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Autore: Lakrimosa    06/05/2009    10 recensioni
Salve! Questa è la mia prima storia, su TWILIGHT (quindi vi prego siate sinceri ma clementi ^^)scritta senza troppe pretese in un momento di ispirazione:
Bella Swan è cresciuta. Non vede Edward da dodici anni. Vive come una qualsiasi mortale, poiché non è mai stata morsa. L’amore è eterno finché dura è il suo motto da trentenne sfiduciata. Finché un giorno…
"Non è così facile liberarsi di Edward Cullen, Bella."
Cosa succederebbe se una Bella ormai donna ricontrasse Edward, l'eterno diciassettene, dopo dodici anni? E come mai lui da quel giorno non l'ha più cercata? BASTA LEGGERE ;)...
RINGRAZIO CHIUNQUE LEGGERA'E SOPRATTUTTO COMMENTERA'.. BUONA LETTURA! Questa storia è dedicata alla mia mamma e a mia zia, che anche se sono adulte e sposate sognano ancora tra le pagine di Twilight! E HoneyWeasley95 per avermi fatto appassionare alle fanfiction su questo libro! Grazie a tutte voi! :)
PROBABILE AGGIORNAMENTO : TRA 1/2 SETTIMANE..
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Successivo alla saga
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sopravvivendo 2

 Volevo ringraziarvi per le recensioni e soprattutto per i complimenti che avete fatto! Siete state fantastiche! J Questo è il secondo capitolo, forse vi sembrerà inutile e forse noioso ma guida a un passaggio importante e manda dei messaggi nascosti… Ma ora basta indugi, vi lascio alla storia! ^^

 

ND. I personaggi di questa storia appartengono a Stephanie Meyer (eccetto qualche aggiunta di mia invenzione), e non è stata scritta per scopi di lucro. Buona lettura.

         

    

                2. Work and Memories

 

Bimbo mi chiedi cos’è l’amore? Cresci e lo saprai. Bimbo mi chiedi cos’è la felicità? Rimani bimbo e lo saprai. (Proverbio cinese)


 

 

           

 

 

 

Apro gli occhi stancamente. Dalla luce che filtra prepotentemente dalla finestra comprendo che è già mattina.

Mi metto il lenzuolo sulla testa e comincio a borbottare come quando avevo tredici anni e mia madre mi ordinava da alzarmi dal letto per andare a scuola, ma alla fine scendo dal mio matrimoniale e ciabatto verso la cucina con gli occhi semichiusi. Non sono certo un bello spettacolo. La mattina è sempre più traumatica, da qualche tempo.

Visto che mal sopporto quelle piastrelle variopinte, mi limito a sgranocchiare qualche cracker e farmi un caffè.

Nel frattempo accendo la televisione e, su un bracciolo del divano, ascolto le notizie del telegiornale.

“Sono da poco riaperte le scuole, ma già il traffico è aumentato, guardate questa strada…” Osserva una giornalista con un microfono in mano, indicando una calca di macchine sotto il primo sole.

“Bah..” Commento semplicemente, acida. A chi volete che interessino queste sciocchezze?

Per non parlare di quanto poco mi dovesse toccare la riapertura delle scuole, con tutto quello che avevo da fare…

“Ti secca se ti accompagno io a scuola?”

Edward sbucò da dietro il mio pick up  con un sorriso furbo.

“Figurati.” Risposi io, sorridendo.

“Quindi Charlie non protesterà se non viaggi al sicuro nella tua solida macchina?” Domandò, questa volta con il mio sorriso preferito.

“Non credo ti arresterà.” Dissi, ridacchiando.

“Allora andiamo, sai che sennò facciamo tardi.” Fece lui, sempre in tono canzonatorio (in una città così piccola il traffico è quasi qualcosa di cui non si conosce l’esistenza). “Uhm.. Penso che se mi mettessi sulle tue spalle faremmo molto prima.” Proposi io, mantenendo la conversazione in un’atmosfera di scherzo. “Ai tuoi ordini.” Edward, prima che avessi potuto ribattere, mi si fiondò davanti e mi catturò le braccia.

Di istinto mi aggrappai al suo collo, appena sentii il vento sferzarmi in faccia  e una spinta indietro.

“Ma cosa?” Riuscii solo a chiedere, con gli occhi chiusi per tutta l’aria che  sentivo sbattermi in faccia, avvinghiata su     quel matto.

“Vuoi che mi fermi?” Suggerì Edward a quel punto, temendo che pur di scavalcare la sua autorità mi sarei buttata nel vuoto, o peggio, avrei finito con il rimettere la colazione.

Provai a tenere le spalliere dello zaino e non cadere al tempo stesso, indecisa. Sicuramente vi aspetterete che da brava guastafeste glia avrei dato ragione…

“Manco per sogno!!” Ribattei io. “Per una volta voglio lasciarmi andare!”

E, incredibile, scoppiai a ridere istericamente.

In breve anche la risata frizzante e seducente di Edward si unì alla mia. Volevo continuare a ridere, ma mi resi che eravamo già arrivati a scuola. Scesi dalla sua groppa un po’ stordita e ci avviammo verso l’edificio. “Bella?”

Mi voltai. Jessica ci stava guardano con gli occhi spalancati.

Per un lunghissimo attimo temei che ci avesse visti correre a enorme velocità. Strinsi di impulso la mano di Edward, fredda come il ghiaccio, e invece finii con il trasalire per il contatto.

Lui trattenne una risatina.

Gli scoccai un’occhiataccia. Come poteva prendere così poco sul serio una cosa del genere?

Guardai nuovamente Jessica, che finalmente si decise a chiedermi:

“Come mai sei così scomposta e disordinata?”

Mi lancia un sguardo generale : Avevo la maglietta spiegazzata e le scarpe slacciate. I capelli erano impresentabili.

“Ah.. Grazie Jess, mi darò una pettinata in bagno.” La ringraziai, e sfrecciai dentro la scuola, piantando in asso Edward che riprendeva a ridere sotto gli occhi di Jessica. E, davanti allo specchio, quasi di nascosto, mi lascia vincere dalle risate anch’io…

 

Basta. Smettila di pensare a lui… Mi dico. Il passato è passato. Poi, riemersa dal mio flashback, guardo l’orologio di vetro sul tavolino. Che sia passata un’eternità da quando mi sono lasciata prendere dai ricordi? No.. Solo pochi minuti. Corro subito in bagno con una gonna, una giacca, camicia e collant. Là mi lavo velocemente, e mi cambio ancora più rapidamente. Dopodiché mi lego i capelli in uno chignon stretto e ordinato e passo all’operazione che richiede un po’ più di tempo : Il trucco.

Passo con attenzione sul labbro inferiore un rossetto chiaro, e poi passo a quello superiore, sempre attenta. Dischiudo e sfrego fra loro le labbra per avere un effetto migliore. Un po’ di fondotinta dà un po’ di più colore alla mia pelle chiara. Infine il mio punto preferito, gli occhi. D’altronde sono o non sono lo specchio dell’anima?

 

Quando mi chiese quale fosse la mia pietra preferita risposi “Topazio” senza pensarci. Mi stava tartassando, subissandomi, con una velocità tale da farmi sentire in uno di quei test psicologici in cui si risponde con la prima parola che passa con la testa.

Ero sicura che avrebbe continuato imperterrito a seguire la lista che aveva in mente, di qualunque genere fosse, se non mi avesse vista arrossire. Mi ero vergognata perché fino a poco tempo fa, la mia pietra preferita era stata il granato. E guardando i suoi occhi di topazio era impossibile non ricordare perché avessi cambiato idea.

Ovviamente non si diede per vinto finché non confessai il motivo del cambiamento.

“Dimmelo.” Ordinò infine, dopo che i tentativi di persuasione erano falliti; E fallivano solo perché stavo bene attenta a non incrociare il suo sguardo. “E’ il colore dei tuoi occhi oggi.” Sospirai, senza distogliermi dalle mani che giocherellavano con una ciocca di capelli.

“Dovessi chiedermelo tra due settimane ti risponderei che è l’onice.”

(Twilight , 1° libro capitolo 11)

 

Smettila Bella, non fare l’idiota. Mi dico. Ritorno a guardarmi allo specchio, e mi rendo conto che la matita che mi stavo mettendo soprapensiero mi ha sporcato: Ero uscita dal contorno degli occhi, e ora una riga nera mi attraversava le borse sotto gli occhi.

“Mannaggia! ..” Esclamo, e dicendo esclamazione più colorite a denti stretti mi pulisco e ricomincio. Dopo pochi minuti i miei occhi sono truccati alla perfezione. Mi guardo allo specchio con attenzione, con aria assolutamente critica e alla fine rinuncio al misero 6 che ogni mattina mi do per il mio aspetto e corro a scegliermi un paio di scarpe.

Alla fine, dopo pochi secondi di indecisione davanti alla mia scarpiera prendo delle ballerine con il tacco grosso e non particolarmente alto e me le infilo. Quindi afferro la mia borsa e un mazzo di chiavi ed esco sbattendo la porta alle mie spalle.

Ora non ho più il mio caro pick up ma una piccola Prius di seconda mano. Guido fino alla redazione di Blood con molta calma, forse a causa del traffico che istruisce le strade. Dietro di me solo il fragore dei clacson, mentre guardo con la testa inclinata il semaforo distante centinaia di metri. Sbuffo.

 

Dopo essere stata nel traffico sono di cattivo umore. Prendo l’ascensore, che è già pieno, e mi stringo tra la massa di persone, avvinghiandomi alla borsa. Odio gli ascensori. Avere il fiato caldo di tutti sul collo e stare in quello stretto contatto dentro uno spazio chiuso mi dà la nausea.

Premo il pulsante e aspetto ansiosa di raggiungere il mio ufficio.

Dovevo passare sul computer dalla mia macchina fotografica digitale alcune foto di un uomo che aveva un braccio di quasi sette centimetri più lungo dell’altro, che avevo fatto durante la sua intervista.

Dopo il consueto suono di campanello, le porte si aprono e io esco dall’ascensore tirando un sospiro di sollievo. Finalmente libera!

“Isabelle!”

Oddio.

Mi volto. Un ragazzo dai capelli ordinatamente incerati di un biondo scuro e un paio di ridenti occhi color cioccolato mi sorride.

Lui è Jimmy Hiden. Un inviato di Blood.

E temo che abbia un debole per me, nonostante io continui a considerarmi di una bellezza insignificante devo ammettere che in questi ultimi anni molti uomini hanno provato a corteggiarmi.

Infastidita per lo storpiamento inglese del mio nome sto al gioco e sorrido. “Finalmente! Hai sempre l’aria di una condannata all’ergastolo!”

Sogghigna Jimmy, e si avvicina. E’ parecchio più alto di me, specie oggi che ho dei tacchi alquanto modesti.

“Uhm… Dici?” Chiedo, facendo la finta tonta. In realtà l’affermazione mi sembrava più che azzeccata.

Lui mi offre un braccio.

“Vuoi che ti accompagni alla tua postazione?” Domanda, speranzoso.

Ormai sono in trappola.

“Ok.” Rispondo solo, e mi lascio afferrare il braccio sottile da quello invece vigoroso di Jimmy, che mi scorta fino alla mia scrivania.

Sopra c’è il mio portatile da lavoro. E’ foderato di pelle rossa. Un altro eccentrico regalo di mia madre.

“Prego, madame Isabelle.”

Mi aiuta a sedere sulla sedia. Quando finalmente ho il sedere ben piantato sulla sedia gli rivolgo un sorriso imbarazzato che potrebbe voler equivalere a un “grazie Jimmy, ora smamma” ma resto zitta.

Lui si avvicina al mio orecchio e sussurra : “Ora devo correre, ti và se ci vediamo per pranzo?”

No. No. No. E poi no.

“Non so… Magari vediamo sul momento, ho tanto lavoro da fare, sai..” Gli dico, fingendomi pensierosa.

“Ah.. Come vuoi, allora vedremo, ciao.” E con ultima occhiata melliflua si allontana. Salva…?

Estraggo dalla mia borsetta la mia macchina fotografica digitale e la collego con il cavo usb al mio portatile. So che dovrei usare il modello classico, ma quando ho visto le braccia di quell’uomo ho preferito essere discreta. Non volevo farlo sentire un fenomeno da baraccone, o peggio, un mostro…

“Ti amo, Edward.” Soffiai, stringendomi al suo petto gelido. Era una serata come tante, o almeno così credevo all’epoca, eravamo nella mia stanza. Questa volta non mi rispose languido, come sempre.

“Mi ami..?” Ripeté, più a se stesso propriamente che a me.

Alzai lo sguardo dal suo torace possente e lo guardai negli occhi. Anche quelli sembravano chiusi e duri. Non risposi e gli passai un dito sulle labbra ghiacciate, con l’indice che tremava un po’.

“Mi ami, Isabella Marie Swan?” Disse ancora.

“Si.. Io ti amo, Edward.” Confutai guardandolo intensamente nelle iridi cangianti. Allora fu lui a restare in silenzio, senza abbandonare il braccio sulla mia schiena.

“Come puoi amare un mostro…?”

Credevo che avessi già parlato di quello, ma in quel momento compresi che non era per nulla una faccenda chiusa, anzi.

Forse ripensava a quello che era successo negli ultimi giorni.

“Tu non sei un mostro.” Tagliai corto, secca. Gli presi il volto tra le mani, e per un attimo temei che anche loro sarebbero diventate di ghiaccio a un contatto così stretto. Lui mi restituì lo sguardo, dubbioso.

“Ammettilo, ho sbagliato, Bella. Coprirmi non servirà a nulla.” Sussurrò, con voce roca. Io rimasi colpita da quanto fosse intrisa di dolore ogni sillaba pronunciata dalle sue labbra.

“Non hai fatto una cosa bella, certo.. Ma errare è umano…” Spiegai, ma mi subito dopo mi resi conto di quello che avevo detto.

Edward, quasi d’impulso, si staccò da me.

“Umano?” Ruggì, in preda a un’ira incomprensibile.

“Hai detto bene Bella, umano!” Urlò quasi.

Non pensai nemmeno a Charlie che forse in quel momento si era già svegliato per quelle urla. Restai semplicemente in silenzio, terrorizzata senza saperne nemmeno il motivo, gli occhi spalancati.

“Scusami.” Aggiunse dopo, e, accarezzandomi per tutta la sua lunghezza una ciocca di capelli, schizzò a una velocità talmente elevata da farmi credere di essere semplicemente sparito. Restai aggrovigliata in posizione fetale, dicendo sottovoce quasi come un litania  Ti amo Edward, ti amo Edward, ti amo Edward.. Più che dalla sua reazione, a terrorizzarmi era il pensiero che si sarebbe allontanato da me.

 

“Isabella Swan!”

Ritorno in me. Un uomo alto e tozzo mi sta a due passi dalla faccia, sventolandomi le mani pelose sugli occhi. Indossa una camicia verde.

“Si può sapere dov’eri, eh?” Chiede, queste volta più gioviale, ridendo della sua presunta frase spiritosa.

“Scusami, Fred.. Che dovevi dirmi?”

Fred Kafka era uno dei cronisti più apprezzati della rivista.

E se vi stupisce che un uomo così costruito si rivolga a me, la risposta è semplice..

“Ho da fare un articolo, ma il mio fotografo di fiducia ha deciso di prendersi le ferie.. Che tipo!.. Ah, stavo dicendo? .. Giusto, e visto che non mi fido degli altri, ho deciso di chiederlo a te! Mi hai portato il caffè per mesi, e penso tu sia affidabile!”

“Ehm.. solo per questo?” Gli domando, sconcertata. Bastava così poco per entrare nelle sue grazie?

“Beh, oltre a questo, penso che tu sia una buona compagna di viaggio..”

“Io?” Sono ancora più stupita.

“Certo! Oltre alla tua affidabilità sei spiccata ai miei occhi per la tua avvenenza…” Spiega.

Vecchio maniaco.

“E adoro il tuo computer!” Termina.

Non so se gettarlo in testa a Renèe una volta a Jacksonville oppure ringraziarla con una telefonata tornata a casa.

Dipende se devo prendere questa proposta come un colpo di fortuna o sfortuna.

Comunque se quel grassone si aspetta da me qualcosa in più di un paio di foto si sbaglia di grosso.

Forse non sa che ho seguito tanti corsi di autodifesa e porto sempre con me il mio ormai inseparabile spray al peperoncino.

“Allora, che ne dici?” Fa lui, impaziente.

“Ci penserò…   Quando dovrei accompagnarla, nel caso accetti?” Affermo, titubante. L’idea di stare assieme a lui da sola non mi stuzzica per niente. “Entro qualche giorno… Ma devi rispondermi ora, è un’intervista molto importante, si tratta di un ottimo dottore non ancora messo sotto i riflettori e voglio essere il primo a scoprirlo!” Espone agitando le mani.

“Uh.. E dove andremo?”

“Senti dolcezza, non posso perdere tempo nei dettegli se prima non mi dici se è più un si che un no.” Ribatte brusco e sbrigativo.

Ci penso su un attimo: Domani sarebbe stato il mio trentesimo compleanno, e magari sarei andata da mia madre, o viceversa. Renèe teneva sempre che fosse una sorpresa, e io sto sempre al gioco.

Se dovevamo partire per qualche giorno, tanto valeva che partissi. Qualche soldino in più non mi avrebbe certo fatto male, e inoltre lavorare mi avrebbe distratta dai ricordi che, dalle telefonate di Jacob e di Mike Newton si erano affollati sempre più prepotentemente nella mia testa. Fred tossicchia e io alzo la testa, un po’ stralunata. Visto? Ero andata di nuovo nel mondo dei sogni!

Svegliati Bella.. Mi dico.  “Bene, penso proprio che l’aiuterò a fare il servizio!” “Intervista.” Precisa il signor Kafka, sistemandosi la cravatta, minuscola in confronto al suo grosso collo.

“Certo, l’intervista.” Mi correggo, mite. Nel frattempo intravedo sullo schermo del computer le foto scattate l’ultima volta con la mia digitale.

L’uomo mostrava il suo braccio quasi con orgoglio, nonostante l’espressione sofferente scolpita nel volto. Non poteva avere più di trentacinque anni. E, guardandolo bene, era anche un uomo discretamente affascinante.

Fred, che si allontana a saltelli che impegnano a spostamenti la sua mole massiccia, e mi lascia da sola davanti al computer.

Il mio sguardo è ancora fisso sul soggetto delle foto.

Non sei un mostro… Sussurro quasi, a fior di labbra. Sei solo un uomo. 

Errare non è solo umano. I miei occhi sono fermi sulle sue braccia disuguali. Tutti sbagliano. Anche tu, Edward. Ma il tuo più grande errore è stato non saperti perdonare…

 

CONTINUA…. 

 

Angolo autrice :

Ciao a tutti! Finalmente ho fatto anche il secondo capitolo di questa ficcy.

Spero non vi abbia annoiato, ma almeno vi sia piaciuto minimante. Grazie mille a chi ha recensito il mio primo capitolo, siete state tutte buonissime, mi avete fatto contentissima! ^^ … Questo capitolo vede Bella vittima dei suoi ricordi (della quale il secondo è stato gentilmente estrapolato dal primo libro di Twlight :D, mentre gli altri due sono di mia invenzione XD) e dei corteggiamenti indesiderati di un collega (anzi, a dire la verità due XD) …La frase è un proverbio cinese che mi ha colpito… :D … Scusate se mi è uscito una schifezza *chiedo umilmente perdono* anche se in fondo spero chi sia stato di vostro gradimento ^_^” … Beh, ora passiamo ai ringraziamenti, ok? J … E ancora grazie a tutti, a chi legge, a chi aggiunge tra i preferiti, a chi spreca un minutino per dare un consiglio, fare una critica o un complimento magari, insomma GRAZIE!!

 

Grazie a chi mi ha aggiunto tra i preferiti e tra le seguite, a chi commentato, quindi GRAZIE A….

Noe_princi89 : Ti ringrazio per i complimenti e per essere stata la prima a recensire questa storia… Ecco il secondo capitolo, spero ti piacerà e commenterai anche questo! Ciaoo e grazie! ^^

egypta : Grazie anche a te Egypta! Per il momento siamo solo al secondo capitolo ma l’incontro dei “due” che sappiamo che sono XD .. E’ sempre più vicino, non preoccuparti! J Bacioni anche a te!

Lally_thebest : Grazie per il “wow”, ha mozzato il fiato anche a me XD .. Spero che sarai sempre d’accordo con questo commento alla fine di questo capitolo, ti è piaciuto almeno un po’? ;) …. Kiss kiss, a presto

Ale78 : Non vorrei essere ripetitiva, ma grazie!! :D … Sono contenta che sia l’idea sia la forma narrativa ti piacciano… Spero mi dirai qualcos’altro anche su questo capitolo ! Eheh, ora ti saluto! Baxini J

kikka_la cantante di Edward : Lo stesso vale per te, Francesca, i tuoi complimenti mi hanno veramente lusingata! Conto di non aver deluso nemmeno te, e ti mando tanti baxini virtuali. Ciau!

lilyblack90 : Ihihhi, a quanto pare almeno per il momento non ho intenzionr di interrompere questa ficcy XD ;) … Riguardo a tutte le tue domande, non preoccuparti, presto troveranno risposta, però se proprio vuoi a una domanda posso risponderti : Bella, in un modo o nell’altro a Forks dovrà tornarci, ma non è ancora sicuro come XD …Eccoti il secondo capitolo (spero che ti piacerà) … Kissoni !

fofficina :Se è così sappi che mi sento davvero molto onorata che la storia ti ispiri fino a questo punto! ^///^ … In effetti hai ragione, la storia è alquanto tragica.. XD scusa se ho messo molto ad aggiornare, ma come avevo già detto dall’inizio sono piene di storie da completare fino al collo L .. Ma questo non mi impedirà di continuare questa! J ancora grazie e Baci!

Glance : Mi rende molto felice questa notizia J … Sai, avevo un po’ paura appunto perché era la mia prima storia dei giudizi che avrebbe avuto! :P ..Grazie mille per i complimenti, ti saluto e alla prossima! ^^

sassy89 : Eccoti la continua, grazie per la recensione e CIAOOOOOOOO anche a te! hihihi .. . Kiss J

KiaMessina : Sono contenta che ti piaccia (lo so che magari l’ho ripetuto spesso in questi ringraziamenti ma è la verità ;)) e spero che questo secondo capitolo non ti abbia annoiato ma incuriosito almeno un altro po’… *risatina* ciao ciao e bacini JJ

Camy_black : Graziiiiiii!!!! Sono arrossita per tutti questi complimenti ! :D …Hai proprio ragione, la storia sarà carica di colpi di scena, e anche se questo è ancora l’inizio (siamo solo al secondo chap) spero continuerai a seguirla e aspettarla con curiosità … ^^ … Bacini J

 

Beh… Per ora è tutto! XD … Ditemi cosa ne pensate se volete, per dare consigli o semplicemente per dire la vostra, perché la cosa mi renderebbe proprio felice.. :D .. Bene, non mi resta che salutarvi ed aspettarvi al prossimo capitolo, “Birthday” … Ciaoooo! E ancora grazie a tutti voi, vi adoro! ^^

 

Baci dalla vostra

Lakrimosa

  
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