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Autore: lawlietismine    25/09/2016    5 recensioni
Sterek. Scritta per la sfida "a box full of prompts".
“Ecco, questa cosa che stai facendo? Il mettere la tua vita nelle mie mani? Non mi fa sentire più sicuro di me” dice, il tono solitamente ironico ora incredibilmente serio, e Derek cerca di non dare di matto, perciò si mette a ripensare alla notte trascorsa insieme.
Genere: Commedia, Demenziale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ehilà! 
Sono tornata! Forse l'ispirazione pian piano si sta rifacendo viva! *spera con tutto il cuore e prega gli Dei* 
Allora... domani mi inizia l'università e io che faccio? Passo sabato e domenica a scrivere e pubblicare fanfiction. Prima Cherik... ora Sterek... Ma che ci posso fare!
Cooomunque, questa stupidissima flashfic è ambientata prima della quarta stagione e non tiene granché in considerazione gli avvenimenti del telefilm,
 è stata scritta per la sfida "a box full of prompts" del gruppo di facebook "EFP famiglia: recensioni, consigli e discussioni" e il prompt che ho usato (come anche quello dell'altra sterek per la sfida) è di Apollo41
Come sempre spero di riuscire a strapparvi un sorriso e che vi piaccia! 
Fatemi sapere cosa ne pensate, cari ^^ 

Alla prossima, 
Lawlietismine
p.s okay, la drama queen di solito per me è Derek, ma qui ho fatto un'eccezione. 



Drama Queen

 
 

Ci sono volte in cui Derek si pente di aver iniziato una storia con Stiles.

Se ne pente, perché ormai alzare esageratamente gli occhi al cielo e ringhiare contro il ragazzino non sembra sortire più alcun effetto, perciò non gli resta che maledirsi.
Sì, Stiles un po' sobbalza ancora quando gli vede digrignare i denti affilati o quando nota il colore rossastro delle sue iridi: Derek in questi casi percepisce un lieve cambiamento nel suo odore, ma niente di più. Un attimo dopo l'umano ghigna e gli rivolge uno sguardo allusivo, dedicandogli un'uscita sarcastica delle sue. “Calma, leone il cane fifone! Ritira gli artigli!” e allora Derek non può far altro che trattenersi dallo strozzarlo con le sue mani.


“Ecco, questa cosa che stai facendo? Il mettere la tua vita nelle mie mani? Non mi fa sentire più sicuro di me” dice, il tono solitamente ironico ora incredibilmente serio, e Derek cerca di non dare di matto, perciò si mette a ripensare alla notte trascorsa insieme.
Si ripassa nella mente ogni bacio, ogni tocco, ogni gemito. Come ha ripercorso il corpo dell'altro, lasciandosi dietro una scia umida con le labbra, e cerca di immaginarsi in modo vivido quella mappa di stelle che i mille nei formano irrimediabilmente su Stiles.
Ci pensa e ci ripensa, perché sennò rischia di pentirsi ancora di aver iniziato una dannata storia con questo idiota.

“Stiles” ringhia inevitabilmente, pur di interrompere quelle chiacchiere confuse ed esageratamente stupide, “ti sto permettendo di farmi la barba, non di togliermi un proiettile imbevuto di strozzalupo dal petto” chiarisce fra i denti stretti, sbuffando per l'ennesima volta.

Stiles lo osserva dall'alto, in quanto lui se ne sta seduto sulla sedia, entrambi in bagno, e mette il broncio per un attimo. In una mano ha la lametta e l'altra è piena di schiuma: Derek non saprebbe dire come, ma gliene è finita una quantità ridicola anche fra i capelli corvini e sul collo.
Poi l'umano prende un profondo respiro ed esibisce l'espressione più arrendevole di sempre, come se stesse parlando di un evento catastrofico.

Che attore nato. Che drama queen.

“Okay, okay... ma se inizi a sanguinare, la colpa è tua” e alla fine, dopo due dannate ore chiusi lì dentro fra i suoi teatrini drammatici e il rischio di un attacco di nervi dell'altro, riescono a combinare qualcosa.

“...Comunque io ti preferisco con la barba” borbotta fra sé e sé indispettito.

Derek desidererebbe ora più che mai avere un modo per zittirlo, poi si ricorda che in fondo ce l'ha: lo afferra malamente per il collo e lo trascina contro di sé, sperando che lui non si dimentichi di avere le mani occupate e che non lo inzuppi di schiuma. Lo bacia e le parole di Stiles si perdono fra le loro labbra. Quando si dividono, poi, un angolo della bocca del più piccolo si piega all'insù in un sorrisetto soddisfatto e allora inizia il suo lavoro in completo silenzio.
Derek si trattiene, ma tirerebbe volentieri un sospiro di sollievo.


La pace ovviamente si spezza.

“...Comunque se muori, sappi che te l'avevo detto” e allora alza inutilmente gli occhi al cielo.


Quindi sì, gli capita di pentirsi di aver lasciato entrare in questo modo Stiles nella sua vita, perché ormai ha preso il controllo di tutto e di lui, non c'è più niente che possa fare.  

  
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