Titolo: Dimostramelo

Serie : Haykyuu

Genere: Yaoi

Ship: KageHina -->Kageyama x Hinata

Tema: Sfida

Richiesta da: Im-OtakuPandacorna (wattpad)

Parole: 1014

Ratings : verde

~Ω~

-N-non potrai mai superarmi, sono decisamente più veloce di te- sbottóHinata con il fiatone, respirando a fatica, boccheggiante e dolorante, piegato su se stesso per cercare di recuperare almeno un po' di energia 
-Guarda che ho vinto io- obbiettò Kageyama, nella stessa posizione del ragazzo affianco a lui, mandando giú un groppo alla gola.
I due erano esausti, avevano continuato a sfidarsi in ogni tipo di sport, ogni cosa che veniva loro in mente veniva eseguita.
Sfide dopo sfide, anche le più assurde, finivano però in parità, anche se entrambi si ostinavano a proclamare la vittoria.
Erano dei veri testardi, nulla li faceva arrendere, dovevano dimostrarsi più forti e più bravi, cosa abbastanza difficile visto che si eguagliavano.
-Corsa fino all' albero- asserí il ragazzo dai capelli arancioni, rizzandosi, pronto a continuare immediatamente.
-Ti stracceró- Kageyama assunse un espressione di sfida mentre i due si preparavano al conto alla rovescia, trovando un particolare punto da cui partire.
-Al mio tre- il ragazzo dai capelli neri ghignó, percependo i propri muscoli tirarsi dallo sforzo mentre già sentiva il cuore battergli a mille per la tensione.
-Uno...- Hinata si tese, inclinandosi maggiormente 
-Due...-il corvino aggrottó la fronte, mettendosi più impiantato sulle punte, com le braccia che si facevano sconvolgere da un breve fremito per un improvviso colpo di vento, fin troppo gelido, che perlopiù gli fece rizzare i capelli.
-Tre!-
I due scattarono, schizzando con più velocità possibile verso la meta.
Si sentivano ribollire il sangue mentre entrambi cercavano disperatamente di superarsi, senza alcun risultato.
Le loro gambe sembravano procedere da sole, ogni peso, ogni stanchezza, mentre correvano insieme, sparivano, lasciandoli leggeri come piume.
Il loro entusiasmo in tali sfide era più acceso di una fiamma.
L'essere l'uno contro l' altro faceva mettere in palio ogni loro possibilità.
Raggiunsero l' albero correndo come degli scalmanati, e lo toccarono nello stesso momento, lanciandosi occhiate di superiorità.
-Ho vinto io-
-Oooh, ti sbagli alla grande! L'albero l'ho toccato prima io-
-Certo Hinata, sogna pure-
I due ripresero a bisticciare senza tregua, discutendo su ragioni ben più che inutili.
Inizialmente i due avevano chiesto al capitano di fare da giudice, ma quando questo aveva detto loro che erano in parità, loro si erano categoricamente rifiutati, e l'avevano "licenziato".
O almeno così dicevano loro.
-Le parole che dice la tua boccaccia sono tutte stupidaggini- disse dunque il ragazzo dai capelli arancioni, voltandosi di schiena
-Ah ! Tu con la tua bocca non saresti degno nemmeno di baciare mia madre-
-Come scusa?! Perché, tu baceresti bene?-
-Di certo meglio di te-
Hinata prese ad un tratto a tirare la guancia del ragazzo dai capelli neri, che ovviamente ricambió il favore, cosí da rendere i loro visi distorti in strane e buffe espressioni, per poi, involontariamente, cadere all' indietro, Kageyama sopra ad Hinata, portando i due a rotolarsi nell'erba, sferrandosi calci e continuando a tirarsi le labbra a vicenda.
I due lottarono a lungo, imprecando, cercando di far arrestare l' altro.
-E come haaai ad essserne ssicuro?!- sibiló l'arancione, cercando di parlare nonostante la guancia tirata
-É ovvio.... ssono migliore di te- ribatté quello, seccato, sbuffando arrabbiato, sentendo la propria guancia dolore per la pressione che questa riceveva.
-Dimostramelo. Baciami. In bocca- controbattè quello, prima di rendersi conto di cosa aveva appena detto e paralizzarsi totalmente.
Il corvino spalancó gli occhi, guardandolo leggermente allarmato.
Di certo non si aspettava una richiesta simile e sentiva dentro di se che il ragazzo a cui era nuovamente sopra avrebbe usufruito di quel tentennamento per dimostrare che era più forte.
Aggrottando la fronte, cercando di rimanere calmo e di non sentire continuamente il battito del suo cuore che correva frenetico, arrossí, spostando lo sguardo.
Doveva farlo.
E lo fece.
Scese lentamente con il viso per poi baciarlo, assaggiando le sue labbra candide e dirigendo quel contatto con trasporto tale da fare immergere entrambi in un insieme di emozioni che li scoinvolgeva e distruggeva ogni pensiero.
Le loro lingue giocavano, si accarezzavano e si rincorrevano senza tregua mentre i due si rilassavano, portando a vicenda le loro mani verso i capelli del compagno, studiandone la consistenza.
Quello scambio di salive continuo era partito come una semplice sfida, eppure non volevano staccarsi.
Hinata chiuse gli occhi, percependo il desiderio colpirlo come una schiacciata al terreno, provocando maggiore furore e alimentandone la forza
Non volevano smettere di assaggiarsi e di immergersi, sfiorando i propri palati e percependo la felicità e la gioia in quel contatto.
Ogni tanto si mordevano le labbra, lasciando che le bocche ravvicinate parlassero per loro, solo in maniera più sensuale ed erotica, quasi facendo vacillare i due.
Si staccarono solo a mancanza d'aria, rossi in viso, con le labbra gonfie e i propri sapori condivisi.
Era stato qualcosa di straordinario che non sapevano descrivere, un fatto imprevisto al di fuori della loro portata.
Si sentivano a disagio, ma allo stesso tempo volevano tornare a tuffarsi in un ennesimo bacio che avrebbe procurato loro le stesse precedenti sensazioni.
Anzi, forse anche di più, si sarebbero riscoperti, risentiti, morsi e leccati nuovamente fino a perdere di nuovo l'ossigeno.
E così via.
Solo che l'idea di dirselo li spaventava ad entrambi, portandoli perciò a tornare a scambiare la passione e l'amore per una sfida, sapendo perfettamente che il compagno non si sarebbe dato per vinto.
-N-non male, ma di certo non migliore del mio, si vedeva che te lo stavi godendo- a questo commento, Kageyama alzó il sopracciglio, guardandolo con pieno disappunto, sedendosi composto e incrociando  braccia e gambe, dettaglio che il minore imitó subito
-Guarda che sei tu ad avere chiuso gli occhi per il mio bacio, mica io-
-Non me lo ricordo-mentí l'arancione con finta aria indifferente, rosso dall' imbarazzo, cosa che fece fare una smorfia divertita all' altro
-Scemo- controbattè -E anche bugiardo- aggiunse immediatamente con un sogghigno, tornando ad avvicinarglisi con un aria sensuale che portó l'arancione a balbettare qualche parola insensata, riprendendo, una volta essergli a meno di un centimetro di distanza, da dove si erano interrotti, congiungendo le loro bocche, iniziando una seconda danza di lingue