Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: SerenaTheGentle    17/09/2016    0 recensioni
Volete sapere cosa è successo ad Edmund e ad Amanda dopo il matrimonio?
Volete conoscere come si chiamerà il loro primo figlio oppure sapere cosa è successo nel tempo trascorso insieme dopo essere usciti dall'ospedale?
Allora siete nel posto giusto! Qui troveremo delle OS in cui i protagonisti della mia storia vi mostreranno un pezzo delle loro giornate e delle loro esperienze insieme!
Missing Moments (OS) della mia storia "Je t'aime".
N.B. Si possono leggere anche senza conoscere il libro "Je t'aime", ma ne è consigliata la lettura per capire meglio la storia.
Genere: Comico, Commedia, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Edmund sarebbe tornato presto ed io avevo poco tempo per sistemare tutto. I piatti erano ancora nel lavandino, la teglia sporca di cioccolata ancora sul tavolino e macchie di crema sulle mattonelle del muro. Diciamo che non era un bello spettacolo.

Ma di certo lo era stata la notte precedente.

Avevo preso l’abitudine di stare spesso in casa sua, all’inizio mi sentivo sempre di troppo e quasi esterna a quel mondo, ma lui non me lo aveva mai fatto pesare. Lavorava tutto il giorno e spesso anche la sera, suo padre gli aveva affidato alcuni casi importanti, avendo molta fiducia in lui, ed Edmund non voleva certo deluderlo.

Ero fiera di lui, finalmente stava ricostruendo qualcosa con suo padre e l’idea che in qualche modo sia stata io a farli rincontrare, mi riempiva di gioia.

Non  mi era ancora chiaro cosa fosse successo quella notte, ma dopo mesi,  rinunciai ad avere una risposta a quella domanda.

Quella sera dovevamo festeggiare il compleanno di Edmund. Certo, avevo già preso parte alla festa in pompa magna organizzata da sua madre, ma quella sera volevo dedicargli tutta me stessa. Sapevo che era la cosa giusta da fare e che gli sarei appartenuta per sempre, anche se fra noi non sarebbe andata. Avevo avuto spesso quel dubbio, la paura che prima o poi Edmund si accorgesse che fra noi era solo il legame creato durante quelle notti e quei giorni, e che alla fine avrebbe visto quante ragazze più belle e colte di me ci sono al mondo, quante opportunità si stava facendo scappare. Lui mi stoppava sempre con un bacio quando iniziavo questo discorso. Diceva che quello che provava era troppo forte per essere scambiato solo per un’infatuazione passeggera. E quel luccichio nei suoi occhi me lo confermava sempre.

Sentii il rumore della serratura della porta e mi misi sull’attenti. Lo stavo aspettando in sala da pranzo, il tavolo era apparecchiato e avevo anche acceso due candele , tanto per creare l’atmosfera giusta. Ero sempre stata una romanticona, ma sapevo anche che Edmund non avrebbe gradito petali di rose dappertutto, quindi mi limitai a qualcosa di classico.

Indossavo un vestito rosso, molto audace da parte mia, ma era stata Alice a consigliarmelo. Eravamo andate in giro per negozi apposta il pomeriggio precedente e avevo trovato il vestito perfetto da abbinare alle scarpe nere con il tacco rosso che avevo già. Mi ero innamorata a prima vista di quel vestito: aveva delle leggere spalline e una scollatura a cuore abbastanza profonda, la gonna cadeva morbida e accentuava le mie forme, senza ingrandirle o sminuirle. Era lungo fino a terra, con uno spacco che andava da metà coscia in giù.

Non era certo il tipo di vestito da indossare per andare a fare la spesa, ma potevo permettermelo e volevo indossarlo per lui.

Non mi ero truccata molto, giusto un filo di mascara e un po’ di gloss. Edmund adorava quello alla ciliegia ed io cercavo di metterlo spesso.

Lo vidi spalancare la bocca, aveva la mascella che toccava terra e un’espressione di lussuria nei suoi occhi.

-Ciao.- mi disse.

-Ciao.- risposi.

 
Wow che conversazione interessante!

Stai zitta, non vedi che sono agitata?!

Sai che roba!
 

-Senta, non vorrei essere inopportuno, ma... sto aspettando la mia ragazza, quindi non credo sia un bene che lei sia qui.- Edmund posò la sua ventiquattrore e si tolse la giacca. Era davvero bello in camicia...

-Beh... sarà solo per pochi minuti, non le ruberò molto tempo.- risposi ammiccando. Con il tempo avevo imparato a flirtare con lui, ed era davvero divertente.

-Allora, per questa volta, posso fare un’eccezione.- ora era davanti a me, con quel sorriso beffardo e la voglia di giocare.

Senza esitare lo baciai. Fu un bacio lento, ma così pieno di necessità di aversi. Ora ero ancora più sicura di quello che volevo fare. Il mio bacio fu ricambiato con più passione e bisogno di essere vicini. Edmund è sempre stato molto rispettoso e non era mai andato oltre al limite massimo concesso, ma adesso, dopo sei mesi circa, ero io a volere di più ed ero pronta.

Fu più difficile del solito non lasciarci prendere dal momento, ma io volevo procedere con calma.

-Ed?- riuscii a dire tra un bacio e l’altro.

-Shh...- mi rispose lui accarezzandomi la guancia sinistra con una mano, mentre con l’altra risaliva la mia coscia lungo la spaccatura del vestito, per intrufolarsi leggermente più su.

-Dovremmo mangiare...- la mia parte risoluta e ragionevole non mi abbandonava mai!

-Dopo...- mi guardò negli occhi e non resistetti un secondo di più. Ero sempre più accaldata ed eccitata dalla situazione, e potevo sentire che anche lui lo era. Molto.

Sentii le sue mani andare alla cerniera del vestito, sulla mia schiena. La zip scese giù lentamente, ma io non me ne accorsi. Ero troppo occupata a sfilare i bottoni dalle asole della camicia.

Ci eravamo già visti ed esplorati in maniera più approfondita, ma quella situazione era ancora più intima di tutte le altre.
 

Andavo a fuoco.

E ti credo...
 

Il mio vestito scivolò sul pavimento, così come la sua camicia. A breve anche le scarpe furono abbandonate sul parquet e la scia degli abiti portò alla stanza di Edmund.
Io indossavo solo le mutandine, ero davanti a lui in tutta la mia semplicità e lui mi guardava come se fossi la ragazza più bella del mondo. Almeno sapevo che per lui lo ero davvero. Mi coprii imbarazzata, mentre lui si avvicinava al letto. Aveva addosso ancora un calzino e l’intimo.

-Non ti coprire... Mai...- mi sussurrò portandomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio, per poi prendere le mie mani e lascare dei baci delicati sul dorso.

-Almeno non con me, poi per gli altri è tutto off-limits!- Edmund sapeva come rovinare un momento quasi romantico, ma alla fine non mi era dispiaciuto. Aveva smorzato la tensione e mi aveva fatta ridere, facendomi dimenticare le mie paure e rendendomi più intraprendente.

Ci buttammo sul letto. Entrambi volevamo di più, ma allo stesso tempo andavamo piano. Come quando sei in discesa e freni un po’ per non schiantarti sul fondo...

-Sei sicura?- queste due parole non mi fecero l’effetto che pensavo mi avrebbero fatto: paura e indecisione. No. Ero più che sicura, ero certa di quello che volevo fare.

-Ti amo.- risposi solo. Prima di entrare in me, Edmund mi lasciò un leggero bacio su entrambi gli occhi, sul naso e poi sulle labbra. Un sorriso ci sfiorò le labbra e poi lui mi fece scoprire un mondo nuovo.

All’inizio fece male, molto male. Edmund andava piano, ma il dolore si faceva comunque sentire. Dopo fu un turbinio di emozioni. Mi sentivo appagata e felice. Mi sentivo bene e piena d’amore da dare. 

E’ stato così strano, più che altro per le forti emozioni che ho provato.

Edmund mi sorrise e ci scambiammo un ultimo bacio, debole, ma allo stesso tempo così forte.

-Sai, dopo aver fatto sesso di solito si ha fame...- mi disse dopo qualche minuto Mi alzai leggermente e lo guardai dritto negli occhi.

-Non abbiamo mangiato! Sarai affamato!- mi ero completamente dimenticata della cena! Feci per alzarmi velocemente, ma Edmund mi bloccò tra le sue braccia.

-Ehi, dove vai?! Non ti devi preoccupare... ho assaggiato qualcosa di meglio, ma adesso gradirei davvero quello che mi hai preparato.- mi lasciò una breve scia di baci sul collo, provocandomi dei brividi.

-Pollo al forno...- sussurrai dolcemente, alla ricerca delle sue labbra.

-Al forno…?- non mi stava certo seguendo...


Ti credo! Dopo tutto il tempo che gli hai fatto aspettare!

Ehi, ha aspettato il giusto!


-Con le patate...- la mie mani scompigliarono maggiormente i suoi capelli.

-Sembra buono amore.-

-Allora andiamo a mangiare!- mi alzai di scatto uscendo dal letto e volando verso la cucina.
 

Idiota. Sei nuda.

Oh merda!

Prendi la sua camicia, sta lì per terra!

Ero uscita in quello stato?

Ebbene si...

Oh mamma!
 

-Vieni o no?- rientrai in camera cercando di essere il più disinvolta possibile. Mi sentivo un pochino indolenzita, ma credo che fosse normale, dopo tutta quell’attività fisica era venuta fame anche a me. Avevo tanta voglia della torta al cioccolato che avevo preparato per l’occasione!

-Vengo vengo e anche dopo. Però prima verrai tu...- Edmund mi guardò maliziosamente ed io ci misi un po’ prima di capire quella frase.

-Edmund!- ero ancora molto inesperta...
 

Non preoccuparti, qualcosa mi dice che lo sarai per poco...

Che?

Fidati!
 

Ridacchiai un po’ al ricordo di quella notte. Quella mattina era andato via presto, mi aveva dato un bacio sulla guancia e mi aveva detto che sarebbe tornato per l’ora di pranzo.

Erano già le tredici, quindi non credo che avrei fatto in tempo a sistemare prima del suo arrivo.

-Amy!- pensi al diavolo e spuntano le corna! –Eccoti qui!-

-Che c’è?-

-Come “che c’è”? voglio vederti nel mio letto il prima possibile, abbiamo tanto da recuperare!- mi guardò maliziosamente, imprigionandomi tra il suo busto e il lavandino.

Questa scena mi ricordò vagamente la casa in montagna e il "viaggio inaspettato" che avevamo fatto insieme.

-Non dire sciocchezze! Devo pulire tutto questo macello!- lo scansai leggermente e ridacchiai un po’.

-Eh no cara... adesso tu ed io andiamo di là e faremo il nostro terzo round!- era così convinto che non potei che mettermi a ridere. Edmund, risentito, mi tirò su a mò di sposa e mi condusse in camera sua.

-Devo dirti una cosa.- era a metà tra il serio e divertito.

-Dimmi...- non era sempre una buona cosa quando diceva così ed io mi stavo già immaginando possibili disastri o tragedie!

-Ieri sera mi sono sbagliato, non abbiamo fatto solo sesso...- oddio! -Abbiamo fatto l’amore.- mi sorrise prima di baciarmi. Cercai di nascondere il più possibile quel sospiro di sollievo!

-Ma adesso direi che possiamo pure togliere questa camicetta, non credo che ti servirà per almeno due ore... – non potei che ridere a quella sua affermazione, ma il mio cuore non aveva dimenticato quello che aveva detto poco prima.



Angolo Autrice
Salve a tutti!!!
Come potete notare sono qui con una raccolta di piccole esperienze e avventure che i nostro amati Edmund e Amanda hanno vissuto!
Spero chee questa racconta possa piacervi!
Un bacio e un abbraccio, 
Serena :)

 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: SerenaTheGentle