Capitolo undici:
Promesse eterne
Promesse eterne
Nel cuore della notte Commodo sospirò pesantemente attirando l’attenzione di Priscilla, la fanciulla sollevò appena la testa per guardarlo.
-Ehi, cos’hai? Stai tremando- Gli accarezzò la guancia.
Lui ricambiò il suo sguardo, notò che era preoccupata e la rassicurò.
-Stai tranquilla, non è niente… è tutto apposto- Sorrise appena.
-Sicuro?-
-Il fatto è che… non voglio perderti!- Se ne uscì poi, non voleva mentirle così gli disse cosa lo preoccupava ma rigirando un po’ la realtà delle cose.
-Perché dovresti perdermi?- Domandò la principessa, perplessa non tanto da quell’affermazione ma più dal modo in cui Commodo l’aveva espressa: come se temesse qualcosa che dovrebbe accadere.
Vedendo la sua espressione vuota e persa nel nulla, Priscilla con la mano lo fece voltare lentamente verso di lei in modo che la guardasse negli occhi.
-Non mi perderai mai! Te lo prometto!-
Commodo allargò un sorriso sulle labbra e l’avvicinò per baciarla, dentro avvertiva una paura sconosciuta e forte; Così la circondò con le braccia per tenerla maggiormente stretta a sé come se servisse a convincersi che non sarebbe mai accaduto nulla di brutto che potesse separarli.
Cambiò le loro posizioni mettendosi sopra di lei, continuando a baciarla e ad accarezzarla.
Quando furono a corto di fiato Commodo poggiò la testa sul petto di Priscilla, che prese ad attorcigliarsi attorno all’indice una ciocca di capelli scuri del principe.
All’alba i due cominciarono a rivestirsi.
Priscilla riservava occhiate maliziose al giovane ancora a petto nudo, il quale accortosene, abbozzò un sorrisino all’angolo della bocca.
-Che c’è?-
La ragazza gli si avvicinò –Sei stupendo, ma lo sei ancora di più senza vestiti!- Gli scoccò un veloce bacio.
Dopo pochi minuti si rincamminarono nel bosco mano nella mano, felici; A Priscilla venne un pensiero improvviso.
-Commodo, non posso tornare né all’accampamento né al mio villaggio, lo sai questo, vero?- Disse la fanciulla fermandosi un attimo.
Il principe comprese esattamente cosa intendeva dire Priscilla e la capiva.
-Lo so e non permetterò mai che ti facciano del male!-
-Ma tuo padre...-
-Mio padre lo accetterà, che gli piaccia o no. Capisco che i romani non ti sono molto simpatici ma sotto la nostra protezione sarai al sicuro; Ti voglio al mio fianco perché io ti amo più della mia stessa vita, Priscilla, e sono disposto a tutto per te!-
La giovane principessa si sentì più tranquilla a quelle parole e avvertì il cuore balzarle dal petto per una cosa in particolare che gli aveva detto.
Lo abbracciò e sussurrò al suo orecchio –Anche io ti amo, mio principe!-
Da lontano si intravedevano le tende dell’accampamento romano e Commodo strinse la mano di Priscilla per farle forza.
Quando l’imperatore vide ricomparire il figlio, non da solo, gli andò incontro con aria molto severa.
-Spero tu abbia una spiegazione per avermi disubbidito e mentito!-
Il ragazzo restò in silenzio e aspettò che il padre finisse di dire quello che aveva da rimproverargli prima di prendere lui la parola.
-Cos’hai a che fare con lei? E’ la figlia di Ariogaesus, ora nostro nemico… e nemica, Commodo! E’ una traditrice di Roma, e ora sarà considerata tale anche dal suo stesso villaggio. Non ti rendi forse conto della gravità delle tue azioni? Suo padre tornerà presto a reclamarla e cosa pensi che accadrà? Qui non siamo preparati ad affrontare l’esercito Barbaro!-
-Non mi importa, padre, che Ariogaesus venga pure a reclamarla! Io la amo e non permetterò, a costo della mia vita, che né voi, né Ariogaesus, gli torciate un solo capello! Sono stato chiaro?- Priscilla sorrise impercettibilmente a quelle parole.
Marco Aurelio non disse una sola altra parola, negli occhi verde smeraldo del figlio c’era una determinazione che non aveva mai visto in lui e questo gli tolse letteralmente sillabe di bocca.
Commodo strinse la mano della fanciulla e si diresse nella sua tenda.
Alcuni pretoriani rimasti ad ascoltare a breve distanza, erano rimasti anch’essi perplessi, ma lasciarono passare il principe senza tentare di fermarlo dopo che questo rivolse loro un’occhiata seria.
-Grazie!- Mormorò lei ad un certo punto.
-Te l’ho detto: ti proteggerò anche se fossi solo io contro un esercito intero!-
Priscilla non si era mai sentita così serena e grata come in quel momento, anche lei avrebbe dato la sua vita per Commodo se fosse stato necessario. Commossa si strinse a lui che ricambiò l’abbraccio cercando di trasmetterle tutto l’amore che provava.
Niente e nessuno l’avrebbe toccata.
Marco Aurelio infine si ritirò nella sua tenda, preoccupato. Era pericoloso tenere la principessa Barbara con loro perciò doveva trovare un rimedio, e subito.
Spazio per le autrici:
Rieccoci nuovamente con un altro capitolo! Le cose non risultano molto facili per Commodo e Priscilla, ora resta da vedere come la prenderà il padre di lei, Ariogaesus! Purtroppo non sarà proprio tutto rose e fiori per loro ma non anticipiamo altro!! Speriamo vi piaccia e lasciateci almeno un minuscolo commentino se vi va, a noi non dispiacerebbe! A prestissimo... vi salutiamo e ringraziamo
Le antiche romane Mackenzie94 e Fiphina!