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Autore: GJ_Roses    23/09/2016    0 recensioni
Il mondo, ormai divenuto selvaggio e pieno di insidie a causa delle bombe atomiche, è diviso in due. Da una parte vi sono gli uomini, i sopravvissuti. Dall'altra l'ignoto. Tenebre. Nessuno è mai uscito dal proprio villaggio per constatare e nessuno ne ha mai fatto ritorno. Gli umani vivono sotto grandi riflettori di luce con la paura del buio, perché in esso si nasconde veramente qualcuno. Electra verrà sbattuta fuori dal suo villaggio e mandata in pasto alle Tenebre. Solo l'incontro di uno strano ragazzo le salverà la vita.
Genere: Azione, Mistero, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~Prologo:

-Correte!- Galaham si tirò subito in piedi, facendo cadere il cesto di vimini che teneva in braccio. Scavò le piante dei piedi nel terreno ed iniziò a correre. Sudore freddo gli percorreva il capo, scendendo lungo il collo e sulla schiena. Accanto a lui Mike ed altri due uomini correvano a perdifiato. Dietro di loro il ruggito di un'animale li fece fremere e sforzarono i muscoli per velocizzare la corsa. Man mano che avanzavano il buio si faceva sempre più fitto, rinchiudendoli in una sorta di barriera nera. Quando la massa nera iniziò a stringersi sulle loro caviglie tirarono un urlo. Le Tenebre li circondavano, rincorrendoli quasi con fame. Strisciavano sul pavimento velocemente, allungando gli artigli. Galaham saltò sopra ad un ceppo caduto a terra e non badò ai compagni. Strinse le mani in due pugni mentre pestava le foglie secche con i piedi nudi. Ancora un po', si disse. Le grandi luci dei Riflettori si vedevano in lontananza, rischiarando appena il terreno. Il villaggio era a neanche un chilometro da loro. Sorrise inconsciamente per la contentezza. Ma non era finita. Un urlo lasciò la bocca di Mike, il quale cadde a terra. Lunghi artiglia gli si conficcarono all'altezza delle cosce, tirandolo indietro.
Galaham parve indeciso. Esitò un solo istante, ma sapeva che aiutare l'amico lo avrebbe ucciso, e lui, per quanto egoista sembrasse, non voleva morire. Mike li implorò di aiutarlo, ma l'unica cosa che Galaham fece fu'  tapparsi le orecchie e continuare a correre.
-Aprite i cancelli!- Gridò a pieni polmoni mentre si avvicinava al suo traguardo. Vide gli uomini farsi piccoli e scendere dalle piccole scale.
Gli uomini tirarono la corda che sollevava la barriera, mentre puntavano automaticamente i Riflettori verso di loro.
L'oscurità che lo circondava iniziò a fumare, creando nuvole di vapore. Suoni acuti gli perforarono le orecchie e, prima che potesse oltrepassare il cancello, qualcosa gli sfiorò il braccio, graffiandolo con le unghie.
-Questo è solo un arrivederci, Uomo della Luce- la voce gli scivolò giù, intorpidendogli i sensi e gli arti.
La luce lo ingoiò appena mise piede all'interno del villaggio. Si lasciò cadere a terra insieme agli altri due uomini, con il respiro corto ed affaticato.
Solo quando il cancello di legno fu chiuso la folla si radunò accanto a lui. Qualcuno gli posò una coperta sulle spalle, un altro gli tese una scodella con dell'acqua.
Dopo essersi ripreso si alzò, con i brividi che continuavano a scuoterlo.
-Qualcuno mandi a chiamare lo Scrittore- annunciò mentre si faceva passare una mano sui pantaloni strappati. Qualcuno iniziò a mormorare ma lui non li ascoltò -da oggi in poi sarà vietato a tutti uscire dal cancello, spegnere i Riflettori od uscire fuori. Chiunque infrangerà queste regole verrà ucciso-
Gli si seccò la gola a pronunciare quelle parole. Ormai erano stati accerchiati, completamente. L'unica cosa che faceva si che rimanessero vivi e protetti erano i quattro grandi Riflettori, che sprigionavano un enorme luce.
L'unica cosa che teneva a bada le Tenebre era la luce. Le stupide e frivole storielle che si raccontavano in passato sull'uomo nero erano tutte vere.
Per anni, dopo la catastrofe provocate dalle bombe atomiche, esse si erano ribellate, lasciando la loro semplice forma di ombra e rifugiandosi fra gli arbusti.
Ogni giorno avevano continuato ad avanzare, occupando il terreno e rendendo la Terra inabitabile, sporca e minacciosa.
Electra si alzò dal masso da cui era appollaiata e guardò l'uomo. Era piccola, ma non stupida. Suo padre non era tornato.
Non abbassò lo sguardo quando l'uomo la guardò. Galaham provò uno strano senso di disagio quando quei piccoli occhi si fissarono nei suoi, l'azzurro si mescolava con il castano scuro della bambina in una sfida di sguardi.
Quando l'uomo distolse lo sguardo Electra si accovacciò davanti alle travi di legno, osservando il buio che si estendeva per chilometri.
L'ipotesi che suo padre fosse ancora vivo la tormentava nel profondo perché sapeva, dopotutto, che era impossibile.
Aggrottò la fronte quando un veloce lampo verde entrò nella sua traiettoria. Socchiuse gli occhi mentre fissava due punti verdi. Un sussurro appena accennato le fu portato come dal vento vicino al suo orecchio: vieni a prendermi. Poi il silenzio.

Me:
Grazie mille a chiunque abbia aperto questa storia, anche solo per curiosità. Questo è il primo libro in assoluto che scrivo e spero piaccia e prenda seriamente qualcuno. E' un'idea che mi è venuta già da un po di tempo e volevo pubblicarla su EFP. Spero che mi aiuterete in questa impresa, aiutandomi là dove sbaglio per perfezionare al meglio questo libro. Un bacio
Gioia.

   
 
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