Anime & Manga > Capitan Harlock
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Autore: Florestan    18/09/2016    2 recensioni
Rieccomi, come promesso, con una nuova storia con gli eroi “storici” della serie del ’78 insieme a nuovi personaggi che ho già introdotto nei miei due racconti precedenti. Questa lunga storia è infatti il seguito delle due precedenti “L’inverno della Regina” e “Intermezzo Tripartito”. Questa volta il nostro capitano si troverà ad affrontare una nuova (ma proveniente dal passato…) e terribile minaccia in grado di mutare drammaticamente le sorti dell’intero universo! Ma gli eventi legati a quest’oscuro ed incombente pericolo lo coinvolgeranno in prima persona in modo molto stringente, come potrete presto scoprire…e poi si spiegherà finalmente perché Esmeralda abbandonò sua figlia, la piccola Mayu, lasciandola sola con Harlock…
Genere: Azione, Mistero, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harlock, Mayu, Nuovo personaggio, Raflesia, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1. La melodia spezzata
Su di un pianeta molto lontano, anno locale 9839 (anno terrestre matsumotiano 2219) ...
-Allora, mio fido Brant, sei riuscito nel compito che ti avevo affidato? La cupa e distorta voce era risuonata ancor più sinistra nel vasto ambiente illuminato dalle luci artificiali.
-Si mio signore e padrone! La giovane è stata contaminata dal batterio che mi avete consegnato, ho approfittato di un attimo di distrazione del suo esercitatore di scherma per infettare una delle spade usate durante le lezioni. Pur non avendo lame affilate è bastato un solo graffio perchè la fanciulla ne fosse irrimediabilmente contagiata. Purtroppo non sono riuscito a fare lo stesso con la sorella, lei preferisce esercitarsi con le armi laser...ma troverò presto il modo di infettare anche lei...
-Poco male Brant, è solo questione di tempo, presto la regina sarà sotto il mio completo controllo e la sua discendenza è ormai segnata, tutto il pianeta cadrà in nostro potere e dopo il pianeta seguirà l’intero universo! Ha, ha, ha! ...Mentre queste lugubri risate riecheggiavano in quel grande laboratorio gli occhi di brace del diabolico essere s’illuminarono di un rosso intenso quasi abbagliante.
Pianeta Terra, anno corrente 2987...
La giovane salì con sicurezza i tre gradini che la separavano dal palco andandosi a sedere sul morbido sedile foderato di velluto nero. Vestiva un elegante abito da sera anch’esso nero e i suoi lunghi capelli azzurro intenso mettevano ancor più in risalto i delicati lineamenti del volto e le lunghe ciglia scure. Queste ultime si chiusero per qualche istante, giusto il tempo che il rumore degli applausi si smorzasse definitivamente, dopodichè le sottili dita affondarono con sicurezza sulla tastiera del pianoforte... per la sala risuonarono gli inconfondibili accordi del “moderato cantabile molto espressivo”, inizio della sonata op.110 Di Ludwig Van Beethoven.
(https://www.youtube.com/watch?v=sk4D1lplhh0)
Harlock era seduto in prima fila accanto alla regina e a Miime, seguivano Yuki, Tadashi e l’anziana Masu...Non si sentiva così emozionato dal giorno in cui Raflesia l’aveva reso padre del loro primo figlio, Daniel che aveva ormai tre anni compiuti ed era rimasto a casa con la tata.
Era il primo concerto in assoluto davanti al pubblico di Mayu. La loro giovane figlia adottiva aveva ormai quasi sedici anni e la sua passione per la musica l’aveva portata a diventare una pianista molto promettente. Il capitano chiuse il suo unico occhio e s’immerse nella dolcezza di quelle meravigliose note. Pochi sapevano che anche lui da piccolo aveva intrapreso gli studi pianistici. Sua madre era una discreta pianista e, sin da bambino, l’aveva avvicinato allo studio del pianoforte, del resto come era uso in ogni buona famiglia mitteleuropea che si rispettasse...poi, come sappiamo, gli eventi della sua vita lo avevano portato ben lontano dal mondo della musica. Ma ora quella passione, quel suo primo amore rivivevano appieno nella sua piccola principessa e lo riempivano d’orgoglio. Raflesia ascoltava estasiata, anche la regina amava molto la musica classica terrestre, soprattutto quella sinfonica, ma le note che Mayu riusciva a trarre da quello strumento la emozionavano profondamente e in cuor suo avrebbe voluto tanto che un animo così sensibile avesse potuto raccogliere la sua eredità di regina. Ma nonostante molte leggi erano cambiate ed il potente impero si era ormai mutato in una monarchia costituzionale con un parlamento democraticamente eletto da tutto il popolo, l’antica regola di successione dinastica da madre a figlia naturale non poteva essere mutata essendo alla base della loro tradizione religiosa.
Persino l’anziana Masu era commossa sino alle lacrime, ed il suo non proprio discreto singhiozzare ogni tanto causava qualche imbarazzo nell’uditorio circostante...
Nel frattempo la sonata era giunta alle sue battute finali: la ripresa della fuga era giunta al dipanarsi sempre più rapido delle sestine di semicrome avviandosi alla sua gioiosa e brillante conclusione.
Quando alla fine le note taquero fu un vero tripudio di applausi da parte della sala stracolma di pubblico. L’intera ciurma dell’Arcadia era saltata in piedi urlando e fischiando, tanto che lo stesso capitano dovette zittirli con un’occhiataccia minacciosa. Il concerto proseguì e si concluse con una selezione di studi di Chopin eseguiti in modo magistrale, manco a dirlo.
Quando la giovane si alzò per ringraziare il pubblico ancora acclamante, un anziano omino dai capelli bianchi l’affiancò sul palco continuando ad applaudire anch’egli e quando finalmente il clamore si attenuò si rivolse al pubblico: -Ringrazio voi tutti per il calore e l’affetto che stasera avete voluto mostrare alla nostra Mayu. Dal canto mio non posso fare a meno di ribadire che è senz’altro la mia migliore allieva in assoluto e da lei mi aspetto veramente grandi cose...Il maestro Eusebio Fischetti, erede di una quasi millenaria dinastia di musicisti di lontana origine italiana aveva appena parlato a conclusione del concerto inaugurale della stagione dei saggi della sua scuola di musica interstellare. A quel punto anche Mayu volle dire qualche cosa. Si rivolse innanzitutto ai suoi genitori arrossendo vistosamente. Voglio ringraziare in primis i miei genitori che mi hanno sempre supportato in tutto il mio percorso artistico, penso di essere infinitamente fortunata ad avere dei genitori così merav... la sua dolce voce ebbe un improvvisa esitazione dopodichè la fanciulla, pallida come un lenzuolo si accasciò a terra priva di sensi.
E’ svenuta! Presto soccorretela! Sarà stata l’emozione! –Un medico! C’è un medico in sala?
Nel trambusto generale un buffo ometto vestito elegantemente si era fatto largo tra la folla senza essere notato ed aveva raggiunto il palco dove Harlock e Raflesia preoccupati cercavano di far riprendere i sensi alla loro figlia. –Dottor Zero, la prego faccia qualcosa! implorò il capitano rivolto a quell’ometto – Sembra non volersi riprendere! Il medico cominciò ad esaminare attentamente la giovane: Prima il cuore e la pressione poi altri elementi, compreso il riflesso pupillare. Infine con voce grave sentenziò: -Temo che non sia un semplice svenimento, va immediatamente ricoverata in un centro attrezzato per immediati esami neurologici!
**
-Ma quanto ci vuole per sapere qualcosa, sono tre ore che stanno lì dentro! Harlock battè i pugni sul tavolino al centro del salottino dove lui insieme alla regina e a Miime stavano attendendo i risultati degli esami neurologici a cui stavano sottoponendo Mayu. Dalla sala d’aspetto potevano solo scorgere la piccola sagoma di quello che presumibilmente era il dottor Zero muoversi insieme ad altri colleghi dietro una vetrata smerigliata. Raflesia prese le mani di Harlock tra le sue: -Vedrai, Franklin, riusciranno a scoprire cos’ ha Mayu e la cureranno, so che questo centro medico è uno dei migliori di tutto il quadrante stellare e appena avranno tutti i dati li farò avere anche al dottor Badrian su Baltha, lui è un grande esperto di medicina galattica...La regina tentava di sollevare un po’ il morale del capitano, ma in realtà cercava anche lei di farsi coraggio nascondendo la preoccupazione per quell’adorata figlia adottiva. Anche Miime viveva l’angoscia di quel momento, oltre alla sua, avvertiva appieno l’ansia e la frustrazione dei suoi amici fraterni, non aveva più visto il capitano in quello stato sin dall’ultima volta che la piccola Mayu era stata rapita proprio da Raflesia... In quel momento finalmente una porta si aprì e ne uscì il dottor Zero accompagnato da una giovane collega: -Vi presento la dottoressa Mila, è uno dei più competenti neurologi che conosca ed ha personalmente effettuato insieme a me la scansione quadridimensionale a raggi theta sul cervello di Mayu... –E quindi? Chiesero in coro i tre amici. –La buona notizia è che la ragazza ha ripreso conoscenza spontaneamente, ma visto il suo stato confusionale abbiamo preferito tenerla ancora un po’ sotto sedativo, la cattiva notizia è che... Che cosa, dottore? Ci dica! Harlock aveva preso a scuotere con forza l’omino...-E’ che non capiamo esattamente cosa sia potuto succedere, dagli esami sembrerebbe tutto a posto, tranne una cosa, una piccolissima cosa...-Cioè? Intervenne la regina, –Vi è una macchia, una piccola macchia proprio nella zona profonda del cervello, tra l’amigdala ed il talamo. Ad una prima analisi risulta essere qualcosa di non organico, quindi è esclusa l’ipotesi di un tumore, ma la cosa più strana è che sembra essere perfettamente e saldamente integrata con il resto del tessuto organico e pare essere lì da molto tempo...-Ma che significa, chiese Miime. –Abbiamo appena usato una sonda microscopica ed i risultati appariranno adesso su questo schermo, disse il giovane medico. Schiacciò il pulsante su di un piccolo telecomando ed il grande monitor situato sulla parete opposta della sala s’illuminò mostrando quella cosa notevolmente ingrandita.
L’oggetto mostrava una forma quasi ovoidale, pareva metallico con della nervature rettilinee simili a microscopiche connessioni elettroniche che si andavano ad innestare direttamente agli assoni delle cellule nervose circostanti.
Ma che cos’è chiese il capitano? Sembra artificiale! –E lo è, rispose il dottor Zero, -Questo è il punto! Il fatto e che quella cosa è saldata al tessuto nervoso circostante, come se si fosse formata e sviluppata contestualmente sin dallo sviluppo del feto, dato che è al centro di quello che viene chiamato cervello primitivo. Non ho mai visto nulla di simile in vita mia... –E nemmeno io, aggiunse la collega. –Una sola cosa però mi viene in mente ed è un pensiero che mi fa rabbrividire, riprese il dottore con un tono che fece ghiacciare il sangue nelle vene del capitano...
-Lamethal! Il pianeta dove gli umani vennero trasformati in macchine!

1. La melodia spezzata



Su di un pianeta molto lontano, anno locale 9839 (anno terrestre matsumotiano 2219) ...

-Allora, mio fido Brant, sei riuscito nel compito che ti avevo affidato? La cupa e distorta voce era risuonata ancor più sinistra nel vasto ambiente illuminato dalle luci artificiali.-Si mio signore e padrone! La giovane è stata contaminata dal batterio che mi avete consegnato, ho approfittato di un attimo di distrazione del suo esercitatore di scherma per infettare una delle spade usate durante le lezioni. Pur non avendo lame affilate è bastato un solo graffio perchè la fanciulla ne fosse irrimediabilmente contagiata. Purtroppo non sono riuscito a fare lo stesso con la sorella, lei preferisce esrcitarsi con le armi laser...ma troverò presto il modo di infettare anche lei...-Poco male Brant, è solo questione di tempo, presto la regina sarà sotto il mio completo controllo e la sua discendenza è ormai segnata, tutto il pianeta cadrà in nostro potere e dopo il pianeta seguirà l’intero universo! Ha, ha, ha! ...Mentre queste lugubri risate riecheggiavano in quel grande laboratorio gli occhi di brace del diabolico essere s’illuminarono di un rosso intenso quasi abbagliante.




Pianeta Terra, anno corrente 2987...

La giovane salì con sicurezza i tre gradini che la separavano dal palco andandosi a sedere sul morbido sedile foderato di velluto nero. Vestiva un elegante abito da sera anch’esso nero e i suoi lunghi capelli azzurro intenso mettevano ancor più in risalto i delicati lineamenti del volto e le lunghe ciglia scure. Queste ultime si chiusero per qualche istante, giusto il tempo che il rumore degli applausi si smorzasse definitivamente, dopodichè le sottili dita affondarono con sicurezza sulla tastiera del pianoforte... per la sala risuonarono gli inconfondibili accordi del “moderato cantabile molto espressivo”, inizio della sonata op.110 Di Ludwig Van Beethoven.

(https://www.youtube.com/watch?v=sk4D1lplhh0) *

Harlock era seduto in prima fila accanto alla regina e a Miime, seguivano Yuki, Tadashi e l’anziana Masu...Non si sentiva così emozionato dal giorno in cui Raflesia l’aveva reso padre del loro primo figlio, Daniel che aveva ormai tre anni compiuti ed era rimasto a casa con la tata.Era il primo concerto in assoluto davanti al pubblico di Mayu. La loro giovane figlia adottiva aveva ormai quasi sedici anni e la sua passione per la musica l’aveva portata a diventare una pianista molto promettente. Il capitano chiuse il suo unico occhio e s’immerse nella dolcezza di quelle meravigliose note. Pochi sapevano che anche lui da piccolo aveva intrapreso gli studi pianistici. Sua madre era una discreta pianista e, sin da bambino, l’aveva avvicinato allo studio del pianoforte, del resto come era uso in ogni buona famiglia mitteleuropea che si rispettasse...poi, come sappiamo, gli eventi della sua vita lo avevano portato ben lontano dal mondo della musica. Ma ora quella passione, quel suo primo amore rivivevano appieno nella sua piccola principessa e lo riempivano d’orgoglio. Raflesia ascoltava estasiata, anche la regina amava molto la musica classica terrestre, soprattutto quella sinfonica, ma le note che Mayu riusciva a trarre da quello strumento la emozionavano profondamente e in cuor suo avrebbe voluto tanto che un animo così sensibile avesse potuto raccogliere la sua eredità di regina. Ma nonostante molte leggi erano cambiate ed il potente impero si era ormai mutato in una monarchia costituzionale con un parlamento democraticamente eletto da tutto il popolo, l’antica regola di successione dinastica da madre a figlia naturale non poteva essere mutata essendo alla base della loro tradizione religiosa. Persino l’anziana Masu era commossa sino alle lacrime, ed il suo non proprio discreto singhiozzare ogni tanto causava qualche imbarazzo nell’uditorio circostante...Nel frattempo la sonata era giunta alle sue battute finali: la ripresa della fuga era giunta al dipanarsi sempre più rapido delle sestine di semicrome avviandosi alla sua gioiosa e brillante conclusione.Quando alla fine le note taquero fu un vero tripudio di applausi da parte della sala stracolma di pubblico. L’intera ciurma dell’Arcadia era saltata in piedi urlando e fischiando, tanto che lo stesso capitano dovette zittirli con un’occhiataccia minacciosa. Il concerto proseguì e si concluse con una selezione di studi di Chopin eseguiti in modo magistrale, manco a dirlo.Quando la giovane si alzò per ringraziare il pubblico ancora acclamante, un anziano omino dai capelli bianchi l’affiancò sul palco continuando ad applaudire anch’egli e quando finalmente il clamore si attenuò si rivolse al pubblico: -Ringrazio voi tutti per il calore e l’affetto che stasera avete voluto mostrare alla nostra Mayu. Dal canto mio non posso fare a meno di ribadire che è senz’altro la mia migliore allieva in assoluto e da lei mi aspetto veramente grandi cose...Il maestro Eusebio Fischetti, erede di una quasi millenaria dinastia di musicisti di lontana origine italiana aveva appena parlato a conclusione del concerto inaugurale della stagione dei saggi della sua scuola di musica interstellare. A quel punto anche Mayu volle dire qualche cosa. Si rivolse innanzitutto ai suoi genitori arrossendo vistosamente. Voglio ringraziare in primis i miei genitori che mi hanno sempre supportato in tutto il mio percorso artistico, penso di essere infinitamente fortunata ad avere dei genitori così merav... la sua dolce voce ebbe un improvvisa esitazione dopodichè la fanciulla, pallida come un lenzuolo si accasciò a terra priva di sensi.E’ svenuta! Presto soccorretela! Sarà stata l’emozione! –Un medico! C’è un medico in sala?Nel trambusto generale un buffo ometto vestito elegantemente si era fatto largo tra la folla senza essere notato ed aveva raggiunto il palco dove Harlock e Raflesia preoccupati cercavano di far riprendere i sensi alla loro figlia. –Dottor Zero, la prego faccia qualcosa! implorò il capitano rivolto a quell’ometto – Sembra non volersi riprendere! Il medico cominciò ad esaminare attentamente la giovane: Prima il cuore e la pressione poi altri elementi, compreso il riflesso pupillare. Infine con voce grave sentenziò: -Temo che non sia un semplice svenimento, va immediatamente ricoverata in un centro attrezzato per immediati esami neurologici!


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-Ma quanto ci vuole per sapere qualcosa, sono tre ore che stanno lì dentro! Harlock battè i pugni sul tavolino al centro del salottino dove lui insieme alla regina e a Miime stavano attendendo i risultati degli esami neurologici a cui stavano sottoponendo Mayu. Dalla sala d’aspetto potevano solo scorgere la piccola sagoma di quello che presumibilmente era il dottor Zero muoversi insieme ad altri colleghi dietro una vetrata smerigliata. Raflesia prese le mani di Harlock tra le sue: -Vedrai, Franklin, riusciranno a scoprire cos’ ha Mayu e la cureranno, so che questo centro medico è uno dei migliori di tutto il quadrante stellare e appena avranno tutti i dati li farò avere anche al dottor Badrian su Baltha, lui è un grande esperto di medicina galattica...La regina tentava di sollevare un po’ il morale del capitano, ma in realtà cercava anche lei di farsi coraggio nascondendo la preoccupazione per quell’adorata figlia adottiva. Anche Miime viveva l’angoscia di quel momento, oltre alla sua, avvertiva appieno l’ansia e la frustrazione dei suoi amici fraterni, non aveva più visto il capitano in quello stato sin dall’ultima volta che la piccola Mayu era stata rapita proprio da Raflesia... In quel momento finalmente una porta si aprì e ne uscì il dottor Zero accompagnato da una giovane collega: -Vi presento la dottoressa Mila, è uno dei più competenti neurologi che conosca ed ha personalmente effettuato insieme a me la scansione quadridimensionale a raggi theta sul cervello di Mayu... –E quindi? Chiesero in coro i tre amici. –La buona notizia è che la ragazza ha ripreso conoscenza spontaneamente, ma visto il suo stato confusionale abbiamo preferito tenerla ancora un po’ sotto sedativo, la cattiva notizia è che... Che cosa, dottore? Ci dica! Harlock aveva preso a scuotere con forza l’omino...-E’ che non capiamo esattamente cosa sia potuto succedere, dagli esami sembrerebbe tutto a posto, tranne una cosa, una piccolissima cosa...-Cioè? Intervenne la regina, –Vi è una macchia, una piccola macchia proprio nella zona profonda del cervello, tra l’amigdala ed il talamo. Ad una prima analisi risulta essere qualcosa di non organico, quindi è esclusa l’ipotesi di un tumore, ma la cosa più strana è che sembra essere perfettamente e saldamente integrata con il resto del tessuto organico e pare essere lì da molto tempo...-Ma che significa, chiese Miime. –Abbiamo appena usato una sonda microscopica ed i risultati appariranno adesso su questo schermo, disse il giovane medico. Schiacciò il pulsante su di un piccolo telecomando ed il grande monitor situato sulla parete opposta della sala s’illuminò mostrando quella cosa notevolmente ingrandita.L’oggetto mostrava una forma quasi ovoidale, pareva metallico con della nervature rettilinee simili a microscopiche connessioni elettroniche che si andavano ad innestare direttamente agli assoni delle cellule nervose circostanti.Ma che cos’è chiese il capitano? Sembra artificiale! –E lo è, rispose il dottor Zero, -Questo è il punto! Il fatto e che quella cosa è saldata al tessuto nervoso circostante, come se si fosse formata e sviluppata contestualmente sin dallo sviluppo del feto, dato che è al centro di quello che viene chiamato cervello primitivo. Non ho mai visto nulla di simile in vita mia... –E nemmeno io, aggiunse la collega. –Una sola cosa però mi viene in mente ed è un pensiero che mi fa rabbrividire, riprese il dottore con un tono che fece ghiacciare il sangue nelle vene del capitano...-Lamethal! Il pianeta dove gli umani vennero trasformati in macchine!

(*) Spero mi perdoniate ma in tutto il racconto vi saranno spesso riferimenti musicali che mi sono permesso di segnalarvi.

   
 
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