Anime & Manga > Nabari no Ou
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Autore: _Hiromi_    04/05/2009    1 recensioni
[POSTATO ULTIMO CAPITOLO^^]Hi!! ^_^ !!! Chi è rimasto deluso dalla fine di Nabari? Chi ha pianto o si è commosso per quello che succede a Yoite? Beh, se la fine non vi sta bene, ecco a voi una new ficcy, ossia: un finale alternativo alla storia di Nabari! Spero vi possa piacere!! _Hiro_ ^_^
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hello people ^_-
Prima di leggere, devo avvisarvi che questo capitolo l'avevo già pubblicato sul sito, come parte integrante della ficcy 'Bring Me To Life'. Però, rivedendola, ho pensato che sarebbe stato meglio separarla dato che non c'entrava molto con le altre due song-fic!

-MiharuLover: Mi spiace, ma ho dovuto cancellare anche la tua recensione ç_ç spero che commenterai comunque questo cappy! E grazie!! besitos!! ^_^

Buona lettura!!!

Legenda:

grossetto corsivo = pensieri Miharu
corsivo = conversazione

***

Uno sfiorarsi di mani...di sguardi...di paure...di sentimenti...
In fondo, è solo questo che siamo, vero Yoite?
Due facce della stessa medaglia...
Un'equazione matematica senza soluzione...
Due anime tormentate che trovano pace solo quando sono vicine...
Per quanto tu desideri sparire da questo caotico mondo...io non te lo permetterò...
Io ti salverò, perchè ho bisogno di averti qui...

***

Lo guardi come se lo vedessi per la prima volta.
Non riesci a capacitarti di quest'inaspettato risvolto della situazione.
L'hai raggiunto in quella piccola chiesa convinto che ti avrebbe chiesto di esaudire il suo desiderio, che ti avrebbe chiesto di cancellare la sua esistenza, e invece...
Le parole di Yoite ti rinbombano nella testa come se questa fosse vuota, come se non ci fosse altro a riempirla.
-Voglio vivere così il tempo che mi rimase...insieme a te...-
Trattieni a stento la gioia che quelle parole ti provocano, sorridendo dolcemente al praticante di Kira che ti sta di fronte.
Eri sicuro di non avere più tempo, eri certo che non avresti avuto scelta se non quella di farlo sparire, e ancora non avevi trovato un modo per salvarlo, e invece...
Yoite vuole passare insieme a te il tempo che gli resta da vivere, un tempo abbastanza lungo per trovare una soluzione al problema.
Vorresti dirgli che cosa stai pensando, che cosa ti passa per la testa, ma hai paura che non sia d'accordo con te, e non puoi rischiare.
Sei un egoista, e nel tuo essere egoista non vuoi lasciarlo andare....
Non lo lascerai morire senza tentare il tutto per tutto, perchè sai che moriresti anche tu insieme a lui, e brami un pò di felicità dopo la vita incasinata che hai vissuto fino a questo momento...e la tua felicità è irrimedibilmente legata a lui.
-Se è quello che vuoi.- sussurri, avvicinandoti senza alcun motivo. Semplicemente vuoi sentire il suo odore, il suo calore, la sua presenza...
-Andiamo Yoite...andiamo a casa.-
Lo prendi per mano e lo trascini dietro di te, fuori dalla chiesetta sotto i caldi raggi del sole.
Hai ancora un pò di tempo, e non lo sprecherai.

***

Sono passati due mesi da quel giorno, e adesso sai che cosa devi fare Miharu.
In questo periodo hai potuto ammirare il sorriso splendido di Yoite, sentire la sua risata leggera e apprezzare la sua compagnia e, ora più che mai, ti rendi conto che non puoi perderlo.
Non sai quanto tempo rimanga al ragazzo, sai solo che, quando questo scadrà, dovrai essere pronto ad agire, senza incertezze o ripensamenti.
Stavolta sai che cosa vuoi, e non permetterai che ti venga portata via dal fato spietato.
Inevitabilmente qualche dubbio te lo metti.
Quello che farai cambierà molte cose, non solo il destino di Yoite.
Tornerai indietro, cambierai il passato di tutti quelli che ti hanno incontrato, ma non te ne pentirai. Per una volta, vuoi che lo Shinrabansho esaudisca il tuo più grande desiderio.

Egoista

Lo sai, lo sai perfettamente anche senza il continuo ribattere della tua coscienza.
Sei egoista, e l'egoismo ti porterà ad agire.
-Yoite, vuoi qualcosa da bere?- chiedi premuroso, rivolgengogli un sorriso allegro.
-Una limonata, grazie.-
Annuisci e vai a prepararla seguendo le istruzioni scritte nella ricetta che Yukimi ti ha dato l'ultima volta che vi siete visti.
Speri che esca buona.
Prendi un vassoio e ci metti sopra quello che hai preparato, tornando velocemente dal ragazzo.
Con orrore ti accorgi che sta sparendo davanti ai tuoi occhi sbarrati.
Quello che tieni tra le mani cade a terra, ma non te ne curi e ti precipiti da lui, stringendo il suo maglione chiaro, mentre le lacrime fanno pizzicare in modo fastidioso gli occhi.

Nonononononononono!! Non ancora!

-Yoite!!-
Gridi con tutto il fiato che hai in gola. La paura ti sommerge come una violenta ondata, annebbiando i tuoi sensi.
-Yoite non mi lasciare!!-

Lui sparisce tra le tue braccia, ma i segni dell'arte segreta ti compaiono sul corpo, mentre la tua mente formula un solo pensiero:

Yoite resta con me.

***


Un bambino dai grandi occhi verdi passeggiava per la strada, da solo nonostante l'età, coperto da un cappottino nero: faceva davvero freddo.
I suoi stivaletti pesanti lasciavano delle piccole impronte sulla neve fresca, divertendolo non poco.
Un sorriso felice e innocente gli incurvava la bocca mentre andava dalla sua mamma, che lo aspettava poco lontano da lì, vicino al negozio di giocattoli che tanto gli piaceva.
Dopo qualche minuto la vide in lontananza e cominciò a correre verso di lei.
-Mamma!!-
La giovane donna si voltò verso di lui, sorridendo e chinandosi per prenderlo in braccio appena gli fu davanti.
-Miharu! Finalmente sei arrivato!-
-La casa di Kon è lontana. spiegò il bambino, evidentemente soddisfatto della sua opera. Aveva percorso i trenta metri che c'erano tra la casa dell'amichetto e il negozio tutto da solo.
-Sei stato bravissimo tesoro.- lo rassicurò la madre, sorridendo rivolgendogli uno sguardo colmo di amore e dolcezza.
Miharu cominciò a divincolarsi nella sua stretta: voleva scendere a terra per affondare di nuovo nella neve.
-Dai mamma! Andiamo! Fra poco il negozio chiude!- e prese a tirarla per la manica del giaccone, ansioso di comperare il nuovo giocattolo dei robot che tanto voleva.
-Ok ok, andiamo.-
Camminarono per la strada deserta nonostante fossero solo le sei di sera, mentre il bambino continuava a raccontare di quanto si fosse divertito a casa di Kon.
Ad un certo punto Miharu si staccò dalla madre correndo dritto davanti a sé.
-Mamma mamma! Guarda!-
La donna corse al suo fianco, allarmata dal tono del bambino.
Quando lo raggiunse rimase spiazzata da quello che vide: un bambino, forse un pò più grande del figlio, steso a terra. Aveva addosso solo un pigiama bianco piuttosto leggero, e non si muoveva.
-Mamma sta male?- chiese Miharu, fissando lo sconosciuto con curiosità inginocchiandosi vicino a lui.
Asahi non rispose, imbambolata com'era, la sua testa che lavorava febbrilmente cercando di trovare una soluzione.
Non poteva lasciare quel bambino lì, in mezzo alla strada con quel freddo; la sua coscienza glielo impediva.
-Che ne dici se facciamo una passeggiata fino all'ospedale?- disse l'adulta attirando l'attenzione del figlio, cercando di celare il panico che provava per non allarmarlo.
-Lo portiamo con noi?- chiese ancora Miharu innocentemente, alzando su di lei due occhioni lucidi e speranzosi. Quello poteva diventare un nuovo amichetto!
Con un pò di fatica Asahi lo sollevò tra le braccia, stringendolo forte a sé per trasmettergli un pò del suo calore corporeo: era gelato.
Fecero insieme qualche passo avanti, e in quel preciso momento una lussuosa macchina nera passava vicino a loro, a bordo c'erano il signor Hattori e la sua assistente.

I due passeggeri non videro mai quel bambino che sarebbe potuto diventare un'importante pedina nel loro piano...

   
 
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