Serie TV > Shameless US
Ricorda la storia  |      
Autore: milkobitch_giorgia    29/09/2016    0 recensioni
Ok, questa è la seconda Fic che scrivo e pubblico ufficialmente. In realtà è stata scritta prima dell'altra, ma non ero sicura di volerla pubblicare e, molto probabilmente, ci sarà qualcosa di simile..non me ne sono accorta prima e non voglio cambiarla. Comunque è tutto il contrario della prima, si vedrà un incontro tra Ian e Mick dopo gli anni scontati dall'ultimo..cosa che in molti vorrebbero vedere, ma non spoilero.
Spero piaccia anche questa, buona lettura! ^^
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ian Gallagher, Mickey Milkovich
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Passarono otto anni da quando Ian e Mickey si videro per l'ultima volta e, come previsto dal moro, per sovraffollamento gli dissero che sarebbe stato rilasciato a breve. Otto anni prima chiese ad Ian se mai l'avrebbe aspettato, ed egli rispose di sì; però lui sapeva perfettamente che non l'avrebbe fatto, che si sarebbe rifatto una vita con qualcun'altro. Ormai loro due avevano chiuso, o così pensava lui. Infondo quella volta..l'unica volta in cui il rosso andò a trovarlo, Svetlana l'aveva pagato. Mick l'aveva visto bene rispetto a quando era fuori di prigione: stava decisamente meglio e probabilmente prendeva i farmaci prescritti quando doveva, a differenza di quando rifiutava le cure e buttava le pillole nel cesso ogni dannata volta. Ma lì i suoi pensieri vennero interrotti da una voce:
«Milkovich, tra una settimana ti facciamo uscire.», disse quest'ultima.
"Ancora una sola settimana.", pensò Mickey. Dopodiché si morse il labbro inferiore e cercò di immaginare Ian: come sarà ora che sono passati otto anni? Sarà sempre lo stesso? E, soprattutto, lo avrà aspettato davvero? Tutte queste domande si facevano strada nella mente del ragazzo, poi pensò anche a Yevgeny e accennò un lieve sorriso. Cazzo, sarà cresciuto quel piccoletto! Non vedeva davvero l'ora di poter tornare a casa..una casa che lui non si aspetta vuota. Il padre - per fortuna - era costantemente in prigione, Mandy era fuori città, mentre Svetlana e Yev vivevano da Kev e V.

[...]

Nel frattempo Svetlana venne a sapere del rilascio anticipato del marito e decise così di avvertire Ian, al quale sembrava non importare. Però la donna infondo sapeva che ancora teneva a lui, perciò lo informava su tutto ugualmente.
«Ian, prossima settimana Mickey esce da prigione.»
«Non doveva restarci quindici anni? E comunque non m'interessa. Ho chiuso con lui, lo sai.», rispose il rosso, freddo come non mai. Freddezza che usava per nascondere il fatto che gli interessasse eccome. Gli mancava Mickey, anche se per un lungo periodo era stato bene con Caleb, sentiva la mancanza di quel moro scurrile e stronzo del South Side di cui s'innamorò anni prima..e non poteva farci niente.
«Sovraffollamento.», rispose ella.
«Buon per lui, poco mi frega.»

[...]

Per Mickey fu la settimana più lunga di tutta la sua vita, ma quel giorno finalmente arrivò. Sperava che qualcuno fosse stato informato del suo rilascio; che fosseeo stati i Gallagher o sua moglie, poco gli importava..ma quello che più voleva rivedere era Ian.
Le guardie carcerarie gli diedero indietro i suoi vestiti e i suoi oggetti, giubbotto e cellulare compresi. Ricontrollò quest'ultimo nella speranza di aver ricevuto qualche messaggio o qualche chiamata. Vide solo un nome: Svetlana.
Pigiò sul nome della donna e lesse il messaggio:

"Non so quando leggerai, ma sappi che sono stata informata. L'ho detto anche ad Ian, ma non sembra interessarsene.
Sei uno stronzo, ma manchi tanto a Yevgeny."

Lesse il messaggio velocemente e non ci capì molto, allora lo rilesse e quando seppe di Ian, gli occhi gli si fecero lucidi subito. Ci rimase davvero male, sì, ma infondo se lo aspettava. Otto anni prima aveva mentito solo per farlo contento.
Dopo averlo letto, cancellò il messaggio e mise il cellulare in tasca, poi indossò il giubbotto ed uscì da quel dannato edificio. Era inverno e faceva un freddo cane: era già caduta un sacco di neve e, in lontananza, c'erano dei bambini che giocavano con quest'ultima; la lanciavano ovunque e si divertivano, come è giusto che sia. Mickey si sedette sul maricapiede lì vicino e abbassò il capo, sostenendolo però con entrambe le mani. Ripensò a tutti quegli anni passati in prigione, a quei giorni tutti fottutamente uguali e a cosa avesse fatto il rosso in quel lasso di tempo. Forse aveva un altro, per questo si era dimenticato di lui e non ne voleva sapere. Mentre rifletteva su tutto ciò, in lontananza sentì dei passi farsi sempre più veloci e pesanti, ma non alzò il capo e pensò fossero ancora quei bambini e che magari si erano avvicinati un poco..ma quei passi si fermarono dritti davanti a lui. Sempre a testa bassa guardò quelle scarpe - che non riconobbe - per un po' e, scocciato, disse:
«Ascolta, levati dal cazzo o giuro che ti fracasso il cranio.»
Nessuna risposta.
«Cazzo, sei forse sordo!?»
Ancora niente.
«Brutta testa di c..»
Lì, quando alzò lo sguardo, si fermò e restò in silenzio. Non osò proprio fiatare.
«Scusa per il ritardo, Mick.»
Era Ian.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Shameless US / Vai alla pagina dell'autore: milkobitch_giorgia