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Autore: Florafairy7    01/10/2016    4 recensioni
- Da un'idea di Ariel99 -
È iniziato un nuovo anno ad Alfea e le Winx sono finalmente libere di dedicarsi con tranquillità ai loro studi.
Purtroppo qualcosa spezza quell'armonia: Miele, la sorellina di Flora, viene attaccata da misteriose creature.
Winx e Specialisti si recano su Linphea per scoprire di più, e scopriranno davvero molto, più di quanto si sarebbero mai aspettati.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brandon, Flora, Helia, Specialisti, Winx
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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ALLENAMENTI

Il giorno seguente ancor prima di andare a lezione le ragazze andarono da Faragonda per riferirle quello che avevano saputo a proposito di Sakoma. Fecero in fretta per non fare poi tardi a lezione e quando arrivarono fuori al suo ufficio la preside non era nemmeno ancora arrivata, dovettero aspettare una decina di minuti fin quando Faragonda arrivò e, sorpresa di vederle lì a quell'ora, capì che doveva esserci qualcosa di importante, così le invitò ad entrare.
Bloom e Stella sedettero di fronte a lei mentre le altre erano in piedi dietro di loro.
Bloom disse:

"Abbiamo una traccia, è un pianeta chiamato Sakoma, è congelato proprio come lo era Domino, abbiamo motivo di credere che Nikolai abbia vissuto lì dopo l'esilio da Linphea, potremmo partire da lì."

"Sì, credo sia una buona idea." Disse la preside pensosa.

"Perfetto, quando partiamo?" Chiese Musa entusiasta.
Faragonda la guardò con uno sguardo che frenò il suo entusiasmo in un secondo e disse:

"Non ora, non per il momento. Prima di qualunque mossa dobbiamo accertarci che Flora sia in grado di usare la magia."

"Non abbiamo tempo per arrivare fino all'Enchantix, e poi dovrei salvare la vita a qualcuno che venga da Linphea e direi che al momento non è proprio possibile." Disse Flora scuotendo la testa, Faragonda disse:

"È vero, ma basterà farti arrivare ad un primo livello, o ad un Charmix se siamo generosi, l'importante è che tu possa usare la magia, non puoi intraprendere un'avventura del genere senza i tuoi poteri."

"Come posso fare a rendere stabile la mia magia?"

"Io e il professor Avalon ti aiuteremo, sta' tranquilla, cara." Disse la preside rivolgendole un sorriso che Flora ricambiò.

Le ragazze lasciarono l'ufficio di Faragonda ma prima la preside firmò un permesso a Flora per esonerarla dall'uso diretto della magia.
Dopo le lezioni le ragazze si ritrovarono in sala da pranzo, Flora era già lì quando le altre arrivarono e leggeva il libro sulle keimerine che aveva preso in biblioteca.

"Ehi." Salutò Bloom sedendosi, Flora la salutò con un gesto della mano continuando a leggere, Stella e Tecna si sedettero e Flora rivolse loro lo stesso gesto distratto.
Dopo alcuni istanti Musa e Aisha si unirono a loro ma Flora non distolse gli occhi dal libro, solo quando sentì lo sguardo delle sue amiche su di lei le guardò e disse:

"Oh, scusate, ragazze, dovete perdonarmi. Il fatto è che sto leggendo questo libro che dice cose davvero incredibili sulle keimerine. Sapevate che la polvere di fata di una keimerina che ha un livello Enchantix può rigenerare un'intera superficie senza vita? Nessuna fata della natura può, ma le keimerine possono farlo."

"Vuoi dire che tu  puoi farlo." Disse Aisha indicandola.

"Io, sì... beh, è ancora difficile credere che sia una di loro." Disse Flora.

"Sarai una keimerina che spacca." Le disse Musa con un sorriso, le altre risero.

Dopo pranzo le ragazze tornarono in camera loro e si misero a studiare.
Dopo aver finito i suoi compiti Flora si preparò per uscire ma indossò dei jeans e una t-shirt a mezze maniche, e legò i capelli in una coda di cavallo.

"Dove vai?" Chiese Bloom seduta sul suo letto studiando magifilosofia.

"Io... esco. In giro, sai." Disse Flora guardando da un'altra parte sbattendo più volte le palpebre, Bloom, continuando a tenere gli occhi sul suo libro, disse:

"Con Helia? Perché non ti vesti in maniera un po' più... sofisticata?"

"No, va bene così, grazie comunque per il consiglio." Disse Flora uscendo.

Flora in realtà stava bene davvero così e vestita adatta per l'occasione, non era mica un appuntamento quello a cui stava andando.

Prese l'autobus e durante il tragitto pensò almeno tre volte di tornare indietro, arrivata alla sua fermata però non ci fu tempo per pensarlo una quarta volta così scese.

"Ce l'hai fatta." Disse andandole incontro.

"Come, scusa?" Chiese Flora alzando entrambe le sopracciglia, un po' offesa.

"Una parte di me era convinta che non saresti venuta, ma devo ricredermi. Dai, non ti offendere, è solo che tu... sei tu. Queste cose non sono da te." Disse lui mentre iniziarono a camminare verso l'interno della scuola.

"Lo so, Brandon, ma se voglio difendermi senza magia devo imparare come fare." Disse Flora decisa.

"Bene, hai scelto l'insegnante migliore." Sorrise il suo amico, "Vieni, è per di qua." La guidò per i corridoi della scuola e la portò nell'arena nord dove si allenavano i cadetti e che quindi a quell'ora era deserta.

Scendendo le scale per arrivare al centro dell'arena Flora si guardò intorno meravigliata e si rese conto di quanto quello non fosse assolutamente il suo posto.
Scese le scale c'era Brandon che teneva per lei tre spade, lui le disse:

"Okay, ho scelto queste perché sono le più leggere che abbiamo, le usano i cadetti. Scegline una."

Flora le guardò, erano delle spade molto simili a quella che di solito usava Sky, la loro impugnatura era d'argento e sull'elsa c'erano delle incisioni di nomi.

"Mi piace questa." Disse lei indicando la spada con la lama bianca e sottile a doppio taglio.

"Okay." Disse Brandon posando le altre due e porgendo a Flora quella che aveva scelto, appena gliela diede il braccio di Flora crollò per il peso e la punta della spada toccò a terra, lei lo guardò con un sopracciglio alzato e gli disse:

"E questa la definisci leggera?"

"Non è colpa mia se non hai forza in quelle braccine. Su, in guardia." Disse lui sfoderando la sua spada.
Flora con un gemito alzò la spada da terra e per tenerla alzata dovette usare due mani. Provò a mettersi in guardia imitando Brandon ma era decisamente la sua brutta copia.

"Difenditi!" Disse lui menando il primo colpo, Flora lo parò e si sorprese del fatto che ci fosse riuscita. Poi Brandon affondò il secondo colpo, lei si scansò, lui disse:

"Difenditi con la spada, non scappare!"

Allora la colpì ancora, Flora parò ma la sua spada le scappò letteralmente di mano cadendo a terra.
Lei guardò la spada e sospirò contrariata, Brandon rimise la sua nel fodero e disse:

"Raccoglila."

"E poi? Mi hai vista, stiamo solo perdendo tempo." Disse lei con un lieve broncio e fece per andare ma Brandon la fermò per il polso e la fece indetreggiare.

"Dai, raccoglila."

Flora guardò il suo amico e sospirò, così raccolse la spada.

"È pesante, come faccio a difendermi con qualcosa che non riesco a tenere in mano?" Chiese lei tenendo la spada con la punta rivolta verso terra.

"Vuol dire che lavoreremo per renderti più forte, e dobbiamo lavorare sulla postura. Ti faccio vedere."

Brandon le girò intorno per arrivare alle sue spalle, poi poggiando le sue mani su quelle di Flora alzò la spada. Le sue braccia la avvolgevano e la spinse ad imitare i suoi movimenti.

"Le braccia le tieni leggermente piegate, così, tenerle completamente tese non ti aiuterà. Fa' un passo avanti con la gamba destra, brava."

Flora sentiva il suo respiro sul collo e un brivido le corse lungo la schiena. Sentiva le sue mani che stringevano le proprie tenendo forte la presa sull'impugnatura della spada.

"Se ti lascio crolli?" Chiese Brandon, Flora sentiva il suo petto dietro di sé e ne seguiva i movimenti ad ogni respiro.

"Forse." Rispose lei.

Brandon le guidò una mano lungo il corpo e la aiutò a tenere la spada con una sola mano, il ragazzo intrecciò le sue dita con quelle di lei che non stringevano la spada in modo da farle imitare ogni suo movimento.

"Ti serve una mano libera per poterti difendere, o dare un pugno a chi ti si avvicina mentre stai combattendo. Con l'altra proviamo movimenti semplici, ci sei?"

"Sì."

"Okay." Brandon guidò il braccio di Flora in modo da farle affondare un colpo e in modo da pararne uno.
Ad un tratto Flora sentì la forza venire meno e la punta della spada toccò di nuovo terra, tirò un sospiro di sollievo per la distanza che si era di nuovo creata tra lei e il suo amico. Ora era di nuovo di fronte a lei e le disse con un sorriso:

"Hai visto? Non è così difficile. Dobbiamo solo renderti più forte per essere in grado di tenere una presa salda sulla tua arma e il resto viene da sé, certo, ci sarà da lavorare molto, e quando dico molto intendo molto, anzi intendo moltissimo..."

"Hai finito?" Chiese lei guardandolo di bieco, lui rise dicendo:

"Stavo solo scherzando!" Poi le disse guardandola negli occhi: "Puoi farcela, Flora."
Lei sorrise, grata per quell'incoraggiamento, poi gli restituì la spada dato che per il momento non era in grado di usarla. Brandon la posò nel fodero con le altre e le disse:

"Il lavoro duro porta sempre risultati, ti aiuterò. Ci alleneremo insieme, va bene?"

"Va bene." Rispose Flora, "E, Brandon, grazie per la discrezione. Insomma, le altre non sono d'accordo, loro credono che sia meglio se mi concentri solo sulla magia. Ed Helia non m'insegnerebbe mai, non gli piace questo genere di combattimento."

"Sta' tranquilla. Lo so come ti sei sentita in quel bosco, ti sei sentita indifesa e inutile, e se posso fare qualcosa per non farti sentire così puoi contare su di me. Le ragazze sono delle fate ed è normale che per loro la magia venga prima di tutto. Helia, beh, Helia è Helia, e tu lo capisci meglio di tutti, siete uguali voi due, è per questo che mi hai sorpreso."

"Ho sorpreso anche me, a dir la verità, ma qualcosa mi diceva che era la cosa giusta."

"Sono felice che abbia fatto questa scelta. Combattere non vuol dire solo violenza, a volte significa quello ma altre volte vuol dire proteggersi, e vuol dire guardare le spalle ai tuoi compagni. Non sei tu quella che va difesa con spada e con lancia?" Chiese con un sorrisetto, lei sospirò e disse:

"Quella profezia tenere tutti col fiato sospeso. E poi c'è quel verso che mette tutti in ansia."

Lui fece un passo verso di lei:

"Non sarà il tuo sangue."

"Non voglio neanche che sia il tuo. O di una delle ragazze. O di uno dei ragazzi. Ma come potremmo saperlo?"

"Faremo del nostro meglio, combatteremo, e non permetteremo che ci accada qualcosa di male, a nessuno di noi.

Flora sorrise lievemente, dopo un istante di silenzio Brandon chiese:

"Come va con la storia di Nikolai?"

"Mi sento come se ogni mia certezza fosse crollata. So che mi hanno detto tutto, e so che hanno fatto tutto per proteggermi, ma sapere che mio padre non è mio padre... questa cosa mi fa star male."

"È comprensibile, ma pensa a questo: Rodols c'è sempre stato per te. Lui ha asciugato le tue lacrime, lui ti ha dato un consiglio quando ne avevi bisogno e un abbraccio quando ti sentivi triste. È questo che fanno i padri. Nikolai ti ha dato la magia, beh, grazie tante, spirito del freddo, ma è Rodols tuo padre, ci puoi giurare."

Flora guardò Brandon per un istante, poi, meravigliata, chiese:

"Tu eri quello che non ci sapeva fare con le parole?"

"Forse quando mi sforzo qualcosa di buono riesco a dirlo." Sorrise lui. "E adesso a terra a fare almeno venti flessioni." Disse cercando di sembrare severo, Flora sgranò gli occhi:

"Quante?! No, sei fuori strada, non ce la faccio."

"Tu comincia, poi vediamo quanto duri." Disse Brandon con un sorrisetto divertito, Flora prese un respiro e poggiò le mani a terra mettendosi in posizione. Teneva le braccia tese rimanendo in tenuta.

"Inizio?"

"Non ancora." Disse Brandon mentre le braccia di Flora cominciarono a tremare.

"Mi sto stancando."

"Lo so, aspetta ancora un po'..."

"Tu sei perfido." Disse Flora mentre le sue braccia tremavano come foglie sotto il peso del suo corpo.
Brandon rise sommessamente, poi disse:

"Okay, vai. Uno." Disse e Flora fece la prima flessione molto lentamente.

"Due."

Flora gemette nel fare la seconda.

La fata della natura non riuscì a compiere tutte le flessioni che il suo "allenatore" le aveva ordinato, si sedette a terra stanca e Brandon disse:

"Cinque. Ne hai fatte cinque."

"Beh? Cinque, ti rendi conto? Sono tantissime!"

"Sì, per un bambino di otto anni." Disse prendendola in giro, Flora gli tenne il muso. Brandon disse:

"Non posso pretendere altro, ma ti farò vedere che giorno dopo giorno diventerai più forte. Per quanto riguarda il tuo altro allenamento come stai messa?"

"Ancora niente, Faragonda mi ha detto che lei ed Avalon mi daranno una mano per riuscire a trasformarmi in forma base, potrei raggiungere un Charmix ma non ne sono sicuri."

"Bene, non è da buttare, perché quella faccia?"

"Perché per tutti questi anni ho studiato ed ora sono una fata Butterflix, sai quanto è imbarazzante e demotivante tornare al Charmix?"

Brandon la guardò riflettendo e rispose:

"No... non lo so. Ma quando eri Charmix riuscivi già a fare tanti incantesimi, e abbiamo combattuto Darkar quando eri solo una fata Charmix, non la vedo una tragedia."

"Forse... forse hai ragione." Disse Flora ripensando a quell'anno in cui, con le sue amiche, avevano combattuto e sconfitto la Fenice d'Ombra.

Per Flora fu ora di tornare ad Alfea, Brandon l'accompagnò all'uscita e una volta di fuori le disse:

"Fammi sapere quando ti alleni con Avalon. Noi ci alleneremo insieme, ma ho pensato sia meglio vederci a Selvafosca, qui potremmo incontrare i ragazzi e non vorrei che si creino situazioni imbarazzanti, sei d'accordo?"

"D'accordissimo, e grazie ancora. Oltre che ai tuoi amici ti sto chiedendo di non dire una cosa alla tua ragazza la quale mi aveva espressamento chiesto di lasciar perdere. Grazie mille, mi rendo conto che mi stai facendo un favore enorme."

"Ehi, non crearti nessuno di questi problemi." Le disse con un sorriso, Flora sorrise a sua volta e disse:

"Ci sentiamo, allora."

"Va bene."

Flora prese l'autobus per tornare ad Alfea mentre Brandon tornò in camera sua.
Quando Flora arrivò ad Alfea prese la strada per raggiungere la sua camera ma fu fermata da Griselda che le disse di seguirla nell'ufficio della preside, Flora non fece domande e seguì l'ispettrice.

"Preside Faragonda, voleva vedermi?" Disse Flora chiudendo la porta.

"Sì, cara, prego, siediti pure." Rispose Faragonda indicando la sedia di fronte alla scrivania. 
Flora si avvicinò con passi silenziosi e si sedette. Si guardò per un attimo intorno, spaesata, Faragonda chiese:

"Che succede?"

"Niente, è solo che è strano essere da sola qui, di solito ci sono le ragazze."

"Lo so, cara, ti trovi in una situazione più grande di te. Flora, questa storia della profezia è più importante di quanto immagini, non prenderla sottogamba: se gli spiriti della Natura si sono pronunciati vuol dire che è la natura stessa che ha bisogno d'aiuto, è la Dimensione Magica che chiede aiuto."

"La Dimensione Magica?" Chiese Flora un po' confusa.

"Linphea è il pianeta naturale della Dimensione Magica, la sua Natura è uno dei suoi fondamenti. Fuoco, come sai, ma poi c'è l'Acqua, e l'Aria, e poi la Terra."

"G-giusto... quindi lei mi sta dicendo che tutto questo non riguarda solo Linphea ma tutta la nostra Dimensione?"

"Sì." Confermò Faragonda.

Flora sospirò frustrata e chiese:

"Perché me l'ha detto?"

Faragonda la guardò spaesata, Flora disse:

"Preside Faragonda, io non so se non in grado di avere una responsabilità del genere, sono solo... Flora."

Faragonda alzò un sopracciglio e disse:

"Sì, beh, signorina, tu sei l'ultima fata keimerina esistente e l'ultima che esisterà, hai il potere della Natura e il potere dell'Inverno, hai il soffio della vita e il gelo della morte nelle tue mani, quindi fatti coraggio perché al momento sei quella che deciderà il fato della nostra Dimensione. Sappi, Flora, che sei speciale, e io so che puoi farcela. Dopotutto sei una mia allieva, non mi aspetterei di meno da te."

"Lei lo... pensa davvero?"

"Certo che sì." Rispose Faragonda battendo una mano sulla scrivania, convinta.

"Oh... grazie." Disse Flora arrossendo lievemente, Faragonda sorrise, poi disse:

"Il motivo per cui ti ho fatto chiamare è che da domani io, tu e il professor Avalon lavoreremo insieme per farti sviluppare il tuo potere. Ti allenerai ogni giorno dopo pranzo fino alle cinque così dopo avrai tempo per studiare. Va bene?"

"Va benissimo, preside Faragonda."

"Bene, cara, allora domani dopo pranzo ci vediamo nella classe del professore."

Flora annuì e si alzò, salutò la preside e lasciò il suo ufficio per tornare in camera.
Le ragazze erano tutte lì quando entrò, Musa era sul divano mentre ascoltava musica dagli auricolari, Aisha e Bloom studiavano insieme, Stella disegnava qualcosa sul suo album mentre Tecna muoveva freneticamente le dita sul suo palmare.
Flora le guardò e pensò che sembrava tutto normale, un pomeriggio tranquillo, una sola cosa rovinava quel quadretto: aveva il fato della Dimensione Magica nelle sue mani.

"Ehi, sei tornata!" Disse Aisha chiudendo il suo libro ma tenendo il segno con un dito.

"Dove sei stata?" Chiese Stella mentre continuava a disegnare.

"Piccole commissioni." Rispose Flora, poi, per cambiare in fretta argomento, disse:
"Piuttosto, sono appena stata da Faragonda, mi ha detto che da domani comincerò il mio allenamento con Avalon."

"Sessioni private con l'affascinante professore." Disse Stella con un sorrisetto e un tono insinuante, si beccò una cuscinata da parte di Bloom e uno sguardo scettico da parte di Flora.

"Come dicevo, domani dopo pranzo, e spero di riuscire ad usare la magia, fin quando non ne sono in grado non possiamo andare su Sakoma e non possiamo andare avanti con le nostre ricerche."

"Tranquilla che ce la farai!" Esclamò Aisha con un sorriso.

"Hai visto che non hai bisogno né di combattimenti né di altro? La tua magia sarà a posto in men che non si dica e torneremo a combattere insieme." Disse Bloom, Flora abbozzò un sorriso.

Flora aveva deciso di imparare ad usare una spada nel Bosco Oscuro, quando gli spiriti della terra li avevano attaccati e lei non aveva potuto far niente per difendere se stessa o i suoi amici. Si era sentita indifesa ed inutile, sì, Brandon aveva centrato in pieno, e aveva pensato che se solo avesse saputo usare una di quelle spade allora avrebbe potuto lottare al fianco dei suoi amici anche se la sua magia faceva cilecca. La squadra non si abbandona mai, e magia o no, lei non aveva intenzione di abbandonarla di nuovo. Quindi doveva imparare a lottare in ogni modo, con o senza la magia, non poteva fare affidamento solo sui suoi poteri. L'aveva sempre fatto, e ora si trovava in difficoltà: era ora di cambiare strategia.

Le ragazze andarono a cena parlando e riflettendo ancora su Sakoma e sul possibile viaggio che avrebbero fatto lì.

Nel frattempo a Fonterossa anche i ragazzi erano andati a cena e parlavano della stessa cosa di cui parlavano le ragazze.

"Dobbiamo solo aspettare che Flora riesca ad usare la magia, allora Faragonda ci lascerà partire, è quello che mi ha detto Bloom." Disse Sky.

Nex scosse la testa e disse:

"Sì, ma così non facciamo che perdere tempo, e se non riuscisse ad usare la magia per... che so, tre mesi? Noi che facciamo, aspettiamo che l'artefice del male venga da noi?"

"Flora riuscirà ad usare la magia, ne sono certo." Disse Helia, "Ma ora è meglio aspettare, senza magia è indifesa, non possiamo intraprendere un viaggio su un mondo sconosciuto."

"E se... imparasse a difendersi senza magia?" Chiese Brandon ad Helia.

"Vuoi dire col combattimento?" Chiese Helia un po' scettico alzando un sopracciglio.

"Sì, voglio dire con una spada, con calci e pugni." Rispose Brandon convinto guardando negli occhi blu del suo amico.

"No, non è una cosa per Flora. Lei non ama queste cose e poi... è una fata, non sono cose adatte a lei." Rispose Helia.

"Non le ama lei o non le ami tu?" Chiese Brandon, Helia divenne serio guardando il suo amico, gli altri si scambiarono uno sguardo un po' preoccupato. Brandon continuò:

"Lo sappiamo tutti che odi combattere ma perché non dare una possibilità a Flora?"

Helia stava per rispondere ma Sky s'intromise:

"Io credo... io credo che Helia conosca Flora meglio di tutti noi e che quindi lui sa meglio di tutti come prendere questa cosa. Se Flora ha bisogno della magia aspetteremo fino a quando non sarà in grado di controllare il suo potere." Guardò Brandon, poi guardò Helia, loro non dissero nulla.
Poi Timmy disse:

"Avete sentito che Billy del terzo anno ha avuto un incidente con un drago, oggi?"

L'argomento di discussione a quel tavolo allora cambiò e si passò a parlare di draghi per il resto della serata.
Quando tornarono in camera loro Brandon e Sky si prepararono per andare a letto e mentre si toglieva la maglietta Sky chiese:

"Allora, che ti è preso prima, a cena? Perché hai parlato ad Helia in quel modo?"

Brandon sospirò e andò a sedersi sul letto, così disse:

"Flora è venuta da me, mi ha chiesto di insegnarle a combattere." Guardò il suo amico aspettando una reazione.
Sky sorrise sorpreso, un po' divertito dall'inverosimiglianza del fatto, e chiese:

"Davvero?"

"Sì, davvero. Ed era piuttosto convinta, il che mi ha sorpreso."

"Non me lo sarei mai aspettato. E nessuno sa niente?"

"No, soltanto io e lei, e ora tu. Le ragazze gliel'hanno sconsigliato dicendole che deve concentrarsi sulla magia, Helia, beh, hai appena sentito come la pensa. Ma dovevi vederla, Sky, lei... ne ha bisogno. Quando me l'ha chiesto non ho potuto dirle di no."

"Secondo me hai fatto bene."

"Dici sul serio?"

"Sì, anch'io credo che debba imparare a combattere ora che la sua magia non è stabile. Ma Helia odia combattere, lo sappiamo tutti, e credevamo lo odiasse anche Flora. Helia la ama, e non vuole che lei s'immischi in certe cose che già per lui sono violente e crude, vuole solo proteggerla."

"Già, ma vedi, ora mi sento ancora più motivato a darle una mano perché fa affidamento soltanto su di me. Credi sia un cattivo amico? Intendo verso Helia."

"Verso Helia non lo so, ma sei un buon amico nei confronti di Flora." Concluse Sky con un sorriso, Brandon si sentì più tranquillo.

Gli arrivò un messaggio da parte di Flora, gli diceva che il giorno dopo si sarebbe allenata con Avalon ma dopo le cinque era libera, decisero di vedersi nella foresta di Selvafosca.

Il giorno dopo, dopo le lezioni mattutine le ragazze si ritrovarono a pranzo.

"Allora, emozionata per oggi pomeriggio?" Chiese Aisha colpendo Flora col gomito, lei sorrise e rispose:

"Oh, sì, non vedo l'ora! Potrò trasformarmi e cominciare a svilluppare il potere del freddo!"

"E poi finalmente Faragonda ci lascerà partire per Sakoma." Disse Bloom, Tecna aggiunse:

"A proposito, ieri ho pensato ad una cosa che potrebbe essere importante."

"Di che si tratta?" Chiese Stella.

"I ruvi, le creature che hanno attaccato Miele e poi Flora, sono originari dei pianeti del sistema Farneit."

"Dobbiamo andare su quel pianeta il prima possibile." Disse Flora battendo il pugno chiuso sul palmo aperto.

Aisha le mise una mano sulla spalla e le disse:

"Sì, ma tu concentrati sulla tua magia e non pensare ad altro. Faremo tutto in tempo."
Flora le sorrise.

Dopo pranzo la ragazza si diresse nella classe del professor Avalon, bussò alla porta ed entrò dopo che lui le ebbe dato il permesso.

"Buon pomeriggio, Flora." Salutò il professore seduto alla sua cattedra, Flora avanzò verso di lui.

"Buon pomeriggio, professore. Sono qui perché..."

"...Faragonda mi ha detto tutto." Disse lui alazandosi e appoggiandosi al lato della cattedra.
"Posso aiutarti, se è questo quello che ti stai chiedendo. La preside oggi non potrà unirsi a noi, purtroppo."
La squadrò da capo a piedi e disse meravigliato:

"Una fata keimerina, non me l'aspettavo da te."

"Neanch'io." Rispose lei arrossendo lievemente.

"Per quel che mi ha detto Faragonda non riesci a controllare la magia del freddo e non ti sei trasformata da quando l'hai usata per la prima volta, è giusto?"

"Sì." Rispose Flora, "La preside pensava potesse essere pericoloso."

Avalon fece un verso che esprimeva leggera disapprovazione, poi disse:

"Vieni con me."

Flora seguì il suo insegnante fino ad una classe del terzo piano, non c'erano banchi ma solo una grande libreria su un lato, un grande quadro sul fondo accanto alla porta, sulla parete opposta una grande finestra, la parete opposta alla libreria era vuota.  Il professore le disse:

"Ora trasformati."

Flora si concentrò e così d'un tratto fu avvolta da scintille e piccole farfalline luccicanti come durante ogni sua trasformazione Butterflix.
Si trasformò.

"Sì, ce l'ho fatta!" Esclamò contenta, poi però il pavimento sul quale aveva i piedi si congelò, le sue mani furono avvolte da una scia azzurra, lei guardandosele disse, andando nel panico:

"Whoa, whoa, whoa, che succede? Professore, che mi succede?"
Le sue ali si congelarono, il ghiaccio intorno a lei si espandeva, poi d'un tratto la sua trasformazione si annullò.

Avalon fece un passo avanti e disse:

"La tua magia è in conflitto. Hai una parte del tuo potere sviluppata al massimo ed una sviluppata al minimo. Ora ti sei trasformata come fata Butterflix della natura, prova fata keimerina forma base."

"Come... come posso fare?"

Avalon andò alla libreria e da uno degli scaffali prese una candela.
La appoggiò a terra al centro della stanza e si sedette, Flora lo imitò sedendosi di fronte a lui.

Avalon passò una mano sulla candela che si accese di colpo.

"Ora dammi le mani." Disse a Flora porgendogli le mani, lei obbedì.

"Chiudi gli occchi. Concentrati sul tuo potere, senti quella magia che vuole uscire, quella che hai intrappolato, è viva dentro di te, Flora, riesci a sentirla?"

"Sì."

"Concentrati, Flora. Sei una keimerina, tu vuoi trasformarti, l'inverno ti obbedisce." Le strinse più forte le mani, poi la candela si spense e quando Flora aprì gli occhi si vide trasformata.
Avalon sorrise soddisfatto della sua allieva, lei si alzò per guardarsi meglio.
Indossava un abito molto simile a quello della sua forma base ma era di qualche tonalità più chiara e dai guanti delle braccia scendevano sottili veli. Aveva i piedi scalzi ma portava una cavigliera d'oro. I suoi capelli erano sciolti ma raccolti su un lato da una spilla a forma di fiocco di neve.

"Se posso permettermi sei molto graziosa." Disse Avalon con un sorriso molto fiero del progresso di Flora.

"La ringrazio." Disse lei rossa in viso. "C'è solo un problema." Disse lei rabbuiandosi.

"Quale?" Chiese il professore.

"Una volta trasformata dovrei conoscere i miei incantesimi, ma non ne so nessuno, com'è possibile? Dovrebbero venirmi naturalmente spinti dalla polvere di fata."

"Sì, beh, su questo dovremo lavorarci. I tuoi incantesimi sono lì da qualche parte ma hai tenuto questo potere silente per molto, troppo tempo. Dovremo scavare un po' dentro di te, come abbiamo appena fatto. Te la senti?"

"Sì." Rispose Flora annuendo, improvvisamente la sua trasformazione si annullò, lei guardò il professore in cerca di risposta.

"E come per il Butterflix, sei instabile. Lavoreremo anche su questo, ora vai, Flora, per oggi e tutto. Ci vediamo domani."

"Di già? Abbiamo già finito?"

"Faragonda mi ha detto che avremo lavorato tutti i giorni dall'ora di pranzo fino alle cinque."

"Sono già le cinque? Ma se abbiamo appena... e poi..."

Avalon ridacchiò e disse:

"Non te ne sei resa conto, ma hai compiuto un viaggio interiore, richiede un po' di tempo."

Flora fu molto meravigliata da quello che era riuscita a fare con l'aiuto del suo insegnante, lo ringraziò ancora una volta e andò via.
Quando tornò in camera le ragazze la tempestarono di domande ma lei disse:

"Vi racconto tutto stasera, promesso. Aisha, posso parlarti un secondo?"
Aisha annuì e seguì Flora in camera sua.

"Che succede? È successo qualcosa con Avalon? Non sei riuscita a trasformarti?" Chiese la Aisha preoccupata e pronta a prendere le difese della sua amica se mai fosse successo qualcosa.

"No, no, è andata alla grande, ma di quello ti racconto stasera. Devo dirti una cosa."

"Di che si tratta? Non tenermi così sulle spine!"

"Sto imparando a tirare di spada, e a combattere."

"Cosa? Tu? Non ci credo, Flora tu odi la violenza." Disse Aisha incredula.

"Ma combattimento non vuol dire violenza, vuol dire difendersi e guardare le spalle ai compagni. Aisha, il cammino per poter usare di nuovo la mia magia sarà lungo, nel frattempo voglio essere in grado di aiutarvi, non come è successo su Linphea."

"Ne sei sicura? Perché non ti vedrei molto a tuo agio con in mano una spada..."

"Ne sono sicura, ho bisogno però del tuo appoggio. Hai sentito le ragazze, loro credono che non debba fare altro che concentrarmi sulla magia, Helia la pensa come loro."

"Se credi che sia la cosa giusta, se credi di averne bisogno, allora ti appoggio. Ma se Helia non è d'accordo allora chi è che ti sta insegnando?"

"Brandon."

Dopo un istante di silenzio Aisha disse:

"Meglio non dirlo alle altre, soprattutto a Stella. Sappi però che sono con te."

"Grazie, Aisha." Disse Flora abbracciandola.
Mentre Aisha era ancora in camera sua Flora si cambiò per l'altro suo allenamento, quando fu pronta per andare la sua amica le disse:

"E, Flora, sta' attenta."

"Ma certo, sta' tranquilla." Sorrise Flora.

"Intendo... anche con Brandon." Disse Aisha e poi fece una piccola smorfia sapendo di aver appena lanciato una granata e che non poteva tornare indietro.

"In che senso?"

"Nel senso che è un ragazzo, e non è Helia. Ed è attraente oltre il limite umano."

"Aisha!"

"Ti ho avvisata." Disse Aisha indicando con l'indice la sua amica che scosse la testa e andò via.

Flora incontrò Brandon al limite della foresta di Selvafosca come da appuntamento.

"Ehi, sembri allegra, che succede?" Chiese lui notanto la sua espressione.

"L'allenamento con Avalon è andato alla grande!" Rispose lei con un sorriso, lui disse:

"Fantastico! Vedrai, presto sarai di nuovo in grado di lanciare incantesimi e fare tutte le cose che... fanno le fate."

Flora rise, per quanto si sforzasse Brandon non ne capiva niente di magia fatata. Iniziarono l'allenamento: partirono con la corsa, Brandon disse che era importante per la resistenza.
Corsero parecchio, o almeno così sembrò a Flora, quando si fermarono era sfinita.

"Oh, andiamo, sei davvero tanto stanca?" Chiese lui con un sorriso pronto a prenderla un po' in giro.

"Tu..." Disse Flora ansando, "... non hai pietà..." Si appoggiò ad un albero per riprendere fiato.

"Forse non ce l'ho ma non ce l'hanno nemmeno i tuoi nemici. Pensa di avere davanti delle creature come quelle che ci hanno attaccato su Linphea, devi scappare, ne sono troppe. Cosa fai? Ti trasformi e voli via. Ma se non puoi trasformarti? Allora devi correre, e veloce."

"Okay, hai vinto." Concesse Flora che aveva ripreso fiato, più o meno.

"E adesso cerchiamo di mettere un po' di forza in quelle braccia." Disse Brandon con un sorrisetto.

"Oh, no, ti prego, devo fare altre flessioni?"

"No, no, niente flessioni."

Flora tirò un sospiro di sollievo, Brandon aggiunse:

"Ho in mente qualcosa di meglio."

"Che tradotto vuol dire qualcosa di estremamente perfido." Puntualizzò Flora, Brandon rise.

"Vieni, vieni qui, sotto questo ramo." Le disse, Flora fece come le era stato detto.

"Dovrai tirarti su, facciamo venti volte almeno."

"Cosa?! Ma..."

"... Ci sono delle creature dietro di te e sei in un vicolo cieco, non puoi volare..."

"... Okay, okay, ho capito." Disse Flora alzando gli occhi al cielo.

"Sei pronta?"

Flora annuì, tese le mani verso l'alto, Brandon le diede la spinta per arrivare al ramo dove doveva aggrapparsi.

"Ora tirati su."

Flora ci mise un sacco di forza, strinse i denti, dondolò per darsi la spinta e riuscì ad arrivare col mento all'altezza del ramo.

"Sì, così sono capaci tutti. Dritta!" La richiamò Brandon, le poggiò una mano sulla pancia e l'altra dietro la schiena tenendola dritta come un tronco.
Inutie dire che fu cento volte più difficile per la fata della natura.

Riuscì a farne poco meno della metà di quante doveva, Brandon poté dirsi soddisfatto del leggero progresso.
Scesa da quel ramo Flora si sedette a terra appoggiata al tronco dell'albero, esausta.

"Ehi, ho... ho detto ad Aisha di tutto questo, non riesco a tenere segreti con lei e sentivo di aver bisogno del suo appoggio."

Brandon sedette di fronte a lei appoggiato all'albero vicino e disse:

"Io l'ho detto a Sky, stesso motivo."

"Brandon, graz..."

"... Non ringraziarmi, noi siamo amici, lo faccio con piacere."

Flora sorrise, poi Brandon chiese:

"Perché non lo dici ad Helia?"

"Lo sai, non gli piacciono queste cose, è a Fonterossa per via di suo nonno in fondo, e credevo non piacessero neanche a me. Ma vedi, ora ne ho bisogno e... non capirebbe. Lo conosco, mi direbbe che non è una cosa adatta a me. Suo padre fu ucciso in guerra, per lui non c'è cosa più terribile e crudele. È per questo che ho evitato da subito di chiedergli di insegnarmi."

"Giusto." Disse Brandon avendo la conferma di quello che era successo il giorno prima.
Helia era l'animo nobile, l'animo gentile, non avrebbe fatto del male ad un moscone della Palude Rossa, la guerra gli aveva portato via suo padre, la vista della sua ragazza con in mano una spada sarebbe stata devastante. 
"So che l'hai detto ad Aisha ma non dirlo a Stella, okay?"

"Non lo farò. Le avevo detto cosa avevo in mente e lei mi aveva chiesto di evitare, mi ha detto che avete degli alti e bassi."

"È vero, ma voglio aiutarti comunque, Stella non lo saprà. Sono felice che ti sei fidata di me per chiedermi una cosa come questa."

Flora sorrise con un po' d'imbarazzo.
Rimasero in silenzio, il pensiero che in qualche modo avrebbe potuto offendere la sua amica torturava Flora, così cambiò argomento.

"Vuoi vedere una cosa?"

Brandon annuì, Flora si alzò.
Chiuse gli occhi e fu avvolta da scintille e piccoli fiocchi di neve scintillanti.
Aprì gli occhi ed era trasformata alla sua forma base di fata dell'inverno.

"Sei..."

"... Una fata dell'inverno! Pazzesco, non è vero?"

"S-sì, è pazzesco."

"Ancora non conosco degli incantesimi, Avalon dice che dovrò compiere dei 'viaggi interiori'."
Ad un tratto la sua trasformazione si annullò.

"Purtroppo sono ancora instabile e non dura per molto la trasformazione, ma sono comunque molto soddisfatta."

"Fai bene ad esserlo, stai già facendo dei progressi. La pausa è finita, addominali!" Disse poi alzandosi.

Flora seguì le indicazioni del suo allenatore, poco prima del tramonto i due amici si salutarono e tornarono alle loro scuole.
In camera c'erano le ragazze, Tecna chiese:

"Dove sei stata? Sei sporca di terreno."

"A Selvafosca." Rispose Flora, "Ma ora, siete pronte a vedere una fata keimerina forma base?" Chiese con un sorriso, le ragazze furono entusiaste, sedettero tutte sul divano come un pubblico, Flora di fronte a loro si trasformò come aveva fatto poco prima.

"Wow, Flora, sei bellissima!" Disse Bloom guardando la sua amica.

La trasformazione si annullò, Stella, delusa, chiese:

"Cosa è successo?"

"Dura per poco, è molto instabile." Spiegò Flora.

Le ragazze andarono a cena e Flora raccontò loro per filo e per segno come era andata la sessione con Avalon, poi a letto. Flora più di tutte era a pezzi. Nonostante fosse molto stanca però sentì che aveva qualcosa da confidare e se non l'avesse fatto non avrebbe mai potuto prender sonno.

Caro diario,
Sto imparando a combattere. Voglio sapermi difendere senza magia perché, anche se ho fatto qualche progresso, non posso sempre contare sui miei poteri e non voglio essere indifesa. La Dimensione Magica chiede aiuto e io non posso tirarmi indietro e aspettare fino a quando non imparo nuovi incantesimi. La squadra non si abbandona.
Il punto è che l'unica persona a cui mi sono sentita di chiedere un aiuto è stato Brandon. Lo avevo accennato alle altre ma Stella ha espressamente espresso (espressamente espresso?) la sua gelosia. Da buona amica avrei dovuto lasciar perdere, ma non l'ho fatto. 
Io voglio imparare, voglio difendermi e sì, voglio attaccare. Secondo la profezia sarà versato del sangue, farò di tutto per non permettere che sia il sangue dei miei amici.



Coucou mes petits germogli di lullabea!! Sono tornata con uno di quei capitoli che mettono un po' in crisi. finalmente Flora ha iniziato il suo allenamento e abbiamo le idee un po' più chiare grazie ad Avalon che anche più avanti ci chiarirà i concetti più complicati.
Flora ha deciso di imparare a combattere nonostante le sue amiche non approvassero... io sono d'accordo con lei, non bisogna rimanere fermi in un punto e aspettare, l'ho trovata intraprendente, e voi? L'unico problema è che le sue amiche non sarebbero mai d'accordo e non può rivelare niente né a loro né ad Helia, e soprattutto a Stella, ma la principessa è gelosa pure dell'aria, e quindi? E quindi non si sa, è Chatta che sa, come molti di voi avete sottolineato, 
Beh, io vado e aspetto di sapere voi cosa ne pensate, ribadisco quanto vi adoro, siete dei lettori stupendi e molto attenti, siete praticamente i migliori, ci sentiamo credo venerdi... o almeno spero, la scuola mi tiene parecchio occupata, ma farò del mio meglio. Vi strAmo,
Bisous,
xoxo Florafairy7

   
 
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