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Autore: Roby_chan_    21/09/2016    2 recensioni
Ohayo minna!
Sono di nuovo qui a riproporvi un'altra Zervis, ambientata in un universo diverso da quello di Fairy Tail, perchè la loro avventura deve solo iniziare...
Dal testo:
-Perché non parti all'avventura, figliolo?- gli aveva chiesto una volta l'uomo -Questi vecchi scaffali sono solo per vecchi come me- aveva affermato, guardando con amore i suoi libri.
-Non è il denaro ciò che cerco- gli aveva allora risposto lui.
-Ma io non ho mai detto questo-
Spero di avervi incuriosito. Buona lettura ^.^
Roby-chan
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mavis, Zeref, Zeref/Mavis
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Storia di un'avventura
 
Anno X686. La lotta contro la pirateria si era fatta più intensa negli ultimi decenni. Ormai ogni giorno giovani uomini salpavano, formando irrisorie ciurme di pirati, attratti dalle possibilità di ricchezza e saccheggio. Quel mondo stava ormai andando in rovina. I più poveri tentavano quella strada, anche se in molti non avevano successo. Le prigioni erano ormai sovraffollate e la povertà divagava sempre di più.
Ma non in quella città. Magnolia. Una tranquilla cittadina con solo poche migliaia di abitanti. Una città piccola, ma accogliente, che sembrava essere fuori dal mondo. E proprio in un'umile biblioteca di Magnolia, si trovava un ragazzo. Un apprendista attratto dalla conoscenza, seppur limitata, di tutti quei libri. Capelli scuri e occhi neri come la pece, apatici e quasi privi di ogni speranza di vita. Lui non era originario di quella città così tranquilla. No, lui veniva da quello che osava definire mondo reale . Da quella dura e fredda realtà che gli aveva portato via tutto. Solo. Alla fine era rimasto solo per tanto tempo a vagabondare di città in città, riuscendo a stento a sopravvivere. Stupida era la vita da pirata, inutile e pericolosa in quei tempi. Fin troppo per i suoi gusti. E così si era ritrovato ad aiutare quel simpatico vecchietto che era riuscito a mantenere aperta quella piccola biblioteca nel mezzo della città. Un piccolo pezzo di umanità tra le stragi della guerra. Perchè solo così poteva essere considerata quell'inutile strage contro la pirateria.
 
-Perché non parti all'avventura, figliolo?- gli aveva chiesto una volta l'uomo -Questi vecchi scaffali sono solo per vecchi come me- aveva affermato, guardando con amore i suoi libri.
-Non è il denaro ciò che cerco- gli aveva allora risposto lui.
-Ma io non ho mai detto questo- pronunciò bonariamente l'anziano -Parlavo di una vera avventura per mare- proseguì, scrutandolo attentamente. E in quel momento gli parve di vedere gli occhi dell'anziano colmi di un'antica felicità -Sai, una volta anch'io ero un pirata- riprese, sorprendendolo -Un tempo si partiva all'avventura per il solo piacere di farlo- continuò malinconico, avvicinandosi alla finestra dalla quale si poteva scrutare il mare. - Per viaggiare, per trovare tesori nascosti... e per vivere in libertà- Era strano pensare che tutto ciò che gli stesse raccontando fosse accaduto solo pochi decenni prima. Ma i tempi purtroppo erano cambiati.
-Bhè, purtroppo non ho più l'età per farlo, cough cough- tossì infine il vecchio uomo, allontanandosi poi tra i suoi amati libri.
Quelle parole però lo avevano fatto pensare. Una vera avventura... No. Era impossibile riuscire a fare una cosa del genere di quei tempi.
Mai avrebbe immaginato che quel vecchio discorso gli sarebbe tornato alla mente qualche mese dopo...
 
Quella mattina sembrava essere come tutte le altre. Nessun anima viva in giro e il silenzio più totale proveniente dalla strada a quell'ora deserta. Ormai erano sempre meno le persone in grado di leggere, ben che meno quelle interessate a farlo. Come ogni mattina il ragazzo aveva iniziato a spolverare apaticamente dei volumi della sezione "avventura" .Quel nome lo aveva sempre attirato, e seppur la sua mente diceva che era stupido, il suo cuore galoppava e prendeva il volo verso quei mondi immaginari che mai sarebbero potuti divenire realtà.
Poi la porta della biblioteca lentamente si aprì, ridestandolo dai suoi pensieri e sorprendendolo. Chi poteva mai essere?
Una minuta figura entrò sorridente nella grande sala. -Wow!- sentì esclamare grazie all'eco prodotto in quella stanza piena solo di scaffali ricolmi di libri. Aveva alzato lo sguardo impressionata e con gli occhi che le brillavano. La vide poi abbassarlo lentamente, cercando di cogliere ogni più piccolo particolare, per poi fermarsi stupita. L'aveva notato, ancora lì, fermo tra quegli scaffali.
La ragazzina si avvicinò sorridente. -Posso fare qualcosa per te?- chiese il moro con il suo solito tono freddo quando fu abbastanza vicina. –E’ tua la biblioteca? -domandò curiosa a sua volta la ragazza, dando un altro sguardo in giro. -No, sono solo un apprendista- gli rispose con lo stesso tono -Se cerchi il vecchietto, tornerà tra poco- concluse semplicemente, rivolgendo nuovamente la sua attenzione ai libri di fronte a sè per continuare il proprio lavoro.
-Sto cercando dei libri- riprese improvvisamente lei, rispondendo alla sua prima domanda.
Il ragazzo si girò leggermente incuriosito, iniziando a guardarla con più attenzione. Aveva dei lunghi capelli color dell'oro, leggermente in disordine, e tra quelli si potevano scorgere dei particolari fermacapelli a forma di piuma. Ma ciò che colpì di più la sua attenzione furono gli occhi. Verdi e lucenti come due smeraldi brillanti. Pieni di vitalità e di curiosità.
-Che tipo di libri?- chiese di nuovo lui, dopo qualche istante.
-Libri d'avventura- pronunciò lei, ancor più felice di prima.
-Non ti ho mai vista. Non sei di queste parti?- gli fu spontaneo allora domandare, mentre scorreva tra i titoli per cercarne uno adatto alla ragazza.
-No, infatti. Resterò ferma qui solo per qualche giorno- gli rispose, mentre osservava con attenzione ogni suo movimento.
-Prova questo- le consigliò dopo un po' il moro, prendendo tra le mani uno dei suoi libri preferiti: "Storia di un'avventura". Un titolo alquanto semplice e banale, ma il cui contenuto lo aveva incantato. Era la storia di un pirata, che, persi i propri compagni in una tempesta, si era ritrovato su un'isola misteriosa, dove era stato accolto da una delle poche e rare tribù di fate ancora esistenti. Si trattava di creature molto simili agli umani, tranne che per le lunghe ali che spuntavano dalla schiena e le orecchie leggermente appuntite. Il giovane pirata, puro di cuore, fu accolto così per qualche tempo dalla tribù, dove conobbe una fata in particolare. Lei era diversa dalle altre. Era affascinata dai suoi racconti di avventure per mare e sognava di intraprendere anche lei un giorno un viaggio così, nonostante fosse per lei molto pericoloso e andasse contro le regole del suo popolo. Purtroppo però, il ragazzo non poteva restare sull'isola per sempre. Così stabilì un giorno per la sua partenza, chiedendo alla giovane fata se volesse seguirlo, realizzando così il suo sogno. La giovane fata pensò e ripensò alla sua proposta nei giorni successivi, ma alla fine decise di non accettare le sua offerta. Non si sentiva ancora pronta, troppo legata alla sua gente per abbandonarla. E fu così che il ragazzo partì da solo, promettendo di mantenere il segreto dell’esistenza del loro villaggio. Tuttavia non passò molto tempo che la giovane fata si pentisse della sua scelta, accorgendosi di essersene innamorata, perciò, una sera, nel bel mezzo della notte, decise di partire anche lei, nascondendo la sua vera identità agli umani. Dopo qualche anno e vari incontri non proprio fortuiti, finalmente riuscì a ritrovarlo, scoprendolo però in fin di vita. Il giovane ragazzo, ormai diventato uomo, per qualche tempo aveva ripreso la sua vita da pirata con una nuova ciurma, ma quella non si era rivelata mai essere come la prima e il dolore per la perdita dei suoi vecchi compagni si era accentuato nel corso degli anni sempre di più, invece che diminuire. E così prese la decisione di sciogliere la ciurma. Tuttavia, i pirati che aveva radunato erano contrari alla sua decisione, così, prima che fosse ufficializzata, si ribellarono, colpendolo con un'arma da fuoco e lasciandolo in fin di vita sul ciglio della stradina che conduceva al porto di quella città. Era stato trovato da una ragazza che l'aveva portato di corsa all'ospedale più vicino. Purtroppo per lui, i suoi giorni di vita però erano contati. Pur scoprendo ciò, la fata gli rimase lo stesso accanto, nonostante le proteste di lui, che non voleva far soffrire la donna che si era reso conto anche lui di amare, solo dopo averla ritrovata. Passarono diverse settimane, durante le quali l'amore dei due crebbe a dismisura, sbocciando come il più bello dei fiori. Ma proprio come i fiori, ebbe vita breve e la sua bellezza effimera scivolò via come aria. Purtroppo il fatidico giorno era arrivato troppo in fretta. E quando la vita dell'uomo si spense, anche la fata si uccise, incapace di vivere senza l'uomo che amava.
Una storia drammatica d'amore e d'avventura. Sicuramente quello era il libro adatto a lei.
-Ok, grazie- gli disse la ragazza, afferrando il tomo e sedendosi poi a terra per iniziare a sfogliarne le pagine vecchie e consumate.
-Ci sono delle sedie più in là- la informò il moro dopo un primo attimo di sorpresa per quello strano comportamento.
-Preferisco leggere a terra, se possibile- gli spiegò semplicemente lei con un sorriso radioso, per poi tornare a concentrarsi sul libro.
Il moro scosse lievemente le spalle, indifferente. Il suo era solo un consiglio.
Il resto della giornata passò così, continuando a spolverare e ad ordinare gli scaffali, soffermandosi di tanto in tanto ad osservare quella piccola figura bionda che sembrava essere uscita proprio da uno di quei vecchi libri.
Nei giorni successivi la piccola ragazza tornò, chiudendosi ogni volta nel suo mondo non appena il ragazzo le dava un nuovo libro. E lui si scopriva sorpreso nell'accorgersi di quello strano interesse che lo portava spesso ad osservarla concentrata a sfogliare le pagine ingiallite.
Purtroppo però, come annunciato dalla ragazza, quel giorno arrivò.
-Questo è l'ultimo giorno per me- pronunciò improvvisamente la ragazza quella sera, chiudendo l'ennesimo libro. Il moro si voltò sorpreso a quelle parole, alzando lo sguardo dal tomo che anche lui aveva preso e iniziato a leggere per l'ennesima volta, così come aveva fatto con gli altri. Li aveva letti tutti.
-Stanotte partirò- disse, alzandosi in piedi per posare il volume che aveva finito -E non tornerò più- la sua voce aveva un che di malinconico mentre lo riponeva con cura, ma quando si voltò potè vedere solo la gioia nei suoi occhi.
-Non ci siamo ancora presentati. Io sono Mavis- parlò di nuovo, avvicinandosi al tavolo al quale era  seduto. Non si erano detti quasi nulla in quei giorni, se non lo stretto necessario, eppure a nessuno dei due era pesato, anzi, in un tacito accordo avevano goduto l’uno della compagnia dell’altro.
-Zeref- si presentò lui a sua volta, anche se leggermente confuso da quello strano comportamento. Che senso aveva presentarsi solo in quel momento? E perchè sembrava così felice? La sua espressione gli ricordava quella del vecchio quando parlava dei bei tempi andati.
-E’ bello avere una casa in cui tornare- riprese la parola la ragazza, posando gli occhi sul libro ancora aperto davanti al moro -Ma è anche bello viaggiare- continuò, lanciando un'occhiata alla vasta distesa scura che si poteva a stento scorgere da quella piccola finestra mal illuminata -E io ho la possibilità di fare ciò che più mi piace- proseguì poi, guardandolo adesso negli occhi -Girare per il mondo alla ricerca di biblioteche come questa e... di tesori- l'aveva detto come se fosse questa stessa possibilità un tesoro prezioso.
-Il mio nome è Mavis Vermillion, capitano della nave Fairy Tail-si presentò nuovamente, con un dolce sorriso e un tono orgoglioso e determinato. Fairy Tail... aveva già sentito quel nome. Una famosa ciurma di pirati che non faceva razzie per puro divertimento, ma che si divertiva invece in modo semplice in risse tra i suoi stessi membri e buffe marachelle, ma soprattutto... si diceva che fosse sempre alla ricerca di avventura. Un'avventura che seguiva la rotta di quelle vecchie ciurme ormai sciolte negli anni. Un'avventura che poteva considerarsi infinita. Perché, il bello non era arrivare, ma viaggiare.
-Che ne dici Zeref, partiamo all'avventura insieme?- gli chiese sorridente, porgendogli una mano.
Un'avventura. Una vera avventura come quella che aveva letto nei libri, ma stavolta sarebbe stata... reale.
Il suo sguardo si posò per un attimo su quella piccola figura a lato di uno scaffale poco più in là. Il vecchietto sorrideva felice e comprensivo, annuendo piano.
I suoi occhi neri si spostarono nuovamente sulla ragazzina di fronte a sè. Così piccola che sembrava essere impossibile che fosse a capo di una così conosciuta ciurma di pirati. Ma scrutando i suoi occhi smeraldini, potè vedere la determinazione di una guerriera. La determinazione nel riuscire a far avverare i propri sogni.
E con gli occhi puntati ancora nei suoi, le afferrò la mano che gli tendeva, alzandosi anche lui. Non si sarebbe comportato come la fata nel suo libro. No. Non si sarebbe fatto scappare una simile e inaspettata opportunità. Lui l'avrebbe seguita.
-Sono pronto- una nuova e piccola scintilla di luce nei suoi occhi, ormai scuri da tempo immemore. Aveva ritrovato la forza di vivere. La strada per la libertà che cercava. E chissà, forse in un prossimo futuro si sarebbe anche reso conto di amarla, quella piccola guerriera fatata.
 
 
 
-Yaaaaa!!!- un urlo provenne dall'alto dell'albero maestro e una piccola figura si lanciò giù, aggrappata ad una fune e subito seguita dalla sua risata cristallina.
Il vento fresco le sferzava i capelli biondi e arruffati, tenuti fermi solo da una bandana nera a motivi floreali dalla quale si potevano veder spuntare i caratteristici fermagli di piume. Atterrò con un balzo preciso sul ponte con le braccia aperte e le gambe chiuse. La camicia bianca a sbuffo le copriva il corpo, insieme ad un paio di pantaloni neri e a tre quarti. Un piccolo foulard verde legato alla vita dava il tocco finale.
-Ancora a lanciarsi giù in quel modo, capitano?- gli chiese scherzoso il ragazzo che stava al timone. Occhi scuri e capelli neri parzialmente avvolti da una bandana marroncina dello stesso colore del gilet, posto sopra una camicia a sbuffo. Indossava poi un lungo pantalone nero che scendeva morbido con motivi floreali lungo la tasca sinistra e che ricordavano quelli della bandana di lei.
La ragazza arricciò il naso, leggermente infastidita -Sai che non mi piace quel nome- gli disse, avvicinandosi. -E poi è divertente. Dovresti provarci anche tu, Zeref- aggiunse, ritrovando l’allegria e scrutando l'espressione di lui, ancora segnata da un lieve sorriso mentre fissava l'orizzonte.
-Quanto manca?- chiese poco dopo, impaziente, osservando anche lei le onde del mare.
-Continuando a seguire questa rotta, entro domani dovremmo raggiungere l'isola di Tenroujima- gli rispose, non mostrando più alcuna emozione.
-Allora puoi anche lasciare andare il timone a Yuri, no?- gli chiese maliziosa, appoggiando una mano sulla sua. Il ragazzo sospirò, consapevole che comunque di lì a poco il biondo gli avrebbe dovuto dare il cambio.
Così, senza dire nulla, lasciò andare il timone, per poi afferrare delicatamente la mano di lei, facendosi condurre a prua, dove non c'era nessuno. I due si appoggiarono al parapetto in silenzio, iniziando a scrutare quella tenue linea che divideva il cielo limpido dal mare.
Dopo un po' la ragazza parlò di nuovo. -È incredibile- pronunciò sottovoce, attirando l'attenzione del moro. -È incredibile come dopo solo un anno tu sia diventato il mio vice e anche il ragazzo che amo- continuò lei, voltandosi nella sua direzione senza imbarazzo, incatenando i suoi occhi smeraldini a quelli di lui, esprimendo tutto l'amore che provava. E anche i suoi, neri come la notte più buia, erano colmi dello stesso sentimento.
-Già. È passato così tanto tempo...- pronunciò lui in un sussurro, per poi iniziare ad avvicinare il suo volto, sempre più attratto da quello della ragazza. Le poggiò delicatamente una mano sulla pelle candida e lei chiuse lentamente gli occhi, finché non sentì le labbra calde di lui premute sulle sue in un casto bacio. I due si staccarono per un attimo, riaprendo appena gli occhi, giusto il tempo di sentir pronunciare il suo nome -Mavis...- disse in un sussurro, per poi richiuderli, scambiandosi un altro bacio, che conteneva mille e più emozioni.
Le loro labbra si lasciarono di nuovo, ma solo per far toccare le proprie fronti. Gli occhi, dapprima ancora chiusi, si riaprirono leggermente. -Vorrei che quest'avventura non finisse mai- sussurrò lui, immergendosi di nuovo in quelle pozze smeraldine che avevano il potere di tranquillizzarlo e rassicurarlo.
-Neanch'io- sussurrò a sua volta lei. Lo scroscio delle onde che s'infrangevano sul legno della nave come unico sottofondo. -Ma ti posso assicurare che non finirà mai- pronunciò poi con voce più sicura e sguardo determinato, staccandosi definitivamente da lui. Il moro la scrutò, leggermente perplesso. -Non ho dato il nome alla mia ciurma per caso- si spiegò meglio lei, notando i suoi dubbi. Già. Fairy Tail. Le fate hanno la coda? Ma prima di tutto, le fate esistono? Un eterno mistero. Un'eterna avventura. Il nome migliore per quella ciurma di scapestrati sempre alla ricerca del mistero.
-Andiamo Zeref- gli disse poi, voltandosi verso la distesa cristallina -Verso nuove avventure- continuò. -Insieme- aggiunse poi, abbassando lo sguardo sulle loro mani che si erano inconsapevolmente intrecciate.
-Per sempre- pronunciò infine il moro, guardandola come se fosse una fata. Come se lei fosse tutto. No, lei era il suo tutto. E anche per la giovane ragazza, lui era il suo mondo. E quel sentimento non sarebbe mai cambiato. Sarebbe durato in eterno, come la più bella delle storie, o come il segreto nascosto delle fate.
 



Nda:
Finalmente riesco a pubblicarla!
Era nel mio pc da tipo quattro mesi, ahaha.
Bhè, che dire... spero vi sia piaciuta XD. All'inizio avevo scritto solo la prima parte, fino alla decisione di Zeref di partire, però poi mi è venuta voglia di sapere che sarebbe successo, e ho fatto il piccolo seguito, che avete letto ^.^
Non ho altro da aggiungere, se non che spero che mi lasciate un'opinione in merito. Ultimamente sto facendo propaganda sul fandom di questa fantastica coppia XD e di cui si legge fin troppo poco, non smetterò mai di ripeterlo.
Ok, adesso ho finito, non vi preoccupate XD
A presto, Roby-chan 
   
 
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