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Autore: Scarcy90    22/09/2016    14 recensioni
Sequel de "Il Figlio della Prof"
La mia vita? Un’eterna e incontrollabile serie di eventi catastrofici. Odio il mio Liceo, odio il fatto di essere sfortunata, odio la maggior parte dei miei professori, e fino a poco tempo fa odiavo i due ragazzi più popolari della scuola. Il mio odio per loro è venuto a mancare quando sono diventata la migliore amica del più bello e la fidanzata segreta del più stupido. Li odiavo così tanto che alla fine non ho potuto fare a meno di avvicinarmi a loro per riuscire a conoscerli, anche se la maggior parte della conoscenza è avvenuta contro la mia volontà. Il mio ragazzo, inoltre, è anche il figlio della mia professoressa di scienze. Questo è il motivo della segretezza della nostra relazione. Che cosa accadrebbe se la professoressa che mi detesta di più scoprisse che il suo adorato, unico e intelligente figlioletto ha finito con l’innamorarsi di me?Mi avvicinai al suo viso e lui posò le sue labbra sulle mie. Senza fretta, senza foga. Quello era uno dei nostri baci d’amore, uno dei nostri baci consapevoli, colmi di tutti i sentimenti che ci permeavano.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il Figlio Della Prof Serie's '
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Epilogo – Reo Confesso
 
 
 Potrei dare inizio a questo mio sproloquio con “Cara Vale” o “Mio dolce tesoro” ma tu sai perfettamente che non sarebbe da me. Non sarebbe da noi.
 Questo mi porta a pensare che esiste un solo modo per cominciare questa lettera…
 
 Ferrari,
 tu sei la persona più irritante, testarda e pessimista che possa esistere sulla faccia della terra. Sei stata in grado di farmi impazzire fin dal primo momento in cui mi hai rivolto la parola. Quelle tue frecciatine irritanti e il tuo sguardo di superiorità. Il modo con il quale i tuoi caldi occhi scuri mi fulminavano, resterà scolpito nella mia mente. Mi disprezzavi, e non facevi nulla per celarlo. Sembrava quasi che il tuo obiettivo fosse proprio di farmi comprendere, con tutte le tue forze, quanto la mia presenza, e persino la mia semplice esistenza, ti infastidissero. Non mi conoscevi, eppure avevi già preso coscienza di ciò che per te non sarei mai potuto essere. 
 Il tuo atteggiamento determinato, colmo di superiorità, mi ha incuriosito. Volevo capire per quale diavolo di ragione, avessi deciso che tu ed io non fossimo compatibili da nessun punto di vista.
 Ti ho punzecchiato, ti ho studiato. 
 Più andavo avanti nella mia indagine e più mi ritrovavo incatenato a te.
 Al tuo essere testarda, che in realtà era solo forza e risolutezza.
 Al tuo essere irritante, o come lo vedo io, un vano tentativo di allontanare tutto ciò che avrebbe potuto ferirti.
 Al tuo essere pessimista, anche se io preferisco definirti realista.
 Ci sono stati piccoli momenti, proprio piccoli, dove mi hai concesso di avvicinarmi a te. Ho cercato di farlo in punta di piedi ma con fermezza: una semplice tattica per attirare la tua attenzione. E, d’un tratto, i tuoi tanto indisponenti difetti si trasformavano in pregi, assumevano la forma di caratteristiche della tua personalità.
 Questa lettera si presenta come una missiva d’amore ma in realtà si tratta di una confessione.
 Io, Massimiliano Draco, costretto a rendermi reo confesso perché so che tu hai bisogno di leggere queste parole.
 Tutti mi hanno sempre considerato una persona altruista. In realtà, tu sei stata l’unica ad inquadrarmi da subito. Tutto quello che ho fatto nella mia vita, ogni mio gesto decantato come generoso, nascondeva un mio tornaconto. Che fosse l’ottenere la fiducia di qualcuno, o impegnarmi nello studio per avere ottimi voti, lo scopo principale era la mia soddisfazione. Tu non ci sei cascata. Mi hai costretto a guardarmi dentro, sei stata il mio specchio, ed è stato proprio questo aspetto di te che mi ha colpito ed attratto.
 Ora, posso affermare che gli unici gesti davvero altruisti li ho compiuti solo per te. Ho sofferto per te, il mio cuore ha sanguinato realmente e mi sono reso conto che sei la persona più importante. Sei stata tu a rendere possibile il mio cambiamento, mi hai quasi costretto a metterti al primo posto, hai superato di gran lunga ogni mio sogno, ogni mia ambizione e desiderio.
 La tua felicità è diventata la mia ragione di vita e l’unico modo perché anch’io potessi essere felice.
 Dal primo momento, fin dalla prima volta che ho osservato il tuo viso, dentro di me qualcosa si è smosso. Che si trattasse di rabbia o un qualunque altro sentimento, mi sono ritrovato a desiderare di leggere ogni tua più piccola sfumatura. Eri come un libro da sfogliare, pagina dopo pagina e mi affascinavi così tanto.   
 Prima che me ne accorgessi la tua mente aveva preso possesso della mia e sei divenuta un pensiero fisso.
 In principio eri solo una sfida, una battaglia che ero certo di portare a termine da vincitore.  L’obiettivo vero consisteva nell’interpretare i tuoi atteggiamenti, comprendere appieno le tue parole. Poi, non chiedermi quando, la sfida si è tramutata in qualcosa di più profondo. Mi hai intrappolato nella tua rete ed io sono stato tramutato nell’ignara preda. Le vie di scampo erano inesistenti. Hai mandato a monte i miei piani e lo hai fatto nel modo più atroce: rendendomi completamente dipendente dalla tua presenza e dal tuo sorriso. Potrei parlare per ore del tuo sorriso: di come mi scalda il cuore e di quanto rappresenti davvero la cosa migliore che potesse capitarmi.
 Mi sono innamorato di te. Mi sono accorto di quanto la tua decisione ti rendesse affascinante, e di quanto fossi bella durante le tue sfuriate.
 Ti sei sempre mostrata con me per quello che eri, non ho avuto la necessità di cercare significati nascosti dietro le tue parole, non ne ho avuto proprio bisogno. Ciò che mi dicevi era sempre la verità, ogni volta. E questo mi ha fatto innamorare un po’ di più ad ogni nostro incontro.
 Non t’importava che fossi il figlio della tua professoressa, che avessi la possibilità di renderti la vita un inferno a mio piacimento. Non eri come gli altri, non mi veneravi, mi consideravi un ragazzo odioso che non meritava il tuo rispetto.
 Ho dovuto farti cambiare idea.
 Ho dovuto renderti partecipe del mio vero carattere.
 Ho dovuto essere sempre sincero con te, tramite i miei atteggiamenti e le mie parole. Con te, solo con te, sono sempre stato me stesso. Ogni mio insulto nascondeva ammirazione nei tuoi confronti ed è ancora così. Quando scherziamo o ci prendiamo in giro, penso sempre che sei migliore di me in tante cose. Ed è proprio il tuo essere migliore a rendermi la persona che ho sempre voluto essere, come se tu mi completassi. Sei l’altra metà della mela.
 La mia confessione non termina qui. Ho tanto da dirti, avrei bisogno di mille e mille pagine per spiegarti chi sei e quanto tu mi abbia sconvolto.
 Hai preso possesso della mia mente e poi, d’un tratto, anche il mio corpo rispondeva alla tua presenza. Non potrò dimenticare il giorno in cui hai deciso di usarmi come cuscino, su quell’autobus che ci ha portato a Cascia. In quei giorni, sì, credo che sia stato in quei giorni, ho realizzato quanto la tua vicinanza mi donasse emozioni che fino a quel momento mi erano praticamente sconosciute.
 Ti sei ferita, e per me è stata una tragedia. Non potevo credere di essere stato così imbecille da non riuscire a proteggerti. Mi sono reso conto di quanto tenessi a te.
 E le tue dita, mentre medicavi la mia schiena mal ridotta, non erano fredde. Le ho sentite sfiorarmi con delicatezza e dolcezza, quindi la mia pelle ha reagito al tuo tocco e non ho potuto trattenere la mia reazione. Erano calde, così tanto da farmi battere il cuore contro le costole, lo avvertivo battere persino nelle orecchie. Il mio corpo aveva capito tutto ed è bastato dare ragione alle mie sensazioni per comprendere. Provavo qualcosa per te e non avrei potuto nasconderlo a lungo.
 Col bacio in ascensore, ogni mio dubbio è svanito completamente.
 Non hai idea di quanto quel bacio abbia ingarbugliato i miei pensieri. I miei sentimenti per te mi erano, ormai, piuttosto evidenti. Il problema, fino a quel momento, consisteva nel fatto che anche i tuoi erano chiari. Credevo che mi odiassi e non capivo perché diavolo avessi deciso di baciarmi. Di baciarmi in quel modo poi. Hai la minima idea dell’effetto che un bacio del genere possa avere su un ragazzo? Se non fossimo stati a scuola, non mi sarei trattenuto, non avrei interrotto quel bacio neanche per tutto l’oro del mondo.
 La mia confusione era arrivata al culmine. Cosa volevi da me? Mi odiavi, me lo avevi detto tante di quelle volte, ma in quel bacio non c’era odio. Nelle tue labbra, nel tuo sapore non c’era odio, e sentivo che non era solo attrazione fisica.
 Da lì ho osato sperare. Tuttavia dovevo pensare a Delia e ho cercato di starti il più lontano possibile, non avrei mai abbandonato la mia amica. Dovevo stare alla larga da te per non cedere, per non cadere completamente in trappola, altrimenti ero consapevole che non ti avrei più lasciata. Se tu mi avessi dato anche solo un piccolo barlume di speranza, avrei fatto in modo di renderti mia, in ogni significato possibile.
 Questo è accaduto a Padova. Quel barlume l’ho visto, l’ho percepito e ho deciso di aprire la finestra per inondarmi con la tua luce.
 Hai detto di amarmi, di provare quello che provavo io ed è stato l’inizio di tutto. Il mio amore è esploso e tu sei diventata la mia stella, colei che ha illuminato il mio intero mondo.
 Quando mi hai lasciato, sei stata così pragmatica da dire che i nostri sentimenti, che il nostro amore, erano solo il frutto di un’attrazione adolescenziale. Lo hai detto per allontanarmi perché credevi fosse la cosa giusta da fare. In realtà, il tuo, è stato un gesto di stupido altruismo.
 Nessuno di noi due è mai stato un vero adolescente. Lo hai detto tu stessa: ci hanno costretto a crescere troppo presto, proprio per questo siamo stati in grado di riconoscere il vero amore, anche se forse troppo giovani. Chi lo sa? Se mi avessi incontrato tra cinque o dieci anni, non avresti neanche mai pensato una cosa del genere. Tu sei consapevole quanto me che siamo fatti per stare insieme. Non esiste un’altra donna al mondo con cui vorrei condividere la mia vita. Lo so adesso, e lo saprò per sempre. Comunque vada questa nostra sfida, lo stare lontani, non amerò mai nessuno quanto amo te! Non lo dico perché ho solo diciannove anni. Lo dico perché ne sono certo.
 Quando vivremo lontani non sarà il sesso a mancarmi – non fraintendermi, fare l’amore con te mi mancherà come l’aria- ciò di cui sentirò la mancanza sarà ogni piccola cosa di te. Il tuo tono acido, la voce arrabbiata quando discutiamo, il suono della tua risata, il poterti parlare di tutto, ascoltare le tue opinioni razionali ma troppo pessimiste. Tu sei un universo, da scoprire ogni giorno, e da Boston non potrò farlo come vorrei. E’ questo che mi mancherà.
 In questi ultimi mesi ti ho visto diventare donna, e ancora non lo sei del tutto. Non essere lì con te, non accompagnarti totalmente in una trasformazione che avrei tanto voluto vedere mi uccide. Vale, sei una ragazza spettacolare, ma diventerai una donna magnifica e non potrò vederlo con i miei occhi. Questo mi fa davvero soffrire. Per quanto non poterti toccare o baciare sia un’agonia, non avere la possibilità di viverti concretamente giorno dopo giorno è molto peggio.
 Voglio innamorarmi della donna che stai diventando come mi sono innamorato della ragazza che eri. Perciò, non pensare più che siamo troppo giovani o che ci sarà qualcun’altra nella mia vita. Per nessuna ho mai provato ciò che sento per te. Per nessuna avrei accettato la sconfitta contro un altro uomo. Per nessuna mi sarei sacrificato in questo modo. Solo per te.
 Sei la donna che amo.
 Sei la mia migliore amica.
 Sei la persona che giorno sarà la madre dei miei figli.
 Nessuna sarà mai in grado di intrappolare il mio cuore come hai fatto tu.
 Tu sei in queste pagine, sei nel mio cuore e nella mia mente. Hai trovato posto dentro di me e quel posto è tuo.
 Non sarò lì fisicamente ma sarò tuo. Sempre.
 Perciò confesso.
 Confesso di non poter più fare a meno di te.
 Confesso di aver trovato la donna della mia vita e sono colpevole di non volerla perdere mai più.
 Confesso di volerti sposare un giorno, di creare una famiglia con te.
 Non potrebbe essere diversamente. Per quanto io mi sforzi, non riesco più ad immaginare la mia vita senza di te. E se questo è un reato, voglio scontare la mia pena. Ti amerò sempre, come il primo giorno in cui ho capito quanto il mio cuore ti appartenesse. Ti renderò felice e ti starò accanto in ogni momento, anche se mi troverò dall’altra parte del mondo.
 Parlami. Litiga con me. Ridi con me.
 Finché resteremo uniti, la distanza sarà solo uno sciocco dettaglio.
 Mi rendo conto che possono risultare parole fatte, parole di un ragazzino che non sa cosa significa amare una donna che potrà incontrare solo pochi giorni all’anno. Tuttavia, devi sforzarti di farmi un grosso favore. Come io ritengo che tu sia una donna ormai, tu guardami come se fossi già un uomo. Perché è questo che sono: il tuo uomo.
 Non so come andrà a finire.
 Non so se questa lettera riuscirà a farti davvero capire quanto io sia certo di ciò che ho scritto.
 Quello che so è che ho provato sulla mia pelle a vivere senza di te, e non ci riesco. Quello che so, è che farò di tutto, qualunque cosa, perché il nostro amore continui a vivere. Non lascerò che muoia, non lascerò che ti dimentichi di me.
 Non posso permetterlo!
 Quindi, amami.
 Solo questo. Amami come hai sempre fatto, fidati di me, io non ti abbandonerò mai.
 In queste pagine ho raccontato solo il passato, ho confessato tutto quello che provo. Il futuro non lo conosco ma conosco noi due. Siamo forti, insieme niente ci può sconfiggere. Devi solo crederci con a me.
 Credici Vale.
 Amami.
 Non lasciare che il contesto rovini il significato.
 Confida in me, lascia che ti aiuti a superare la distanza. Lascia che sia io a prendermi cura di te e allora anche tu non avrai più alcun dubbio.
 Apri la finestra, Vale. Fai entrare la mia luce, terremo lontane le ombre.
 Siamo noi il nostro futuro.
 
 Ti Amo    
  
 
 
Fine
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
***L’Autrice***
 Scrivere la parola FINE è stata una vera tortura. Chi segue questa storia da anni, da quando ho cominciato a scriverla, sa quanto sia difficile per me scrivere questa parola.
 Massi e Vale sono stati il mio mondo per tanto di quel tempo che non posso credere che sia finita. Forse è per questo che ci ho messo anni a terminare questa storia. Avevo paura di questo giorno. Eppure, sono consapevole che i miei personaggi meritano una fine. Certo, non è un finale proprio definito ma è così perché un giorno mi piacerebbe scrivere ancora di loro, incontrarli ancora nella mia mente e sulle mie pagine. Immaginare come sarebbe la loro vita a venticinque o trent’anni. Pensare a loro come adulti, entrare nelle loro menti da adulti.
 E’ difficile scrivere questo commento. Chi leggerà questa storia solo adesso, magari penserà che sono un po’ melodrammatica –o completamente fuori di testa- ma Massi e Vale li conosco da anni. Avevo diciotto anni quando li ho incontrati per la prima volta, frequentavo ancore le superiori. E adesso ne ho ventisei, vivo con l’amore della mia vita e abbiamo un figlio. Massi e Vale mi sono stati accanto per troppo tempo perché io possa concludere questa storia con il cuore completamente leggero. Lascia tutto un sapore agrodolce: sono felice ma allo stesso tempo è come se io in prima persona stessi affrontando una partenza. I miei personaggi hanno trovato la loro fine, per il momento, e ora devo lasciarli andare.
 Mi mancheranno tutti, D’Arcangelo compresa.
 Mi scuso per questo sfogo un po’ troppo melenso ma non potevo salutare Massi, Vale e tutte le ragazze che mi hanno sempre seguito con un semplice “Sono contenta di aver finito”. Tutti loro meritano di più. E se tu, hai letto la mia storia per la prima volta solo adesso, sappi che ringrazio anche te.
 Ci ho lasciato il cuore, la mente e tutta me stessa in queste pagine. E ora sono fiera di aver portato i miei personaggi fino alla conclusione, anche se ci sono voluti anni.
 Finisce così la storia di Massi e Vale.
 Un bacio 
   
 
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