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Autore: lady lina 77    28/09/2016    2 recensioni
Poldark 4x02
Solo Ross e Demelza potrebbero litigare in mare mentre le onde sbattono a destra e a sinistra la loro barca, con lei in travaglio e lui deciso a a ricordarle quanto sia fondamentale che lei lo ascolti. E così fra insulti, rinfacci, con la stessa foga e passione di quando si amano, il piccolo Jeremy si appresta a venire al mondo. Resoconto con pov di Ross su una delle scene più belle della puntata e secondo me della serie, dove Ross e Demelza si sono detti 'Ti amo' a suon di insulti, come solo loro sanno fare!
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi vengono in mente una sfilza di cose da urlarle in faccia, mentre corro verso la spiaggia. Testarda, disubbidiente, cocciuta, incosciente, esasperante, mi porterai alla follia un giorno...

Oh sì, son pieno di buoni propositi e deciso a farle capire che deve ascoltare i miei consigli. E lei ribatterà che, teoricamente, dovrei ascoltare anche io i suoi che, a onor del vero, sono saggi. Ma io potrei ad esempio dirle che... forse... Accidenti a lei, siamo testardi uguali, che diavolo potrei ribattere?

Corro come un forsennato e la sento urlare e la mia voglia di sgridarla per un attimo viene sostituita dal panico. La sua barca è vicina alla riva, corro nell'acqua gelida che mi toglie il fiato e mi accorgo che non sta bene. Mi basta un attimo per capire...

"Dammi i remi Demela!".

Prova ad obiettare e le ribadisco, perentorio, il mio ordine. Glieli strappo di mano quei dannati remi e li butto nel mare in tumulto, con quelle onde che si infrangono su di noi e ci fanno mancare il fiato. "Sei testarda, cocciuta, sei...".

Si volta verso di me furente, ha anche il coraggio di controbattere nonostante i dolori del travaglio evidenti. "Oh, io lo sono? E tu?".

"Dove saresti se non fossi arrivato?" - le urlo. Accidenti, come fa a non capire che si è messa nei guai, che sta facendo una cosa pericolosa per lei e per il nostro bambino? Ci ho messo una vita ad accettarlo questo figlio e ora, dannazione, tu non mi farai morire di preoccupazione per entrambi!

Lei non perde il suo cipiglio, ha la faccia di una che vorrebbe mettermi le mani addosso. "Dove sarei io? Dove saresti TU se non mi avessi incontrata? Saresti a bere, a fare a botte e ad evitare la forca!".

"Analizziamo la mia condotta in un altro momento, che ne dici Demelza?" - le urlo, tentando di prenderla fra le braccia e di tirarla giù dalla barca. Si muove come un'anguilla, urla ed è rabbiosa come una gatta in calore. "Vuoi smetterla di dimenarti?" - le grido, mentre fra le mie braccia la porto fuori dall'acqua.

"Sei odioso!".

"E tu sei esasperante!".

Mi guarda con quei suoi occhi azzurri tanto dolci e tanto selvaggi insieme. "Vorrei affogarti, Ross!".

Sento che si contrae dal dolore e nonostante tutto mi viene da ridere. E' una situazione comica forse, per chi ci guarda da fuori. Mentre litighiamo ha in se la stessa forza, la stessa passione, lo stesso furore di quando facciamo l'amore. Anche in pieno travaglio, mi tiene testa senza problemi. Dovevamo mandarci lei in guerra in Virginia, avremmo di sicuro vinto. "Mi affogherai, certo! Magari dopo che avrai partorito il nostro bambino".

Non le permetto di ribattere stavolta e corro verso casa con lei fra le braccia. Nonostante tutto è stremata e ha un parto da affrontare. Mi chiedo come possa essere arrivato a questo? Santo cielo, non è normale venire a recuperare una moglie in travaglio che si mette a uscir per mare a pesca!

Le fisso brevemente il viso, quei suoi capelli rossi che ora, bagnati, le ricadono sul viso e fanno scivolare sulle sue guance minuscole gocce d'acqua. E' bella, molto! Certe volte, se penso a come mi comporto, penso di non meritarmela. Certe volte mi chiedo quanto mi annoierei se non l'avessi a fianco. Certe volte mi chiedo quanto mi sentirei perso se dovessi perderla. Ho sofferto con Elizabeth, quando ha sposato Francis. Mi chiedo se soffrirei allo stesso modo senza di lei...

Urla di nuovo dal dolore e smetto di pensare. Devo correre o questo bambino me lo partorisce sulla spiaggia. Per quanto sia forte, sono in ansia per lei e per il piccolo in arrivo.

Corro a casa, aspetto nella nostra sala, la lascio alle cure di chi la può aiutare e aspetto con lo stomaco che mi si contorce.

E infine lo sento, un pianto così simile a quello di Julia che per un attimo mi illudo che sia lei e che sia tornata.

Ma non è Julia, è Jeremy a piangere. E ha lo stesso viso rotondo della sorella, lo stesso nasino all'insù e la faccia furba di Demelza. E' simile a sua sorella, a sua madre e a me e ha tutta una sua nuova storia di vita da scrivere.

Per quanto l'abbia temuto, ho il cuore colmo di gioia quando li raggiungo. Mia moglie è finalmente calma, mi stringe la mano e io la abbraccio, accarezzando il viso di mio figlio che, avvolto nella coperta, dorme tranquillo.

Bacio Demelza e lei, dolcemente, mi risponde. Non c'è più traccia in lei della rabbia di poco prima ma solo gioia e stanchezza. La amo e forse, per oggi, non mi annegherà. Guardo Jeremy e mi rendo conto che io e lei, insieme, abbiamo dato vita ad un'altro capolavoro, il fratellino di Julia, mio figlio e il suo...

  
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