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Autore: k_Gio_    29/09/2016    5 recensioni
Verità e bugie sono alla base di tutto. Tutti camminano in sentieri semi oscuri ma qualcuno vuole far sapere la verità.
Sarà l'inizio di qualcosa di bello o l'inizio di un doloroso epilogo, starà a loro capirlo e scoprirlo.
Genere: Angst, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 13

 

«Ed eccoci arrivati a casa di Bae...» mormorò Killian mentre parcheggiava la sua auto nel viale che precedeva l'enorme villa circondata dal giardino ben curato.
«Wow» esclamò Henry, non aveva mai visto una casa così enorme.
«Si proprio wow» disse sarcastico Bae guardando casa sua. «Ciao Henry» poi bisbigliò « il nostro segreto è al sicuro» si strizzarono l'occhio a vicenda e poi uscì dall'auto agitando la manina.
Henry li guardò mentre si avviavano al portone. Aveva infranto la promessa fatta a sua madre di non parlare con nessuno di ciò che gli aveva rivelato, ma non aveva potuto fare altrimenti quando la notte precedente guardando la flebile luce della luna che entrava dalla finestra Bae stava per mettersi a piangere perchè  non voleva tornare a casa. Non voleva rimanere solo. Lui voleva che la sua famiglia fossero lui ed Emma...insieme a suo padre naturalmente. E qualche lacrima indisponente era scesa lo stesso, nonostante non voleva che accadesse.
Ed Henry non poteva vederlo così, per quanto cercasse di consolarlo sapeva che solo metterlo al corrente di quella verità gli avrebbe reso un po' meno cupo quel rientro forzato nella sua gabbia dorata.
E sotto il lenzuolo, per nascondersi da orecchie indiscrete gli aveva detto ''Bae sto per dirti un segreto che non dovrai dire a nessuno, a nessuno capito?! Altrimenti non ti dico nulla'' e l'altro asciugandosi gli occhi divenuti rossi aveva annuito facendosi una croce sul petto a dar segno di aver capito la serietà della cosa. Henry aveva proseguito ''Bae, io e te siamo davvero fratelli...in un certo senso''. Bae aveva aperto la bocca attonito, ma subito colto da una gioia fanciullesca ''Allora posso rimanere qui con voi! Perchè non me lo hai detto prima?'' l'altro lo bloccò fin da subito ''Bae non devi dirlo a nessuno, non te l'ho detto prima perchè mamma me lo ha detto l'altro giorno'' ''Allora Emma è davvero la mia mamma! Lo sapevo che eravamo legati, lo sentivo!'', Henry combatté con il lato impetuoso del suo giovane carattere che lo spingeva a rispondere in modo brusco, la gelosia che gli punzecchiava il petto per uscire allo scoperto ''Si ok, ma ora lei non sa che tu lo sai e non devi parlarne per nessun motivo. Mi ha detto che ci sta lavorando ,e così staremo tutti insieme'' ok, non gli avrebbe detto altro, non sapeva se era bravo a mantenere i segreti quindi meglio non dirgli tuttala storia come ad esempio che Killian era il suo di papà o la cosa degli scambi. Non avrebbe saputo spiegarglielo in ogni caso e di parlare di cicogne non se ne parlava proprio.
Ed era così che entrambi si erano addormentati con gli angoli delle labbra alzati verso l'alto e un'espressione serena sui loro giovani volti.
E pensava a quel momento mentre li accompagnava con lo sguardo fin quando il portone principale non si aprì lasciando scorgere la figura di un'anziana donna dai capelli bianchi e due occhialini sul naso che la facevano sembrare in tutto e per tutto una nonna. Vide Bae salutare Killian con un lungo abbraccio per poi sorridere alla donna che contraccambiò con un sorriso bonario. Stava per chiudere la porta quando quegli occhietti vispi dietro le lenti lo videro e rimasero a guardarlo con fare sorpreso. Henry sorrise più per soggezione che per educazione. Alla fine la donna richiamata probabilmente da Bae gli lanciò un'ultima occhiata e chiuse definitivamente la porta.
Intanto Killian lo raggiunse di nuovo nella vettura.
«Quella è la nonna di Bae?» gli domandò.
Killian sorrise e scosse la testa «No, quella è la governante della casa,si occupa di lui quando Milah e Gold non ci sono»
Il bambino annuì facendo cadere così il discorso. Guardò fuori dal finestrino per quasi tutto il tempo, alternando sguardi verso l'uomo alla guida per scorgere in lui tratti simili a lui.
Killian pensava.
Pensava a suo figlio che aveva appena lasciato in quella casa in cui sapeva essere troppo grande per un bambino di cinque anni.
Pensava allo scambio avuto la sera precedente con Emma, sembrava avessero fatto una sorta di pace. Lei sembrava averci messo una pietra sopra...beh lui alla fine non aveva più tirato fuori l'argomento ''Jefferson'' e non aveva più parlato della sua gelosia . Era stato bravo, no?! Quindi almeno con Emma la situazione era migliorata, si potevano reputare amici, almeno così sperava.
Pensava al bambino seduto sui sedili posteriori, alle occhiate che ogni tanto gli lanciava pensando di non essere visto.
Stava per pensare ad altro ma interruppe il flusso di pensieri quando si accorse di essere arrivato sotto casa.
Salirono le scale in silenzio, ma non in un silenzio pesante, era un silenzio complice.
«Siamo a casa David!» urlò Killian mentre richiudeva la porta. Henry che gli rimaneva vicino e lo seguiva come un'ombra.
«Pensavo che dovessi riportare Bae da Milah» David con un canovaccio tra le mani bagnate sbucò dalla cucina. E si ritrovò due paia di occhi azzurri a fissarlo. Ne fu quasi intimidito. Non era abituato. «Ehi ciao Henry, non pensavo di rivederti così presto» si accovacciò fino ad arrivare alla sua altezza e gli scompigliò i capelli scuri.
«Perchè?» domandò curioso lui.
«Perchè Killian fa sempre danni» e rise sapendo che il bambino non sapeva del diverbio tra l'uomo e sua madre.
«Si ok, Principe Azzurro lascia stare il ragazzino e non mettermelo contro. Pensa a preparare il pranzo come il bravo uomo di casa che sei» lo prese in giro Killian mentre cambiava camera alla ricerca della seconda chitarra da far usare al bambino.
«Attento a quello che dici che il piatto te lo riempio io Jones» poi con fare cospiratorio verso Henry disse «l'ultima volta gli ho messo talmente tanto peperoncino nel piatto che non ha mangiato per un intero giorno» entrambi scoppiarono a ridere.
«Si ok ok, ridete pure alle mie spalle tanto non mi toccano, Henry vogliamo iniziare?» e tirò su le due chitarre in chiaro invito. Il bambino gli corse dietro sedendosi poi uno accanto all'altro sul divano.
David li guardò un'ultima volta prima di tornare in cucina, quei due si somigliavano, era evidente. Aveva cercato di estorcere a Mary Margaret qualche informazione in più perchè sapeva che lei era a conoscenza della verità ma aveva negato o meglio aveva cambiato discorso lasciandolo alle sue congetture. Sentiva però che sarebbe successo qualcosa, aveva una strana sensazione.
Iniziarono la loro lezione di chitarra senza più interruzioni, erano talmente presi che si erano chiusi in una bolla. Henry ascoltava ogni cosa che Killian gli diceva, come mettere le mani nel modo corretto, a quale nota corrispondesse quel dato punto dello strumento.
Killian era piacevolmente sorpreso da come Henry lo seguiva, di come lo guardava rapito cogliendo ogni suggerimento o indicazione gli venisse detta. Certo si arrabbiava se non gli veniva subito il suono sperato ma Killian lo rassicurava dicendogli che era normale e a quelle parole il bambino, mordendosi il labbro inferiore e con un cipiglio concentrato ci riprovava.
Gli stava insegnando un piccolo motivetto ed Henry ci stava provando a farlo bene ma non stava venendo come voleva.
«Avanti, stai tranquillo che ce la fai» Killian osservava le manine che si muovevano sulle corde, lo sguardo concentrato di chi non si vuole arrendere.
E finalmente dopo una decina  volte che tentava ce la fece.
«Ce l'ho fatta! Ce l'ho fatta papà!» esultò Henry contento...poi si accorse di come lo aveva chiamato. Si fece piccolo piccolo, sbarrando gli occhi ma non guardandolo. «Scusami...ho sbagliato».
Killian era  talmente contento di lui per avercela fatta che non ci aveva nemmeno fatto caso che lo aveva chiamato papà, se ne era accorto dalle scuse e dall'improvviso  mutismo del piccolo.
Gli era parso così naturale, forse perchè era abituato a Bae. Si riscosse visto che il bambino non accennava a dire altro e lo guardava con la testa bassa.
«Non c'è problema Henry, non ti preoccupare. Sarà il nostro piccolo segreto se non vuoi che Emma lo sappia» gli strizzò l'occhio con fare complice. Il piccolo sorrise riconoscente e annuì un po' imbarazzato.
Quel bambino aveva davvero troppi segreti con troppe persone. Sperò che almeno per quella giornata sarebbe stato l'ultimo.
«Sei stato davvero bravo, rifacciamolo insieme» Killian gli scompigliò i capelli e lo invitò a riprendere la chitarra per suonare insieme.
David che aveva sentito tutto non poté che sorridere.
 

''Mi stai dicendo che hai lasciato che tuo figlio, nonché figlio biologico di Killian Jones, andasse a casa di quest'ultimo per passare una giornata padre figlio dove solo ''vostro'' figlio sa la verità mentre il padre ne è pienamente all'oscuro?! Ma perchè non dirgli direttamente tutto! Pensa se Henry se lo facesse sfuggire, o cielo Emma, non oso immaginare cosa potrebbe succedere''. Elsa voleva rassegnarsi e non stare sempre a mille ma c'erano di mezzo due persone importanti della sua vita e quindi era praticamente impossibile riuscire in quell'impresa.
«Lo so che è rischioso ma mi fido di mio figlio, e poi dovevi vederlo quando ce lo ha chiesto, io non potevo dirgli di no» Emma mentre parlava al telefono stava mettendo i libri nella libreria che aveva finito di riassemblare quella mattina quando era tornata a casa da sola.
''Ieri è andata bene? Avete fatto...pace?'' non sapeva se quello era il termine corretto da usare ma ci stava. Il succo non cambiava, voleva sapere in che rapporti era con l'uomo anche se supponeva che se aveva lasciato che Henry andasse con lui avevano chiarito.
«Si, possiamo dire così...» c'era molto di più sotto ed Elsa lo intuì.
''Cosa non mi stai dicendo?''
«Mi stava per dire che mi...hai capito»
''COSA?! Ma quando? Ieri ?!'' non credeva alle sue orecchie.
«L'altro giorno...ma io l'ho fermato»
''Emma, oddio'' era davvero senza parole.
«Lo so ma l'ho fermato» cercò di pararsi, «lo so che non è il caso di mischiare i sentimenti prima che la faccenda non sia chiarita completamente. Che poi lo dovevi vedere mentre me lo stava per dire» i suoi pensieri mentre tornava a quel giorno, aveva sperato inconsciamente che lui fosse più veloce nel dirlo ma alla fine era meglio così. Si ritrovò a sorridere come una scema.
''Mmm lo sento che stai sorridendo e questo non è bene Emma! O vuoti il sacco ora o non ti metti a giocare ad acchiapparella con questo povero disgraziato, perchè sono sicura che tu gli stia mandando messaggi favorevoli nonostante quello che è successo''
Ed era vero purtroppo.
«Forse hai ragione ma abbiamo parlato e ora abbiamo un comportamento civile e...sano» per quanto quella situazione potesse definirsi tale.
«Comunque devo andare a prenderlo sono già le quattro e mezza, ci sentiamo Elsa» si salutarono e si preparò per andare a casa di Killian.
Bussò e gli venne ad aprire David, che si stava infilando la giacca, «Oh ciao Emma, sono di là che dormono fai come se fossi a casa tua, io devo scappare» e come una furia la salutò e scappò giù per le scale.
«Ok...»si ritrovò a mormorare lei mentre si chiudeva la porta alle spalle e si avviava verso la stanza dell'uomo.
Trovò suo figlio con la testa poggiata sullo stomaco di Killian con la chitarra tra le braccia. Entrambi ancora profondamente addormentati. Si tolse la giacca e si sedette su l lato vuoto del letto, tolse la chitarra dalle mani del figlio e lo accarezzò. «Henry, dovresti svegliarti» gli sussurrò.
Lui aprì gli occhietti sorridendo «Ciao mamma» si tirò su per poi accoccolarsi vicino a lei.
Anche Killian si accorse della nuova presenza «Emma, da quanto sei arrivata?» bofonchiò con la voce ancora impastata dal sonno.
«Poco fa, penso abbiate dormito troppo voi due.» si appoggiò sul cuscino guardando entrambi.
«Emma se ci fissi così ci consumeremo» ironizzò Killian ancora con gli occhi chiusi.
«Dici?» chiese ironica. Lui aprì gli occhi fissandola.
«Rimanete a cena?».
Voleva dire di no per non illuderlo, come aveva detto Elsa «Ok» ovviamente fece il contrario.
Si svegliarono del tutto dopo un'altra mezz'oretta buona, avevano gli stessi geni dopotutto. Appena svegliato del tutto Henry riprese a zompettare per casa, accendendo la tv e raccontando cosa fosse successo quella mattina, della casa di Bae e delle lezioni di chitarra. Il tutto contornato dagli occhi di Killian che guadava Emma, la quale alternava i suoi sguardi entusiasti al suo piccolo ometto e sguardi un po' più bramosi verso l'uomo.
Dopo che ebbero cenato con gli avanzi del pranzo cucinato da David si andarono a mettere in salotto.
«Mamma guarda cosa mi ha insegnato Killian oggi!» Henry tutto contento voleva far vedere a sua madre i suoi progressi con la chitarra, sprizzava gioia da tutti i pori. Si sedette accanto a Killian mentre lei rimaneva appoggiata allo stipite della porta per guardarli, gli scattò una foto senza farsi vedere dai due. Voleva avere un ricordo tangibile di quelle giornate in cui tutti erano felici perchè non sapeva se sarebbe durata.
«Ok» mormorò Henry che insieme a Killian stava mettendo le mani al posto giusto sullo strumento. E poi lo vide iniziare a toccare le corde, un po' incerto ma con una determinazione negli occhi che, era sicura, avrebbe continuato a spingerlo a suonare anche se avesse sbagliato qualche nota.
Emma lo osservava assorta, il suo ometto cresceva a vista d'occhio, forse era cresciuto troppo in fretta a causa di quello che avevano passato ma rimaneva sempre il suo bambino.
Gli si strinse il cuore quando vide che anche Killian lo osservava attentamente e con il fiato sospeso , era sicura che avessero provato tutto il giorno per far uscire orecchiabile quelle quattro note, perchè doveva ammetterlo, aveva ascoltato poco, erano solo un sottofondo dolce di quella scena che aveva davanti agli occhi. Killian era innegabilmente legato ad Henry, non avrebbe creduto al contrario nemmeno se fosse stato lo stesso Jones a dirlo. Sapeva che qualunque cosa lei avesse fatto non avrebbe intaccato quello che si stava creando tra padre e figlio.
Vide i volti dei due che si distendevano in un sorriso felice e gli occhioni di Henry che si alzavano e la cercavano per trovare un segno. E vi trovarono due occhi lucidi con un enorme sorriso che le scopriva i denti bianchi.
«Ti è piaciuto?» chiese speranzoso il bambino.
Lei annuì «Sei stato bravissimo» e lo abbracciò forte quando lui le si legò alla vita.
«Devo andare a fare la pipì» annunciò Henry sparendo dalla loro vista.
Emma si voltò verso Killian che aveva lo sguardo puntato nel punto in cui Henry era sparito. Gli si avvicinò.
«E' stato davvero br» Emma gli prese il volto e premette le sue labbra a quelle di lui in un bacio che sapeva di riconoscenza e gratitudine. Suo figlio era felice e doveva ringraziare quell'uomo che inconsapevolmente gli stava facendo da figura paterna che nella vita del bambino era mancata.
Lui inizialmente disorientato da quello che stava succedendo riprese coscienza e le portò una mano dietro la nuca incastrandola nei lunghi capelli biondi e facendola sedere accanto a lui.
Non era quello che si erano promessi, dovevano essere cauti per la loro sicurezza, per non trovarsi impreparati e colpiti da quel mare di emozioni che quel sentimento messo a tacere avrebbe scatenato una volta emerso. Ma nessuno dei due era intenzionato a terminare quell'incontro agognato da tempo.
«E no eh!!! Ma che schifo, mamma! Smettetela subito!» Henry si era coperto il viso animato da una smorfia disgustata.
Emma e Killian sorrisero imbarazzati per essere stati beccati in flagrante ma non si allontanarono, Killian fece scendere il braccio fino alla vita di lei che si appoggiò al petto di lui nascondendo il volto nel suo petto e ridendo sommessamente.
Non gli andava più di nascondersi, non stavano facendo nulla di male in fondo. Lei sapeva che non era così ma fingere che lo fosse le dava un senso di pace.
«Dai vieni qui e fammi sentire un'altra volta come suoni» Emma batté la mano sul divano accanto a lei e un Henry titubante ma in fondo in fondo felice che sua madre e quello che era suo padre si stessero avvicinando si avvicinò riprendendo in mano la chitarra.
«Mamma domani sera Killian ha uno spettacolo, lo andiamo a vedere?!» Henry la guardò con  occhi a cui difficilmente sapeva dire di no. Guardò Killian per capire se si potesse fare, se era appropriato per un bambino insomma, e lui lesse nel suo sguardo quella tacita domanda a cui rispose acconsentendo con la testa.
«Ok, si può fare, tra qualche giorno ricomincia scuola quindi si va bene» videro Henry sbuffare e poi fare un gran sorriso, non amava particolarmente andare a scuola, ma era così per quasi tutti i bambini no?!


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Buon giovedì!!!!!!!!!
Allllllloooooora, cioè vorrei parlarvi del capitolo ma davanti a me scorrono ancora le scene della 6x01 xD ma devo controllarmi...ne parlerò a fine capitolo u.u 
Come vi avevo detto è stato un capitolo tranquillo, ritroviamo Elsa che è sempre più in apprensione per la nostra bionda manipolatrice e per suo nipote...i suoi nipoti, in questo capitolo lo  è solo per Henry in quanto quella giovane spericolata ha mandato suo figlio dal vero padre, ma è andato tutto bene no?! Le paure di Elsa non si avverate...se tralasciamo quella piccola parolina che è sfuggita al piccolo xD E ora vorrei dire: Ma povero ragazzino!!! Ha più segreti lui che Emma tra un po' ahahahahha
Abbiamo anche scoperto però che Henry i segreti li sa mantenere a metà ^-^'''' ma il piccolo Bae aveva bisogno di qualche piccola gioia, ora si ritrova di nuovo in quella grande casa con la compagnia della dolce governante/tata/nonna acquisita xD 
Poi cosa abbiamo trovato, uhm ,ah si Emma che va a riprendere Henry e che rimane anche a casa di Jones, sì lei è una donna molto coerente che fa quello che dice u.u Elsa è molto orgogliosa di lei.
Henry che si schifa di quello scambio di effusioni tra i suoi genitori ma che sotto sotto è contento, cioè, amore lui <3
Per il prossimo capitolo vi dico che mi sono divertita a scriverlo...oh si x'D ma non dico altro u.u
Per chi non ha visto ancora la puntata non continuate SPOILER: ma quanto è stata bella?!?! Mi è piaciuta ogni singola parte anche i  Rumbelle che di solito mi pesano un po' questa volta mi hanno fatto commuovere con quel ballo e quel super colpo di scena di Morfeo o.o davvero senza parole...per non parlare che suo figlio ancora non nato già lo detesta =.= povero, mi ha fatto un po' pena.
Per non parlare delle scene con Regina, occhi lucidi per buona parte della puntata.  Ma la profezia e le visioni di Emma mi hanno spiazzata, lei non può morire, no lei non può!!!! L'oracolo mente, o quanto meno non è tutta la verità!!! Potrei anche parlarne ancora ma ne uscirebbe un altro capitolo e a voi di certo non va xD però a me piacerebbe sapere cosa ne pensate di questa prima puntata ;) FINE SPOILER
Poi, si lo so che non ho ancora recensito alcune storie ma provvederò quanto prima, non mi sono dimenticata di voi :) Come potrei :') 
Grazie come sempre e sempre un po' di più a chi mi lascia una recensione o a chi legge soltanto ^-^
Alla prossima
Gio

 

  
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