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Autore: ValeUchiha07    29/09/2016    7 recensioni
Il matrimonio imminente della sorella Ino mina la serenità di Sakura che si vede costretta così a dover tornare a casa. A Suna, dai suoi genitori con i quali non ha più rapporti da ben 5 anni. Il passato torna prepotentemente nella sua vita. Il castello di bugie che si è costruita per mantenersi lontana dalla sua famiglia sta per sgretolarsi. O quasi. La rosa in meno di 72 ore dovrà preparare una valigia scomoda che le darà problemi ma anche inaspettate sorprese. Riuscirà a riscattarsi e a gettare finalmente nel dimenticatoio tutte le dicerie che sono volate sul suo conto. Riuscirà a trovare il giusto riscatto. Quanto si è disposti a rischiare per amore ?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akasuna no Sasori, Ino Yamanaka, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Tsunade | Coppie: Sai/Ino, Sakura/Ino, Sasuke/Sakura
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Capitolo XXIII



Quando Sakura aprì gli occhi, le prime luci del mattino erano già passate da tempo.
Erano anni ormai che non dormiva così tanto.
In quella vita di immeritata solitudine auto-inflitta, i vizi che si era concessa erano stati pressoché nulli.
Aveva buttato e gettato tutta sé stessa nel lavoro ed ora inevitabilmente tutto questo le sembrava strano.

Così, mentre era intenta a riflettere su quanto sinora la sua vita fosse stata vuota e priva di scosse emotive, la ragazza si vide costretta a conguagliare tutti i suoi pensieri sul rumore frenetico ed intenso del suo cuore.
I ricordi passionali della notte precedente le tornarono quindi velocemente alla mente e la fecero sorridere imbarazzata.

Era stato un attimo, un magico momento di lucida follia.

Con gli occhi stanchi ed ancora pieni di sonno, l’Haruno cercò dunque di focalizzare e trovare l’immagine di Sasuke accanto a sé ma con estrema delusione non la trovò.
Il panico e la sua naturale ansia la colsero e colpirono prepotentemente.
Dopo una notte come quella, non poteva davvero averla abbandonata.

Non aveva mai sentito l’Uchiha più vicino e vero di così.
I suoi sentimenti ed il suo sesto senso non potevano averla ingannata di nuovo.
 
Di scatto, si alzò dal letto e si sistemò alla bene e meglio, pronta a mettere a ferro e fuoco la Villa pur di ritrovarlo ed abbracciarlo.
Aveva bisogno di lui. Sentiva dannatamente la necessità di averlo vicino e di saperlo dalla sua parte.
Affannosamente scese le scale.

Non era pronta a dover rimettere insieme i vecchi ed ingenui cocci della sua vita che ora, finalmente, sembravano aver trovato la loro giusta disposizione.
Non avrebbe retto ad un’altra delusione amorosa.


“Buongiorno bella addormenta!” la salutò entusiasta Ino.

“Buongiorno a te, Ino-pig. Hai per caso visto Sasuke? Non lo trovo da nessuna parte.”

“Altro che se l’ho visto!”

Alle parole della sorella, Sakura sbarrò gli occhi confusa e la esortò a continuare.

“Stamattina ero venuta a bussare alla vostra camera. Volevo avvisarti che ho deciso di cambiare il tema di questa sera per il mio addio al nubilato. Così quello schianto del tuo ragazzo mi ha aperto la porta munito solo dei suoi boxer. La giornata è partita decisamente con il piede giusto. L’ho così messo al corrente della fantastica serata anni ’60 che vivremo stasera!”

“Tralasciando il fatto che stai per sposarti e che i tuoi pensieri dovrebbero essere esclusivamente indirizzati a quel poveretto di Sai … Ino, non puoi cambiare il tema della festa il giorno stesso dell’evento. E’ una follia!  Ora cosa diavolo mi metto!?” la interruppe il primario bruscamente, seriamente preoccupata per la sanità mentale di sua sorella.

“Certo che posso Fronte-spaziosa, io sono la sposa! Comunque se non avessi il solito vizio di interrompermi, sapresti già che Sasuke ha pensato a tutto. Me l’aveva detto che non l’avresti presa benissimo e che saresti diventata suscettibile. Come ti conosce ...”

“Allora, gentilmente, potresti essere un po’ più chiara e concisa?!”

“Per l’appunto. Dopo che l’ho ragguagliato sui miei nuovi piani, il tuo mister muscolo mi ha chiesto se conoscessi un negozio dove avrebbe potuto trovare qualcosa per te per l’occasione. Gli ho quindi consigliato due/tre posticini e ho costretto il mio Sai ad accompagnarlo. Magari così impara come si comporta un vero cavaliere e mi compra qualcosa per farsi perdonare” cinguettò.

“Avreste dovuto svegliarmi. Io non sono suscettibile ed agitata.”

“Davvero?” storse il naso l’eccentrica sposa.

“Ok… forse un pochino” finalmente rise.

Il nodo in gola era ormai sciolto.
Sasuke non aveva alcuna intenzione di lasciarla, di scappare lontano da lei.
Era ancora al suo fianco pronto e determinato a sopportare i suoi sbalzi d’umori e le stramberie di Ino e della sua famiglia.
 
“Comunque ho provato a convincerlo a svegliarti ma non ha voluto sentire storie. Ha detto che eri stanca, moooolto stanca” fece Ino maliziosa.

Sakura assunse in viso tutte le sfumature del rosso.  

“Avanti sorellina non credevo mica fossi Suor Maria Claretta. Non so se ti rendi conto di che pezzo di manzo hai per le mani ?! Non toccarlo sarebbe un tale spreco. Tienitelo stretto, è quello giusto.”

“Lo so, Ino-pig” rispose il primario sinceramente.

“No, non lo sai. Non ho visto mai nessuno parlare così di te. Oggi, poi, a colazione con la mamma…” si morse le labbra Ino, rendendosi conto di aver detto qualcosa di troppo.

Se gli occhi di Sakura fossero potuti uscir fuori, le sue pupille sarebbero sicuramente schizzate di corsa fra le mani piccole e curate della sorella.

“Ino cosa ha detto Sasuke alla mamma? Non farmi stare sulle spine, dimmi tutto!”

Era tornata ad essere il solito mix di ansia e paranoie.
Temeva che il ragazzo avesse potuto far crollare il suo castello di bugie di carta.
Aveva tremendamente paura.
Non era ancora pronta a confessare la verità ai suoi e per quanto si fidasse e si sentisse legata a lui, voleva comunqu che quella faccenda restasse di sua competenza.
In fondo, gliel’aveva promesso.

“Promettimi di non dirgli che te l’ho detto.”

“Promesso.”


x x x



Un forte rumore gli arrivò bruscamente alle orecchie e lo costrinse ad aprire gli occhi.
Sakura dormiva ancora beatamente attaccata a lui.
Era bellissima.
Deciso si avviò alla porta per evitare che questa si scardinasse e che la ragazza potesse svegliarsi.
Voleva saperla ancora felice, serena e rilassata.

“Ce ne hai messo di tempo, Sak…”

Le parole di Ino restarono immobili e pesanti nella bocca. La visione del fidanzato della sorella mezzo nudo la paralizzò piacevolmente.

“Buongiorno Ino” salutò garbatamente Sasuke la loro solita e fastidiosissima sveglia umana.

“Scusami ma Sakura dorme ancora e non vorrei svegliarla. Ieri è stata una giornata impegnativa. Si è stancata parecchio. Puoi dire comunque tutto a me.”

Sasuke ancora non riusciva a spiegarsi il perché di tutta quella premura e protezione per quella strana e particolare ragazza dagli insoliti capelli rosa.
Lo stesso slancio passionale della notte scorsa era un qualcosa di inusuale ed insolito per un tipo controllato e decisamente razionale come lui.
Aveva finito però per arrendersi all’idea di non poter più resistere al bisogno impellente di baciarla, toccarla e di saperla completamente e veramente sua.
Non sapeva se fosse realmente innamorato di lei ma sapeva per certo di non voler nessun’altra al suo fianco.

Quella notte passata a fare l’amore con Sakura era stata davvero straordinaria. La più bella della sua vita.

Erano infatti passati fin troppi anni dall’ultima volta in cui l’Uchiha aveva sentito dentro di sé una scossa di calore così calda ed avvolgente.
Ora inevitabilmente aveva paura di perdere tutto, ancora una volta.

Con l’Haruno finalmente era libero di essere sé stesso, svincolato da ogni copione e soprattutto pronto a riaffacciarsi a quei sentimenti d’amore che da tempo aveva allontanato dal suo cuore.
Quella ragazza stava davvero salvando la sua anima dal torpore emotivo.  Si sentiva quindi sempre più in dovere di salvaguardarla.

Per questo motivo ascoltò, seppur con fatica, l’ultimo delirio mentale di Ino.
La famiglia Haruno sembrava possedere prepotentemente il gene della stramberia nel suo DNA.
Sasuke non osava proprio immaginare la faccia che Sakura avrebbe fatto all'apprendere il repentino cambio di programma della sorella.

Aveva imparato a conoscerla e prevedeva quindi che si sarebbe sentita come suo solito fuori luogo ed inadatta, cadendo nel più totale stato di panico.
Voleva proteggerla anche dai suoi fantasmi interni e così gli venne spontaneo offrirsi personalmente per risolvere quello sciocco inghippo venutosi a creare.
In fondo, comprarle un vestito non sarebbe dovuto essere troppo impegnativo e stressante.
Contava e sperava di tornare da lei il prima possibile. Non voleva farla sentire sola.

“Sei molto carino con lei. Ti faccio accompagnare e fare compagnia da Sai.”

“Grazie, Ino. Spero di non creargli problemi e seccature.”

“Figurati. Gli stai molto simpatico e poi magari con la scusa puoi consigliargli di comprarmi qualcosa” gli fece l’occhiolino la bionda.

“Dico a Kakashi di aggiungere un posto in più per la colazione?”

“Sì, volentieri. Mi preparo e scendo. Grazie.”


Dopo essersi velocemente vestito ed aver dato un’ultima occhiata a Sakura, Sasuke scese le scale e raggiunse il resto della famiglia Haruno in cucina.

“Buongiorno a tutti” disse salutando educatamente.

“Buongiorno Sasuke” rispose per primo Kizashi, seguito poi a ruota da tutti gli altri famigliari.

“Grazie per il gentile prestito” si rivolse l’attore proprio al capo famiglia, restituendogli le chiavi dell’Harley Davidson e del garage.”Scusatemi ma Sakura dorme ancora ed ho preferito non svegliarla. Ieri abbiamo preso tanta di quella pioggia e ne ha risentito parecchio. E’ stanca morta.”

“Tienile ancora. Te le affido e lascio per tutta la settimana. Non ho fretta di riaverle. Questa volta potreste approfittare del bel tempo e farvi un altro giro. La mia bambina è sempre stata una grande dormigliona” rise Kizashi, allungando di nuovo il mazzo al ragazzo.    

Non scusarti per lei. Siamo ormai totalmente abituati alla sua assenza e alle sue fughe improvvise. Non è certo da ieri che ha iniziato a darsela a gambe levate” tuonò severa dall’altro lato del tavolo Mebuki.

“Mamma!” la riprese prontamente Ino.

“No, Ino. Tua madre ha ragione. Non è stato corretto da parte nostra andarcene durante il vostro ricevimento ma voglio precisare che la colpa della fuga è esclusivamente mia. Con tutti quegli sguardi cattivi puntati addosso, l’aria si è fatta piuttosto pesante. Ho pensato potesse fare bene a tutti una boccata di fresco. Gli educatissimi ospiti avrebbero potuto spettegolare meglio senza tua sorella in giro.”

“Con tutti i problemi che ci ha creato e tutte le pene dell’Inferno che ci ha fatto vivere, credo sia difficile non guardarla così. Quelle persone sono nostre amiche, presenze costanti nella nostra vita. Mia figlia invece per quanto ancora resterà?”

“Sentite, posso solo immaginare quanto abbiate potuto soffrire in questi anni ma credetemi ha sofferto e soffre molto anche lei.”

Soffrire, soffrire per cosa?!” rispose arrabbiata Mebuki.

“Ad esempio per averla lasciata fuori dal tuo cuore. Perché non riesci ad amarla? E’ così facile d’amare.”

“Ma che cosa sai tu di mia figlia? Tu non sai proprio niente. Hai capito?!Niente!”

“So quello che è necessario sapere. Non ho mai conosciuto in tutta la mia vita una ragazza più forte, sensibile e dolce di Sakura. E’ così fragile, così speciale e non c‘è chiacchiera che possa farmi cambiare idea.”

La vedi questa casa? Tutto questo? Per chi credi che io e mio marito lo facciamo? Io amo la mia famiglia e non ti permetto più di giudicarmi.”

“Allora, con permesso signora, dovrebbe farglielo sapere” concluse severo l’Uchiha, abbandonando il tavolo da pranzo.

Se Sasuke fosse stato in grado di guardarsi dal di fuori, avrebbe fatto fatica a riconoscersi durante quella discussione tanto concitata e sentita.
Non era nel suo stile parlare molto e lasciarsi andare così tanto.

Sakura gli era entrata dentro più di quanto pensasse e credesse.
Senza fare niente, quella ragazza l’aveva già cambiato radicalmente.

E’ meglio se ci distraiamo un po’. Hai sganciato una grossa bomba di là. Vieni con me.” lo raggiunse Sai.

In quel momento, lo shopping non sembrava poi così nefasto e fastidioso.
Al contrario, l’avrebbe aiutato a distrarsi un po’.
Era troppo orgoglioso per ammettere a sé stesso di essersi perdutamente innamorato di quella ragazza tanto noiosa.

 x x x


Quando Ino finì di raccontare minuziosamente tutti gli importanti avvenimenti che si era persa quella mattina, Sakura era visibilmente scossa.
Non si sarebbe mai aspettata da un ragazzo serio, sicuro e composto come Sasuke una difesa ed una partecipazione così attiva e coinvolta.
Quel concitato e duro botta e risposta con sua madre le aveva fatto comprendere quanto fosse stata sciocca a dubitare, appena sveglia, della sua presenza, del suo starle vicino.

Sasuke era lì per lei e con lei e non se ne sarebbe andato via.

Era felice e radiosa come non mai.
Le parole che l’attore le aveva riservato le avevano fatto esplodere il cuore.
Aveva chiesto infatti alla sorella di ripetergliele più e più volte.
Stentava ancora a crederci.

Dietro alla maschera fredda e distaccata, l’Uchiha nascondeva davvero un mondo caldo e pieno di colori.
Bisognava solo avere la pazienza di aspettare che si spalancasse del tutto.
Le parole di Itachi non potevano essere più vere.
Questa volta i suoi occhi ci avevano visto giusto.

Dopo il racconto di sua sorella, le forti e potenti emozioni della sera precedente e degli altri giorni passati in compagnia dell'attore erano acuite ancor di più.
Sakura si sentiva proprio come un’adolescente alla sua prima cotta.

Non riusciva a smettere di sorridere.
Era bello finalmente sapere che ci fosse qualcuno che la trovasse bellissima e speciale nella sua imperfezione ed ingenuità.

“La mamma ora dov’è?” si sentì comunque in dovere di chiedere. “E soprattutto come sta?

Non riusciva a smettere di preoccuparsi per la sua famiglia.

“La conosci, Fronte-spaziosa. Non l’ha presa per niente bene. Ha anche litigato con papà. Ora si è chiusa nella serra e non credo vorrà parlarvi per un po’ ma forse è meglio così. Devi lasciarle il tempo di abituarsi, di perdonarti. Questo è solo l’inizio. Non ti permetterò più di lasciarci.”

“Ino, io non ho alcuna intenzione di scappare via. Sono tornata per restare, te lo prometto.” rispose il primario sicura ed irremovibile, guardandola dritto negli occhi.

Non sai quanto speravo di sentirtelo dire.

Ino l’abbracciò forte.
Rapidamente due fugaci lacrime rigarono il viso di Sakura.
Non sarebbe stata più in grado di ritornare alla sua vecchia vita, ad abituarsi alla loro assenza.
Avrebbe portato quel suo segreto nella tomba ma non avrebbe più rinunciato ad attimi del genere.

La distanza separa le persone, non i cuori.
Quell’abbraccio era il suo passato, il suo presente, il suo futuro.
Le stava stringendo anche l’anima.  
   
 
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