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Autore: Calya_16    26/09/2016    1 recensioni
Raccolta mensile di fanfiction dedicate ai Captainswan.
Per ogni mese 3 elementi come prompt, ognuno potrà scegliere quale gli sembra più congeniale alla propria storia,( anche più di uno) che naturalmente dovrà contenere anche il nome del mese corrente.
Gennaio: neve,camino, pattini
Febbraio: maschera, san Valentino, Super Bowl
Marzo: donne , risveglio, altalena
Aprile: scherzo, Cioccolato, pigiama
Maggio: fiori, pick nick, barca
Giugno:Estate, ciliegie, doccia
Luglio : spiaggia,temporale, gelato
Agosto: stelle, calore, mare
Settembre:vino, viaggio, passeggiata.
Ottobre: Compleanno ( Emma), coperta, zucca
Novembre: Ringraziamento, famiglia, nebbia
Dicembre: candele, vischio, anello
Abbiamo tanta voglia di leggervi!
Ideata da CSGroup
(Alexies, Alexandra_Potter, Clohy, CSLover, Lely_1324, Manu'sPirate e Pandina.)
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Le notti sulla Jolly Roger erano fredde, ma sotto coperta regnava il calore.
Uncino si aggirava per la nave controllando che tutto fosse a posto, guardando dal parapetto di legno la terraferma, per poi sospirare e scendere le scale per raggiungere Emma.
Questa stava sonnecchiando sul letto, sotto molte pesanti coperte e respirava tranquilla, un respiro leggermente pesante.
Uncino si fermò sulla porta, una spalla contro lo stipite, ad osservarla: sembrava bella come non mai, stesa a pancia in giù sul suo letto e con solo la testa che per metà spuntava dalle coperte, i biondi capelli che le incorniciavano scompostamente il volto leggermente imbronciato dal sonno.
Rimase così per un po’ di minuti, per poi guardare l’ora nel piccolo orologio da taschino che gli aveva regalato Emma: tra poco l’avrebbe svegliata e sarebbero saliti a guardare le stelle cadenti.
Era una delle abitudini che non aveva abbandonato dalla sua vita da pirata: adorava salire sul ponte ad osservare le stelle che sfrecciavano nel cielo, insieme ad una bottiglia di rum per riscaldarsi.
Salì al freddo per preparare tutto: portò coperte, la sua amata bottiglia e altre coperte. Stiracchiandosi infine decise che doveva provare a svegliare Emma.
“Swan, apri i tuoi occhi. E’ ora di andare ad osservare il cielo” le sussurrò all’orecchio con un leggero sorriso sul volto.
Emma arricciò le labbra e chiuse ancora di più le palpebre, emettendo un piccolo grugnito.
Allora Uncino la scosse delicatamente per una spalla.
“Grr” Emma girò la faccia dall’altra parte, per poi tuffarla nel cuscino.
A quel punto Uncino iniziò con le maniere forti, conoscendo la sua donna: era un sasso quando dormiva. Prese la coperta e la tirò, lasciandola scoperta per metà.
“No!” Emma emise questo verso per poi arricciarsi e aprire un occhio guardando male il pirata “Ridammi le mie coperte, ho freddo” lo rimproverò con voce impastata dal sonno.
“Ti potrai ricoprire di sopra, e poi qua sotto si sta bene. Forza” Uncino le prese una mano e lei si lasciò scivolare giù dal letto con un sospiro ma anche un certo divertimento.
Appena salì le scale e arrivò sul ponte il fresco della notte la svegliò del tutto e si avvolse le braccia attorno al corpo.
“Vieni, ho già preparato le coperte” le disse Uncino, per poi condurla al piccolo giaciglio che aveva costruito con tanta cura.
Emma subito tornò sotto le molte coperte, prese la bottiglia e ne annusò il contenuto.
“Wow, e questa dove la nascondevi?” lo prese in giro, per poi prenderne un piccolo sorso e scrollare infine il capo per il sapore intenso della bevanda.
Uncino rise, mentre si sistemava vicino a lei.
“Viene dalla mia scorta personale, per le occasioni speciali”
“E questa lo è?”
“Sempre. Quest’anno ancora di più, perché sei qua con me”
Gli occhi di Emma luccicarono, e non per il sorso di rum: Killian sapeva essere veramente molto dolce, e lei lo amava e aveva imparato ad accettare ogni suo lato, ma più di tutto aveva accettato il fatto di poter amare ancora, di poter avere una persona al suo fianco e ora non aveva più paura di dirglielo: era stato un percorso difficile, ma doveva solo dire grazie a lui per non aver mai mollato ed esserle sempre stato accanto, a volte quasi insistente.
Sorrise a quei pensieri e si sporse a baciarlo dolcemente. Uncino rispose con trasporto, posando velocemente la bottiglia a terra e prendendo Emma tra le braccia, facendoli sdraiare.
“Ti amo Emma Swan”
“Ti amo anch’io Killian”
Lui la strinse forte a sé: avevano affrontato tanto e non voleva più perderla; sorridendo tra sé pensò che era questo che voleva chiedere alle stelle quella sera.
Entrambi presero un altro sorso di rum e poi si sdraiarono, pronti ad indicare ogni stelle cadente che vedevano.
Le ore passarono veloci, la stanchezza completamente sparita, la bottiglia con il liquore a metà.
“Ho vinto io” urlò Emma ad un certo punto. Uncino le fece il solletico “Non è un gara! E comunque solo perché le indicavi prima di me, e hai anche barato!”
Emma si dimenava come non mai, mentre le risa le uscivano spensierate.
Entrambi si sentivano finalmente liberi da ogni cosa, senza pensieri. Erano liberi di essere loro stessi, di godersi quel momento senza dover pensare al giorno dopo o ad altri.
“Grazie per essere qui con me” sussurrò Uncino.
Emma si fermò, stesa sotto di lui.
“Non vorrei essere da nessun’altra parte”
Si baciarono e si addormentarono abbracciati; dopo non molto tempo l’alba iniziò a colorare il cielo e ad avvolgerli.
Si svegliarono a metà mattina, per niente disturbati dalla luce del sole: la loro prima notte di stelle cadenti, e poi vi sarebbe stata la seconda.
Emma si stiracchiò e guardò Uncino che si svegliava. Si alzò e andò a guardare il mare, con una gran voglia di tuffarsi. Avrebbe voluto vivere così per sempre, sulla nave del suo pirata.
Sorridendo guardò l’orizzonte e pensò che non aveva niente da chiedere alle stelle: mai avrebbe immaginato tutto quello ed era così felice e amata che non aveva bisogno di altro.
 
   
 
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