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Autore: Hobieroller    24/09/2016    0 recensioni
Dal primo capitolo "Quel bacio.
Jungkook non si rese conto che, mentre era tornato con la mente a quel fatidico giorno, aveva riempito il disegno di lacrime. Erano lacrime di frustrazione, non di tristezza. Da quella sera non aveva fatto altro che pensare alle labbra di Yoongi sulle sue, al modo in cui, avvicinandosi, i loro corpi per un attimo si erano toccati".
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Min Yoongi/ Suga, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Era sempre stato così, nel momento in cui cominciava a disegnare la sua mente si svuotava e riusciva a focalizzarsi sui pensieri davvero importanti, quelli su cui aveva bisogno di riflettere.
Quel giorno il pensiero era solo uno, ed era un pensiero che lo faceva stare male. Forse era per quel motivo che il disegno che si ritrovò sul foglio era confuso e a tratti marcati e scuri. Ma le sue preoccupazioni ed ansie si erano trasferite su quel pezzo di carta e per questo ora si sentiva un po’ meglio.
Nonostante tutto, quel pensiero non lo voleva abbandonare. Era un ricordo, che risaliva a qualche giorno prima.

Erano tutti insieme nel salotto di casa loro, era una delle poche serate che avevano libere e quindi decisero di fare una festa. Ora che anche Jungkook era ufficialmente autorizzato a bere si sentirono in dovere di aggiungere alla lista delle schifezze da comprare anche casse intere di birra.
Erano già alla seconda quando J Hope e Jimin proposero di giocare ad obbligo o verità, con l’approvazione di tutti che subito si misero rumorosamente a sedere intorno a loro. I due si guardavano con sguardi d’intesa come se stessero pianificando silenziosamente tutta la serata. Infatti così fu. A quanto pareva avevano preparato già da prima tutti gli obblighi e le domande da porre perché ogni volta non davano agli altri nemmeno il tempo di pensare che subito sparavano qualche sentenza ridendosela tra di loro.
Nonostante fosse la prima volta che Jungkook beveva davvero, non si sentiva sbronzo, solamente un po’ più leggero e sguaiato del solito. Quando venne il suo turno di dare una risposta il ragazzo scelse subito verità, considerando che gli obblighi precedenti erano stati terrificanti, come mangiare un panino con marmellata, pesce e salsa piccante.
“Glielo chiediamo?” disse Hoseok ridendo sotto i baffi
“cosa, Quello?”
“Esatto”
“Ci sto” Rispose dando il cinque all’altro.
Jimin allora fece una faccia complice e girandosi verso il più giovane gli chiese “Allora, sei un po’ troppo fra le nuvole in questo periodo… Quindi ci viene spontaneo chiederti: Ti piace qualcuno? Se sì vogliamo sapere chi, cosa, dove quando”
Hoseok scoppiò a ridere così violentemente che cadde dal divano, le guance arrossate per via della quarta birra. Arrivò quasi strisciando davanti al ragazzo e prendendogli le guance disse “Non puoi negare, Jungkookie” .
Quelle stesse guance che erano diventate rosse nel momento in cui aveva sentito pronunciare quelle parole. Rivolse uno sguardo fugace al resto del gruppo soffermandosi forse un po’ troppo sul volto sorridente di Yoongi.
“Se non lo dici entro dieci secondi ti tocca l’obbligo eh” Taehyung era talmente sovreccitato dal gioco che stava in piedi sul divano saltellando da un piede all’altro e all’occasione sorseggiando dalla bottiglia che aveva in mano. In quel momento stava puntando il dito contro Jungkook ridendo come solo lui poteva fare.
Il ragazzo era ancora prigioniero delle mani di Hoseok quando finalmente si pronunciò dicendo sottovoce “Preferisco l’obbligo”. J hope lasciò la presa guardandolo con un sorriso ancora più inquietante di quello che fece prima che Jimin gli facesse la domanda, e subito il più piccolo si pentì di quello che aveva detto, poteva semplicemente mentire nessuno l’avrebbe mai saputo. Perché non ci ho pensato prima?
Le sue preoccupazioni si fecero ancora più reali quando sentì l’urlo eccitato di Jimin che nel giro di un secondo aveva raggiunto Hoseok. I due – a meno di dieci centimetri di distanza dalla faccia di Jungkook – dissero all’unisono “Entra nello stanzino”.
“E rimanici, non fare domande” Jhope a quel punto lo stava già trascinando attraverso la stanza, dentro lo stanzino delle scope. Quando chiuse la porta, lasciando Jungkook al buio, il ragazzo non aveva ancora realizzato quello che era appena successo, e rimase a fissare quella porta incredulo, aspettando la sua fine.
Hoseok tornò al suo posto sul divano con quel sorriso sul viso che aveva da tutta la serata, come se fosse la sua espressione normale. “Allora, qui la cosa inizia ad essere davvero divertente, vero Jiminie? – il più giovane fece un cenno di assenso guardandolo con gli occhi illuminati, Hoseok continuò – Bene, tutti voi dovete sapere che quest’obbligo non è a senso unico. E’ infatti il nostro diamante, il fulcro della serata, la nostra migliore creazione. E ora dovreste anche ricordarvi che fra di voi c’è qualcuno che ha saltato un turno usando il suo passo. Quella persona si ricorderà che le abbiamo espressamente detto che non l’avrebbe passata liscia” Disse rivolgendo improvvisamente il suo sguardo verso Yoongi, che ascoltando le sue parole, si era nascosto sotto la coperta, facendo finta di essersi improvvisamente addormentato. Seokjin, il più grande dei ragazzi,  che era seduto di fianco a lui, iniziò a scuoterlo urlando “Yoongi non la scampi, non puoi continuare ad evitare queste cose per tutta la vita. La tecnica di trasformarsi in un sasso non funziona più, affronta le sfide!” a quel punto il suddetto sasso fece sbucare da sotto la coperta i suoi occhi fulminando Jin e dicendo “Cosa dovrei fare adesso?”.
Jimin, che era finito non si sa come sulle gambe di Hoseok, con un braccio intorno al suo collo, disse “Ahh questa era la domanda che tutti noi stavamo aspettando. Ecco, tu devi semplicemente entrare nello stanzino… e baciare Jungkook. Vogliamo un bacio. Vero.” A quella sentenza gli occhi di tutti e quattro gli altri ragazzi si strabuzzarono, in particolare quelli di Yoongi che aveva aggiunto a quella scena esilarante la sua bocca spalancata. Taehyung, che non aveva smesso di saltellare, si era già ripreso dallo stupore e iniziò a gridare “Vogliamo il bacioo, sì!”
“Non ci penso nemmeno” disse a quel punto Yoongi tornando sotto la sua copertina.
“Lo sai che non ti daranno pace vero?” Namjoon, che rimase pressoché tranquillo per tutta la serata guardò la vittima della situazione con occhi quasi di pietà “Fallo e basta” .
 
Jungkook non sapeva da quanto tempo stesse aspettando in quel maledetto stanzino, sentiva le grida ovattate provenienti dall’altro lato della porta, anche se non riusciva a distinguere quello che stavano dicendo. Stava cominciando a pensare che la punizione fosse semplicemente starsene lì, ascoltando loro che si divertivano. Ad un certo punto sentì dei passi avvicinarsi e si mise subito in piedi, aspettando che qualcuno aprisse la porta.
Si sarebbe aspettato davvero chiunque, tranne la persona da cui era scappato poco prima evitando la domanda della verità. Lo conoscevano davvero così bene Hoseok e Jimin?
Il suo cuore mancò un battito quando vide gli occhi scuri di Yoongi attraverso gli occhiali quadrati e troppo grandi per il suo viso, sotto quella frangia tinta di un nero quasi innaturale. Era chiaramente seccato da quella situazione ma non mancò di accennare un sorriso una volta incrociato lo sguardo del ragazzo nello stanzino. Senza distogliere il suo sguardo chiuse la porta dietro di sé. Lo spazio era talmente stretto che le punte dei loro piedi si toccavano.
“Cosa dovremmo fare?” riuscì a dire Jungkook in un fiato prima di ricominciare a sentire i battiti del suo cuore nelle orecchie, talmente forti che pensava gli dovesse scoppiare da un momento all’altro.
“Gli altri vogliono che ti baci” Jungkook sentì le sue ginocchia cedere e senza farlo notare si appoggiò con una mano al muro. Questi sono completamente impazziti, ohh appena esco di qui cosa faccio a quelle due bestie, loro non hanno idea. Yoongi però si affrettò a dire “Ma ovviamente non lo farò, non hanno prove di quello che stiamo facendo qui dentro” Dopo aver sentito quelle parole il più piccolo si sorprese nel sentire una piccola fitta di delusione dentro di sé. Lo voleva, ma allo stesso tempo non vedeva l’ora che quell’inferno finisse.
Sentirono improvvisamente una voce arrivare dal buco della serratura “Yoongi non la passi liscia, io vedo e sento tutto”.
“Cristo santo, HOSEOK!” Dopo aver sbattuto un pugno contro la porta Yoongi si rivolse a Jungkook, che ormai si era completamente attaccato al muro dietro di sé “Vabbè, facciamolo e basta, così la smettono di rompere i coglioni in questo modo” si avvicinò e prendendogli la testa fra le mani stampò le sue labbra su quelle di Jungkook. Il ragazzo non ebbe nemmeno il tempo di realizzare che il più grande era già dall’altro lato della stanza pronto ad aprire la porta.
“Yoongi, cosa non hai capito dell’espressione io vedo e sento tutto? Quello non era nemmeno lontanamente un bacio vero” si aggiunse un’altra voce “Ah, e per la cronaca, vi abbiamo chiusi dentro”
“Io vi ammazzo, fareste bene a tenervi quella chiave per sempre perché appena esco di qua non so cosa sarò capace di farvi” disse Yoongi sbattendo ancora i pugni contro la porta. Jungkook in tutto questo continuava a sperare di poter diventare un pezzo d’arredo, o direttamente fondersi con il muro scomparendo per sempre.
“Prima lo fai prima potrai uscire di qui ed avere la tua vendetta” Questa era la voce di Jin, bene pensò Yoongi anche lui ora ci si mette. Ancora non riuscendo a capire bene come facessero a guardare dentro lo stanzino si girò verso Jungkook ripetendo “fra un attimo avremo la nostra vendetta”.
Le sue labbra erano nuovamente premute su quelle del più giovane, ma questa volta il bacio era più profondo. Jungkook sentì la pressione della lingua di Yoongi sulla sua bocca che – non troppo controvoglia – aprì sentendo quella lingua toccare la sua. Un brivido gli percorse tutta la schiena e si ritrovò ad afferrare i capelli mossi dell’altro per sorreggersi, e per avvicinarlo di più. Il suo cervello aveva definitivamente smesso di funzionare e, nel momento in cui il più grande si staccò da lui così improvvisamente, per poco non cadde a terra preso dalle vertigini.
Non appena riprese le sue facoltà mentali sentì dall’altra parte della porta le urla di Jimin e Hoseok, che probabilmente avevano colto l’occasione per abbracciarsi, e successivamente sentì la chiave inserirsi nella serratura. La luce improvvisa gli stava facendo lacrimare gli occhi, quanto tempo era stato lì dentro?
Yoongi non lo degnò nemmeno di uno sguardo, si precipitò fuori verso quei due diavoli ma capendo che picchiarli non avrebbe fatto nessuna differenza e che sarebbe stato solo uno spreco di energie, decise di deviare i suoi passi e si buttò sul divano, riprendendo in mano la sua bottiglia di birra e bevendola tutta in un solo sorso.
Jungkook uscendo fece di tutto per apparire disinvolto e tranquillo, ma era sicuro che aveva la faccia più sconvolta della sua vita. Hoseok e Jimin erano di nuovo seduti sul divano, l’uno sull’altro, e stavano guardando qualcosa su un telefono che tenevano tra le mani. Il ragazzo si affacciò per vedere, curioso di quello che stessero facendo e vide lo schermo, con due figure completamente verdi che si stavano baciando. Erano lui e Yoongi. Avevano messo una fottuta telecamera collegata al telefono dentro lo stanzino. Esattamente da quanto tempo stavano pianificando tutto questo? Si sono veramente superati “E’ meglio se quel video lo cancellate immediatamente, perché se ora non ho le forze per strangolarvi, domani mi saranno tornate tutte”.
“Maknae non ci fai paura, lo sappiamo che non ci faresti mai del male. Ora torna al tuo posto, la serata è appena cominciata” Rispose Hoseok sorridendo di nuovo in quel modo.  Rivolgendo lo sguardo al bozzolo creato da Yoongi e la sua copertina, si arrese e tornò a sedersi, sperando di riuscire a fingere ancora per un po’ di non star per vomitare tutto quello che aveva mangiato dal nervosismo.
 
Quel bacio.
Jungkook non si rese conto che, mentre era tornato con la mente a quel fatidico giorno, aveva riempito il disegno di lacrime. Erano lacrime di frustrazione, non di tristezza. Da quella sera non aveva fatto altro che pensare alle labbra di Yoongi sulle sue, al modo in cui, avvicinandosi, i loro corpi per un attimo si erano toccati. La cosa che lo rendeva più nervoso in quei giorni era stato il fatto di non essere più riuscito ad avere un contatto con lui. Non appena lo guardava o gli rivolgeva la parola Jungkook entrava nel panico e rispondeva secco, o semplicemente non rispondeva. Era straziante, perché aveva paura di star rovinando il loro rapporto.
La porta della sua stanza si spalancò improvvisamente “Ehi Jungkookie, sono arrivati gli altri ragaz- oddio, stai piangendo” Taehyung non esitò un attimo vedendo il suo amico piangere, corse da lui e prendendolo per le spalle lo costrinse a guardarlo negli occhi, poi lo abbracciò. Subito Jungkook si rilassò fra le braccia di Tae , sapeva sempre come farlo stare meglio nei momenti difficili. Odiava le persone che si mettevano a fare l’interrogatorio sui motivi delle tue sofferenze, gli bastava qualcuno che lo confortasse, come faceva lui.
“Io non ce la faccio più, continuo a pensarci”
“Io lo so qual è un modo per smettere di pensarci, ma conoscendoti mi tireresti qualcosa addosso”
“Spara”
“Vai e parlaci. Punto.”
“Sì, e che cosa gli dovrei dire? ‘ehi, sai che mi piaci davvero e non smetto di pensare al nostro bacio nello stanzino?’ certo, contaci”
“E’ esattamente quello che devi fare. Non puoi continuare a starci così male, la cosa sta diventando troppo seria”
“Come mi suggerisci di farlo?”
“Entra in camera sua e diglielo, più semplice di così non si può” E dicendo questo gli prese una mano per tirarlo su e lo trascinò fuori la porta insieme a lui, Jungkook che cercava di ribellarsi alla presa dell’amico finì per arrendersi. Forse, forse Taehyung aveva ragione, prima o poi avrebbe dovuto farlo. “Okay, lo faccio. Ora lasciami andare però… Vado da solo” Tae a quel punto gli stampò un bacio sulla guancia e lo lasciò andare, tornando in salone da dove si sentivano provenire più voci del normale, non ci fece caso, e con la testa bassa si avviò verso la camera di Yoongi.
Non trovò il coraggio di bussare, ma Dio quanto avrebbe voluto farlo. Nel momento in cui aprì la porta sentì il suo cuore fermarsi in un istante, ciò che si ritrovò davanti fu la coltellata finale. Il volto di Yoongi era coperto, l’unica cosa visibile erano le gambe, su cui c’era un ragazzo biondo che stava letteralmente divorando le labbra dell’altro. Le sue sporche mani gli stavano scompigliando i capelli e quelle di Yoongi erano scomparse sotto la maglietta bianca del ragazzo.
Avrebbe voluto urlare, sbattere la porta, fare una scenata.
Ma tutto quello che fece fu indietreggiare, e chiudere lentamente la porta. Senza fare rumore, senza disturbare quel momento. Quel momento che avrebbe potuto essere suo.

 





Salve, volevo dirvi da subito che questa ff avrà 5 capitoli e che con molta probabilità riuscirò a postare 
settimanalmente, quindi in caso vi fosse venuta voglia di continuare a leggerla potete stare tranquilli.
E' da un bel po' che sto lavorando su questa storia e ci tengo abbastanza da sperare che a qualcuno piacerà.
Nonostante tutto sono una persona che si fa prendere subito dalle ansie quindi per favore fatemi 
sapere se vi piace, e se quindi dovrei continuare a postare.
un bacio, flà <3

 
  
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