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Autore: Morpheus Wings    19/09/2016    2 recensioni
Essere un Omega non lo aveva reso né debole né docile, lui non sarebbe appartenuto a nessun Alpha...
Eruri omega!verse
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Erwin Smith, Levi Ackerman
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Per Silvia A. Y. Che ha promptato “ Eruri - Omegaverse - Aveva fatto una promessa: qualsiasi cosa fosse successa, non avrebbe ceduto ai suoi istinti. Lui non avrebbe mai accettato di appartenere ad un Alpha. (Omega!Levi)”.

 

Avvertenze: è un omega!verse con Alpha!Erwin e Omega!Levi. Menzione di Mpreg.

Levi non era l'Omega che tutti si aspettavano, fisicamente forse ma caratterialmente non potrebbe essere più distante dallo stereotipo. Essere cresciuto nella città sotterranea da un personaggio come Kenny, per poi essere lasciato in balia di se stesso già in tenera età, lasciava i suoi segni sull'animo di qualunque individuo e Levi aveva a lungo imparato a stringere i denti e a prendere a cazzotti la vita. Quindi, non c'era da stupirsi che alla veneranda età di trenta e passa anni Levi non aveva trovato un alpha con la quale condividere il resto della sua esistenza che, dato il suo ruolo, poteva non essere molta. Varie erano le supposizioni riguardanti queste anomalie, c'era chi diceva che l'alpha del capitano era da tempo morto, c'era chi diceva che in realtà il suo compagno l'aveva abbandonato tempo fa, c'era chi invece affermava che fosse addirittura tra le file della legione, ma nessuno conosceva davvero la verità visto che il capitano era da tempo sotto il trattamento dei soppressanti e inibitori che tamponavano l'odore ed era impossibile stabilire se, effettivamente, un legame c’era per davvero. La verità la conoscevano soltanto Levi e, probabilmente, Erwin.
Erano passati sei anni da quando il comandante si era portato dal suo viaggio nella città sotterranea l'Omega, sotto lo sguardo stupito di tutti.
Convincere Levi non era stato facile e soltanto la testardaggine (o caparbietà?) di Erwin era riuscita, laddove in molti avevano fallito, ma il comandante otteneva sempre quello che voleva. Giungere ad un accordo era stato un momento cruciale per loro, in fondo non si poteva certo dare torto a Levi se era restio a lasciar andare la sua libertà così facilmente. Punto focale dell’accordo era la libertà di Levi nel non essere costretto a scegliere un alpha. Voleva la sua indipendenza, certo doveva ubbidire agli ordini dei suoi superiori, ma non di più, di certo non sarebbe sottostato al volere di nessun alpha. I primi mesi erano stati un pò incerti, Levi non sapeva se poteva fidarsi di Erwin o meno, dopotutto era pur sempre un alpha e nulla poteva vietargli di prendere Levi, a parte le lame affilate del capitano stesso ma, quando niente di dubbioso era accaduto in quel periodo, Levi aveva fatto cadere la sua guardia progressivamente. Certo ci era voluto circa un anno per fidarsi ciecamente dell'uomo, ma da quel momento in poi la sua fede nel comandante non era mai vacillata, non importava quanto infuriante fosse l'uomo.
Ci erano voluti alcuni anni a Levi per accorgersi che Erwin non era l'alpha che tutti si aspettavano. Prima di tutto non era una testa calda sicura di sé e in secondo luogo trattava tutti con il dovuto rispetto, da superiore a subordinato, nulla di più nulla di meno, perfino Levi non aveva trattamenti di riguardo, ma quando due animi affini si trovano era difficile non avvicinarsi ad un certo livello affettivo. Accadeva così che spesso e volentieri Levi si trovava in compagnia del comandante, che sia stato per pranzo, o per prendere il tè nell'ufficio di Erwin oppure una birra negli appartamenti dell'alpha (scandaloso!) in tarda serata, i due sembravano inseparabili e non ci era voluto molto per dare adito a nuovi pettegolezzi riguardo lo status sentimentale dei due. C'era chi affermava che i due avevano legato il metaforico fiocco al dito e chi invece pensava che, in caso non fosse avvenuto già, avrebbero dovuto farlo, ma gli anni passavano e nessun indizio faceva propendere per l'una o l'altra fazione.
Levi era un omega diverso vero, ma era pur sempre un omega e alcuni istinti erano legati al DNA e non al carattere e, per tanto, non potevano essere soppressi, come quando arrivava il periodo del calore. Levi era abituato a prendersi cura di se stesso durante quei giorni e non era di certo quello il problema della quale si preoccupava, avendo le medicine adatte per affrontare la situazione. Perfino Erwin aveva imparato ad adeguarsi ai suoi cicli che, per quanto fossero bloccati dai soppressanti, rendevano comunque l'Omega instabile ed affaticato, quindi poco adatto per qualunque missione. No, qui non stiamo parlando di questo problema bensì di un altro. Levi stava invecchiando, certo tutti prima o poi lo fanno e di sicuro le preoccupazioni di Levi non riguardavano l'aspetto fisico, né le sue capacità combattive. A Levi preoccupava che con l'avanzare dell'età l'istinto da omega stava prendendo il sopravvento e la necessità di trovare un compagno diventava sempre più incalzante, tanto che aveva iniziato a trattare la legione alla stregua di bambini della quale doveva prendersi cura. Erwin lo aveva notato ma non aveva mai accennato nulla al riguardo, lasciando al suo capitano il compito di occuparsi di se stesso. Così una sera, dopo aver richiamato Eren e Jean per l'ennesima lite, essersi infuriato con Connie per il disordine in camera sua e aver costretto Hanji a fare il bagno, l'Omega era andato a rifugiare negli appartamenti del comandante, trovando un pò di pace tra i cuscini morbidi del
divano e l'esotico odore di Erwin. Sì a Levi piaceva l'odore da alpha di Erwin, gli dava un senso di sicurezza ma anche di forza e calma, da tempo aveva accettato questa verità tanto che ora non lo disturbava neanche più.

Il comandante faceva il suo ingresso poco dopo, intuendo con uno sguardo lo stato d'animo del suo subordinato. "Cosa c'è che non va?" aveva chiesto sedendosi accanto all'altro, rilassandosi anche lui sul divano e Levi aveva preso a raccontargli di come tutti sembravano volerlo fare impazzire. L'alpha si era limitato a guardarlo con uno sguardo fermo e accusatorio di chi non si lasciava incantare da certe sciocchezze. Levi aveva qualcosa che non andava e di certo non aveva niente a che fare con la pigrizia e la sporcizia dei soldati, Erwin non si sarebbe accontento di stupide scusanti. E così il capitano si era ritrovato a svuotare il sacco per la prima volta. "Cosa vuoi che ti dica bastardo? Che l'Omega che è in me scalpita per avere un alpha? Che sto invecchiando e l'omega vuole una famiglia tutta per sé?" era strano sentir parlare Levi del 'omega' come se fosse un essere distinto e separato da sé, forse perché era proprio così, ma il biondo ascoltava tutto senza batter ciglio, come se fosse una qualunque conversazione normale. "Quindi vuoi un alpha" dichiarava tranquillamente, osservando la reazione infastidita di Levi. Chiaramente l'argomento non era tra i suoi preferiti. "Non voglio un alpha, ma ne ho bisogno se voglio rimanere concentrato sulla missione". Ribatteva quello, incrociando le braccia al petto. "Ma se aspettassi un bambino saresti costretto ad abbandonarla lo stesso." Gli aveva risposto Erwin, ovviamente la sua mente logica aveva pensato a tutte le eventualità, Levi d'altro canto... "Tsk! Non addolcirmi la pillola tu, eh?" a quella affermazione il comandante aveva sorriso "Come tuo superiore devo assicurarmi che tu sappia a cosa vai incontro. Allora cosa scegli di fare Levi? Vuoi restare così o vuoi che ti cerchi un alpha?".

Levi borbottava qualche imprecazione a bassa voce mentre tentava di decidere cosa fare della sua vita. A decisione presa si era voltato a guardare l'altro per metterlo al corrente. "Voglio un alpha" aveva dichiarato deciso e Erwin si era limitato ad annuire, rispettando la sua volontà. "Stilerò una lista di candidati dalla quale potrai scegliere, ovviamente è meglio che sia un membro della Legione, così sarà più pratico." E detto questo stava per alzarsi, quando una mano gli afferrava il braccio e lo tirava giù di forza. Lo sguardo del capitano era fermo e deciso, il suo volto una fredda maschera, eppure il comandante era riuscito a decifrare quell'espressione facilmente, come aveva fatto con tutte le altre, non c'era bisogno di parole. "Io e te abbiamo un accordo" gli ricordava quello. "Fanculo l'accordo". Per un interminabile momento i due non fecero che guardarsi in silenzio, scrutandosi e studiandosi, era toccato a Levi rompere il silenzio. "Diventa il mio alpha, vecchio bastardo". A quelle parole Erwin non poteva che rispondere con "ti sono voluti sei anni per ammetterlo" e Levi aveva replicato con "stai zitto e vieni qui", tirando a sé l'alpha... Il suo alpha, così avrebbe dovuto chiamarlo d'ora innanzi.

   
 
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