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Autore: Kristal98    15/09/2016    0 recensioni
Tutto quello che Akemi ricorda della sua infanzia è una casa in fiamme in una notte di cielo stellato. Cresce insieme allo zio in una casa in montagna, lontana da tutto e tutti, ignorando le sue origini e il futuro che l'aspetta: non sa che un pericolo che la insegue fin dalla sua nascita sta tornando a minacciare la sua spensierata vita. Dopo la decisione dello zio, si ritrova sola in un mondo tutto nuovo per lei. Dubbi, gioie, paure, amore e tante domande affliggeranno la mente della protagonista. Se la saprà cavare? Lo scopriremo presto...
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hanabusa Aido, Kaname Kuran, Nuovo Personaggio, Un po' tutti, Yuki Cross
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Passò poco più  di una settimana dall'incidente con la Night Class.
La caviglia di Akemi era quasi guarita del tutto e riusciva ormai a camminare da sola nonostante a volte delle leggere fitte la colpivano improvvisamente alla gamba.
Quella mattina tutto pareva esser tranquillo: il cielo sereno, l'aria fresca e gli uccellini che svolazzavano fuori. 
E questa tranquillità Akemi l'aveva notata... anche troppo...
Akemi era lì, di fronte alla porta del preside. Neanche un rumore, non uno studente che passasse di lì per sbaglio.
-Cosa mi deve dire di così urgente?- disse fra sé e se nervosamente...
-É domenica... che cosa ci sarà di così importante...?Forse finalmente mi dirà dove si trova mio zio...
Fece un profondo respiro.
Stava per bussare alla porta, ma una voce la precedette.
-Avanti! Vieni pure!
Akemi sorpresa aprì la porta.
Con un passo timido entró nella stanza, ma la mano forte e decisa del preside la prese per mano e la trascinò dentro.
- Scusa se ti fatto chiamare così presto! Ma avevo un urgente bisogno di te per una faccenda da sbrigare subito!- disse velocemente il signor Cross saltellando per la stanza
- Di cosa si tratta?- disse Akemi, intimorita dal pensiero di cosa si potesse trattare.
- Devi solo fare una piccola commissione per me! - disse tirando fuori una busta - Dovresti andare giù in paese e portare questa lettera ad una mio caro vecchio amico. Pensavo di chiedere ai miei figliocci ma loro devono tener d'occhio i studenti della Day Class. Sei l'unica a cui possa chiedere....- i suoi occhi si fecero implorevoli ed divenne difficile rifiutare
- N...non c'è nessun problema! Ma non conosco la strada…
- Ah stai tranquilla! Devi solo seguire i il sentiero fino in fondo! Il villaggio si trova abbastanza vicino all'accademia! E poi ti ho segnato anche l’indirizzo. Sarà facile vedrai!
- E.. e riguardo a mio zio?- bisbiglió Akemi.
Il signor Cross si fermò -Te l'ho già detto! Neanch'io so di preciso dove si trovi. - rispose rivolgendo lo sguardo pensieroso fuori dalla finestra.
 
 
Akemi cominciò a prepararsi per la commissione dopo esser tornata nella sua stanza.
- Una commissione!? È strano che il preside chieda a te di fare una cosa del genere... di solito chiede ai guardiani...- riflettè perplessa Eylis.
- Ha detto che oggi avevano da fare... comunque è un compito facile! Ha detto che in un ora o poco più dovrei già essere di ritorno.
- Ma fai attenzione! Allora ci vediamo dopo!- disse la Eylis frettolosamente ad Akemi che era già alla porta.
 
Era la prima volta che usciva dai cancelli dell'accademia e un po' temeva di perdersi, ma teneva in mente il percorso indicato del signor Cross e non sembrava un' impresa ardua.
Da molto lontano, nell'accademia, invece qualcuno teneva sott'occhio la giovane ragazza.  
- Hai capito cosa devi fare?
- Si, Kaname senpai. D...devo seguire Akemi e non perderla di vista.
- Mi raccomando! Non devi farti vedere da lei. Ti accompagnerà Kain.
- Devo seguire solo una ragazzina! Posso farlo da solo! Non mi serve il suo aiuto...- Aido si bloccò, stava rispondendo ad un ordine di Kaname...
Kaname rimase in silenzio.
- ... scusa.... seguirò i tuoi ordini...- disse così e uscì  dalla stanza insieme a Kain.
Kananme dalla finestra seguiva con gli occhi Akemi, che si stava allontanando dall'Accademia.
- Sei sicuro che sia una buona idea?- disse così  e da dietro la porta uscì  il signor Cross.
- Deve affrontare ciò che l'attende e vedere con i suoi occhi i pericoli che la circondano.
- Ne è certo? Non mi sembra molto preparata per questa verità- disse Kaname.
- Lo deve essere...in questo momento non se lo immaginerebbe mai...ma il tempo stringe.- disse Cross avvicinandosi alla finestra vedendo Akemi svanire in lontananza.
 
***Mezz'ora più tardi***
- Mi scusi? Mi sa dire dove si trova questa via?
Akemi era giunta fino al centro del paese, ma le case si assomigliavano tutte.
Erano tutte vecchie casette grigiastre e po’ corrose dal tempo.
" Questo paesino è piuttosto deserto... non c'è molta gente qui..." Pensò lei dopo aver fermato uno dei pochi abitanti che aveva trovato dopo essere arrivata.
" Forse è ancora presto... saranno tutti a casa a dormire... Ah eccolo!!"
Akemi arrivò finalmente davanti alla casa dell’amico del signor Cross. Una casetta come le altre, ma sembrava ancora più grigia e anonima in confronto a quelle dei vicini.
Akemi si sistemò velocemente i capelli e bussò alla porta.
Non ci fu nessuna risposta. La ragazza, allora, controllò la via e il numero, ed era giusto. Ma non c’era nessuno…
Bussò un’altra volta, un po’ più forte di prima.
Ma niente…
Akemi si guardò in giro. Neanche un passante…
Stava per mollare e tornare indietro quando la cigolante porta di legno si aprì di pochi centimetri.
Akemi si sorprese e indietreggiò.
Dalla porta si sentì una voce molto profonda e roca – Cosa vuoi?
-Ehm… sono Akemi, mi manda il signor Cross… dovrei consegnarvi questa busta…- disse cercando di capire con chi stesse parlando.
La portà si aprì di poco e l’uomo tenne la mano, in attesa della busta.
Akemi la tirò fuori dalla tasca e gliela consegnò, spaventandosi notando che l’uomo, coperto da un mantello scuro, la stesse osservando attentamente in penombra.
Una volta in possesso della lettera l’uomo chiuse subito la porta.
Akemi era rimasta lì immobile con ancora in mente lo sguardo freddo e inflessibile di quell’uomo.
“….mette proprio i brividi….quest’atmosfera non mi piace, sarà meglio andare….”
Erano solo le 10 del mattino, ma l'aria si stava facendo stranamente fredda e un leggero vento si era alzato.
"Cavolo! Sta per piovere?! Non ho portato l'ombrello..." Pensò guardando le grosse nubi che si stavano avvicinando.
"Hey.... non c'è piu un anima viva qui..." pensò guardandosi intorno. Quei pochi abitanti che aveva visto prima erano spariti. 
"E adesso? se inizia a piovere adesso?! “
Il cielo era coperto da pesanti nubi grigie.  Akemi sentì le prime piccole gocce rigarle il viso.
"Questa non ci voleva... E ora dove vado?
I negozzi erano tutti chiusi e le case tutte sbarrate. Non c'erano posti dove potersi riparare...
Stava iniziando a piovere forte e Akemi affrettò il passo.
Cominciò a correre e mezza fradicia si fermò sulla soglia di una vecchia casa, anche se non riparava un granché. 
"E quello che cos'è?"
A una quindicina di metri da lì si intravedevano le rovine di una vecchia chiesetta. Sì, erano rovine ma avevano un'aria solida e perfetta per ripararsi dall'acqua.
Akemi non ci pensò due volte e subito corse verso quelle vecchie mura.
La chiesa doveva essere abbandonata da un bel po'; da un punto il tetto aveva ceduto e in alcune zone era cresciuto del muschio. Non era grande, giusto quattro vecchie mura e delle finestre rotte decorate con vetro colorato. 
"L'atmosfera non è delle migliori... mi mette i brividi questo posto...e non per l'acqua..." pensò Akemi sedendosi vicino all'entrata, preoccupata anche per la caviglia che aveva ripreso a far male.
Il rumore della pioggia si fece forte e ripetitiva...
"Zio Rob... dove sei? Mi sento così sola qui.... " pensò portando le ginocchia al petto e nascondendo la testa fra le braccia.
 I pensieri di Akemi riaffiorarono e si fecero nostalgici.
Con la testa fra le nuvole e il rumore della pioggia battente Akemi non si accorse del piccolo sassolino che cadde per terra.
Da qualche parte qualcosa si mosse e stavolta attirò l'attenzione della ragazza.
-C'è... C'è nessuno? - chiese con voce intimorita...
Da un angolo buio quel "qualcosa" calciò un'altro sassolino.
- Ehm... disturbo? Scusate, ma pensavo fosse abbandonato...-disse lei.
-  N... non... dis…..- Borbottò dall'angolo...
"Parla? Quindi è una persona?" pensò ingenuamente la ragazza.
- Cosa hai detto? Non ho capito...- disse avvicinandosi.
Si sentirono dei lamenti... Iniziò a tossire e ad ansimare...
- S-Stai ben....!?- Akemi non fece in tempo a finire la frase che una mano le afferrò il braccio.
- B...be-benis-simo...
   
 
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