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Autore: __Esdeath___    24/09/2016    0 recensioni
-Tratto dalla storia-
“Muori! Muori! Muori! Muori! Muori!”
Continui ad urlare mentre trafiggevo con un coltello il petto di una ragazza.
“Muori! Muori! Muori! Muori! Muori!”
Non riuscivo a fermarmi, ogni colpo che infliggevo era per una scossa di adrenalina.
Genere: Fantasy, Horror, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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“Muori! Muori! Muori! Muori! Muori!”

Continui ad urlare mentre trafiggevo con un coltello il petto di una ragazza.

“Muori! Muori! Muori! Muori! Muori!”

Non riuscivo a fermarmi, ogni colpo che infliggevo era per una scossa di adrenalina.

“Muori! Muori! Muori! Muori! Muori!”

Dopo aver completamento lacerato il petto della ragazza mi fermai, con una mano mi feci largo in quella poltiglia ancora calda. Raggiunsi il cuore, e con forza lo strappai dalla sua casa. Alla vista di quell'organo risi, ma era risata malata, da psicopatici, ma vedere quella ragazza morta era così divertente e appagante allo stesso tempo. Alzai in cuore in alto e cercai di farmi cadere qualche goccia in bocca, quando riuscii finalmente ad assaggiare quel liquido pensai: -E' questo il sapore della vedetta? Oh si che lo è, e non c'è nulla di meglio.-

 

Driiin Driiin Driiin

 

Mi svegliai di colpo appena la sveglia suonò.

-Di nuovo quel sogno, è la quinta volta in due settimane.- Pensai massaggiandomi la testa.

Mi alzai dal letto e mi preparai per passare un'altra noiosa giornata in università/ospedale. La mattina trascorse tranquillamente e finalmente arrivò la pausa pranza, era il mio momento preferito, perchè potevo stare da sola. Andai nel mio posto preferito, il tetto di una piccola cappella, da cui era facile accedere grazie a delle scale, che dal corridoio principale dell'ospedale portavano al tetto. Mentre mangiavo il mio panino ripensavo a quel sogno, a quella ragazza di cui non si vedeva il volto e al suo petto lacerato. La cosa più strana era che non provavo alcun tipo di paura o angoscia nel ripensare a quel sogno ma soltanto curiosità, però ogni volte che ci ripensavo avevo una strana sensazione alla schiena, esattamente all'altezza delle scapole, era come un formicolio o come se tanti piccoli aghi stessero pungendo dall'interno del mio corpo come se volessero uscire. Lasciai perdere e ascoltai un po' di musica per distrarmi prima che incominciassero le lezioni pomeridiane.

Il pomeriggio passò velocemente, non vedevo l'ora di tornare a casa, soltanto che due ragazze mi chiesero se volessi uscire con loro e accettai volentieri. Loro sono Grazia e Perla, le uniche amiche che ho, e sono davvero felice di averle conosciute anche se sono una persona molto solitaria.

Mi portarono in locale molto particolare dove servivano tisane e the da tutto il mondo accompagnati da un'enorme varietà di dolci.

Passai una delle serate più belle da quando iniziai l'università, non pensai a nulla, neanche a quel sogno che mi tormentava da mesi.

Arrivò purtroppo il momento dei saluti e mi incamminai verso casa da sola. Non ero minimamente preoccupata che qualcuno potesse aggredirmi perchè riuscivo sempre a passare inosservata, nessuno mi notava sia ragazzi che ragazze, mi sentivo come un fantasma e la cosa spesso non mi dispiaceva.

A metà strada iniziai a sentire quel dolore particolare all'altezza delle scapole, più camminavo più il dolore si faceva intenso e più un'ansia particolare cresceva, come se qualcosa volesse avvisarmi che fossi in pericolo. All'apice del dolore mi fermai e decisi di controllare, mi voltai di scatto e vidi un ragazzo. Era alto, muscolo e ben piazzato, aveva il capo coperto da un cappuccio e indossava anche una mascherina, l'unica cosa che riuscii a vedere furono i suoi occhi color ghiaccio, ma la cosa che mi spavento più fu proprio il suo sguardo era vuoto, freddo e carico di odio.

Lo strano ragazzo sfilò dalla tasca posteriore dei suoi pantaloni un coltello, rimasi paralizzata sia dalla paura che da quel maledetto dolore. Mi preparai al peggio, sapevo che non sarei sopravvissuta ma comunque cercai di proteggermi con le braccia e serrai gli occhi, fu in quell'esatto momento che sentii esplodere qualcosa da dentro di me.

 

 

   
 
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