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Autore: Julia_Fred Weasley    01/10/2016    5 recensioni
Un'intera storia che dividerò in piccoli capitoli, ecco un estratto:
- Sei strana, Granger. – constatò, dopo una attenta analisi alla sua figura. Non si permise di farle notare le sue lacrime ancora così evidenti sul viso [...].
- Lo sono sempre per te. – rispose quasi con disprezzo. [...]
- No, Granger, non lo sei mai stata. Ma lo sei ora, in questo periodo. Cos’hai?
Spero piaccia :)
Julia.
Genere: Introspettivo, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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L’amore ha solo un Fiore.

5

 
Può crescere su terra
Dove non arriva il sole
Apre il pugno di una mano
Cambia il senso alle parole

 

- Andatevene! - gridò Hermione mentre portava Fred sotto braccio. Entrò nella sua stanza in fretta e furia, mandando via Lavanda e Calì.

- Ma che succede? - si sbalordì Lavanda già presa dall'ansia a causa di quello che stava succedendo a scuola. Vari schiamazzi si sentivano ancora aleggiare nel corridoio, mentre George dietro di loro cercava di lanciare qualche loro prodotto per non far attirare l'attenzione.

- Niente, andatevene adesso! E non dite niente a nessuno. - sospirò stanca, adagiò Fred ai piedi del letto e chiuse la porta appena le ragazze se la furono svignata.

- Ehi... perché mi stai portando nella tua stanza? I ragazzi non possono entrare... co... - Hermione alzò gli occhi al cielo.

- Io vado a fermare la Umbridge! - George si volatizzò insieme alle ragazze al cenno di Hermione.

- Cosa cavolo sta succedendo?! - Fred si agitò guardandola dal basso verso l'alto, mentre lei camminava nervosa avanti e indietro.

- Hai perso i sensi. - disse schietta.

- Che cosa? - si sbalordì.

- Sì, io e George ti abbiamo liberato dall'ufficio della Umbridge…

- Sì, c’ero anche io, lo so benissimo! – la interruppe.

- … Abbiamo preso le scope…

- Ma va! – disse ovvio.

- …E poi sei svenuto! - calò un silenzio rumoroso in quella stanza dopo che lui apprese l'accaduto.

- Co... - stava dicendo sovrappensiero, ancora doveva elaborare come era possibile che fosse successo.

- Forse sei più stremato di quello che pensi. - suppose lei girando la testa, cercando di trovare qualcosa che potesse essere utile in quel momento. Cominciò ad agitarsi più del dovuto, senza volerlo. Si tolse il mantello e lo buttò sul letto, Fred non l'aveva mai vista così scomposta. La vide precipitarsi nel bagno e ritornare subito dopo passandogli una salvietta umida.

- Ma cosa sta succedendo lì fuori? - Fred alzò la voce stanco di non ricevere delle risposte complete.

- Beh, ecco... la Umbridge, ci sta cercando, e sta mettendo a soqquadro la scuola. Più del solito. Alcuni di noi già li ha messi in punizione, e ovviamente sono i Serpeverde a essere suoi complici. George... per... per non farci inseguire ha... ha lanciato uno dei vostri fuochi, che solo dopo mi ha detto non erano ancora stati testati. Così c'è stato un incendio che si è espanso e quindi ora c'è una confusione generale. Ma questo non l'ha fermata ovviamente e ora tuo fratello sta cerando di distrarla. - Fred sentì l'agitazione nella sua voce e vide le mani tremanti che gli agitavano davanti agli occhi. Per far smettere quell'evidente insicurezza Hermione gli strappò di mano la salvietta cercando di aiutarlo.

- Cos... io devo anda... - Hermione gli spinse la mano su una spalla inchiodandolo ai piedi del letto. Lo guardò torva.

- No! Non è solo, Fred. Se la saprà cavare. - ma a Hermione tremavano ancora le labbra. Fred la guardò ancora, nei suoi occhi c'era qualcosa che non andava. E Hermione l’aveva capito già da un po’, altrimenti non si sarebbe curata di portarlo in camera sua. Lui cercò di assumere le informazioni restando fermo mentre Hermione gli ripuliva la fronte dal sangue incrostato.
Le gote della strega si cominciarono ad arrossare, accorgendosi solo adesso di quello che stava accadendo, ma forse Fred era ancora troppo preso dal pensiero di George da solo contro quella megera. Era assorto nel guardare un punto imprecisato della stanza sotto il braccio di Hermione.
Quando lei continuava a passare la salvietta sulle tempie del ragazzo, notò che la sua pelle stava diventando di un colore cadaverico. Fred, accorgendosi anche lui di una strana sensazione, afferrò il polso di Hermione cercando delle risposte a quello che gli stava accadendo tra un tremito e l’altro, stava per mancargli il respiro.
I suoi occhi cominciarono ad annebbiarsi, diventando vitrei e bianchi, stavano perdendo il loro colore vivo. - FRED! - ma il ragazzo stava solo cercando di trovare aria per respirare, stava tossendo e si stava piegando in due annaspando il meglio che poteva. Hermione gli sbottonò il colletto della camicia e notò che il sangue nelle vene si stava scurendo e stava per raggiungere il viso. Corse subito in bagno, portando il calderone in più che aveva nascosto, sulla scrivania della stanza.
Con mani esperte prese boccette e polveri, mischiando i contenuti nel calderone. Notò le condizioni di Fred, notò delle vene scure, che stavano per raggiungere il cranio. Fred stava ancora cercando di respirare mentre si contorceva sul pavimento, ansimando e guardando il soffitto come se fosse l'ultima volta. - Resisti, ce la fai Fred. Ce la fai! - disse più a se stessa mentre prendeva un bicchiere e lo immergeva nel liquido del calderone.
Corse subito da lui prendendogli la testa. - Bevi, bevi, bevi. - diceva tutto d'un fiato così come Fred beveva la pozione. Appena fece l'ultimo sorso, il ragazzo sospirò forte, trovando finalmente aria nei suoi polmoni. Si accasciò sulle gambe di Hermione, trovando pace. La ragazza riemergendo dal pericolo, sospirò forte ringraziando l’efficacia della pozione. Senza neanche pensarci cominciò ad accarezzare la fronte madida di sudore di Fred immergendo le dita nei suoi capelli bagnati d sudore. Fred si schiarì la voce roca prima di trovare le forze di rimettersi nella posizione di prima. Si passò una mano sugli occhi mentre Hermione l'aiutava a trovare la struttura del letto per appoggiarsi.

- Grazie... - sospirò.

- Oh, non c'è di che. - rispose lei. - La Umbridge...

- ... mi ha avvelenato. - continuò lui.

- Sì. - affermò, rispondendo stanca affiancandosi a lui mentre anche lei cercava di far ritornare i respiri regolari.

- Davvero, una donna, deliziosa. - fece Fred. - Si vede che prima di picchiarmi immergeva il suo anello da qualche parte.

- Infatti hai dei tagli profondi sulle guance, aspetta che... - Hermione intinse nell'acqua la salvietta che era sul pavimento e riprese a ripulirlo. Ma sembrava ancora troppo agitata per fare qualsiasi altra cosa. Fred le prese subito il polso, chiuse la mano a pugno chiudendo il piccolo straccio in una gabbia.

- Calmati adesso. Non mi interessa se la mia faccia sia pulita o meno. - Si sentì mancare i battiti per quella presa. Aveva i respiri ancora sospesi, non riusciva a trovare il controllo. - Perché fai tutto questo? - e la domanda di Fred non l'aiutò a trovare se stessa.

- Come perché? Servivo a tuo fratello, per aprire l'ufficio...

- Bugiarda. - la fermò con un sorriso divertito.

- Mi stai accusando? - fece piccata.

- Non mi è sembrato che sapessi con esattezza di quale incantesimo si trattasse.

- Piantala di sottolineare questa cosa! - si arrabbiò, chiudendo con forza lo straccio nella sua mano.

- Cosa vuol dire, Granger? - ma lei lo guardò interrogativa mantenendo l'aria accigliata. - Sì, non fare la finta tonta, quello che hai in mano cosa vuol dire? - Fred la guardò con sorriso sghembo, mentre stizzita si spostava il ciuffo di capelli caduto sugli occhi, guardando sbigottita la sua mano con le dita che circondavano la salvietta.

- Ti sto aiutando, mi sembra ovvio! - rispose non guardandolo negli occhi.

- Beh, posso farlo anche da solo, a meno che per te non sia così scemo da non riuscire a fare neanche questo. - sorrise.

- Dovresti ringraziarmi, ti ho appena salvato la vita! - trovò la sicurezza.

- Puoi fare la furba quanto vuoi, ma so che stai cambiando discorso. - lei tirò su il naso, arrabbiata. Ma Fred non si fece intimorire da un così illusorio atteggiamento. Le prese il pugno e lo aprì, sfilandole con un po' di forza lo straccio che lei racchiudeva, non voleva mollare al suo orgoglio. Ma alla fine, Fred, si prese tutto.





Nda:
Salve! :)
Eccoci al 6° capitolo di questa storia :3 Anche se corto spero che vi sia piaciuto e che abbia dato un senso a tutto quello che state leggendo :) Penso di non dovervi dire niente di significativo su questo capitolo quindi penso che ci vedremo alle risposte per le recensioni :)
Ovviamente ringrazio tutti quelli che trovano del tempo per leggere questa storia e per recensirla :3
A presto,
Julia.
  
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