CURE E BALSAMI
Sei stata la mia cura.
Dopo quell’inverno, l’inverno e il gelo- quella fredda
immobilità- che porta la morte di molti, che porta il sonno ai fiori che
nasceranno.
La neve non aveva coperto le mie
tracce.
Le tue non sono mai esistite.
Tu eri troppo o troppo poco per il mondo.. io lo
dipingevo e lo ritagliavo seguendo i miei disegni.
Quei piccoli bambini fatti di carta.. legati per mano
tutti uguali e tutti bianchi.
Non avrei avuto paura di colorarli con i miei
sogni.
Tu avevi paura del sogno e del significato, avevi paura
che me ne andassi via.
Che volassi, come la nicotina delle mie
sigarette.
Oh, gli angeli qui non scendono, che ti
aspettavi?
Nei labirinti della mente tu NON puoi trovarmi, troverai
il mio ricordo.
E io, tratterrò il mio ricordo di te, della neve i cui
cristalli mi soffocavano.
I cristalli che ormai muoiono, è arrivata la primavera!!
Anzi, oramai fra un po’ sarà estate..
Lalalalalalalalalalalalalalalala..
Nel giorno di mezz’estate ti avevo già dimenticato. E forse è giusto dare colpa al sole, di questa mia mancanza.. ma anche le candele si sciolgono, tra i suoi raggi.
Io ero una dei bambini di carta, ma non penso che gli
occhi abbiano visto.
Non credo che tu mi guardassi.
Non credo nemmeno tu abbia mai pensato che accorgendomi di essere rinchiusa in una crisalide, io abbia sanguinato, all’inizio.
Bellissima e vuota. Lo eri e lo
sei.
La differenza, è che tu riuscivi a proteggerti,
proteggere il tuo vuoto.
Il dolore, è qualcosa che se si condivide unisce. Il
nostro non si è mai unito, e io non ne conosco il
perché.
Le risposte sono appannaggio dei forti, mentre noi ci
siamo ritirate dal tempo, tu tra il freddo e io tra la nebbia e la pioggia- non
siamo sopravvissute, al sole.
I sassolini rotolano ancora, sul fondo del
mare.
E chissà se un giorno, diventeranno acqua.