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Autore: Colli58    01/10/2016    3 recensioni
“Le corna sarebbero state più divertenti?” Chiese lei.
“Assolutamente.”
“Non è banale? Insomma vale per la maggioranza dei casi di divorzio."
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
- Questa storia fa parte della serie 'Achab Story'
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“Oddio, mi crolla un mito!” Commentò Rick guardando il grande monitor tv appeso in un angolo del locale. La cronaca rosa era il momento clou di quel tabloid televisivo in tarda ora.
Erano in pochi nel locale e l’audio della televisione era stato alzato affinché il gestore, tra un servizio e l’altro, potesse ammazzare il tempo seguendone distrattamente i contenuti.
Kate, seduta davanti a Castle, dava le spalle a quella fonte di pettegolezzo pubblico.
“Cosa succede?” Chiese quindi affondando il cucchiaio in un enorme coppa di gelato ricoperto di cioccolata.
Castle indicò la TV. “I brangelina si dividono veramente… sono sconvolto!”
Kate rise. “Credo che di sconvolgente ci sarà solo il costo del divorzio. Cosa che per altro non credo mi riguardi.” Rispose squadrando suo marito con uno sguardo di sufficienza.
“Beh, ho sempre pensato che come coppia fosse inossidabile, pensavo che noi fossimo simili a loro. Noi siamo Caskett e loro…”
“Non sono più i brangelina. Ok. Noi restiamo i Caskett. E tu niente panico!” Ribadì Kate.
“E poi pare si separino perché Brad Pitt non è un buon padre. E’ deludente. Insomma un buono scandalo sessuale lo avrei capito, ma lei lo caccia perché non è un bravo papà.” Sembrava non ascoltarla.
Kate si tenne in bocca il cucchiaio con la cioccolata calda gustandosi il suo gelato e il contrasto del caldo e del freddo sul palato. Era stata una necessità quella di uscire in pieno gennaio e mangiarsi un gelato, spinta da una voglia improvvisa. Non aveva dovuto nemmeno convincere Castle, lui aveva preso cappotto e la sciarpa e l’aveva vestita per bene. Poi aveva fatto la stessa cosa su sé stesso ed erano usciti alla tarda ora delle 23 e 30 di una sonnolenta serata di inizio settimana.
Al di là delle vetrine, poche machine si muovevano sulla strada. Faceva freddo e la gente si era rinchiusa nel calore delle proprie case.
“Le corna sarebbero state più divertenti?” Chiese lei.
“Assolutamente.”
“Non è banale? Insomma vale per la maggioranza dei casi di divorzio.”
“Lo so, ma non ti incuriosirebbe sapere con chi? Parliamo di Brad Pitt!”
Kate espirò. “Hai idea di quanti omicidi collegati a tradimenti io abbia visto da che sono in polizia?”
“Belli come lui?” Kate lo squadrò. “Quello lascialo giudicare a me…”
“Più belli di me?”
“Vuoi farti del male?” Gli rispose stuzzicandolo. Castle scosse il capo.
“Ok, lasciamo perdere, ma non tutti uccidono altrimenti io sarei un omicida plurimo.”
“E poi lei secondo me è andata fuori di zucca, insomma è dimagrita fino al limite dell’anoressia, ha fatto l’asportazione dei seni per ridurre il rischio di tumore e ha praticamente perso la forma della donna che era. Ma lei lo lascia perché non è un bravo padre.” Continuò distratto dalla tv. “Forse è proprio lei ad avere un problema.”
“Tranquillo Castle, a noi non succederà. Se ti lascerò sarà perché starai dando i numeri.”
Lui la guardò con intensità.
“Sono certo che non mi lascerai perché sarò un cattivo padre. So di essere uno straordinario papà, ma tu mi darai delle possibilità se sarò… un po’ eclettico?”
Kate si sistemò meglio sul divanetto. “Definisci eclettico. Come padre intendo.”
“Era un tentativo per far sembrare l’eccesso di vizi un sinonimo di originalità.” Si giustificò. “Ma lo so, che tu mi adori anche quando sono un po’ pazzo.” Castle le fece un sorriso complice.
“Non so, se vai avanti ancora con questo tono tragico finirò per cominciare a dubitare.”
“Stai scherzando vero?” Chiese Castle spalancando gli occhi.
Lei giocherellò con il suo cucchiaio e con il gelato. “E poi noi siamo insieme da poco e non cederò.”
“Non cederai?” Castle era confuso.
“Esatto.”
Si prese un attimo per pensare. “Ok. Io pure.” Rispose distratto dalla sequenza di immagini di repertorio.
Poi tornò a guardare sua moglie godersi il suo gelato.
“Beckett… non hai preso in considerazione il tradimento?”
A Kate andò per traverso il boccone. Tossicchiò sorpresa.
“No.” Pronunciò rauca. Il tradimento non era proprio contemplato.
“Intendi che pensi che non ti tradirò?” Chiese lui curioso e anche impaziente.
Lei annuì. “Non lo hai fatto in passato, non ho ragioni di pensare che… possa accadere.”
Sul viso di Castle comparve un sorriso furbo. “E tu?”
“Se ti tradirò sarò solo dopo averti già lasciato…
“Per cosa?” Incalzò lui.
“Non ritengo necessario specularci su.”
“Ok!” Replicò dubbioso.
Kate si trovò nella situazione di dover aggiungere qualche dettaglio per il suo ansiogeno consorte.
“Indubbiamente tu non ti ubriachi e non sei di certo un tipo violento. Anzi sarai un padre dolcissimo e comincio ad essere particolarmente felice di aspettare un figlio maschio sennò la nuova principessina ti potrebbe rubare il cuore.”
Castle rise. “Abel ti ruberà il cuore. Lo farà ad entrambi.” Asserì convinto.
Kate alzò lo sguardo dalla sua golosa distrazione. Castle la stava osservando con un’espressione da cucciolone felice.
Gli fece un cenno col capo chiedendo spiegazioni. “Che c’è?”
“Mi hai detto cose molto belle.”
“Non ti stavo adulando, lo penso.” Sussurrò Kate a bassa voce. Il loro discorso stava vertendo sul personale e in fondo non era necessario che i pochi avventori e il gestore ne carpissero le parole.
Castle inclinò il capo e perse ogni interesse per la tv. Puntò lo sguardo su di lei. Aprì le labbra per parlare più di una volta e poi si sciolse in un sorriso ed una risata lieve.
“La cosa che di solito tutti mi dicono è che sono un ragazzone mai cresciuto. Un bambino. Non mi offendo perché penso sia vero…”
Kate si sorprese della serietà delle sue parole. Castle la fermò prima che parlasse.
“Non mi da fastidio quando me lo dite tu, mamma o Alexis. So di aver scelto di vivere in modo leggero alcune mie passioni. Mi conoscete bene.”
“C’è un ma?” Lo incalzò Kate.
“Nonostante l’essere me che ho portato avanti nel tempo, ci sono alcune cose che ho preso seriamente: il mio essere padre di Alexis e… l’essere tuo marito.”
Kate socchiuse gli occhi annuendo. “Il nostro matrimonio.”
Castle si sporse verso di lei. “Lo sarò anche con Abel.” Kate si strinse nelle spalle esplodendo in un inatteso sorriso.
Allungò la mano che incontrò quella di lui sul tavolo di legno.
“Portati da questa parte del tavolo…” Lo invitò a sedere accanto a lei sul divanetto che occupava.
Lui non se lo fece ripetere e le sedette accanto passandole un braccio sopra le spalle. Lei si appoggiò soddisfatta.
“Noi Caskett siamo veri, non ci accadrà…” sussurrò al suo uomo.
La strinse a sé quasi euforico.
“Quindi ti sei informata anche tu… sui brangelina.” Valutò sorpreso che conoscesse alcuni dei dettagli di gossip relativamente al caso del momento.
“Non si può evitare, sembra l’unico problema di questo paese in questi giorni.”
“Già…” Rispose lui. Avvicinò a sé il proprio gelato che si stava ormai sciogliendo. Lo guardò con una smorfia.
Kate fece altrettanto. Lui cercò di berlo ma rischiò di sporcarsi.
“Oh!” Disse controllando la propria giacca. “E’ andata bene.”
Kate tolse la cannuccia dal proprio affogato e la infilò nella coppa di Castle. “Occhio sbrodolone, non ti sporcare!”
“Certo mamma.” Rispose.
Risero entrambi guardando oltre la vetrina.
La serata era ancora lunga per loro e per i loro giochi, Kate sapeva che era tutto reale: lei, Castle, quel luogo notturno che la faceva sentire come la coppia ritratta al bar nei Nottambuli di Hopper.
“Comunque noi…” Mormorò all’orecchio di Castle e lui annuì. “Noi siamo il mito, noi siamo i Caskett!”
Per Castle, felicissimo di quelle parole così sicure e sincere da parte sua, era come se fosse di nuovo natale.
“Salute!” Fece scontrare le loro coppe divertito.
“Vuoi dell’altro gelato Kate?”
“Forse solo un po’…”

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Ciao! Shottina per farsi una risata e tenerezza.
Non è che mi interessa il gossip del momento ma Castle è un gossipparo convinto e avrebbe certamente fatto delle osservazioni.
A presto!

  
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