Non ricordo il primo giorno in cui vidi il suo viso, due occhi profondi, un sorriso luminoso. In quel momento mi sono innamorata di lui. I suoi modi non erano i migliori, ma quando voleva era il grande gentiluomo. Le sue espressioni mi catturavano ogni istante: il suo sguardo, a volte arrabbiato, deluso, soddisfatto, ferito. Le sfumature che il suo volto assumeva erano molteplici. Quando voleva qualcosa, affrontava il mondo per averla, faceva di tutto, come solo lui sapeva fare. Il suo sguardo era pieno di vita, non resistevo davanti ai suoi occhi. Quando mi baciava, sentivo il suo corpo tremare, come se toccarmi lo emozionasse. Pensavo che il gioco tra di noi non potesse mai finire. Lui era lì, per sempre, l’avrei amato. Pensavo che il suo profumo non potesse mai scomparire dai miei vestiti, che la sua voce non mi potesse lasciare mai. Lui avrebbe fatto parte della mia vita per sempre, perché era parte di me. Però ricordo il giorno in cui l’ho perso, non so se per sempre. So solo che di tutto quello che avevo amato, amavo, non c’era più niente, nei suoi occhi non c’era niente, l’attrazione che provavo non era ripagata come al solito, sentivo il buio intorno a lui, il vuoto nella sua anima, l’alone di luce che lo avvolgeva era scomparso, sostituito da un’oscurità senza fine. Non ho mai smesso di pensare che dentro a quel guscio ci fosse l’uomo che amavo, non so perché ma tutto quello che odiavo di lui mi mancava improvvisamente, non ne potevo fare a meno come dell’aria. Quando pensavo che forse ciò che avevo amato era sparito , il tremore mi avvolse, dovetti stringere il cuscino per non pensare e non urlare. Ma non era lui che stringevo, che mi parlava, che mi baciava, che mi scaldava, che mi salvava, come un principe azzurro un po’ sbiadito. Nel momento in cui ho capito di averlo perso, il mio cuore si è spezzato senza sapere, se esisteva modo di ricomporre i pezzi. L’unica cosa he desideravo era lui, più di me stessa, finendo i nostri testa a testa. Volevo sentire la sua voce che mi chiamava, che mi prendeva in giro, che mi diceva quanto mi volesse. Poteva il suo animo perso, ferire più di un vetro, o il suo sguardo vuoto trafiggermi. Perché non mi guardi più? Perché non mi parli? Ti odio per il male che mi fai . Ti odio perché ho così bisogno di te. Ti amo perché è così. Cerco di non pensare a te la notte, nonostante tu sia ovunque. Non posso non guardare una limo fermarsi, senza pensare che sia la tua. Non posso vivere, respirare, senza pensare che se non sei qui non mi serva. Ti prego torna da me. Fai in modo che amarti non sia una condanna, ma una benedizione. Sei mio, tutto di te è mio. Lo so. Noi ci apparteniamo. Sempre è stato e sempre sarà.