Fumetti/Cartoni americani > Danny Phantom
Segui la storia  |       
Autore: Mychron    17/09/2016    1 recensioni
È da un anno ormai che Danny e Valerie combattono fianco a fianco. Questa tregua, però, potrebbe portare a qualcos'altro... se i due riuscissero ad affrontare i propri demoni interiori, e ad aprirsi l'un l'altro. DxV. Phantom Planet non è mai avvenuto.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Daniel Fenton/Danny Phantom
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La battaglia sfuriava nei cieli luminosi di Amity Park.

“Hey! Lo sai che domani è un anno?” Danny esclamò esultante, schivando un Ecto-raggio.

“Di cosa- stai- parlandARGH DANNATI FANTASMI..!” Valerie si liberò dei lupi spettrali che la circondavano con una serie di precisi colpi di Bazooka Fenton. Ansimando, si girò a guardare Phantom, alle prese anche lui con un paio di belve soprannaturali.

“Un anno... pant... da cosa?” chiese la Cacciatrice Rossa a fatica.

“Ma come!” rispose Danny, esagerando un'espressione offesa. Mentre afferrava un lupo per lanciarlo con forza contro l'altro, urlò:

“La nostra tregua! Come hai potuto dimenticarlo!”

Storditi i lupi, li risucchiò nel Thermos Fenton, ma posando come una nobildonna del '800 sul punto di svenire. Phantom seppe di aver ottenuto l'effetto desiderato quando gli arrivò un pugno dalla collega.

“Sei un idiota!” rise Valerie scuotendo la testa. Alzò lo sguardo su di lui e assunse un'aria pensierosa.

“Cosa c'è?” chiese il ragazzo, iniziando a sentirsi a disagio.

“Stavo pensando... in effetti è un anno da quando mi hai liberata, ed è un anno che collaboriamo praticamente tutti i giorni. Forse non ci farebbe male festeggiare.”

Danny, che stava fluttuando, perse mezzo metro di quota.

“C-cosa? Sei seria?” chiese, boccheggiando.

Valerie tese la sua pelle scura con un sorriso sardonico.

“Non so se l'hai notato, Casper, ma visto il lavoro che faccio, la mia vita sociale è defunta quanto i mostri che catturo.” la ragazza si sedette sul proprio jet, facendo dondolare le gambe. Osservando la città -che, nonostante tutto, andava avanti- si sentiva lasciata indietro. Danny si avvicinò fino a toccare con i fianchi la punta del jet.

“Quello che sto cercando di dire è che... ah, dannazione. Non vado a una festa da mesi, Phantom. Anche Starr ha smesso di invitarmi ad uscire. Come biasimarla? Non ci sono mai, e quando le dico di sì, finisco col piantarla in asso.”

Ti capisco. Pensò Danny. Forse troppo.

“Insomma, fra un mese compio diciassette anni! Una ragazza della mia età dovrebbe stare con gli amici, divertirsi, ballare! Non... cercare di destreggiarsi tra scuola, lavoro e altro lavoro!”

Danny fissò la ragazza con durezza. Non era l'unica a condurre quella vita.

“Hai finito?” sbottò.

Valerie sospirò. “Sì. Scusa la sfogo, lo sai che a volte ne ho bisogno.”

Anche Danny sospirò, cercando di calmare il risentimento che riemergeva ogni volta che Valerie tirava fuori l'argomento.

“Lo so, tranquilla. Mi pare di capire che tu sia seria riguardo a festeggiare, domani...” Danny disse, esitante.

“Sì, Phantom. Me lo vuoi proprio sentir dire, eh? Domani festeggerò con te, perché sei l'unico essere che possa definire amico! Contento?”

“Uhm...”

“COSA C'È.”

“Ma... non mi hai chiesto se fossi libero domani. In effetti ho un impe...”

Con un gesto fluido, Valerie gli puntò una ecto-pistola al petto. Dritta al nucleo.

“Dicevi?” chiese la ragazza, serafica.

“...che la nostra festa è proprio un evento che non mi perderei per nulla al mondo! Dove si va?”

La Cacciatrice rimase interdetta. Mettendo via la pistola, borbottò:

“Ci devo ancora pensare. Non sono molti i posti in cui si possa andare in giro con un fantasma... e preferirei tenerti lontano da casa mia. Senza offesa.”

“No problemo. È per tuo padre, immagino...”

“Già. Meno gli ricordo del mio lavoro coi fantasmi, meglio è.” Valerie si girò a sedere sulla tavola, in modo da guardare il fantasma negli occhi.

“Direi di escludere i luoghi pubblici. O per lo meno quelli affollati. Come te la cavi a mescolarti tra la folla?”

Danny fece spallucce.

“Di giorno non si vede molto la luminescenza del mio corpo, però indossare vestiti e parrucca sopra la tuta, in questo periodo... preferirei evitare.”

“Ma dai, soffri il caldo?” la ragazza lo fissò, sorridendo. Un sorriso da barracuda. “In teoria voi fantasmi non dovreste provare sensazioni di alcun tipo, o sbaglio?”

Danny si portò una mano alla nuca e iniziò a torturarsi il labbro inferiore, come ogni volta che si trovava alle strette.

“Val, ne abbiamo già parlato, io non...”

La nera lo interruppe con un gesto disinvolto della mano.

“Fa lo stesso. Se non devi dire la verità, non dire niente, ok?”

Danny rimase in silenzio.

Valerie distolse lo sguardo. Concentrandosi sul sole che cominciava a tramontare in quel momento, continuò a cercare una soluzione.

“Che ne dici del parco? La zona al limite della foresta. Porto del cibo e una tovaglia; sarà un pic-nic da manuale.”

Danny ci pensò su. “Mi sembra ok. Provo a portare qualcosa anch'io. Facciamo a quest'ora, fantasmi permettendo?”

Valerie sorrise, trionfante.

“Perfetto! A domani sera, allora!” Con un gesto di saluto, la ragazza azionò i reattori a ecto-energia del suo jet e si lanciò nella direzione di casa sua, diversi isolati a sud.

Danny rimase a guardarla qualche istante, non sapendo bene che emozione provare.

Non era vero che aveva un impegno, il giorno dopo. Lui non prendeva mai impegni. Che senso aveva programmare le cose, se la sua vita era completamente imprevedibile?

Al contrario di Valerie, però, lui aveva ancora amici. Iniziando a dirigersi verso casa, tirò fuori il cellulare e scrisse sulla chat Team Phantom-Getter.

Danny: raga, domani sera sono ufficialmente a un pic-nic con la Rossa. Stringetevi forte: come PHANTOM XD

Mentre entrava, intangibile, in camera sua, arrivarono le prime risposte.

TF: vaaaaai fraaaa hai imparato finalmente dal migliore eehhh B) mattacchione

Jazz: intendi Valerie? Come mai? State iniziando finalmente a sviluppare un rapporto di fiducia reciproca? :)

Sam: portati un giubbotto antiproiettile

Danny si accigliò alla risposta di Sam. Se lo aspettava. Si erano lasciati da sei mesi ormai, ma era comunque la sua migliore amica ed era sempre stata protettiva nei suoi confronti. Si buttò sul letto, ritrasformandosi nella sua metà umana. Rsipose, di getto:

Danny: è solo una festicciola per il primo anniversario della nostra tregua. Un anno che cerca di non uccidermi! ORRAY!:P

Rileggendo il messaggio appena inviato, si sentì a disagio. Gli sembrava di stare mentendo. Per lo più a se' stesso.

Con un lamento, si alzò dal letto, buttando il cellulare tra le coperte disordinate.

Per una volta sarà più facile fare i compiti che parlare coi miei amici. Pensò, avvicinandosi alla scrivania. Però... perché non riesco a pensare che sia “solo una festicciola”? Dovrei avrei capito ormai che sia meglio lasciarla perdere. Anche se...

Danny si sedette pesantemente sulla sedia, e poi batté la fronte sui fogli disordinati che già ornavano ogni centimetro di superficie del tavolo reclinato.

Era così carina stasera, con la luce del tramonto che le illuminava gli occhi.

Non mi è passata.

Per niente.

Stupido Fenton.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > Danny Phantom / Vai alla pagina dell'autore: Mychron