Perla Gialla era sempre stata devota alla sua padrona forse più di ogni altra Perla del Pianeta Madre e delle sue innumerevoli colonie: non c'era cosa che non facesse se ordinatole da lei, e di certo non avrebbe esitato a difenderla perfino a costo della propria vita (anche se sarebbe servito a ben poco). Gioiva immensamente anche per una sola carezza datale dal suo Diamante, e avrebbe potuto fare di tutto pur di ottenerne altre, e spesso, quando aveva modo di discorrere con delle proprie simili, non perdeva occasione di farle elogi e complimenti continui. 
Però, quando si ritrovava ad osservare l'immensità del Cosmo dalle finestre del suo glorioso palazzo, si ritrovava a pensare a come sarebbe potuta essere la sua vita se fosse nata libera e indipendente. Aveva sentito parlare più di una volta di una Perla priva di catene che agiva contro la Grande Autorità del Diamante stessa, e nonostante l'avesse insultata con parole pericolosamente sboccate che non sarebbero mai potute uscire dalle sue labbra in presenza di Diamante Giallo, aveva provato un'ombra di invidia nel sentir parlare della sua emancipazione. 
Le Perle che non hanno qualcuno da servire, si diceva, sono senza dubbio le più miserevoli. Ma allora perché proprio lei, che si poteva definire più che privilegiata nella rigida gerarchia delle Gemme, avrebbe voluto trovarsi così in basso? Mentre se lo chiedeva, però, l'altera figura della sua magnifica padrona arrivava con la sua andatura rapida ma solenne, e lei scacciava subito via quei pensieri sfoggiando il sorriso migliore che fosse in grado di fare. 
Eppure sarebbe stato bello spendere la propria infinita vita in viaggi tra migliaia di galassie diverse, senza dover mai seguire qualcuno come un cagnolino ed essere pronto ad eseguire i suoi ordini in qualsiasi momento. Quasi quasi...
Perla Gialla scosse la testa, inorridita. Ma a che cosa diamine stava pensando?