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Autore: Fajander    25/09/2016    0 recensioni
Dragon Ball Vengeance è un universo alternativo all'originale dove Gohan, per una serie di motivi, rimane l'ultimo discendente della stirpe Saiyan in vita. Furioso e guidato dalla sete di vendetta, si ritroverà ad affrontare in una lotta perpetua l'essere che gli ha portato via tutto ciò a cui teneva, cambiando radicalmente la sua personalità. Nel corso della storia egli troverà però dei fidati alleati, con i suoi stessi interessi, che lo aiuteranno in quella che si trasformerà pian piano in una battaglia per la sopravvivenza dell'intero universo.
Genere: Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Cooler, Freezer, Gohan, Nuovo personaggio
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Luogo: palazzo reale, Città Madre, capitale di Cooler 01
Epoca: mentre Freezer è in viaggio, contemporaneamente Igin ha appena rilevato la posizione dell'astronave di Meyra

La stanza gravitazionale di Cooler aveva una struttura circolare: al centro vi era il computer da cui era possibile regolare la gravità, attualmente impostata a 250G, la temperatura, impostata a -150° e la quantità di ossigeno, che ne costituiva l'atmosfera solo per il 6%; tutto intorno ad esso dei piccoli robot fluttuavano lungo tutta l'area, ed ognuno di essi aveva scopi diversi. Alcuni, per esempio, attaccavano sparando dei raggi laser a chi si stava allenando lì dentro, altri invece fronteggiavano il nemico con dei colpi ravvicinati mediante l'impiego di scariche elettriche ad elevato voltaggio, altri ancora registravano tutto ciò che accadeva all'interno della struttura.
Infatti, Cooler era solito riguardarsi combattere dopo i suoi allenamenti, per analizzarsi e per cercare di notare i propri punti deboli e porvi quindi rimedio.
Tale allenamento fu però bruscamente interrotto dalla comparsa di uno dei suoi funzionari.
«Imperatore Cooler! Mi scusi per il disturbo, signore.» si annunciò.
Il Demone, che stava per dare un pugno a uno dei suoi robot, bloccatosi con il braccio alzato a mezz'aria lo fissò come per fargli comprendere che aveva la sua totale attenzione.
«Su-suo fra-fratello...Lord Freezer... È a pochi minu-nuti da-da qui!» singhiozzò l'alieno, intimorito ancor di più dall'espressione sbigottita del suo sovrano.
«Che cosa?! Ma non era sulla Terra? Come diavolo ha fatto ad arrivare fin qui in così poco tempo e soprattutto perchè la periferia dell'Impero non ha notificato il suo arrivo?!» tuonò il Demone, afferrando un asciugamano poggiato sulla console per asciugarsi il volto madido di sudore.
Poco dopo fece cenno di uscire al suo sottoposto e uscì insieme a lui dalla stanza di gravità.
Socchiuse gli occhi, rilassò ogni muscolo e lentamente la sua forma potenziata venne trasformata in quella normale.
Fatto ciò, l'alieno capì che poteva tornare a parlare: «Pare che Lord Freezer abbia utilizzato un nuovo motore o qualcosa del genere, le nostre spie all'interno del suo equipaggio non sono molto intenzionate a parlare dopo la missione sulla Terra, ma sembra che si stia dirigendo qui per attaccarci...».
«Mmm, qualcosa li spaventa? O mio fratello si era insospettito e quindi mantengono un profilo basso? Comunque, occupiamoci del problema più grande: preparate tutti gli armamenti delle principali città, se abbiamo veramente pochi minuti non possiamo fare altro. Per fortuna anche la Squadra Sauzer è qui, contattala immediatamente e avvertila. Affronterò e sconfiggerò mio fratello una volta per tutte!».
«Sissignore!» l'alieno, dopo aver fatto un profondo inchino, si voltò e corse per ripetere gli ordini agli altri funzionari.
Cooler rimase solo nell'ampio atrio del suo palazzo. Quest'ultimo possedeva moltissime stanze, disposte su svariati piani.
Il materiale che lo costituiva era un minerale alieno biancastro molto simile al marmo.
Vi erano colonne, statue, opere d'arte e il tutto somigliava alla villa di un principe rinascimentale. Gettato per terra l'asciugamano, Cooler si avviò a passo deciso verso l'entrata, spinse con forza il portone e la luce di un cielo blu e privo di nuvole irradiò la sua dimora, che un attimo prima appariva semibuia.
Gli piacevano gli ambienti bui e con scarsa illuminazione, per questo teneva sempre le finestre coperte da delle tende.
Sopra di lui, moltissimi veicoli sfrecciavano in ogni direzione, trasportando soldati e armi. I civili stavano per essere allontanati dalle città per essere spostati in un luogo dove sarebbero stati al sicuro, in dei bunker sotterranei.
La Città Madre, immensa capitale del pianeta, disponeva di un armamento all'avanguardia capace di respingere qualunque armata e i soldati di Cooler erano ben addestrati ad ogni evenienza.
Qualora però non fosse riuscito a sconfiggere suo fratello, nulla avrebbe potuto ostacolarlo. "Mi sono allenato molto, lui ha solo poltrito, non posso perdere!" pensò il Demone, alzandosi in volo e dirigendosi verso quel puntino che pian piano stava assumendo le fattezze di un'astronave imperiale.
Salendo di quota, il sovrano si accorse di diverse navicelle che, in fiamme, precipitavano rovinosamente al suolo.
La voce di uno dei suoi ufficiali catturò la sua attenzione: «Le difese in orbita al pianeta sono state sconfitte, preparatevi all'assedio!».
"Ma che diavolo? Freezer stesso sarà intervenuto?" si chiese Cooler, avanzando ulteriormente.
L'astronave imperiale, sospesa nel cielo, aprì il suo portello principale insieme a tutti gli altri e da essi uscirono una miriade di soldati e navicelle più piccole, che si diressero in ogni città.
Contemporaneamente tutti i difensori della Città Madre gli andarono incontro e così lo scontro iniziò. Il Demone attese, con le bracce conserte, l'entrata in scena di suo fratello, che però tardò ad arrivare.
«Dove si è cacciato?! Arriva fin qui e poi fa il codardo?!» tuonò l'alieno viola, guardandosi attorno nervosamente. Cominciò ad ispezionare l'area sopra la città, tentando di identificarlo tra la folla. Qualche minuto più tardi un soldato dalle fattezze nemiche gli si avvicinò. «Imperatore Cooler, il pianeta Winter è molto distante da qui, è certo di poterci arrivare volando?» domandò.
Il Demone sorrise: sapeva chi aveva di fronte.
«Certo che no, ci andrò con la mia astronave, naturalmente!» rispose, mentre l'altro si inchinava.
Quell'uomo era una delle sue spie sull'astronave di Freezer e quello era il messaggio in codice che doveva riferire al suo padrone per farsi riconoscere.
«Che notizie porti? Perchè siete così spaventati da mio fratello?».
Il soldato si fece improvvisamente serio e al contempo iniziò a tremare.
«È ter-ribile... Suo fra-fratello è...è...» ma non riuscì a finire il suo discorso poichè un raggio energetico gli trapassò la gola, facendolo precipitare nell'oblio della città. «Certo non avrei fatto tutta questa strada per farmi precedere da un qualunque scagnozzo... Sarai tu stesso a renderti conto di quanto stava per dirti!» incalzò Freezer, comparso improvvisamente.
"È nella sua forma originale?! Che cosa gli prende? Ha imparato a controllarla... Notevole." riflettè Cooler, forse era questa l'informazione che la sua spia stava per dargli? Suo fratello era diventato più forte? Qualcosa che il tiranno stringeva nella sua mano sinistra, però, attirò la sua attenzione.
«Oh, ti sei accorto di questa? Ho incontrato lui e la sua allegra brigata mentre ti cercavo, così ho pensato che avrebbero reso difficile la conquista della città ai miei soldati mentre ti affrontavo, e li ho tolti di mezzo!» disse, alzando il braccio per far scorgere meglio la testa mozzata di Sauzer, il capitano della sua squadra speciale. «Tu... Come hai osato... Era una squadra ben più valida di tutte le tue messe assieme!» esclamò Cooler, stringendo forte il pugno.
«E per concludere in bellezza, caro fratello, farò a pezzi questo pianeta, partendo dalla sua preziosa capitale!» sbottò il Demone bianco, puntando il palmo della mano verso la città sottostante e lanciando un colpo energetico.
«Maledetto!» rispose l'altro, deviando l'attacco con un altro colpo energetico che lo fece esplodere in una pianura ben più distante.
«A quanto pare tieni molto a questo posto... Bene! Quando ti avrò ucciso, lo raderò al suolo centimetro per centimetro e dopo vi farò erigere sopra una mia enorme statua in oro!» disse ridendo l'invasore, cercando di fare arrabbiare il più possibile il fratello.
Aveva atteso a lungo l'occasione per ucciderlo, e ora finalmente disponeva della sua immortalità, che gli assicurava la vittoria.
Cooler decise di attaccare per primo, così scattò in avanti e colpì il fratello con un pugno sulla guancia che fece indietreggiare quest'ultimo di qualche metro. L'altro, irritato dal danno subìto, ricambiò con la stessa mossa ma il Demone viola riuscì a scansarlo, anzi, infierì con una gomitata sul torace che mozzò il fiato all'avversario, poi approfittò di quel momento di debolezza per portarsi sopra di lui e farlo schiantare al suolo con un calcio sulla schiena.
"Bene, i frutti del mio allenamento si stanno mostrando tutti. Se continuo così potrei essere in grado di ucciderlo senza riccorrere alla mia trasformazione." meditò Cooler osservando il fratello che, in tutta furia, risaliva di quota.
Quando fu nuovamente dinanzi a lui, i due si guardarono con aria di sfida.
«Prima sei stato solo molto fortunato! Ora ti mostrerò di cosa sono capace!» tuonò Freezer, dando inizio al secondo round. Dai palmi delle sue mani comparirono due cerchi di energia viola, gli stessi utilizzati nella battaglia contro Goku su Namek.
«Vediamo come te la cavi con questi, ANDATE!» esclamò, accompagnando quanto detto dal movimento delle sue braccia che lanciarono gli attacchi. "Cosa diavolo sono quelli? Devo stare attento!" pensò Cooler, iniziando a volare nella direzione opposta. Notò che quando virava i due cerchi lo imitavano e che durante il loro tragitto avevano tranciato a metà alcuni soldati, perciò capì che doveva farli schiantare in qualche luogo.
«Che stai facendo? Scappi? Questo è dunque ciò che sei, un codardo! Nostro padre aveva ragione!» gli urlava nel frattempo Freezer, tentando di farlo deconcentrare provocandolo.
«Fai tanto il gradasso, vediamo se riesci a pilotare quei cosi anche nello spazio!» ricambiò Cooler, salendo di quota improvvisamente per lasciare l'atmosfera.
«Idiota, senza attrito i miei due cerchi andranno molto più veloci, e presto o tardi ti stancherai!» commentò l'altro, seguendo il fratello.
Il Demone viola iniziò a zigzagare attorno a degli asteroidei ma ciò non fu sufficiente a fermare le due sfere di energia.
"Il sole è l'unica possibilità, le rocce non sono abbastanza..." meditò, dirigendosi verso l'enorme stella infuocata.
Freezer, tuttavia, intuì il suo piano e così riuscì ad anticiparlo: si spostò istantaneamente di fronte a lui, tagliandogli la strada, per poi colpirlo con un calcio in testa, mandandolo incontro ai suoi cerchi energetici.
«Ho migliorato la mia tecnica dopo lo scontro su Namek con quello scimmione! Se prima ero costretto a rimanere immobile per controllarla, adesso posso muovermi indipendentemente da essa! Sei spacciato!».
Cooler riuscì tuttavia a riprendere il controllo e a scanzarsi all'ultimo momento per poi riprendere la sua disperata corsa verso l'ignoto, cercando di mettere più distanza possibile tra sè stesso e quell'attacco infernale. Suo fratello, nel frattempo, si godeva lo spettacolo, pregustando sempre più la vittoria ad ogni istante che passava. "Diamine! Mi sto iniziando a stancare, ed essendo sotto pressione non riesco a studiare un buon piano! Dovrei cercare di attaccare Freezer, in modo da destabilizzarlo!". Il Demone si mosse verso il proprio avversario, che lo guardava con aria soddisfatta. Quest'ultimo sapeva perfettamente cosa aveva intenzione di fare, ma stette comunque al gioco. Cooler caricò due sfere di energia in entrambe le mani, poi ne lanciò una per volta verso l'avversario.
«Pensi davvero di fregarmi così? Quei due colpi inutili non mi distrarranno!» urlò Freezer, respingendo con un calcio il primo attacco. Il secondo, però, si fermò a circa un metro di distanza da esso e poi esplose, rivelando una coltre di fumo che impedì al Demone bianco di vedere cosa ci fosse oltre.
"Bene, è la mia occasione!" pensò Cooler, cambiando bruscamente direzione e allontanandosi dai due cerchi. Iniziò a concentrare la sua aura, sfruttando ogni piccola parte della sua energia, che però non liberò del tutto: lasciò che essa si situasse appena sopra la sua pelle, ricoprendo quest'ultima come una sorta di armatura. «Neanche questo funzionerà! So controllare perfettamente i miei cerchi energetici, non mi tranceranno a metà, ci sono già passato!» disse Freezer, ghignando.
Infatti, le due lame, superate la coltre di fumo, si fermarono davanti a lui, finchè l'alieno non individuò nuovamente il proprio obiettivo.
«Eccoti là! Che c'è, fratello? Hai rinunciato a scappare o sei troppo stanco per farlo? In ogni caso, sei finito!».
"Questo lo vedremo..." pensò l'altro, preparandosi a ricevere il colpo. I cerchi di energia avanzavano velocemente verso di lui, tagliando e distruggendo ogni corpo roccioso che si trovasse dinanzi al loro cospetto, finchè non incontrarono il Demone viola.
Un istante prima che ciò accadesse, Cooler incrementò la propria aura, inspessendo la propria protezione.
I due colpi impattarono con essa in una sonora esplosione, poi si disintegrarono in mille particelle minuscole.
Freezer ne rimase sorpreso, tanto che, sebbene all'inizio fosse infastidito dal proprio insuccesso, iniziò ad applaudire ipocritamente, elogiando il proprio avversario. «Molto bene! Evidentemente hai scelto la via più dolorosa per andartene da questo mondo! Sai, fratellino, probabilmente la tua non è stata una scelta saggia!». L'espressione di Cooler mutò da una soddisfatta a una turbata. Com'era possibile che l'avversario fosse così tranquillo? La loro forza non differiva di molto, e di sicuro Freezer non si era allenato.
Stava nascondendo qualcosa di strano, e presto lo avrebbe scoperto.
Comunque, anche se fosse aveva ancora la sua forma potenziata, quindi si limitò a sorridere al nemico e riprendere lo scontro volando verso di lui, stavolta impegnandosi al 100%. Cooler tartassò di pugni e calci il nemico, che stranamente si lasciava colpire senza reagire. Il Demone viola se ne accorse ma non vi diede molto peso, così continuò con la sua offensiva, aggiungendo anche colpi con la coda, ginocchiate e testate. Ad ogni attacco il suo nemico sputava sangue e urlava di dolore, ma comunque sul suo volto rimaneva stampato un sorrisetto vittorioso che fece ribollire il sangue a Cooler.
«CHE COS'HAI DA RIDERE, EH?» sbottò a un certo punto, colpendolo con un gancio destro.
Deciso a farla finita una volta per tutte, si allontanò qualche metro per caricare una sfera di energia violastra. Presto sarebbe finito tutto, avrebbe cancellato quella sua espressione incredibilmente fastidiosa dall'universo e una nuova era dell'impero sarebbe cominciata. L'essere che odiava con tutto sè stesso, insieme a suo padre, stava per essere finalmente eliminato. Quest'ultimo, anzichè preparare una controffensiva, scoppiò a ridere fragorosamente, invitando l'altro con un cenno della mano a lanciare il suo attacco.
«Sparisci per sempre, fratello!». L'onda di energia investì completamente il corpo di Freezer, che sparì nell'immensa luce proveniente dalla sfera. Cooler, stremato e completamente esausto, tirò un sospiro di sollievo, anche se qualcosa, nell'atteggiamento del fratello, lo inquietava. Perchè non aveva tentato di evitare l'attacco? E perchè ostentare tutta quella sicurezza quando non aveva mostrato neanche l'intenzione di rispondere ai suoi colpi? Beh, dopotutto era certo che l'onda di energia lo avesse preso in pieno, quindi adesso era tutto finito. La sua forza si era dimostrata effettivamente superiore, come aveva previsto, e questo lo riempiva di orgoglio e soddisfazione. Per velocizzare la sua ripresa da quell'arduo sforzo, decise di tornare sul suo pianeta sottostante, per respirare un po' di ossigeno. Tuttavia, il suono di una risata alle sue spalle gli gelò il sangue. Si voltò lentamente, alzando lo sguardo.
No.
Non era possibile. Come aveva fatto? Com'era soppravvissuto? La vista di Freezer, perfettamente incolume e in forma smagliante, gli provocò un brivido lungo la schiena.
«Sono certo che in questo momento la tua mente sia piena di interrogativi, sappi solo che anch'io non mi sono ancora del tutto abituato alla mia nuova, ehm... Condizione.» disse Freezer, scandendo bene le ultime parole.
«Di cosa stai parlando?! È impossibile che tu sia sopravvissuto a un attacco così potente, quindi parla!» rispose Cooler, sudando freddo.
«Lascia, prima che ti uccida, che ti racconti una storia... La storia di come io, il grande Lord Freezer, tuo fratello, sia diventato il primo essere immortale!».

   
 
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