Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: vanessie    23/09/2016    4 recensioni
La storia sviluppa alcuni personaggi di mia invenzione presentati nella fanfiction "Sunlight's Ray".
Una vicenda ricca d'amicizia, amore e problemi della vita quotidiana con cui ogni adolescente si trova a fare i conti...narrati da una prospettiva femminile e maschile. Non mancherà un pizzico di fantasy e un richiamo ai personaggi originali della Meyer!
Per avere una migliore visione delle cose sarebbe meglio aver letto Sunlight's Ray 1-2-3, in caso contrario potete comunque avventurarvi in Following a Star!
Genere: Fantasy, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Sunlight's ray'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

FOLLOWING A STAR

 

Capitolo 23

“I due lupi”

 

 

POV Nicole

Il giorno successivo mi alzai tardissimo. Saltai la colazione e feci una specie di pranzo. Cat era fuori con Luke, poiché era domenica. Provai a studiare, ma avevo la mente distratta, quindi abbandonai l’idea quasi subito. Aggiornai il mio blog, navigai su internet e poi mi decisi ad uscire. Avevo bisogno di scaricarmi, una bella corsa sui vialetti dell’immenso giardino dell’ateneo mi avrebbe aiutata. Indossai la tuta sportiva, scarpe da ginnastica e uscii di casa. Iniziai a fare jogging acquisendo un ritmo di corsa stabile e cercai di liberare la mente. Mi concentrai sulle foglie degli alberi che cadevano. Era autunno e le chiome degli alberi si stavano spogliando, colorandosi di arancione, giallo, marrone. Il giardino non era molto affollato, poiché la temperatura esterna non era delle migliori, inoltre il cielo era coperto dalle nuvole. Ogni tanto una folata di vento faceva smuovere gli elementi del paesaggio naturale. Mi riposai sedendomi su una panchina dopo una mezz’ora. Mi sentivo già meglio, ma non volevo fermarmi troppo, altrimenti i pensieri avrebbero ripreso campo. Mi alzai e ricominciai a correre. Quando tornai a casa stanca morta, notai una busta infilata nella cassetta delle lettere, sulla quale spiccava la scritta:

 

Image and video hosting by TinyPic

Era la scrittura di Jonathan…ecco, la corsa era stata praticamente inutile, ero nuovamente in fibrillazione. Entrai in casa e aprii la busta, trovando al suo interno un foglio ripiegato. C’era un bellissimo disegno fatto da lui raffigurante un lupo. Accanto aveva trascritto un pensiero.

 

Image and video hosting by TinyPic

 

La scritta raccontava una storia legata al mondo dei Pellerossa, al quale noi due appartenevamo. Riportava le seguenti parole. Un vecchio Cherokee disse a suo nipote: “Figlio mio, c’è una battaglia tra due lupi, all’interno di ognuno di noi. Uno è cattivo, rappresenta la rabbia, la gelosia, l’avidità, il risentimento, l’inferiorità, la bugia e l’egoismo. L’altro è buono, rappresenta la gioia, la pace, l’amore, la speranza, l’umiltà, la gentilezza, l’empatia e la verità”. Il ragazzo ci pensò e chiese “Nonno, quale dei due lupi vince?” Il vecchio uomo rispose con calma “Quello che nutrirai”.

Rimasi a riflettere su quel biglietto che John mi aveva mandato. Aveva utilizzato quella storia per paragonarla alla mia necessità di far chiarezza. La sera prima infatti gli avevo detto che era come se dentro di me ci fossero stati due pensieri contrastanti, sui quali avevo bisogno di ragionare per capire se seguire la mia mente o il mio cuore. Ossia per stabilire se continuare a considerare Jonathan come un amico, o qualcosa di più. Quel biglietto rispecchiava tutto quello che amavo di Jonathan…la sua intelligenza, la sua capacità di ascoltarmi, di comprendere senza giudicare, la sua capacità di sapermi conquistare con parole e gesti semplici, che difficilmente altri ragazzi avevano fatto per me. Quale lupo avrei dovuto sfamare? Quello che voleva continuare a vivere nella sicurezza di un rapporto d’amicizia ricco e coinvolgente, ma limitativo dei miei reali desideri, oppure quello che mi richiedeva un pizzico di coraggio in più per lasciarmi andare e poter godere di un rapporto d’amore, sicuramente più pericoloso e travolgente, ma indubbiamente più rappresentativo dei miei sentimenti? Ero una tipa razionale, cosa avrei consigliato io ad un’amica che si trovava in quella stessa situazione? Le avrei detto di buttarsi, di lasciar andare le paure e prendersi tutto il bello che l’amore sapeva donare. Perché avrei saputo dare quel consiglio sincero ad un’amica, ma non sapevo prendermelo per me stessa?

Feci una doccia veloce, visto che ero sudata a causa del jogging. Misi i primi vestiti che mi capitarono sottomano, presi la borsa, scarpe e cappotto e non mi preoccupai neppure del fatto che fosse quasi ora di cena. Andai verso la casa di Jonathan e non mi curai dei dubbi che mi assalivano sempre più ad ogni passo. Suonai alla porta. Robbie venne ad aprire “Ciao, cercavo Jonathan” dissi “Ciao Nicole, è andato fuori…credo sia in biblioteca” “Ok grazie, vado a cercarlo! Buona serata” “Anche a te” rispose. Andai alla biblioteca dell’ateneo. Entrai, ovviamente era deserta, chi aveva voglia di leggere di domenica sera?! Chissà dove si era cacciato Jonathan…la biblioteca era immensa. Camminai verso il settore dei libri scientifici, di sicuro sarebbe stato da quella parte. Esaminai i corridoi relativi alla sezione di fisica, ma non lo trovai. Mi spostai verso il reparto di chimica e lo vidi seduto ad un tavolo a leggere. Mi avvicinai, lui doveva avermi riconosciuta dall’odore. Alzò gli occhi e rimase immobile a fissarmi. “Posso sedermi?” bisbigliai “Sì” “Ho ricevuto il tuo biglietto!” esordii e lui fece un debole sorriso. “Posso parlarti?” sussurrai “Dimmi” “Aspetta, mi serve un libro” precisai alzandomi e dirigendomi verso uno scaffale di fianco a noi. Ne estrassi un qualsiasi libro di chimica e proprio all’interno della copertina, trovai la tavola periodica degli elementi. Volevo fargli capire che lo amavo, ma non riuscivo a dirglielo esplicitamente, per cui ricercai con lo sguardo alcuni simboli degli elementi adatti al mio scopo. “Prendi carta e penna” gli suggerii, lui obbedì. “Scrivi i simboli di questi elementi…Iodio, Tungsteno, Sodio ma scrivi il simbolo alla rovescia, Titanio ma scrivi il simbolo senza i, Ittrio, Ossigeno, Uranio” dettai. Lui scrisse tutti i simboli seguendo le mie indicazioni e poi mi guardò “Cos’è un rebus?” chiese osservando tutte quelle lettere scritte vicine. “No, separa i simboli con un trattino e guarda meglio” gli suggerii. Lui lo fece e davanti ai suoi occhi comparve la scritta:

 

I WANT YOU (ti voglio)

 

“Mi vuoi? Cosa vuoi che dica Nikki?” “Niente, è che…ieri sera, quando mi hai detto che avrei riconosciuto il ragazzo perfetto con il cuore prima che con la mente io…stanotte ci ho riflettuto molto. Il tuo modo di essere Jonathan è così…non so spiegarlo, ma mi coinvolge un sacco. E mi sento stupida perché anche se siamo amici io…” dissi lasciando in sospeso la frase.

 

Image and video hosting by TinyPic

 

“Non sai quanto io sia coinvolto da te. Vorrei fare qualsiasi cosa per toglierti quest’espressione infelice, per aiutarti a risolvere la situazione” affermò “Sai cosa mi piace di te? La tua sicurezza, la tua determinazione, la tua dolcezza. E sei bellissimo” confessai “Non quanto lo sei tu. Adoro i tuoi capelli, il loro colore, la loro morbidezza” disse accarezzandomeli in tutta la loro lunghezza “E poi i tuoi occhi dolci, le tue labbra…non faccio che sognarti, ogni notte” aggiunse. Gli sorrisi e passai una mano tra i suoi capelli “Anche a me piacciono i tuoi capelli scuri e il colore della tua pelle abbronzata è molto…sexy” dichiarai “Sì?” “Sì e credo che…che…” farfugliai quando si allungò verso di me, restando a guardarmi a pochi centimetri dalle mie labbra. “Sei bellissima” “Questo livello di vicinanza è…parecchio intimo e mi fa…imbarazzare” bisbigliai, sorrise e mi prese la testa con una mano “Cosa vorresti fare adesso?” domandai “Niente che tu non voglia” disse.

Piegò la testa per arrivare molto vicino alla mia bocca e esitò per capire cosa io volessi realmente. Restai immobile a guardarlo, sicuramente il suo udito più sviluppato, esattamente come lo era il mio, gli fece percepire i battiti frenetici del mio cuore. Mi diede un bacio sulla punta del naso e poi con lentezza ne diede un altro sull’angolo sinistro della bocca. Avvolsi le braccia intorno alle sue spalle e seguii con lo sguardo ogni suo spostamento.

“Ho voglia di baciarti, ma ho paura che tu non la prenda bene” confessò. Continuai a mantenere il contatto con i suoi occhi scuri senza degnarlo di alcuna risposta, semplicemente perché le corde vocali non si ricordavano neppure come vibrare per proferir parola. Si avvicinò frettolosamente, prendendosi la mia bocca e mi diede un bacio d’impeto, come se avesse paura che io potessi respingerlo.

 

Image and video hosting by TinyPic

 

Rimasi immobile a osservarlo con il cuore in gola. Ecco di nuovo la sua bocca sulla mia, poggiai la mano sul suo capo e quando con il successivo bacetto iniziò ad aprirmi di più la bocca, chiusi gli occhi e finalmente le nostre lingue si toccarono con maggiore coinvolgimento. Quasi si scansò da me dopo un po’, ma trattenni la sua testa e continuai io a baciarlo, sentendo crescere dentro di me il desiderio folle di amarlo in ogni modo possibile. Quei baci ora erano implacabili, travolgenti, quasi non riuscivo a respirare con la bocca completamente invasa dalla sua lingua. Alla fine ci staccammo. Entrambi imbarazzati guardammo in un’altra direzione. Il silenzio era carico di domande, parole non dette, desideri. Si alzò dalla sedia, uscendo dalla biblioteca. Lo seguii e camminai svelta per tenere il suo passo. “Vuoi parlarne?” mi domandò improvvisamente, voltandosi verso di me. Scossi la testa, si abbassò di nuovo e ricominciò a baciarmi. Sapevo che stavamo cedendo all’attrazione che sentivamo l’uno per l’altra, forse non era stata una scelta saggia, Jonathan era il mio migliore amico da un po’. Ma sebbene fossi conscia del fatto che forse entrambi stavamo commettendo un errore, non riuscivo a tirarmi indietro. Avevo da sempre avuto una cotta per John, tutto era iniziato quando avevo soltanto 8 anni, per cui miliardi di volte avevo fantasticato su una nostra ipotetica relazione.

Quando quei nostri baci iniziarono a farci avere il respiro affannato, ci decidemmo a staccarci. Lo osservai fare due passi indietro e passarsi la mano sinistra tra i capelli. “Nik io…” “Lo so” “No…cioè…il punto è che tu…” “John non devi…insomma io…capisco” “Vuoi che io sia sincero Nikki? Ricordi quando tante volte abbiamo parlato di quella ragazza che si è impossessata della mia mente da sempre?” “John no, ti prego” dissi impaurita dalla possibilità che quella ragazza potessi essere io. Lui mi piaceva tantissimo, era tenero e premuroso, era attraente, mi faceva impazzire stare insieme a lui ma… “Sei tu Nicole. Sei tu” “Io…” “No, non devi dire niente tranquilla” “Fammi capire…io ti piaccio da anni?” “Sì, da sempre” “Kevin lo sa?” “Lo sa” disse. Mise anche la seconda mano sulla mia vita e mi tirò a sé. “Sei bellissima, come posso fare a non perdere la testa per te?” “Jonathan io…mi prendi in giro vero?” “No, sono serio. Tu mi piaci…tantissimo. Non mi aspetto che tu ricambi. Non sentirti in imbarazzo, voglio essere tuo amico, ci tengo a te. Mi fa stare male vederti piangere, essere triste. Vorrei sempre vedere il sorriso sulle tue labbra” disse. Restai in silenzio.

“Io credo che…anche tu mi piaci, ma…voglio dire che non voglio rovinare la nostra amicizia perché siamo attratti l’uno dall’altra. Forse Jonathan dovresti rifletterci meglio e…potresti accorgerti che i tuoi sentimenti in realtà non…” non conclusi la frase perché avrei tanto voluto che lui mi amasse davvero. La mia paura era che lui avesse solo preso una cotta per me, che mi potesse ferire e che dunque anche la nostra amicizia potesse finire. “Credi che il sentimento che ho provato per le altre ragazze sia lontanamente paragonabile a quello che provo per te? Non lo è. Esisti soltanto tu, sarà sempre così” “Non parlare in questo modo” “Perché? Rivelarti i miei sentimenti è la cosa più pura che potessi fare. Che c’è di male?” domandò. Restai in silenzio, no, non c’era niente di male. Il suo sentimento era pienamente ricambiato, ma ero codarda. Non avevo amato mai nessuno quanto Jonathan e avevo un’enorme paura di perdere la testa. “Adesso che tu sai la verità, non ha più senso che io finga di sminuire ciò che provo. Sono innamorato di te” aggiunse con voce tremolante. “Ehy non sentirti in imbarazzo Nik!” “Johnny ti prego. Non voglio che…” le mie parole furono interrotte dal fatto che si fosse irruentemente preso le mie labbra. E io cosa stavo facendo per respingerlo? Nulla. Ricercai ancora il contatto con la sua lingua, non ero pronta ad un legame serio, non ero pronta a passare dall’essere semplicemente me stessa, una ragazza allegra e spensierata, a una ragazza veramente impegnata in una relazione seria e ufficiale, che non avevo mai avuto in 19 anni della mia vita. Non ero pronta a niente, ma volevo quei baci. La sua lingua sapeva regalarmi scosse elettriche al solo contatto. Quando la sfioravo con la mia mi sentivo le farfalle nello stomaco. Avrei potuto dargli tutto ciò che voleva, senza limiti, ma non riuscivo a dirglielo. Lo allontanai quando tornai padrona della mia mente “Scusa” dissi correndo via. Tornai a casa, Cat era in salotto al computer. Vide la mia espressione sconvolta. Mi fiondai in camera mia, buttandomi sul letto e restai a riflettere su quella serata.

 

Image and video hosting by TinyPic

 

Ero pazza, da quanti anni sognavo di essere la ragazza di Jonathan Call? Almeno da 11 anni…considerando che all’età di 8 anni mi era presa una vera e propria cotta per lui. In quell’anno e mezzo trascorso insieme al college ero cresciuta, avevo conosciuto meglio alcuni lati del suo carattere che lo rendevano ancor più affascinante. Non aveva niente che avrei cambiato, adoravo tutto di lui, tutto. Era assolutamente perfetto. Perché allora mi sentivo così? Perché?

 

NOTE:

Buon pomeriggio! Nicole è ancora indecisa all'inizio di questo capitolo, non sa che fare, come comportarsi. Jonathan le recapita un biglietto con una storia tratta dal mondo dei Pellerossa, lei sembra all'improvviso aver deciso di buttarsi, di lasciarsi andare, così va a cercarlo. John capisce benissimo che in realtà lei non ha affatto preso una decisione definitiva, ma comunque si spinge oltre e la bacia, FINALMENTE! ^_______^ La confessione in merito al fatto che lui da sempre la ama però sembra sconvolgere Nicole ancor di più, tanto che scappa via e si rifugia in camera sua, dove si fa mille domande del perchè si senta tanto impaurita, sebbene sia stata consapevole dei suoi sentimenti da quando era piccola. Secondo voi quale strada prenderà Nicole? Vi anticipo che nel prossimo capitolo lei ci racconterà come e quando a 8 anni si è innamorata di Jonathan, fino ad ora infatti non ve l'ho mai raccontato....Vi aspetto venerdì!

Vanessie

 

 

 

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: vanessie