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Autore: atlanta_94    30/09/2016    0 recensioni
Però vedi, per riuscire a parlare di amore, dobbiamo per forza rifarci al suo dozzinale rivestimento, altrimenti già ci sembra di parlare di cose diverse, quando invece siamo solo noi, noi ad essere persone diverse.
Il sentimento dobbiamo ridurlo a uno stereotipo per tradurlo in una lingua comprensibile anche agli altri.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Quindi che mi dici dell'amore?
- Amore, amore, perché vi riempite sempre la bocca di questa parola.
 
- Mah, non mi pare ci sia granché di cui effettivamente riempirsi.
- Come sarebbe? Amore, è una parola così grassa, così pesante.
 
- Ma se l'amore è quanto di più leggero esista!
- Certo, la fai facile tu, eppure è come mangiare, boh, qualcosa di fritto, mi segui?
 
- In realtà no.
- Ecco, lo sapevo. Beh, io comunque te lo dico lo stesso, l'amore è come un ricco piatto fritto e unto. Gronda di tutte le aspettative, di tutti gli stereotipi e dei mille cliché che lo riguardano.
 
- Questa è la cosa più assurda e meno romantica che io abbia mai sentito.
- Appunto! Ma chi lo ha deciso cos'è romantico e cosa no? Ecco qui un perfetto esempio.
 
- Un esempio? Ora io sarei un esempio? Come un caso da laboratorio?
- Più o meno. Ecco, ora dimmi, che sapore ha veramente l'amore? Tu lo sai? O credi di saperlo perché ne hai assaggiato solo l'untissimo, sporco e ingannevole rivestimento? 
 
- Sembra quasi di parlare di un cibo da fast food.
- E perché? Non è diventato forse questo l'amore? Un piatto pronto, scodellato in fretta e furia, senza nemmeno rifletterci troppo, ricoperto di sapori che tutti conoscono, così, giusto per andare sempre sul sicuro.
 
- Scusa, stiamo parlando di tempi, ora?
- Assolutamente no! L'amore, sì, insomma, quella cosa lì - perché il nome stesso ne è diventato un cliché - non ha regole, nemmeno temporali, vive svincolato da tutto e da tutti, eppure non lo sappiamo riconoscere nella sua veste reale.
Solo farcito di tutti quegli stereotipi lo avvertiamo come quello che riteniamo tale.
 
- Ovviamente non ti sto più seguendo. 
- Oh, okay, non c'è problema. Però vedi, per riuscire a parlare di amore, dobbiamo per forza rifarci al suo dozzinale rivestimento, altrimenti già ci sembra di parlare di cose diverse, quando invece siamo solo noi, noi ad essere persone diverse. 
Il sentimento dobbiamo ridurlo a uno stereotipo per tradurlo in una lingua comprensibile anche agli altri. 
Forse a volte non se ne dovrebbe parlare e basta. Viverlo e gustarlo senza dargli un nome, grattando via tutta quella parte...
 
- Quella parte di frittura che sembra tanto buona, ma fa tanto male?
- Esattamente, alla fine è solo un'illusione. Sul momento ci si sente bene, dopotutto la normalità, la 'coiné', quella la conoscono tutti e ci fa sentire parte di qualcosa. E' liberatorio e pacifizzante. Si dice pacificizzante?

- Non credo. 
- Beh comunque, una volta esaurito questo aspetto, ci si sente pieni, un po' nauseati e spesso non si arriva mai davvero ad apprezzare la polpa, il succo, il centro del...
 
- Okay, a me sta venendo fame.
- Oh, come sei poco romantico...

- Ah-ah! Chi è il dozzinale ora?!
- Va bene, va bene. Io dico solo che vorrei qualcuno con cui non dover correre al riparo di uno stereotipo. Qualcuno con cui vivere e basta. 
Premere il famoso tasto "play" e non dover chiedere più scusa.
 
- Capisco.
- Okay.

- Ti va un panino da McDonald's? Scusa, ma...
- Va bene. 
   
 
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