18/09/2016
2 recensioniOvviamente, i personaggi e l'opera non appartengono a me (purtroppo). Le parti in grassetto sono prese direttamente dal film.
Forse sì
“Will…”
Pochi possono vantare di conoscerlo realmente e non è detto che sia vero.
Egoista, truffatore, ladro, disonesto – e chi più ne ha più ne metta – chiunque abbia fatto affari con lui sa che non deve mai voltargli le spalle un secondo di troppo.
Non che sia completamente malvagio, semplicemente mette i suoi interessi sopra qualunque altra cosa.
La sua regola è non fidarsi di altri che sé stesso e finora ha funzionato piuttosto bene.
Tutto cambia, però, quando comincia a fare squadra con Will Turner, il figlio di uno dei pochi che considera brav’uomini.
Il ragazzo diviene, prima ancora che se ne possa accorgere, suo... alleato incredibilmente affidabile (perché quella parola non prova neanche a pensarla); presto, troppo presto, comincia ad agire insieme a lui come se non avesse fatto altro nella vita.
Turner osa fidarsi e per qualche motivo Jack ne è stranamente soddisfatto.
Certo, era riuscito a trovare un equipaggio più o meno fedele, ma non sarebbero mai riusciti a levarlo da quell’impiccio abbastanza velocemente.
Quando vede Will che si fa strada tra la gente attorno al patibolo e lancia la sua spada, capisce subito le sue intenzioni.
Quando si libera e afferra la corda, lanciando a Turner l’altro capo, cominciano subito a muoversi in sintonia.
Ma è quando Will si mette in mezzo tra lui e Norrington – “È un brav’uomo!” – che finalmente capisce che forse il ragazzo ha qualche merito nella riuscita della sua ultima impresa e forse può permettersi, almeno una volta, di fare uno strappo alle sue regole.
“...Bel cappello”
(Grazie)
E Will sorride.
Note:
Ho sempre pensato che quello del bel cappello fosse solo il modo di Jack di dire grazie.