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Autore: cabin13    26/09/2016    1 recensioni
L'aria mite di un giugno ancora primaverile le solleticò il viso quando aprì la portafinestra e uscì sul patio deserto.
{...} Rimase spiazzata quando notò che gli scalini erano già occupati da un qualcuno che, sentendo i suoi passi, si era voltato a guardarla. Le ginocchia di Nami tremarono quando vide che si trattava del fratello minore di Ace e Sabo, nonché migliore amico di Zoro.
Luffy.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nami | Coppie: Rufy/Nami
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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FESTA DI INIZIO ESTATE



Quella festa in maschera si stava rivelando un vero e proprio mortorio. Non che la musica o i cocktail fossero pessimi, quello no, Franky era un vero e proprio mago nell'organizzare party, semplicemente si stava decisamente rompendo le scatole.

Era da almeno una mezz'ora buona che gironzolava per la casa avanti e indietro sola come un cane incrociando visi poco conosciuti o addirittura estranei.

Promise a se stessa di farla pagare alle sue care amiche che l'avevano piantata in asso dopo appena un quarto d'ora. Non ce l'aveva con Robin o Violet o Koala, sapeva che le tre avevano scalpitato tutto il mese per trascorrere finalmente un po' di tempo con Franky, Sanji e Sabo senza l'impiccio della scuola e adesso che era giugno volevano recuperare il tempo perso dietro ai libri. Una strigliata coi fiocchi a Perona e Bibi, invece, non gliel'avrebbe risparmiata nessuno.

Di sicuro la prima – travestita da divinità greca, un costume molto differente dal suo tipico stile gotico e dark – sarà stata con Zoro, mascherato da samurai giapponese; quei due non gliela raccontavano giusta, la loro era più che semplice amicizia e si notava lontano un miglio. La turchina, invece, abbigliata da danzatrice del ventre araba, era sparita alla ricerca di Ace. Il fratello maggiore di Sabo e Luffy aveva da qualche tempo fatto breccia nel cuore di Bibi, la ragazza era sempre stata troppo timida per confessargli i suoi sentimenti ma Nami l'aveva indotta a fare un tentativo: era certa che il moro ricambiasse la giovane e questa festa poteva fornire spunti interessanti.
Tutto sommato, la rossa era contenta che le sue amiche stessero per conquistare le loro fiamme. Era un po' meno contenta del fatto che le due si fossero volatilizzate senza manco avvertirla. Va bene che c'era arrivata a intuito su dove fossero, però ritrovarsi tutt'a un tratto sola come un cane l'aveva irritata e parecchio.

Individuò vicino alle scale Law e Margaret che si baciavano in un angolo e preferì non interromperli, mentre più in là Kidd e Bonney stavano battibeccando di nuovo su un qualche futile argomento. La rossa non prestò attenzione al dialogo quando passò loro accanto e rispose con un cenno del capo quando Penguin vicino alla cucina accennò un saluto nella sua direzione.

Incrociò Usopp e Kaya mentre si stava dirigendo verso il giardino sul retro. I due non erano impegnati in bisticci o attività che richiedessero un grande sforzo dei muscoli facciali e della lingua tra le labbra altrui, perciò Nami chiese loro se avessero visto le due scellerate – come le aveva appena ribattezzate la ragazza nella sua testa –, ma niente, erano proprio sparite senza lasciare traccia.

La rossa si lasciò andare a un sospiro rassegnato e salutò i due amici, schivò uno sciame di ragazzi alticci e riuscì finalmente ad arrivare alla tanto agognata veranda, dove sperava di poter trovare un po' di calma e silenzio dai chiacchiericci e dalla musica a palla. Se le amiche si fossero mai ricordate della sua esistenza l'avrebbero ritrovata là per i fatti suoi.

L'aria mite di un giugno ancora primaverile le solleticò il viso quando aprì la portafinestra e uscì sul patio deserto. Non era la prima volta che veniva in quella casa e sapeva che il miglior posto per avere un po' di pace era il vialetto che portava al capanno degli attrezzi in un angolo semibuio del prato. La stradina curvava dietro due cespugli mastodontici che parevano più due alberi in miniatura e c'erano dei gradini su cui ci si poteva sedere. Nami sperava solo che le coppiette avessero scelto altri luoghi per limonare, voleva tutto quel posto per sé.

Rimase spiazzata quando notò che gli scalini erano già occupati da un qualcuno che, sentendo i suoi passi, si era voltato a guardarla. Le ginocchia di Nami tremarono quando vide che si trattava del fratello minore di Ace e Sabo, nonché migliore amico di Zoro.

Era Luffy.

Ottimo, adesso oltre all'incazzatura ci si aggiungeva pure la depressione e lei era a posto...

La rossa si guardò intorno timorosa che un qualche cespuglio saltasse fuori Hancock e si avvinghiasse al moro peggio di un boa constrictor, ma nemmeno un rametto si mosse.

– Ehi, ciao - la salutò il ragazzo e Nami si riscosse dai suoi pensieri appena in tempo per farfugliare un: – C-ciao - poco convinto.

Si maledì per la figura dell'idiota che aveva appena fatto. Lei di solito sapeva come iniziare bene una conversazione, si maledì.

– A quanto pare i gradini sono occupati, eh? - esordì.

Ma che cazzo stava dicendo, il suo cervello era partito in anticipo per le ferie o cosa?! Ovvio che i gradini erano occupati, Luffy era lì davanti a lei! Nami avrebbe voluto volentieri prendere a testate un muro nei dintorni, ma anche un tronco qualsiasi le sarebbe andato bene. Che diamine, lei non era così imbranata con i ragazzi e non faceva nemmeno battute così idiote, ma perché allora con Luffy tutte queste sue capacità andavano a farsi benedire?

– Non volevo disturbarti, scusami, adesso vado via.

Altra frase cretina. La rossa pregò una qualsiasi divinità di cancellarle all'istante quell'espressione ebete dalla faccia e di farla sparire in un'improvvisa voragine.

– No, resta.

Il sorriso stampato in viso si tramutò in un'espressione sorpresa e le guance le si imporporarono un poco a quella frase così diretta.

– Se... se vuoi, naturalmente... - Luffy si corresse grattandosi imbarazzato la nuca.

La rossa sentì il battito accelerare. Ma che cazzo...? Luffy non le aveva mai fatto questo effetto! O sì?

Sorridendo dentro di sé, si accomodò sullo stesso gradino dell'amico tenendosi un pochino distante da lui. Il perché non lo sapeva nemmeno lei.

Conosceva Luffy e Zoro da una vita, erano stati i suoi primi migliori a cui in seguito si erano aggiunti Usopp, Bibi, Sanji e tutti gli altri. Non le aveva mai dato fastidio abbracciarli o semplicemente mantenere un contatto fisico con loro, ma allora adesso perché diavolo non si era avvicinata a Luffy fin quasi a sfiorargli la spalla con la sua e non poggiava la testa sulla sua spalla?

Era sempre lo stesso Luffy di sempre, eppure, da qualche tempo, Nami si comportava in maniera differente quando si trovava con lui o quando lo vedeva e basta e involontariamente finiva sempre per comportarsi da stupida. La rossa non ne capiva il motivo, e questo non capire il perché la infastidiva moltissimo.

– Sai, - il moro parlò piano interrompendo il silenzio che si era creato – oggi sono riuscito finalmente a scaricare Hancock.

– Davvero? - era sinceramente sorpresa e si preoccupò per se stessa quando si accorse che era stata invasa da una sensazione di sollievo.

– Davvero - sorrise l'amico – Finalmente me la sono levata di torno dopo mesi e mesi!

Uno sguardo curioso di Nami lo indusse a proseguire: – Non sai quanto ci ho messo stasera, mi ha dovuto aiutare pure mio fratello! Le avrò ripetuto un miliardo di volte minimo che io non ero interessato a lei, ma ha continuato a insistere dicendo che se io ero vestito da pirata allora lei sarebbe stata la mia piratessa!

– Perché questo sarebbe un costume da pirata? - rise Nami osservando gli abiti del moro. Doveva segnarsi sul calendario questo evento, finalmente, in non si sa quanto tempo, era riuscita a parlare con il suo migliore amico con naturalezza senza balbettare o incepparsi!

– Certo che è un costume da pirata! - ribatté Luffy fingendosi offeso. Portò le mani a tendere il tessuto della giacc che indossava. Era un indumento rosso e nero senza maniche aperto sul davanti in modo da lasciare in bella mostra gli addominali, che non passavano inosservati. I pantaloni blu erano di jeans e arrivavano sopra il ginocchio mentre ai piedi aveva delle infradito. POrtava anche dei polsini rossi e neri e in testa l'immancabile cappello di paglia che gli era tanto caro.

– Tu piuttosto da cosa sei vestita? Hai fatto un mix tra le diverse epoche storiche? - scherzò.

Nami imprecò mentalmente quando sentì le guance roventi alla vista di quel sorriso e d'istinto abbassò lo sguardo imbarazzata. Non si accorse che anche Luffy aveva le gote lievemente imporporate.

– Perché dovrei essere un miscuglio di epoche diverse, baka? - ridacchiò – Non vedi che sono un elfo?

– Che razza di elfo se ne va in giro vestito così? -

– Ma che ne so... - fece le spallucce Nami, finalmente si era lasciata un pochina andare – ...uno anticonformista, forse?

L'amico scoppiò a ridere senza ritegno e la rossa si dovette trattenere dal rifilargli un pugno.

In effetti non era molto chiaro da cosa fosse mascherata la roagazza, pareva una mezza via tra una fata, un elfo e un folletto senza il cappello. Ai piedi aveva dei sandali di cuoio con delle stringhe allacciate fin sul polpaccio e i capelli ramati erano raccolti in una coda. Aveva una corta gonna arancione con una cinturina da cui partivano dei veli e la stessa cosa valeva per la giacchetta a maniche corte che le arrivava fino alla vita. Indossava anche un top bianco a righe rosse e dei polsini in tinta che andavano fino al gomito.

– A me ricordi più una piratessa... - fece il ragazzo senza accorgersi dell'imbarazzo che quella frase prvocò in Nami.

La ragazza si rimprovero tra sé e sé: perché arrossiva per un commento disinteressato? Luffy era un suo amico,solo un amico, perché doveva dar peso a ogni parola come una cogliona?

– Ah - Nami riuscì a farfugliare solo questo. Era tornata di nuovo in modalità Idiota ON.

– L'ho rifiutata così, Hancock, dicendole che come pirata avevo già la mia piratessa - continuò Luffy ignorando l'espressione sbalordita dell'amica.

– C'è rimasta malissimo, poveretta. Mihawk l'ha vista cappare via piangendo e mi ha praticamente ucciso con lo sguardo...

Nami non spiccicava parola e Luffy la chiamò preoccupato. Si sbloccò quando il moro le diede una leggera gomitata; la ragazza senntì come una scossa quando la pelle del giovane sfiorò la sua e non capì che cosa le stesse succedendo.

– Sei sicura di non aver bevuto troppo? - volle sapere Luffy osservandola premuroso.

– Eh? - di nuovo quel verso stupido, Nami adesso voleva sbattere la testa contro un muro, voleva che un lastrone le cascasse addosso in quell'istante: – Macché, io reggo benissimo l'alcol, meglio di Zoro, lo sai! - e agitò le mani davanti al viso porpora.

Il moro sembrò convincersi della risposta.

– Piuttosto, - gli occhi di Nami brillarono maliziosi e dentro di sé la ragazza sapeva di essere tornata quella di sempre, la Nami che non si comprotava da imbranta – dimmi un po'... Com'è che non mi hai detto nulla di questa piratessa, eh? - gli tiracchiò una guancia, ma ritrasse subito la mano quando avvertì di nuovo la scarica attraversare il suo braccio a contatto con il volto di Luffy. Portò le mani strette tra le ginocchia.

– Non dirmi che è Rebecca! - ghignò, sebbene il suo tono avesse una punta di durezza nella voce e dentro di lei si diffondesse una sensazione di fastidio.

– Che scema! - ridacchiò il suo migliore amico.

– Se è Bibi mi dispiace ditrelo ma lei... - ma si interruppe quando avvertì la mano di Luffy prenderle la sua e spostarla dall'incastro tra le ginocchia in cui si trovava. La scarica si intensificò quando lui intrecciò le dita con quelle dell'amica.

Il moro aveva posato l'altro braccio sul ginocchio che aveva tirato su, mentre l'altra gamba toccava quella di Nami. Lo sguardo di Luffy fissava intensamente gli occhi della rossa.

– Sei tu - due parole che il ragazzo disse con la sua tipica semplicità fecero perdere un battito alla sua migliore amica. Il calore che le provocava la mano di Luffy sulla sua si diffuse in tutto il corpo e le guance le parevano in fiamme, non sapeva se erano più rossi i suoi capelli o il suo volto...
Nami era rimasta senza parole, aprì la bocca per rispondere che sì, anche lei voleva lui come suo pirata ma non pronunciò nessun suono di senso compiuto, anzi, nemmeno uno sbuffo d'aria fuoriuscì dalle sue labbra.

E quasi le si bloccò il respiro quando avvertì la bocca di Luffy posarsi sulla sua in un bacio timido e impacciato, ma carico di dolcezza e amore. La scossa percorse i suoi nervi fino alla pianta dei piedi, tutto l'interno del suo corpo sembrava sciogliersi.

Le labbra di Luffy erano un po' secche e avevano un vago retrogusto di carne con le spezie. Nami rilassò i muscoli, chiuse gli occhi e ricambiò il bacio assaporando il respiro del ragazzo, strinse le dita attorno alla mano del moro e immaginò che anche lui stesse percependo in tutto il suo corpo quella scarica via via sempre più piacevole.
Agrumi e carne si fusero insieme, due respiri in sincronia, la rossa e il suo pirata non volevano più interrompere quel contatto magico, ma furono costretti quando i polmoni di entrambi reclamarono ossigeno con urgenza.

Staccarono le labbra piano e Nami posò la testa nell'incavo della spalla del moro.

– Ti dirò, temevo mi avresti riempito di pugni - confessò il ragazzo ridacchiando.

– Ma non l'ho fatto - la rossa gli diede un buffetto sulla guancia con la mano che prima era tra le ginocchia. Il suo sguardo si fece serio e all'improvvso chiese: – Da quanto...?

Luffy la interruppe con il tipico sorrso disarmante stampato in faccia: – Non farmi queste domande complicate, Nami! IO so solo che tu mi piaci davvero tanto e non voglio più essere un amico e basta! Io voglio essere il tuo fidat... no, era fidaz... no, accidenti, com'è che si chiamava? - si mise una mano dietro la nuca guardando la rossa con una muta richiesta di aiuto. Il solito Luffy che apronunciare parole per lui strane si ingarbugliava la lingua.

– Forse intendevi "fidanzato" - rise la ragazza.

– Ecco, quello! - esclamò il moro – Il tuo fidanzato!

Sbiancò quando si rese conto di quello che aveva appena detto ad alta voce e chiuse gli occhi aspettandosi un pugno dall'amica, ma si soprese sentendo la mano di Nami posarsi sulla sua guancia in una carezza che non aveva nulla in comune con gli schiaffoni che di solito gli rifilava. Era delicata e carica di affetto.

– Sei sempre il solito implsivo e imbranato - ridacchiò piano la ragazza.

Avvicinò il suo viso a quello del moro e posò la fronte contro quella di Luffy sempre tenendo il palme sopra la sua guancia.

– Anch'io voglio che tu sia il mio fidanzato, scemo di un pirata - soffiò al suo orecchio prendendolo in giro bonariamente.

Si baciarono di nuovo con la stessa dolcezza del primo bacio, ma stavolta entrambi approfondirono il contatto intrecciando le loro lingue, schiudendo uno le labbra dell'altra per saggiare un'altra volta i rispettivi sapori, agrumi e spezie fusi in unico fiato.

Di nuovo la necessità di ossigeno dei loro polmoni impose ai due ragazzi di interrompere il bacio.

Luffy si alzò in piedi sempre tenendo per mano Nami e la invitò a tornare dentro per ballare un po', cosa che la rossa accettò volentieri, il cuore che le martellava nel petto.

 

 

Saranno state le tre passate e molti invitati se n'erano tornati a csa, Nami aveva i piedi distrutti per aver ballato tutta la sera con Luffy. Adesso la rossa era seduta sul divano enorme che troneggiava nel salotto di Franky e aspettava il moro che si era offerto di andare a prendere i drink per entrambi.

Il male agli arti inferiori svanì quando vide entrare dal retro delle figure a lei molto note e scattò in piedi dirigendosi a grandi passi verso di loro.

– Voi due! - tuonò minacciosa rivolgendosi a due ragazze.

– Ehilà, Nami! - la salutò come se nulla fosse la turchina mascherata da danzatrice del ventre.

– Ehilà un corno!

– Si può sapere che ti prende? - volle sapere la divinità greca con il chitone nero e lunghi boccoli rosa accanto a un ragazzo alto con corti capelli verdi travestito da samurai.

– Ma fai finta o che? Siete state proprio gentili a piantarmi in asso non appena abbiamo messo piede qui den... - non finì la sua sfuriata perché la sua attenzione fu attirata da un dettaglio, quale le mani delle sue amiche strette in quelle dei due ragazzi e le loro dita intrecciate.

– Mi sono persa qualcosa in queste sei ore? - inarcò un sopracciglio assumendo un tono di voce scettico e spostando lo sguardo dalle due amiche ai ragazzi alle loro mani.

– Buongirono, mocciosa... - la prese in giro Zoro ghginando.

Ace cambiò discorso quando la vide fulminare con lo sguardo il suo migliore amico e neo-fidanzato di Perona: – Ehi, Nami, hai visto i miei fratelli per caso?

La ragazza stava per rispondere, quando una voce brilla alle loro spalle iniziò a ridere sguaiata. Si voltarono e videro il dj Brook, un ragazzo magro impiccato con una capigliatura di voluminosi ricci afro mascherato da scheletro, avanzare verso di loro reggendo in mano un bicchiere pieno di liquido verde.

– Yohohohoh, ragazzi, che piacere vedervi! -trillò raggiante, più per la sbronza che per vero entusiasmo.

– Ciao, Brook - lo salutò Ace cordiale – Sei sicuro di riuscire a reggerti in piedi?

– Claro que sí!

– A me non sembra... adesso parla pure spagnolo... - mormorò Zoro sottovoce.

Il dj si aggregò al gruppo di amici e bevve un gran sorso della sua vodka alla menta.

– Brook, dovresti smetterla di bere come una spugna a ogni festa... - parlò Perona.

Il ragazzo scoppiò a ridere svntolando in aria il bicchiere e Bibi dovette scansarsi per non venire lavata.

– Ma io non sono ubriaco! - protestò con un tono strascicato e ridacchiò: – Bere mi fa diventare ancora più felice, yohohoh! E sapete cosa completerebbe la serata in bellezza, eh?

I cinque amici lo fissarono interrogativi, Ace e Zoro avevano un cipiglio torvo.

– Ragazze, - la sua voce era una risata sguaiata – non è che mi mostrereste le mut...

– Non ci provare nemmeno, maniaco! Lei è la mia ragazza!! - sbraitarono delle voci maschili inferocite e Brook venne messo al tappeto. Ma non erano stati solo Zoro e Ace a strillare, Nami arrossì quando si accorse di Luffy imbronciato al suo fianco con in mano i cocktail. Il samurai e l'altro pirata – vestito con pantaloni scuri al ginocchio, scarponcini neri, cappello arancione e immacabilmente a torso nudo – osservarono sbigottiti il ragazzo con il cappello di paglia.

– Mi sa che anche noi ci siamo persi qualcosa in queste sei ore... - commentò  Bibi sbalordita.

– E poi eravamo io e Zoro a non raccontartela giusta, eh, Nami? - ridacchiò Perona maliziosa.

Zoro ghignando rincarò la dose: – Che avete combinato voi due? Sputate il rospo, dai...

– Ma che cavolo... Zoro! - avvampò Luffy.

– Ohy, fratelli, ma allora siete voi che fate tutto 'sto casino! - esclamò una voce.

Franky, il padrone di casa, e Robin si unirono allte tre coppie e al dj ancora steso.

Il ragazzo dal ciuffo turchino era mascherato da motociclista scalzo in bermuda, mentre la mora dagli occhi di ghiaccio portava un cappello da cowboy viola, un top e una gonna lunga glicine con rifinimenti bianchi e degli stivali country scuri.

Robin abbracciò le amiche e Fraky salutò i ragazzi con delle poderose pacche sulle spalle e fischiò quando i sei li informarono delle nuove coppie che si erano create: – Era ora! Fratelli, ce ne avete impiegato di tempo, più di me quando provo a fare i compiti di chimica!

– Questo perché, se non fosse per le ripetizioni mie e di Robin, saresti già stato bocciato in prima superiore! - scherzò Sabo, appena sopraggiunto con Koala, Sanji e Violet.

Il biondo con la cicatrice sull'occhio doveva essersi messo d'accordo con i fratelli, perché come loro aveva un costume da pirata: pantaloni scuri simili a quelli di Ace, una giacca a due code blu aperta sul davanti e un cilindro nero con degli occhialoni celesti. Koala, abbracciata alui, si era mascherata come un ninja con dei leggins neri e stivaletti dello stesso colore, una blusa a mezze maniche rosa pallido stretta in vita da una fascia scura, guanti senza dita in tinta e il caschetto castano chiaro, di solio sempre in ordine, un po' spettinato e coperto da una bandana nera.

Violet invece aveva optato per un vestito da ballerina di flamenco sui toni dell'indaco e del viola e un fiore lilla era infilato tra i lunghi capelli mori. Sanji l'abbracciava per la vita e insieme i due sembravano proprio una coppia di ballerini spagnoli: il biondo dalle sopracciglia a ricciolo aveva pantaloni scuri e una camicia blu scuro aperta sul torace, in più ai fianchi aveva una fascia indaco.

I nuovi arrivati risero al commento del secondo fratello di Luffy, ma ebbero la stessa reazione del turchino alla novità dei sei amici.

Le tre coppie dovettero ripetersi quando dalla portafinestra entrarono anche Usopp e Kaya.

Il nasone mascherato da arciere medievale reagì come gli altri, mentre la biondina, con indosso un bel vestito smeraldino da dama duecentesca, si congratulò con gli amici e quasi stritolò in un abbraccio le tre ragazze.

Alla fine tutto il gruppo di amici – o quasi, dato che l'ubriaco Brook si era appisolato – era riunito in sala. Nami era seduta sul divano stra Bibi e il suo Luffy, con la testa posata sulla spalla di quest'ultimo e le dita intrecciate alle sue e ridacchiava divertita sentendo le battute di Usopp e Ace sull'anno scolastico terminato da appena due giorni. Si premette una mano sulla bocca per non scoppiare a ridere quando Perona ricordò che un giorno la lezione di storia era stata interrotta dalla bidella che gli aveva comunicato che la sua capretta domestica l'aveva seguito fino a scuola perché si era dimenticato il cancello di casa aperto.

– E il bello è che poi ha esclamato tutto convinto "Penny, non devi fare la capra cattiva, non puoi seguirmi quando vado in bici" e io stavo tipo morendo! - rise Sabo con le lacrime agli occhi: lui, Perona, Violet, Robin e Koala avevano un anno in più degli altri ed erano secondi solo ad Ace e Franky in scala d'età.

– O vi ricordate quando Tashigi ci doveva mostrare come arriampicarsi sulle funi ed è rimasta incastrata a testa in giù? - sorrise Kaya pensando alla loro professoressa di educazione fisica un po' imbranata.

– Vero, abbiamo dovuto sbrogliarla dalle corde e abbiamo perso l'ora! - Usopp ormai piangeva dal ridere.

Risero fino a non avere più fiato nei polmoni, era tanto che non si riuniva tutto il loro gruppo al completo – tra scuola e impegni vari non avevano avuto molti momenti liberi – e con tre mesi davanti erano decisi a godersi appieno l'estate, tutti insieme.

Nami, abbracciata a Luffy, non poté fare a meno di sorridere contenta a quel pensiero. Lasciò un bacio sulla madibola di quello che era da poco il suo fidanzato e gli solleticò il collo con il respiro quando rise.

– Che c'è? - la osservò il moro affettuoso e attirò l'attenzione dei suoi amici su di loro.

– Niente, sono solo felice, tutto qui - sorrise la rossa sincera.

– Non mi sarei mai aspettata che la festa di oggi prendesse questa piega, forse è un bene che Bibi e Perona mi abbiano piantato in asso prima... - scherzò dando un buffetto sul viso alla turchina accanto a lei che ricambiò ridendo.

Il gruppo di ragazzi si mise a sghignazzare quando videro Perona tiracchiare una guancia a Zoro che fingeva di grugnire imbronciato, mentre Franky esclamava nella sua tipica posa con gli avambracci uniti sopra la testa: – La prossima volta non dò una festa, fratelli, preparo una serie di appuntamenti al buio, super!!

Gli amici scoppiarono a ridere in maniera sguaiata, tranne Luffy che arrossì un poco e strinse un braccio intorno alla vita della rossa.

Nami gli regalò un altro bacio sull'angolo della bocca divertita e parlò: – Sapete che vi dico? Che non vedo l'ora che quest'estate cominci!

 


Hola gente
Questa one-shot mi è venuta in mente per caso partendo dall'immagine che ho messo all'inizio e me la sono inventata alle una del mattino lol
Mi sono inventata che Nami fosse vestita da elfo, ma ho impiegato mezz'ora buona a inventarmi il suo travestimento perché non capivo da cosa fosse mascherata! XD
Non si vedrà molto bene nell'immagine che ho messo, ma ho smadonnato per cercare quella originale (senza tutti quei fronzoli dietro) e puntualmente non l'ho trovata -.-
Spero non faccia troppo schifo ^^' Fatemi sapere quello che ne pensate nelle recensioni e ringrazio anche chi legge e basta! :)
Alla prossima gente
Adios

   
 
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