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Autore: Bankotsu90    16/09/2016    6 recensioni
Shinichi e Ran stanno per sposarsi, e per l'occasione hanno deciso di celebrare le nozze a Hiroshima, ritenuta più tranquilla rispetto a Tokyo. Alla cerimonia nuziale prendono parte gli amici e i familiari dei due neo-sposi. Niente sembra turbare la loro felicità, fino a che...
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Una ragazza con capelli marroni lunghi e lisci, occhi blu scuro, che indossava kimono tradizionale di colore bianco stava ferma davanti a uno specchio, intenta a controllare che fosse tutto in regola. Si sistemò i capelli, poi si voltò e chiese:
 
“Come ti sembro, Sonoko?”
 
“Una meraviglia, Ran-chan! Shinichi rimarrà abbagliato dalla tua bellezza!” Affermò la sua amica, felice.
 
Sul volto di Ran si formò un sorriso raggiante.
 
“Lo spero davvero… Questo è un momento importante, per me. Finalmente coronerò il mio sogno d’amore, iniziato circa 10 anni orsono.” Affermò la karateka, sorridente.
 
Sonoko sorrise, incrociando le braccia, poi disse:
 
“Posso farti una domanda?”
 
“Dimmi pure.”
 
“Perché hai voluto che le nozze si svolgessero qui a Hiroshima?”
 
“Hiroshima è una città più placida della caotica Tokyo… Il posto ideale per potersi sposare; inoltre il mio matrimonio avrebbe sicuramente attirato l’attenzione dei media: Shinichi, il famoso detective liceale, che sposa la sua amica d’infanzia Ran Mori! Sai quanti giornalisti avrebbero presenziato?" Scosse la testa, come se il solo pensiero la irritasse.
 
"No, alle mie nozze devono prendere parte solo i miei amici e famigliari, nessun altro! Il matrimonio è un evento importante, non uno show mediatico!” Affermò, convinta.
 
Sonoko, colpita da quelle parole, annuì con entusiasmo.
 
“Hai ragione… Anche io, quando sposerò Makoto-kun, inviterò solo i miei cari.” Affermò, battendosi il petto.
 
Ran sorrise di nuovo, poi tornò a dedicarsi agli ultimi ritocchi.
 
*********
In corridoio Kogoro ed Eri, i genitori della sposa, attendevano che la loro figlia uscisse.
 
“Dannazione… Di questo passo faremo tardi per la cerimonia! Quanto ci mette quella?” Si chiese lui, irritato.
 
“Abbi pazienza, caro… Deve curare ogni minimo dettaglio, se vuole fare bella figura.” Gli ricordò la sua consorte.
 
Kogoro sbuffò, irritato.
 
“Lo so, ma questa attesa è snervante… La famiglia Kudo è già al jin-ga*, giusto?”
 
Eri annuì.
 
“Sì… Manchiamo solo noi.”
 
Improvvisamente la porta della stanza si aprì ed apparve Ran, che oltre al kimono da cerimonia indossava uno Tsunokakushi sul capo.
 
“Come sto?” Chiese, ansiosa di conoscere il parere dei suoi genitori.
 
“Sei incantevole, figlia mia!” Esclamò sua madre, con gli occhi che le brillavano.
 
“E tu, papà? Ti piaccio?”
 
“Sei stupenda!” Affermò suo padre, sbalordito.
 
Sollevata, Ran emise un sospiro di sollievo.
 
“Allora che aspettiamo? Al tempio!” Li spronò Sonoko, felice.
 
************
Nello stesso momento Shinichi, che indossava un kimono da cerimonia, stava camminando davanti all'ingresso del tempio Miyatsu in attesa della sua sposa; attorno al luogo di culto si era già radunata una piccola folla: oltre ai suoi genitori c’erano le famiglie Suzuki, Hattori, Toyama, Kuroba (composta da Chikage e dal figlio Kaito), Nakamori (composta da Ginzo e dalla figlia Aoko) e Hakuba più il dottor Agasa. Ayumi, Genta e Mitsuhiko erano assenti, poiché si trovavano a scuola a Tokyo.
 
Perché non arriva?
 
Si chiese, preoccupato.
 
“Che hai, figliolo? Mi sembri teso.” Gli chiese suo padre Yusaku.
 
Shinichi si fermò, guardandolo con occhi carichi di apprensione.
 
“Ran è in ritardo… Avrebbe dovuto essere già qui ma non si vede.” Spiegò.
 
“Non angustiarti… Arriverà presto.” Affermò suo padre, tentando di rassicurarlo.
 
“E se avesse cambiato idea? Forse si ritiene troppo giovane per questo passo…"
 
Abbassò lo sguardo.
 
"E a dire il vero anche io.”
 
“Su, non saltare a conclusioni affrettate! Magari ha avuto un contrattempo… O magari sta finendo di farsi bella.”
 
“Tuo padre ha ragione, Shin-chan… Ran è una ragazza forte, non è tipo da cedere di fronte a certe paure.” Lo rassicurò sua madre Yukiko.
 
Shinichi emise un sospiro, per poi sfoderare un lieve sorriso. Conosceva Ran sin da quando era una bambina, erano praticamente cresciuti insieme e aveva imparato ad apprezzare le sue meravigliose virtù, come la dolcezza, la simpatia e il coraggio. Ora quella splendida ragazza sarebbe diventata sua moglie, e sarebbe stata al suo fianco per sempre. Improvvisamente qualcuno gli mise una mano sulla spalla: si voltò e vide Heiji e Kaito che sorridevano sornioni.
 
“Finalmente ti sei deciso a fare il grande passo!” Affermò il detective del Kansai.
 
Shinichi annuì.
 
“Già…  E credimi, ne sono felice. A partire a oggi inizia una nuova vita per me, accanto alla mia amata Ran.”
 
“Però non dimenticarti degli amici!” Lo avvertì il figlio di Chikage, facendogli l'occhiolino.
 
“Tranquillo, Kuroba… Non vi dimenticherò.”
 
A quel punto si fece avanti una ragazza con capelli neri e occhi verdi, che indossava un kimono verde scuro.
 
“Attento a te, Kudo! Se farai soffrire Ran-chan dovrai vedertela con me!”
 
“E anche con me!” Aggiunse una ragazza simile a Ran, tranne che per l’acconciatura.
 
Shinichi salutò entrambe con un inchino.
 
“Kazuha-chan, Aoko-chan… Non preoccupatevi. Amo Ran più della mia stessa vita e preferirei morire piuttosto che procurarle dolore.” Le rassicurò, con aria cordiale.
 
“Meglio per te!” Affermò la corvina, con tono amichevole.
 
Il detective dell’est scoppiò a ridere, imitato dai suoi amici.
 
*********
“Guarda come sono allegri, caro…. Mi ricorda il giorno in cui ci sposammo!” Affermò Yukiko, emozionata.
 
“Già… È tutto come allora.” Convenne suo marito, sorridendo fiero.
 
Congratulazioni, figliolo… Superando mille avversità sei riuscito a realizzare il tuo sogno. Niente potrà turbare questo giorno di festa.
 
*******
Anche Chikage osservava felice il gruppo di ragazzi che rideva e scherzava, le faceva tornare in mente i bei momenti della sua gioventù, quando frequentava il liceo.
 
Oh, Toichi… Se tu fossi ancora con me questa sarebbe una giornata perfetta.
 
Pensò.
 
********
Shizuka Hattori intanto osservava suo figlio, Heiji, che chiacchierava con Shinichi.
 
Mio caro figliolo, quando deciderai di sposarti con Kazuha organizzerò una festa di matrimonio coi fiocchi, anche migliore di questa.
 
Pensò, sorridente, per poi guardarsi intorno.
 
Gli invitati chiacchieravano amabilmente, il cielo era sereno, e il clima temperato accompagnato da una piacevole brezza.
 
********
Nello stesso momento, a Tokyo, Genta, Ayumi e Mitsuhiko erano in classe e attendevano l’arrivo della maestra Sumiko Kobayashi, che infatti arrivò dopo poco.
 
“Buongiorno, bambini!” Li salutò, allegra.
 
“Buongiorno, signorina Kobayashi!” Risposero in coro gli alunni.
 
“C’è qualche assente, oggi?”
 
“Nessuno, signorina.”
 
“Bravo, Tsuburaya… Per prima cosa segnerò la data di oggi.”
 
Detto questo l’insegnante prese un gessetto e scrisse la data sulla lavagna:
 
6/8/1945
 
“Ora iniziamo le lezioni.”
 
********
Shinichi intanto continuava ad attendere in silenzio l’arrivo della sua sposa, quando improvvisamente Kazuha esclamò:
 
“Eccola!”
 
Shinichi si voltò e vide la sua Ran in compagnia dei suoi genitori e di Sonoko.
 
Finalmente.
 
Pensò felice, avviandosi verso di lei.
 
Quando la raggiunse la abbracciò.
 
“Temevo non venissi più.” Le confessò.
 
“E perché non avrei dovuto?”Domandò.
 
“Beh, il matrimonio è un momento fatidico nella vita di ogni persona, e c’era la possibilità che non ti sentissi pronta.”
 
Ran sorrise a quelle parole.
 
“Che sciocco che sei… Sono pronta ora più che mai a diventare tua moglie.”
 
Shinichi, sollevato da quelle parole, diede un’occhiata all'orologio.
 
“Ora entriamo nel tempio… Sono le 8:15 e il sacerdote va di fretta.”
 
“D’accordo… Uh?”
 
Improvvisamente Ran vide, nel cielo terso, un velivolo solitario che lasciava dietro di sé una scia bianca.
 
“Che hai, Ran?” Le chiese Shinichi.
 
“C’è un aereo, in cielo.” Rispose lei, indicando verso l'alto.
 
Shinichi alzò lo sguardo a sua volta.
 
“È vero… Forse è un B29 americano in ricognizione.”
 
“Sicuro che non sia nostro?”
 
“No… Credimi è un B29, li ho visti in azione a Tokyo.”
 
 Osservando meglio vide che il velivolo aveva sganciato qualcosa. Non poté vedere di preciso cosa, perché all'improvviso un lampo di luce accecante la costrinse a chiudere gli occhi. Dopo pochi istanti un boato tremendo le lacerò i timpani, facendola cadere in ginocchio a coprirsi le orecchie e gridando dal dolore. Sentiva i suoi abiti incendiarsi e la sua pelle bruciare. Mai, nella sua vita, aveva provato un dolore così atroce; in pochi secondi perse i sensi accasciandosi a terra.
 
********
Riprese i sensi parecchie ore dopo, verso le 16; aprì di scatto gli occhi e subito avvertì un dolore lancinante in ogni parte del corpo.
 
Ma cosa… Cosa mi è successo?
 
Si chiese, sconvolta.
 
“Shinichi!” Lo chiamò, senza ottenere risposta.
 
“Shinichi!”
 
Silenzio di tomba.
 
“Shinichi! Mamma! Sonoko! Kazuha!”
 
Anche stavolta nessuno le rispose.
 
Ma dove sono finiti tutti?
 
Si chiese.
 
Con uno sforzo sovrumano si alzò in piedi, dolorante; una delle prime cose che notò è che i suoi abiti erano laceri e la sua pelle annerita; si portò una mano alla testa e si accorse con orrore che i suoi capelli non c’erano più.
 
Ma che scherzo è questo? Perché sono calva? Cosa mi è successo?
 
Ci pensò su, poi ricordò quello che era avvenuto prima del suo svenimento: prima quel bombardiere americano nel cielo, poi il lampo di luce accecante e la sua pelle che sembrava bruciare…
 
Deve essere colpa dell’oggetto che aveva sganciato… Doveva essere una bomba… Un nuovo tipo di bomba, ancora più letale delle convenzionali!
 
Si guardò intorno, scossa: quella che fino a poche ore prima (non poteva dire di preciso quante perché non lo sapeva) era stata una ridente cittadina costiera ora era un cumulo di macerie fumanti, quasi come colpita dalla furia di una divinità avversa. Dovunque guardasse vedevano soltanto distruzione e morte.
 
È spaventoso… Quante saranno le vittime?
 
Ma l’orrore supremo venne quando guardò il suolo circostante, dove giacevano i cadaveri dei suoi cari, tutti carbonizzati e irriconoscibili; Shinichi, i suoi genitori, le sue amiche… Erano tutti morti. cominciò a tremare, mentre gli occhi le si riempivano di lacrime; dopo pochi istanti lanciò un urlo straziante che echeggiò nell'aria. Quello che doveva essere il giorno più bello della sua vita era diventato un incubo.
 
FINE
   
 
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