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Autore: rossella93    19/09/2016    0 recensioni
Lui le ricordava i tramonti che le piaceva tanto guardare.
C'erano quelli perfetti, senza nuvole, la cui bellezza era scontata e noiosa.
E c'erano quelli imperfetti, con le nuvole, sporchi, che lei adorava. Quelli dopo un temporale, magari, di cui non ne conosceva l'esito, ma che potevano stupire per la straordinaria combinazione di colori che si creavano.
Ecco, lui era così...
Imperfetto, sporco, imprevedibile e per questo adorabile.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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INIZIO DICEMBRE 2015
 
Il telefono squillò e ancora una volta era l’amico del tizio con cui si era frequentata neanche un anno prima.
Non sapeva come comportarsi, non le interessava, ma d’altronde erano stati presentati e sarebbe stato scortese non rispondere.
“Ti va un caffè?” aveva scritto.
Un caffè?! Con lui?! E perché???? Erano le uniche domande che le balenavano.
“Qui bisogna mettere le cose in chiaro eh!” pensava.
Quindi rispose : “In amicizia per me va bene.”
E come lei aveva previsto l’amico del tizio iniziò a giustificarsi, dicendole che lo aveva frainteso e bla bla bla…però era disposto comunque ad incontrarla, se lei voleva…
Ma lei sapeva che lui sarebbe venuto meno, dopo quell’affermazione. Quindi accettò l’invito, lasciando che fosse lui a farsi sentire e a stabilire l’orario per l’incontro.
Ovviamente ciò non avvenne, come lei aveva previsto, e quasi tirò un sospiro di sollievo.
Qualche settimana dopo decise di andare con un’amica a un bar in cui non era mai stata, e che sapeva esser frequentato dal tizio con cui era uscita per un mese neanche un anno prima e con cui avrebbe scambiato volentieri due chiacchiere, se l’avesse incontrato.
Come previsto incontrò il tizio e, inaspettatamente, l’amico del tizio.
Lei non gli diede corda, quasi non lo notò, se non per il tremendo giubbotto di pelle plastificato che indossava.
Tuttavia, con la coda dell’occhio, vide che non era affatto come lo ricordava.
Il suo abbigliamento era sbarazzino, seppur non la entusiasmasse. E per quanto pensasse che fosse molto più grande dell'età che aveva, scoprì che altro non apparteneva alla classe 1983.
Ma fu l sua voce a colpirla maggiormente. Quelle rare volte in cui si inseriva nei discorsi lei notò che era virile, un po’ roca, il cui timbro sembrava conservare in parte quella strano tono che sviluppano i ragazzi durante la pubertà, ma che alle sue orecchie suonava quasi sensuale.
Eppure lui rimase lì, in disparte, a rubare noccioline e null’altro. Senza dare la minima impressione di avere un interesse per lei o un risentimento per l’appuntamento mancato.
Lei, al contrario, ben presto si dimenticò di lui e della sua voce sensuale, e si immerse in una delle tante  infinite conversazioni con il tizio con cui, per quanto l’interesse fosse scemato da tempo, aveva sempre piacere scambiare due chiacchiere.
L’amico del tizio decise di andare via e lei, nel salutarlo, notò la bassa statura e la magrezza a cui non aveva fatto mai caso.
Poco tempo dopo il tizio fece lo stesso e ognuno ritornò nelle proprie case.
Qualche giorno dopo, inaspettatamente, dopo mesi, il tizio le mandò un messaggio in tarda serata, ma poiché lei era stanca e assonnata, non aveva la minima intenzione di aprire una conversazione che sarebbe finita dio solo sa quando, quindi lo liquidò con una scusa banale e andò a dormire.
Da quel momento in poi il tizio non si fece sentire più…
 
  
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