno, la notte fra il 31 ottobre e il I novembre, deve rubare l’anima di un mortale, pena la morte.
Y, un’umana, è la fidanzata di X. Vuole impedirle di uccidere un innocente, ma non vuole perderla…
Da questo prompt sul gruppo di Facebook 'We are out for prompt'
Also, faccio schifo a dare titoli, cavoli.
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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- Rhea, non puoi. –
- Neanche io lo vorrei, Deborah, ma è necessario! Devo farlo. –
- Ma no puoi andare in giro e uccidere una persona a caso! Non è giusto! – Deborah afferrò il braccio di Rhea, stringendo la sua ragazza a sé. Aveva gli occhi lucidi.
Rhea era stanca. Ogni anno la stessa discussione. Ogni anno, litigi. Capiva quello che voleva dire Deborah, ma…
- Deborah. –
- … Sì? –
- Tu mi ami, vero? –
- Sì, Rhea, tantissimo. Ti amo alla follia. –
- E allora, capisci, vero, che io, una strega, devo per forza ottenere e consumare l’anima di un mortale la notte di Halloween, e che se questo non accade, io verrò messa a morte, vero? –
- Sì… Ma uccidere persone a caso non è il modo giusto. –
- E allora qual è il modo giusto? –



- Non lo so! Ma ti prometto che lo troverò. Ti amo. – Deborah avvolse le braccia attorno alle spalle della sua fidanzata, osservando distrattamente gli orecchini con un pentacolo che pendevano dai lobi di Rhea. Sentì il corpo della strega tremare contro il suo.

La luna era una scintillante falce argentata. Gli occhi di Rhea luccicavano, un po’ per caratteristiche congenite, un po’ per le lacrime.
- No. No, no, no. Deborah, no. Non ho intenzione di farlo. No. –
- È tardi per i ripensamenti. L’alba non tarderà. Ti prego. Non voglio che tu muoia. Non voglio vivere in un’esistenza senza di te. –
- Ho ancora un po’ di tempo! Una mezz’oretta… ho tutto il tempo di andare a cercare qualcuno! –
- No. Per favore. Questo è meglio che cercare qualcuno a caso, no? –
- NO! – esclamò la strega, stringendo debolmente le braccia di Deborah. Lacrime scintillanti le rigavano il viso. – Non è meglio per niente! –
- Oh, insomma! – borbottò Deborah, prima di afferrare l’athame sul comodino. 
- No, ti prego… - pigolò Rhea, allungando le braccia per prendere l’athame dalle mani dell’umana.  Ma era tardi. Deborah si tagliò la gola, in modo pulito. Sangue carminio iniziò a sgorgare dalla ferita, mentre la ragazza cadde inerme tra le braccia di Rhea, sorridendo.
- V… vivi per me… ok? –
Rhea non rispose, immersa nelle le lacrime, stringendo forte il corpo della sua innamorata, che si andava intiepidendo.
Rimasero infine una donna, un cadavere, e un’anima.
   
 
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