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Autore: LaMusaCalliope    29/09/2016    0 recensioni
DAL TESTO: "Quel 21 di dicembre aveva nevicato tutto il tempo ma, nonostante questo, Amy era rimasta fuori tutta la mattina e buona parte del pomeriggio a fare compere natalizie e a consegnare gli ultimi articoli del giornale per cui lavorava. Quella sera però, se l’era ritagliata tutta per sé: aveva invitato il suo fidanzato a vedere una maratona della loro serie Tv preferita, come facevano sempre d’inverno mentre fuori nevicava."
La gattina è ispirata a Stella, la gatta di Alberto Rosende.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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ABOUT SOCKS AND CATS
 
Quel 21 di dicembre aveva nevicato tutto il tempo ma, nonostante questo, Amy era rimasta fuori tutta la mattina e buona parte del pomeriggio a fare compere natalizie e a consegnare gli ultimi articoli del giornale per cui lavorava.
Quella sera però, se l’era ritagliata tutta per sé: aveva invitato il suo fidanzato a vedere una maratona della loro serie Tv preferita, come facevano sempre d’inverno mentre fuori nevicava.
Così, appena tornata a casa, aveva dato del latte alla sua micina, Jane, rimasta a digiuno dal pranzo, e poi aveva cominciato a preparare gli spuntini da mangiare davanti alla Tv, sistemandoli sul tavolino da caffè che si trovava accanto al divano nel salotto. Aveva cotto le pop-corn e le aveva messe, assieme a patatine, marshmallows e biscotti al cioccolato, dentro una ciotola grande. Poi aveva preparato un termos di cioccolata calda e lavato le loro tazze da maratona, quelle con sopra le citazioni della serie Tv.
Non aveva fatto in tempo ad andare a prendere la coperta che usavano di solito che sentì la chiave girare nella toppa della porta d’ingresso. Gliel’aveva data come regalo di San Valentino e lui, da quel giorno, l’aveva usata spesso per andare a trovarla o per farle una sorpresa. Più di una volta, infatti, le era capitato di rientrare molto tardi dalla redazione e di averlo trovato  addormentato sul tavolo della cucina apparecchiato romanticamente per due.
Non appena entrò nel piccolo appartamento, Michael si richiuse subito la porta alle spalle per evitare che i fiocchi di neve si infiltrassero e che il vento spazzasse via il caldo procurato dal caminetto e dai termosifoni accesi. Il giovane si pulì le scarpe sullo zerbino e Amy gli andò incontro, aiutandolo a togliersi la sciarpa di cashmere e il pesante cappotto nero; poggiò entrambi su una sedia all’ingresso e, finalmente, lo salutò come si doveva. Gli diede un caldo bacio che sapeva delle pop-corn che aveva sgranocchiato mentre le preparava, del cioccolato che aveva leccato via dal bollitore e del caffè amaro che lui doveva aver bevuto per la strada.
Michael si separò dolcemente e lentamente da lei, tirando fuori da una bustina di plastica il cofanetto con tutte le stagioni  della serie Tv.
«Pronta per una maratona coi fiocchi?» le chiese lui, con quel sorriso che le faceva sempre venire le farfalle nello stomaco, quel genere di sorriso che nasceva negli occhi come una scintilla, e si propagava poi sul volto, fino a distendere le labbra in quella smorfia dolce.
«Sono nata pronta!» gli rispose, scoccandogli un altro bacio. Si diresse verso il divano con Jane che le  zampettava contenta tra i piedi. La gattina fece un salto e riuscì ad arrampicarsi sul divano, rintanandosi in un angolo, là dove Amy aveva poggiato i suoi amati calzini con le dita tutti colorati.
Mentre Michael preparava i DVD, Amy si era seduta accanto a Jane e la osservava mordicchiare la lana e cercare di rannicchiarvisi all’interno.
Quando finalmente Michael si mise a sedere, la testa della gattina, grande poco meno del pugno di lui, sbucava dal calzino e i suoi occhietti con la pupilla allungata li guardavano, soddisfatti del proprio lavoro.
«Sembra che tu non sia l’unica ad apprezzare quei calzini» le disse Michael mettendole un braccio dietro le spalle.
«Che ci vuoi fare? La mia Jane ha ottimo gusto: sono caldi, sono comodi e sono carini.»
«Hai dimenticato buffi» aggiunse Michael. Amy fece una faccia offesa.
«Non sono buffi!» gli disse, colpendolo con un cuscino ad ogni parola pronunciata, ma lui le tolse “l’arma” dalle mani, impedendole di colpirlo ancora, e le diede un bacio.
«Sappi che mi vendicherò» gli disse e Michael scosse la testa come a dire “sì, certo…”, poi la strinse a sé e mise play, facendo partire la prima puntata.
Amy prese una manciata di pop-corn e li mise in un bicchiere, offrendoli a Michael, poi si portò in grembo la piccola Jane che aveva ripreso a fare le fusa sotto l’effetto delle sue carezze.
Mentre ridevano tutti e due di una battuta che aveva fatto il protagonista, la ragazza si ritrovò a pensare che probabilmente non esisteva nessun altro posto sulla Terra o nello Spazio in cui avrebbe voluto essere in quel momento.
 
 


 
   
 
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