PERCHÈ SEI MIO AMICO... - KAKASHI'S BIRTHDAY

Una giornata di caldo torrido, fine estate, a Konoha giravano sia uno dei maestri più conosciuti della storia, sia i suoi allievi protagonisti.

-Salve, Kakashi-Sensei! Dov'è diretto?-

Urlava come sempre quel mentecatto di Naruto.

-Abbassa la voce, idiota...-

Lo sgridava Sakura, colpendolo nel cranio, mentre il maestro, barricato in una sciarpa gialla a pallini grigi, fu costretto a guardare quello spettacolo ormai giornaliero, più cupo del solito, mentre Sasuke se ne stava come al solito in disparte senza dire niente.

-Lo scusi, Kakashi-Sensei, è una Testa Quadra!! Però... Maestro... cosa si è messo?!-

Disse la ragazza, notando la “graziosa” sciarpina che copriva più del solito il volto del Jonin.

-Esatto! Sensei, ci sono quaranta gradi all'ombra...-

-E lei si mette una sciarpa di lana...-

Concluse l'Uchiha per l'altro.

-Stai zitto! Stavo finendo io!-

-Non me ne frega niente.-

Iniziarono a battibeccare i due. Così toccò alla ragazza dividerli per l'ennesima volta.

-Dai ragazzi... non fate così... però, Sensei... che colori...-

Concluse lei, commentando l'orrore di quell'accoppiamento di colori, guadagnandosi un'occhiata omicida di Kakashi. Esso però si limitò ad oltrepassarli come se niente fosse, rispondendo poi alla domanda del Biondino.

-Sono diretto al cimitero, comunque...-

I tre, ormai sul punto di azzuffarsi, si fermarono, per poi districarsi e commentare:

-A voi non sembra che sia più strano rispetto al solito?-

-Ma va, Testa Quadra... Tu invece cosa ne pensi, Sasuke-Kun?-

-Il nostro Sensei ha decisamente qualcosa che non va. È troppo triste e serio rispetto al solito.-

-Ovviamente! Come sei intelligente, Sas'ke-Kun!-

Dopo qualche secondo di battibecchi vari, si ricordarono il vero obbiettivo per cui erano andati incontro al loro Maestro.

-ASPETTI, SENSEI! Ci segua, per favore!-

-Perchè dovrei, Sakura?-

Gli rispose gelido l'adulto, continuando a camminare, accrescendo il pensiero che ci fosse qualcosa che non andava in lui.

-Ma Sensei! È importate!-

-Sarebbe, Naruto?-

-Ehm... non glielo posso dire...-

-Allora, fino a prova contraria, non è fra le mie priorità. Andatevene.-

Li liquidò infine. Gli allievi decisero di lasciarlo andare per il momento, anche perchè era arrivato il maestro Gai a parlargli...

-Allora, Giovani? Ci siete riusciti?-

-No, Gai-Sensei... dice di essere diretto al cimitero.-

-Per favore, ora che l'ho visto, lasciatelo a me, Sasuke.-

-Ok, Gai-Sensei. Ma mi può dire perchè quando ho criticato quella sciarpa che porta al collo mi ha fulminato?-

-TU HAI FATTO COSA, SAKURA?! L'ultimo che ci ha provato è finito all'ospedale! E l'ultimo che ci ha provato sono stato io...-

-Brutta esperienza...-

-Lo puoi ben dire, Naruto! Ora andate, e ricordate: CHE LA FORZA DELLA GIOVINEZZA VI ASSISTA!!-

Così finì il loro dialogo. L'adulto andò a tutta birra verso la tomba di colei che regalò la sciarpa allo sfortunato Hatake.

-Sempre qui, eh? Mio eterno rivale?-

-Che vuoi, Gai? Lo sai che oggi non voglio che qualcuno mi disturbi...-

-Lo so! Ma voglio distoglierti da questi tristi pensieri con una bella sfida! Che te ne pare?-

-Ok... basta che facciamo in fretta. Sarebbe una perdita di tempo cercare di rifiutare... continueresti ad insistere...-

Disse Kakashi, ormai rassegnato all'idea che, anche nei giorni più improbabili, il suo amico non lo lascerà mai in pace.

-E bravo Rivale! Vieni, la sfida consiste in una gara di corsa! Dall'ingresso del villaggio alla cima del monte degli Hokage!-

Il Jonin verde appoggiò una mano sulla spalla del compagno, costretto a seguirlo verso le porte del villaggio di provenienza. Una volta raggiunto il punto di partenza, Gai prese un sasso, poi lo lanciò in aria. Appena il sasso toccò terra, la gara partì. Entrambi correvano velocemente, ma Gai aveva ben altre intenzioni che una semplice gara di corsa fra due rivali. Entrambi diedero il meglio di loro dribblando gli edifici e gli ignari abitanti... passarono un po' dappertutto. Il vento gli portava i capelli indietro e gli occhi si asciugavano in fretta per l'aria fredda che gli sferzava dentro le pupille. Alla fine arrivarono, ma... non fu proprio un traguardo quello che videro. No. Quello che videro fu uno striscione con su scritto “Buon Compleanno, Kakashi-Sensei!”.

-BUON COMPLEANNO, SENSEI!!!-

Gridarono in coro i membri del Team 7 e del Team Gai.

-Ma cosa..?-

-Sorpreso? Gli ho detto io che il 15 settembre è il tuo compleanno...-

-Gai... sei sempre il solito...-

Lo rimproverò, commosso, il maestro mascherato. La festa continuò per secoli, fino a che Sakura non chiese innocente al maestro:

-Sensei... posso chiederle che le ha regalato quella sciarpa?-

Un silenzio mistico interruppe i festeggiamenti.

-Questa... questa sciarpa...? Una mia vecchia amica... me l'aveva regalata per il compleanno, ma io non l'ho mai indossata... non fino a che lei...-

Poi si rabbuiò... ma a tirarlo fuori dai guai c'era, ancora, Gai.

-... Fino a che lei non si trasferì in un altro villaggio!-

Era falsa come scusa, si notava. Ma Kakashi ringraziò comunque lo sforzo del compagno. Dopo la festa, Kakashi andò al cimitero per “Raccontare” Tutto alla sua amica che “Si era trasferita”...

-Ciao Rin... hai visto? Anche quest'anno ho indossato la sciarpa che mi hai regalato non ostante faccia un caldo tremendo... contenta?-

Il Jonin si interruppe perchè per una volta, riuscì ad ottenere una risposta...

-Si... Grazie. Buon compleanno, Kakashi!-

La voce era quella. E anche il fantasma che comparve davanti ai suoi occhi era identico.

-Ma cosa...?!-

-Non farti domande, figlio mio... auguri. Buon compleanno, Kakashi.-

Questa volta fu l'immagine di Zanna Bianca e di sua moglie a parlare.

-P-Padre...?!-

-Buon compleanno, Kakashi.-

La sagoma del quarto Hokage, Minato Namikaze, comparve affianco ai suoi genitori.

-Maestro!-

-Esatto, idiota. Buon compleanno, Kakashi.-

-O... Obito... Siete... siete voi...?-

Il piccolo Uchiha sorrise a trentadue denti.

-Mi sembra ovvio! O forse sei diventato cieco anche dopo la donazione del mio occhio?-

In seguito tutte le figure si avvicinarono a Kakashi, abbracciandolo. Purtroppo esse scomparvero poco dopo, lasciandolo in lacrime, felice di aver rivisto i suoi compagni... il suo maestro... i suoi genitori...

Ma dietro di lui un uomo con una tunica nera a nuvole rosse se ne stava nell'ombra, sfoggiando un bagliore scarlatto da sotto la maschera arancione.

“Perchè lo sto facendo...? Sono un suo nemico...”

Come se gli avesse letto nella mente, Kakashi rispose a voce con un sorriso sulle labbra, nascoste anch'esse.

-Perchè sei mio amico...-

Quella frase fece andare via di corsa la figura di quel presunto “Nemico” e...

ASPETTA. VUOL DIRE CHE... che KAKASHI in realtà... sapeva... sapeva tutto...?!

-Ma va... Autrice dei miei stivali!-

Sta iniziando a spaventarmi...

NOTE D'AUTORE:

Seconda fiction dedicata al compleanno di un personaggio di questo manga/Anime stupendo...

Qui mi sono proprio sbizzarrita: Kakashi è il mio personaggio preferito, e devo dirlo, ci stava! A mio parere, ci stava!

Ora, io l'ho finita il dieci settembre, ma voi la vedrete il quindici del mese... ovvero la data del compleanno di Kakashi (*3*).

Ciau! :3 Astrale20.

P.S.

BUON COMPLEANNO, KAKASHI-SENSEI!!!