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Autore: cabin13    29/09/2016    2 recensioni
|Percy Jackson x One Piece|
Nico si è recato negli Inferi per riportare in vita sua sorella Bianca, ma lei ha deciso di rinascere in una nuova vita. Il figlio di Ade ha incontrato Hazel, figlia della controparte romana di Ade, Plutone, e ascoltando la sua storia ha deciso di riportarla alla vita.
Ma se Hazel non fosse stata l'unica che Nico ha incontrato nel suo viaggio negli Inferi? Se anche qualcun'altro fosse meritevole di una seconda possibilità?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Nico di Angelo
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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UNA SECONDA POSSIBILITÀ




Rinata.

Sua sorella era rinata.

Aveva rimosso tutti i suoi precedenti ricordi nel fiume Lete e aveva scelto di ricominciare una nuova vita da zero.

Nico si era sentito svuotato. Tre anni fa la morte di Bianca l'aveva lasciato solo, spaventato e distrutto e alla notizia della sua reincarnazione aveva avuto la medesima reazione, se prima il suo unico conforto era l'anima della Cacciarice e il richiamarla per sentirsela vicina, adesso non aveva più nemmeno quello.

A nulla era servita la provvidenziale quanto inspiegabile assenza di Thanathos, il suo era parso proprio quel tipo di viaggio definibile come a vuoto.

Almeno fino a quando non aveva conosciuto negli Asfodeli quella ragazzina figlia di Plutone, Hazel Levesque. Lei aveva impiegato un po' ad aprirsi – non che Nico foose un campione nel parlare alle persone – ma poi gli aveva finalmente raccontato tutta la sua storia, del suo poterr della terra maledetto, della vita con sua madre a New Orleans, del suo primo incontro con Plutone, del trasferimento in Alaska, del suo sacrificio per impedire al gigante Alcione di risorgere.

E Nico si era detto che tutti i meritevoli – non solo sua sorella Bianca – avevano diritto a una seconda possibilità.

Anche quel ragazzo.

Era piuttosto giovane, sulla ventina circa; il suo stato incorporeo e traslucido smorzava tutti i suoi colori, il quattordicenne immaginò che avesse i capelli castano scuro o mori e gli occhi della stessa tonalità, sul viso c'era una spruzzata di lentiggini.

Se l'erano trovato sulla strada per caso – Nico all'inizio l'aveva creduto uno spirito a loro ostile e aveva afferrato l'elsa della sua spada di ferro dello Stige, ma aveva allentato un poco la presa quando Hazel gli aveva posato una mano sulla spalla e si era avvicinata sicura al ragazzo – e anche lui, come la tredicenne, conservava appieno tutti i ricordi della vita vissuta. In lui erano ancora lucidi i momenti di quando la sua anima era stata strappata al corpo mortale.

Il figlio di Ade, però, non aveva intenzione di riportare tra i vivi un'anima che fosse immeritevole e a dirla tutta non capiva nemmeno lui perché stesse dando corda a quel ragazzo. All'inizio si era detto che Hazel sarebbe stata l'unica. Forse il sapere che sua sorella non sarebbe mai più tornata era stato l'ennesimo colpo e adesso stava cedendo ai sentimentalismi donando quella felicità che lui non avrebbe più potuto ritrovare a qualcun'altro...

Poco importava, se ne sarebbe occupato in seguito, delle sue emozioni, adesso voleva conoscere quello spirito e voleva capire come mai fosse finito negli Asfodeli.

Il semidio lo disse al ragazzo e quello scrollò le spalle acconsentendo, seppur titubante, a parlargli di sé.

L'anima gli spiegò che era finito nelle Praterie perché da vivo era un pirata, alla domanda di come mai conservasse ancora tutti i suoi ricordi scosse la testa e disse di non saperne il motivo.

Strano, rifletté Nico, di solito ai defunti venivano rimosse quasi tutte le memorie...

Il ragazzo proseguì e gli parlò dei due fratelli che aveva; il primo, suo coetaneo, lo aveva sempre creduto morto a dieci anni, il secondo – il minore, con tre anni di differenza – era morto dentro quando lui se n'era andato per sempre.

Lo spirito raccontò di come due anni fa il suo fratellino avesse sfidato Marina e Governo e pure il pirata che lo spirito chiamava "babbo" ed era uno dei più potenti al mondo per salvare lui dal patibolo. La lotta tra pirati e marine era stata furiosa e alla fine lui si era sacrificato frapponendosi tra suo fratello e un colpo fatale di un Ammiraglio che gli aveva bucato l'addome.

A Nico ricordò per certi versi Bianca: anche lei era morta per lui, non gli aveva propriamente salvato la vita, ma era comunque morta per lui provando a prendere quella statuetta di Mitomagia – l'unica che gli mancava per completare la collezione – e scatenando le ire di uno degli automi divini giganti e malfunzionanti di Efesto. L'aveva fatto per lui. Nico pensava a quello quando voleva sentirsi ancora più giù di come lo era di solito.

Il ragazzo sconosciuto riprese narrando del ritorno del suo fratellino e della sua ciurma di pirati a due anni dalla sua sconfitta e la scoperta che il fratello creduto morto anni prima era in realtà vivo e vegeto e faceva parte dei piani alti di un'Armata Rivvoluzionaria.

Nico ripensò a quando aveva evocato Bianca, le aveva parlato nonostante la vita non fosse più in lei e si era sentito un macigno meno pesante premere sul petto quando aveva capito che l'anima di sua sorella ci sarebbe stata per lui. Adesso che non era più cisì il figlio di Ade si sentiva come un monco; una parte di lui non sarebbe mai tornata indietro.

Capiva lo spettro davanti a lui, anche lui era "monco" dei suoi fratelli.

Tutti i meritevoli avevano diritto a una seconda possibilità.

Anche quel ragazzo.

Il Re dei Fantasmi procedette verso l'uscita dell'Erebo con i due spiriti al seguito, senza l'interfernza di Thanathos loro sarebbero stati di nuovo due esseri umani vivi.

La luce del sole illuminò la sala d'attesa dove Caronte riceveva i pedaggi per traghettare le anime defunte. Senza dire una parola i tre ragazzi uscirono dagli studi RIP di Los Angeles e dopo molto tempo i raggi solari lambirono di nuovo le pelli calde e corporee di Hazel e del giovane.

Il ragazzo era moro  con le lentiggini – Nico aveva visto bene – e vestiva con dei pantaloni blu scuro al ginocchio, un cappello arancione e per il resto era a torso nudo, ma sulla sua schiena c'era un vistoso tatuaggio: una croce con sopra un teschio baffuto.

Il figlio di Ade doveva portare la sorella fino all'unico luogo sicuro per lei, un Campo come quello greco a New York ma per semidei romani, il Campo Giove.

Il ragazzo invece era libero e poteva tornare dai suoi fratelli e far sapere loro che era di nuovo in vita, anche se avrebbe dovuto spiegare loro un bel po' di cose. Forse avrebbe dovuto accompagnare anche lui, tanto per aiutarlo a far capire ai suoi fratelli che la sua storia fosse reale.

Solo allora Nico si rese conto che nonsapeva neancora come si chiamasse il giovane e glielo domandò.

– Perché non mi dite prima voi chi siete e come avete fatto a riportarmi in vita? Sia chiaro, a tornare indietro non ci tengo... - sollevò le mani ai lati del viso come a chiedere ai due di non ammazzarlo di nuovo.

– Io sono Hazel Levesque, semidea figlia di una mortale e di Plutone, dio dei metalli e dell'Oltretomba - intervenne la romana prima che Nico potesse rispondergli con qualche grugnito poco amichevole o evocargli contro un qualsiasi esercito di scheletri.

– Nico Di Angelo, semidio figlio di una mortale e di Ade, dio dei morti e sovrano dell'Oltretomba - borbottò a voce appena udibile seguendo l'esempio della ragazza.

Il pirata non fece domande strane riguardo al significato della parola semidio e non chiese neppure chi fossero Plutone e Ade. Tese la mano a Hazel e gliela strinse ghignando appena.

– Se non ti dispiace vorrei accompagnarti dai tuoi fratelli. Devo aiutarti a spiegar loro tutta la faccenda della rinascita - decise Nico – Ma prima dobbiamo passare a San Francisco per Hazel...

Il moro acconsentì alla proposta del quattordicenne, gli avrebbe fatto decisamente comodo l'aiuto di quel ragazzino.

Sorrise e tendendo la mano al figlio di Ade parlò: – Non so se conosci i miei fratelli: sono Sabo dell'Armata Rivoluzionaria e Monkey D. Luffy, il pirata detto Cappello di Paglia.

Al ragazzo quei nomi non dicevano nulla, poteva averli già sentiti come no.

– E io mi chiamo Ace, Portuguese D. Ace.



Hola gente
Questa è la prima storia cross-over che scrivo e anche la prima su Percy Jackson, spero che non faccia schifo! ^^' CI spero proprio, perché come si capisce dal mio nome a me piace molto questo fandom e i figli di Ade (Nico e Bianca ç.ç) in particolare ^^
Credo si capisca abbastanza, comunque la storia è ambientata prima degli eventi del Figlio di Nettuno per quanto riguarda Percy Jackson e dopo i due anni di allenamento e dopo Dressrosa per quanto riguarda One Piece.
Non ricordo bene come Nico avesse riportato in vita Hazel nel Figlio di Nettuno, quindi me lo sono più o meno inventato...
Fatemi cosa ne pensate nelle recensioni, ringrazio chi lo farà ma anche chi darà solo una letta e basta! ^^
Alla prossima gente
Adios

   
 
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