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Autore: Diotima_    16/09/2016    1 recensioni
[COMPLETA-primi capitoli MODIFICATI]
Ash ormai è grande e torna a casa ... più persone aspettano il suo ritorno ... altre la sua partenza ...il giovane ragazzo vivrà delle nuove avventure ... saprà come affrontarle?
Dal testo:
"Si diressero verso il cortile di casa, Ash si bloccò davanti all’entrata della rimessa. Si guardò intorno e poi la aggirò, ritrovandosi di fronte ad un cancello. Estrasse una chiave, il cigolio della serratura si disperse nell’aria notturna. Sempre tenendo per mano Misty, entrarono."
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ash, Gary, Misty, Pikachu, Serena | Coppie: Ash/Misty, Drew/Vera
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
Capitoli:
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Per un attimo le sembrò che le sue preghiere fossero state ascoltate, Ash, con uno sguardo che implorava pietà le aveva chiesto di allontanarsi da tutto e tutti e le faceva piacere.
Andare via da loro, da lei.
Lei, che non aveva smesso un attimo di guardarlo, sempre sorridente, come a volergli trasmettere tutta la felicità del mondo. E lì lo aveva capito. Aveva capito quanto amore provasse quella ragazzina nei confronti del corvino.
E lui ricambiava i suoi sguardi, ma non riusciva a sostenerli, abbassava il viso e senza la sua visiera che lo proteggesse iniziava a divagare, a farneticare, ad inciampare e cadere. Cose in pieno stile Ash.
Quanto era ingenuo?
Ma questo per Serena era un elemento a favore. Il fatto che lui non capisse i sentimenti di Misty le dava una possibilità in più. Doveva solo fare la prima mossa e lui le aveva offerto quest’opportunità su un piatto d’argento.
 
Erano usciti in giardino, si sentiva ancora la musica, ma almeno erano soli.
 
-Come mai mi hai chiesto di venire con te, qui?-
 
Il vento fresco li avvolgeva. Si potevano sentire i mille profumi diversi dei fiori. I capelli biondi di Serena le coprivano il viso, così li accarezzò e li mise sul lato sinistro, tenendoli fermi con una mano.
 
-Iniziava a far troppo caldo lì dentro…
E poi ti devo parlare, mi sembrava doveroso un chiarimento. Sempre che tu lo voglia.-
 
L’ultima cosa che Ash desiderava in quel momento era che lei si mettesse nuovamente a piangere.
 
-Certo che lo voglio, voglio sentire cosa hai da dirmi. Perché a me sembra che tu abbia detto tutto l’altra volta.-
 
Era arrabbiata? Pochissime volte aveva visto Serena arrabbiata, non era certo Misty, lei si arrabbiava facilmente e lui si divertiva anche nel farla arrabbiare. Ma, un attimo, cosa c’entrava Misty in quel momento? Ash con una certa fatica riprese il filo del discorso.
 
-Ecco, io vorrei precisare che ci tengo tanto a te, davvero moltissimo. E non intendo rinunciare alla nostra amicizia, tu mi sei sempre stata accanto e io ci sarò sempre per te, come amico.-
 
“Amicizia”, “amico”. Era stato chiarissimo. In quel momento voleva solo gettargli le braccia al collo e dirgli che andava tutto bene, che gli sarebbe stata sempre accanto, anche come amica, che magari l’amore sarebbe arrivato dopo. Ma ad Ash piacevano le ragazze scontrose? Bene avrebbe fatto la scontrosa.
 
-Ho afferrato il concetto dell’amicizia, non serve ripeterlo.-
 
Con chi stava parlando? Di certo non con la dolce e tenera ragazza che conosceva da tempo.
Era allibito.
 
-Ma va tutto bene? Io non voglio ferirti in nessun modo. Scusami, scusami davvero.-
 
Abbassò i suoi occhietti neri, fissava il prato, così scuro di sera.
Serena invece voleva picchiarsi per le cose che gli aveva detto, no che non le meritasse, ma il senso di colpa era più forte.
Si ritrovò a scrutare il cielo e la villetta.
Focalizzò la sua attenzione su una finestra, c’era qualcuno.
Si concentrò meglio.
Capelli rossi.
Non ci poteva credere! Li stava spiando!
All’improvviso si rese conto che poteva portare a suo favore questa situazione. Sorrise e capì che ad Ash piaceva così com’era.
Doveva solo essere se stessa.
 
-Ash, non voglio che tu stia male per me. Ti voglio bene e non rovinerò per nulla al mondo la nostra amicizia.-
 
Finalmente il ragazzo la guardò negli occhi e vide una lacrima scendere sul suo viso.
Ecco, stava piangendo.
Le mise una mano sul viso e l’asciugò.
Serena sorrise e piano piano gli si avvicinò.
Lui la strinse in un abbraccio.
 
Quando la bionda riguardò la finestra, era vuota.
 
“Perfetto.”
 
-Sono contento che tra noi le cose si siano sistemate. Rientriamo, dai.-
 
-Certo!-
 
La ragazza ci rimase molto male quando, entrando in casa e non vedendo Misty, lui si era precipitato in camera sua, senza nemmeno salutarla degnamente.
Ma comunque sapeva che non avrebbe cavato un ragno dal buco.
E quindi andò a dormire.
Misty lo avrebbe respinto.
Ne era certa.
 
E le previsioni di Serena erano esatte.
 
Quando Ash si ritrovò in corridoio, si chiese se davvero qualcuno lassù non volesse vederlo soffrire.
Doveva trovare qualcuno con cui parlare.
Vera? No, era in camera con Drew. Ci mancava solo che li disturbasse.
 
E allora corse da Lucinda.
Lei magari qualcosa su Misty poteva dirla.
Perché se lui in dieci anni ancora non aveva capito un tubo, lei in dieci minuti le era diventata amica.
 
Bussò con tutta la forza che poteva permettersi in quel momento alla porta della sua amica, che subito gli aprì.
 
Non fece in tempo a chiedergli cosa ci facesse lì, che subito le aveva urlato contro.
 
-Lucinda dimmi che tu non sei arrabbiata con me! Per favore! Almeno tu!-
 
-Se urli un po’ di più potrei diventarlo! Entra. Che è successo?-
 
Il ragazzo, rassegnato, si era seduto sul letto, sospirava sonoramente.
 
-Misty è arrabbiata con me. Ma questa volta sul serio. Mi ha cacciato dalla sua camera. Stava piangendo. Volevo capire per quale motivo. Ma mi ha preso a cuscinate. Cosa ho fatto?? Tu me lo sai dire? Perché io non ci capisco niente.-
 
Sicuramente aveva combinato qualcuna delle sue. E non se ne era nemmeno accorto. Si sedette accanto a lui, a braccia incrociate.
 
-Sicuro di non aver fatto o detto niente che possa averla offesa o altro?-
 
-Te lo assicuro! Non le ho fatto niente! Alla festa non mi è sembrata strana. Tranne ad inizio serata. A proposito, vi ho visto parlare. Di cosa?-
 
Lucinda si alzò e iniziò ad andare su e giù per la stanza. Guardando il soffitto e Ash ad intervalli regolari.
Poi si bloccò e ritornò accanto al ragazzo che nel frattempo la stava fissando con un sopracciglio alzato.
 
-Non posso dirtelo.-
 
Poi aggiunse in tono solenne:
 
-Per saperlo dovrai attraversare sette regni, sette mondi, sette universi. Solo allora ti potrà esser chiara la risposta.-
Vedendo lo sguardo sbigottito del suo amico scoppiò a ridere, trattenendosi la pancia.
 
-Scherzo, non posso dirtelo, punto e basta.-
 
-Ma cosa hai detto? Stai bene? Fai la seria e dimmelo.-
 
-Senti è tardi, io devo dormire. E anche tu dovresti. Buonanotte!-
 
Lo spinse in corridoio e gli chiuse la porta in faccia.
 
-Ma si può sapere che vi faccio, eh? È la seconda porta che ho sul naso! Buonanotte!-
 
Andò in camera sua e vi trovò Pikachu sul suo letto, dormiente.
 
-Beato te che dormi da tempo.-
 
Indossò il pigiama e si distese accanto a lui.
 
 
Il mattino seguente Lucinda propose una giornata in piscina, per tirare su di morale Misty.
Accettarono tutti di buon grado.
Preparati costumi e pranzo al sacco partirono per una città non molto lontana da lì.
 
Lo spettacolo che si presentò loro davanti era davvero unico.
Una piscina enorme situata in un giardino, circondato dalla foresta.
Vi era anche una piccola villetta, dove gli ospiti potevano mangiare e dormire.
I ragazzi erano entusiasti.
 
Ma Misty no.
Era seduta, a bordo piscina, con piedi nell’acqua.
La vicinanza all’elemento le aveva restituito un po’ di buon umore, ma non se la sentiva di far finta di niente.
Mangiò pochissimo, lasciò il divertimento ai suoi Pokemon e ai suoi compagni.
Nel pomeriggio decise di andare sul retro della villa ad ammirare il tramonto.
Da sola.
 
Ash aveva seguito i suoi movimenti, ma memore della sfuriata del giorno precedente non aveva osato avvicinarsi.
 
Almeno senza un buon piano.
 
Ed infatti, finalmente, ebbe un’idea.
Ormai conosceva benissimo Misty, sapeva come stuzzicarla e vederla così, immobile a fissare un punto indefinito dell’orizzonte lo faceva star male. Vedere i suoi occhi tristi, gli provocò un dolore al petto.
Doveva intervenire.
Si avvicinò lentamente alla panchina, la ragazza sollevò il capo e lo guardò, sospirando.
Era più grave di quanto pensasse. Era necessario un suo intervento.
Le sorrise con una sfacciataggine unica.
Era un’espressione che la rossa conosceva benissimo. Si stava preparando ad una sfida.
 
-Scommetto che sono più veloce di te. Sbaglio o ti sei appesantita in questi anni?-
 
Misty sgranò gli occhi. Cosa aveva sentito? Come si permetteva?
 
-Cosa, cosa, cosa?-
 
“Ben fatto” pensò Ash, la bomba era stata innescata.
Ed in effetti, eccolo lì, il familiarissimo sguardo assassino di sempre.
Aveva fatto centro.
 
-Cosa c’è? La verità fa male?-
 
Lei stava trattenendo gli istinti omicidi. L’unica cosa che in quel momento la frenava era lo sconforto latente che giaceva nel suo cuore da quella sera.
Mancava poco all’esplosione.
 
-Non si dovrebbero dire queste cose ad una ragazza.-
 
Ash rise di gusto, era caduta in pieno nella trappola. Il colpo di grazia e avrebbe ceduto.
 
-Ah perche, sei una ragazza?-
 
 
Boom
 
E no, non avrebbe proprio dovuto dirlo.
Si alzò di scatto. Gli occhi pieni di rabbia. Aveva superato il limite. Non solo la ignorava per quella tipa, in più la insultava!
 
-Di’ le tue ultime parole Ketchum. E che siano intelligenti, almeno per questa volta.-
 
-Non mi prenderai mai!-
 
Come volevasi dimostrare. Una risposta intelligente da Ash? Ma nemmeno nei sogni più rosei.
 
 
Presero a rincorrersi come facevano da bambini.
Ash correva come un pazzo e Misty cercava di raggiungerlo.
 
Si addentrarono nella foresta. Il vento correva con loro, li inseguiva e faceva staccare le foglie verdi dai rami.
Ad un tratto il ragazzo vide un burrone, si fermò improvvisamente, andò incontro a Misty, che non fece in tempo a fermarsi e finì dritta dritta tra le sue braccia.
Ash ricambiò quell’abbraccio improvviso.
Lei alzò lo sguardo, ridendo.

-Scu… scusami Ash, non volevo. Ma tu ti fermi all’improvviso!-

In realtà lo desiderava da tanto. Essere tra le sue braccia, sentire il suo cuore. Riusciva a respirare appena per la corsa. Fece per staccarsi, ma lui la trattenne.

-Non andartene, non così in fretta. La corsa l’ho vinta io, quindi tu non te ne vai.-

La ragazza lo fissava incredula, nella sua testa le immagini di tutte le volte in cui lo aveva immaginato così vicino passavano rapide.
Lui affondò la mano nei suoi capelli. Voleva vedere i suoi occhi sempre così, felici. Annegava in quel verde acqua.
 
Misty era lì, che annaspava per la troppa vicinanza di lui. Non riusciva a parlare, a dirgli che no, non aveva vinto un bel niente, che voleva la rivincita. Ma restava in silenzio.  Era come se qualcosa la frenasse. E quel qualcosa era il bacio con Serena.
Con chi credeva di avere a che fare? Prima bacia quella ragazza e poi si stringe a lei così. Ma chi si crede di essere?
Misty si discostò.  
Gli mollò uno schiaffo e scappò via.
 
Ash rimase immobile. Confuso. Perché lo aveva fatto?
-Ahia.-
 
Si guardò intorno.
Alberi su alberi.
 
-Benissimo, mi sono perso.-
 
La ragazza sembrava sparita nel nulla.
 
-E sono anche solo, dovrei cercarla. Prima che si metta nei guai.-
 
Non era riuscito nemmeno a vedere che direzione avesse preso.
Iniziò a chiamarla a gran voce.
 
-Miiiisty! Dove sei? Dai non voglio giocare a nascondino. Si può sapere che ti ho fatto? Misty!-
 
Nessuna risposta.
 
I minuti passavano e con essi la luce del tramonto si affievoliva sempre di più, lasciando il posto alle ombre serali.
Ash iniziò a preoccuparsi seriamente.
Non poteva lasciare che Misty passasse la notte da sola, in una foresta sconosciuta.
Dove poteva essere andata?
 
-Pika, pika-pì.-
 
Un topino elettrico giallo comparve alla vista del corvino che, sollevato, gli corse incontro.
 
-Pikachu! Ci hai trovati! O meglio… mi hai trovato! Sai come tornare alla villa?-
 
Il Pokemon dimenava le piccole zampe su e giù, emettendo versetti acuti.
 
-Ho capito, ti sei perso anche tu. Adesso abbiamo un problema più grave, dobbiamo trovare Misty. Non so proprio come fare, l’ho cercata per un bel po’, ma non mi risponde.-
 
Pikachu salì su una grande quercia e invitò il suo allenatore ad imitarlo.
 
-Ma certo! Da lassù potremmo vedere la foresta! Come farei senza di te?-
 
-Pika-pì!-
 
Con non poca fatica Ash arrivò in cima.
Dopo aver perlustrato tutto il lato Ovest della foresta, rivolse lo sguardo ad Est.
Ed eccola lì, Misty, alle prese con un innocuo Weedle.
Il piccolo Pokemon si stava avvicinando lentamente, lei indietreggiava; ma presa com’era dalla paura non si era accorta di essere quasi sull’orlo di un dirupo, lo stesso che prima aveva evitato il ragazzo.
 
Ash provò ad avvertirla, però le sue urla non arrivarono alla ragazza.
 
-Devo andare da lei o cadrà! Forza, scendiamo!-
 
Per la foga mise male un piede e piombò a terra, sbattendo la testa.
Quando Pikachu balzò sul terreno, trovò il suo amico privo di sensi. Doveva fare qualcosa e in fretta.
Non ci pensò due volte ed emise una scarica elettrica.
 
-PIKA…CHUUU-
 
Ash si svegliò tutto frastornato.
 
-Ehi! Ma che ti prende?-
 
Poi vedendo lo sguardo preoccupato dell’altro si ricordò.
 
-Oh, Misty! Corriamo a salvarla.-
 
Arrivarono appena in tempo.
Quando la ragazza li vide, tirò un sospiro di sollievo. Pikachu allontanò il povero Weedle che, incuriosito, si era avvicinato a Misty.
 
-Grazie, non so che avrei fatto. Mi stava per attaccare, lo sentivo.-
 
-E tu stavi per cadere! Ti rendi conto di quello che stavi per fare? Se non fossimo arrivati in tempo… non oso nemmeno immaginare.-
 
Ash era arrabbiato, quella sua folle paura verso i Pokemon coleottero (paura insensata) la stava portando alla… non ebbe nemmeno il coraggio di pensare quella parola.
 
-E poi perché sei scappata? Che ti ho fatto? Credevo ti facesse piacere rivedermi. E invece vai via sempre, non mi dici nemmeno il perché.-
 
Misty si sentiva una stupida, stava davvero per precipitare giù. Ma certamente non lo avrebbe ammesso.
 
-Colpa tua se sono scappata! Fatti un esame di coscienza e vedrai.-
 
Adesso aveva anche il coraggio di dargli colpe che non esistevano.
 
-Perché invece non me lo dici tu, saputella?-
 
“Hai baciato un’altra. Questo è abbastanza.”
Ma no, non poteva dirglielo. Il suo sguardo s’incupì.
 
-Non ho voglia di parlare, torniamo alla villa.-
 
Nella fretta di salvarla e di litigarci aveva completamente dimenticato questo “piccolo” particolare.
 
-Bel problema. Non possiamo, ecco. Ci siamo persi.-
 
Non solo stava per essere attaccata da un ferocissimo Weedle, ora era anche intrappolata nella foresta. Una giornata grandiosa.
 
-Bene, mister orientamento. Cosa potevo aspettarmi da te? Ci siamo persi. Come sempre!-
 
-Tu mi hai inseguito!-
 
-Tu mi hai provocata! Potevi pensarci prima di entrare qui! Lo sai benissimo che ti perdi anche in casa! Se penso a quante volte ci hai fatto perdere.-
 
-Ammettilo, un  po’ ti mancava!-
 
Le guance di Misty divennero dello stesso colore dei suoi capelli.
 
-Per niente!-
 
Una goccia atterrò sulla testa di Pikachu che richiamò l’attenzione di quei due.
 
-E ora piove! Che farai per salvare la situazione Ketchum?-
 
Incrociò le braccia e attese risposta, mentre la pioggia iniziava a scendere, fitta fitta.
 
-Ma quanto ti lamenti? Andiamo a destra, magari troviamo qualche riparo.-
 
-Sì, la casetta della strega di Hansel e Gretel.-
 
Ash sbuffò e andò in quella direzione, seguito a ruota da Misty, che non aveva alternative.
 
Dopo almeno un quarto d’ora di ricerche trovarono una grotta.
 
-Spero solo non ci sia un Ursaring ad attenderci.-
 
-Tranquilla non c’è nessuno, Pikachu sta controllando.-
 
La ragazza sembrò calmarsi un po’, ma il freddo della notte li raggiunse.
 
-Fa f…freddo Ash. Non possiamo accendere un fuoco? Mi beccherò un bel raffreddore.-
 
Il ragazzo si guardò intorno. C’era solo la roccia. Poi improvvisamente uscì fuori.
Dopo poco ritornò con qualche ramo, lo appoggiò a terra.
 
-Pikachu, potresti usare fulmine su questo ramo? Così una volta preso fuoco incendierà anche gli altri.-
 
Misty rimase a fissarlo, era davvero uscito sotto la pioggia solo perché lei aveva freddo?
 
-Non pensavo avessi idee così brillanti.-
 
Lui le fece una smorfia mentre Pikachu attuava il suo piano.
Piccole scintille comparvero e subito dopo un fuocherello iniziò a crepitare.
 
-Io le definirei sfolgoranti.-
 
Presero a ridere e Ash si accovacciò accanto a Misty, che aveva il piccolo topino elettrico tra le braccia.
 
-Va meglio?-
 
Il fuoco illuminava il volto della ragazza che sorrideva, beneficiando del calore del fuoco.
 
-Sì, decisamente meglio.-
 
-Non me lo vuoi proprio dire perché sei scappata?-
 
Perché doveva ricordarglielo sempre? Si era già espressa a riguardo. Il sorriso scomparve.
 
-No. Non voglio, sono stanca, zuppa e ho sonno. Sarà già notte.-
 
Ash, deluso, acconsentì con un sospiro.
Lei appoggiò la testa sulla sua spalla. Rimasero in silenzio per i minuti successivi.
 
-Ash…? Grazie.-
 
-Io… ecco, figurati.-
 
Si addormentarono, i lampi e i tuoni riecheggiavano nella grotta, ma loro non avevano paura perché, finalmente dopo tanto tempo, erano insieme.
 
 
La mattina dopo, tre ragazzi raggiunsero la grotta.
Li trovarono lì, ancora nel mondo dei sogni, con sorriso impresso sulle labbra.
L’uno nelle braccia dell’altra.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Nota: ecco il sesto capitolo! Perdonate il mio -imperdonabile- ritardo (diamo la colpa alla sessione autunnale).
Spero vi piaccia! Ditemi cosa ne pensate.
Ringrazio tutti quelli che leggono/recensiscono la storia, chi l’ha inserita tra le  preferite/ricordate/seguite. Grazie mille! Spero di non deludervi.
Al prossimo aggiornamento!

 
  
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