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Autore: WhiteOphelia    02/10/2016    2 recensioni
Severus guardava il piccolo cottage di fronte a lui e l'unica cosa che gli vorticava in testa era quella parola: contrasto.
Il bianco delle pareti ed il nero del cielo che le sovrastava.
Il freddo nell'aria, e le gocce calde di sudore che scivolavano sotto i lunghi capelli corvini.
Il rumore del vento che ululava ed il silenzio che proveniva dalla buia casa a lui di fronte.
Lily...
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Severus Piton
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Your death, my end

 

There's nothing I wouldn't do to have just one more chance
To look into your eyes and see you looking back
Hurt - Christina Aguilera

 

 

Nero e bianco.
Contrasto.
Contrasto.
Severus guardava il piccolo cottage di fronte a lui e l'unica cosa che gli vorticava in testa era quella parola: contrasto.
Il bianco delle pareti ed il nero del cielo che le sovrastava.
Il freddo nell'aria, e le gocce calde di sudore che scivolavano sotto i lunghi capelli corvini.
Il rumore del vento che ululava ed il silenzio che proveniva dalla buia casa a lui di fronte.
Lily...
Sapeva cos'avrebbe trovato. Lo sapeva, lo sentiva. Eppure...
Fece i primi passi, un poco traballanti - come il suo cuore, e la sua vista, a causa delle lacrime che riempivano i suoi occhi - e superò il cancelletto, aperto e retto da un solo infisso. In bilico, come la sua esistenza in quel momento.
La casa era silenziosa. L'ingresso era completamente visibile, la porta di legno che sole poche ore prima ne nascondeva l'interno a occhi estranei era stata fatta saltare probabilmente da un bombarda, distruggendone parte e lastricandone il pavimento con piccoli frammenti di legno scuro. Il rumore di ciò che un tempo era parte della porta stessa, l'unico suono che si udiva mentre i passi del Professore risuonavano nell'atrio vuoto.
Severus lasciò vagare lo sguardo. Quadri, vetri, parti di mobilio... La casa era completamente distrutta.
Una macchia di colore chiaro colpì il suo sguardo e quando l'uomo riconobbe cosa fosse, il primo istinto fu quello di piegarsi per evitare di rimettere.
James era steso sulle scale, la bacchetta ancora in mano e lo sguardo - terrorizzato - ormai vitreo.
Non erano mai andati d'accordo, lui e Potter, ma mai Severus avrebbe voluto vedere l'uomo con quella smorfia terrorizzata sul viso per sempre impressa nei muscoli ormai freddi e senza vita.
Prese un respiro profondo, Severus, e salì quei gradini maledetti.
Il cuore gli batteva così forte che la casa vi sembrava muovere a tempo ed il suono gli faceva tremare ogni muscolo.
La vide subito, la stanza in cui doveva andare, illuminata ancora dalla luce delle piccole lampade che l' adornavano.
Dal corridoio poteva vedere il profilo di alcuni giocattoli stagliarsi sul muro, ombre scure a contrasto con la luce calda delle lampade.
Chiuse gli occhi, Severus, ed entrò all'interno di quella che era la camera del piccolo Harry... Ed il cuore gli si gelò in gola.
In quel momento, in quella notte fredda che portava al giorno di Tutti i Santi, Severus Piton perse il fiato, il cuore e l'unica ragione di vita.
In quella fredda notte di Ottobre, Severus Piton promise alla sua amata, mentre stringeva al petto con forza il suo corpo ancora caldo, che avrebbe protetto quell'infante dagli occhi verdi, quel bambino che, piangendo, guardava verso sua madre, forse capendo che quella, quella sarebbe stata l'ultima volta che avrebbe posato i suoi occhi - verdi, verdi, come quelli di sua madre - sulla donna che gli aveva dato la vita e l'aveva persa, per proteggerlo.

 

Non sentiva nulla.
Non sentiva freddo, né dolore.
Non sentiva rumori, né attorno a lui, né dentro di lui.
Nascosto in piena vista da un incantesimo di disillusione nella casa che aveva visto il suo cuore sgretolarsi, Severus attendeva l'arrivo di qualcuno.
Sapeva che Silente era già stato informato sugli avvenimenti accaduti e che Black sarebbe accorso appena avuta notizia.
Non si sarebbe aspettato, però, l'enorme profilo del gigante di Hogwarts, fuori da quel piccolo cancelletto che sembrava si sarebbe spezzato da un momento all'altro.
Lo osservò dalla finestra, mentre si guardava attorno e piano, piano entrava nella casa dei Potter, il passo delicato, quasi riverente.
Ascoltò quei passi silenziosi - così delicati per un uomo della sua stazza - passare sulle macerie e salire i primi gradini.
Ascoltò il respiro profondo che si bloccò in gola, quando il gigante arrivò al corpo di James.
Sentì il singhiozzo e la voce spezzarsi, mentre l'uomo s'inginocchiava vicino al corpo freddo dell'amico.
«Oh, James...»
lo sentì piangere delicatamente, e si meravigliò di quanta delicatezza ci fosse in quell'uomo tanto goffo e tanto grande.
Attese pochi attimi, prima di vedere il gigante piegare la testa per entrare nella camera in cui Severus ancora si trovava, il coraggio di lasciare Lily ed Harry da soli che ancora non c'era.
Lo vide abbassarsi vicino al corpo della donna che Severus amava così tanto e carezzarle una guancia.
Lo vide cercare di trattenere le lacrime, e lo vide perdere la lotta.
Lo guardò mentre si sedeva, la schiena poggiata al muro, Lily davanti a lui ed Harry ancora nella culla.
Lo guardo mentre l'uomo si portava le mani al viso e piangeva, le spalle scosse dai singhiozzi.
Sentì le lacrime bagnargli il viso senza nemmeno accorgersene.
Restarono così per minuti infiniti, uno senza nemmeno accorgersi di essere in compagnia, fino a quando non vide l'uomo prendere un respiro profondo ed avvicinarsi nuovamente a Lily. Alzò una mano e le carezzò i capelli.
«Harry sempre protetto sarà, Lily. Mi dispiace, mi dispiace tanto non aver potuto-» la frase non venne mai terminata perché un altro singhiozzo si bloccò nella gola dell'uomo.
Hagrid diede alla donna un'ultima carezza e sussurrò quelle parole come fossero una promessa sussurrata al vento, ma sicura nelle sue fondamenta... «Harry saprà di te e di James. Saprà che i suoi genitori amato tanto lo hanno, così tanto da dare anche la vita per lui. Harry saprà, Lily. Te lo prometto.»
Severus guardò silenzioso il gigante tirarsi su ed avvicinarsi ad Harry.
Lo guardò accarezzargli piano la testa e sorridergli tristemente.
Piano, lo avvolse nelle coperte della sua culla e lo prese tra le braccia, cullandolo piano.
Il piccolo piangeva leggermente, mentre col capo si piegava verso il calore del corpo dell'uomo e le piccole manine cercavano di fare presa sul grande petto a cui erano poggiate.
Severus guardò tutta la scena e aspettò fino a quando non vide l'uomo uscire dall'ingresso, un piccolo fascio di coperte tra le sue braccia, le lacrime a rigargli ancora il paffuto viso ed il gentile pianto del neonato a risuonare in quella notte buia e silenziosa.
Ascoltò il pianto delicato e struggente di un bambino che aveva perso tutto.
Ascolto il silenzio della notte che piangeva la perdita della sua amata Lily.
Attese alcuni attimi ancora, il rumore di una moto in lontananza ad avvisarlo dell'arrivo di un nuovo visitatore.
Attese fino al momento in cui la moto di Black si profilò all'orizzonte prima di scomparire in una scia scura che si confuse con l'oscurità del bosco a lui dietro ed il cielo sovrastante.
Non c'era più nulla per lui lì, in quel cottage bianco e nero, in quella piccola via di Godric's Hollow.
Non c'era più nulla per lui in quella vita.


E mentre Harry attraversava il cielo notturno, l'aria fredda che non riusciva a scalfire il muro di coperte che Hagrid gli aveva messo attorno, prima di discendere dolcemente davanti ad una piccola capanna con un enorme castello alle sue spalle, un uomo piangeva tutte le sue lacrime per quell'amore che aveva nuovamente perduto, per il buio che quella vita spezzata avrebbe portato e per quel bambino che sarebbe vissuto senza l'amore della madre, né quello del padre.
E mentre, poco più di ventiquattro ore dopo, il piccolo Harry veniva lasciato davanti al numero 4 di Privet Drive, un uomo giurò di fare tutto ciò in suo potere per far sì che la morte di Lily non fosse stata invana.
Mentre Harry veniva depositato davanti alla casa che l'avrebbe visto crescere senza amore nè affetto, una gatta saltava veloce il muro che circondava la piccola villetta ed un uomo dagli occhiali a mezzaluna guardava il cielo notturno, prima di prendere un lungo respiro.
Quella notte un uomo prometteva di proteggere ed un altro di usare ogni mezzo - anche quel piccolo neonato - pur di eliminare una volta per tutte il buio che si sarebbe afflitto sul suo mondo nuovamente e con ancora più crudeltà, ed oscurità.
E mentre quei due voti venivano sussurrati al cielo, Harry dormiva beato. Una lettera tra le dita ed un mondo di sofferenza a fargli ombra.

 

 

*L'uso linguistico/stilistico di Hagrid è volutamente un poco frammentato per mantenere la caratterizzazione originale del personaggio stesso.

 

 

 


Questa piccola one-shot è stata scritta per un concorso a tema Harry Potter a cui ho partecipato su Wattpad - chiamato Owl Awards.
Purtroppo, problemi di tempistiche dovute a studio e lavoro non mi hanno dato la possibilità di continuare il concorso, obbligandomi a ritirarmi.
Ho deciso comunque di pubblicare le due one-shot scritte anche qui su Efp. So che siete abituati a vedermi scrivere Dramioni, ma questa volta i protagonisti saranno diversi, poiché dettati dalle linee del concorso.

Sono felice di avervi partecipato perché tutto questo mi ha dato la possibilità di rimettermi a scrivere nel fandom di Harry Potter e, soprattutto, di ricominciare a riutilizzare ed abituarmi di nuovo all'italiano, dopo due anni di solo inglese - scrivere nella mia lingua mi sta risultando un po' difficile da quando sono tornata in Italia. Mi spiace per gli aggiornamenti delle long che sono praticamente divenuti da sporadici ad inesistenti.
Prometto che verranno aggiornate e, soprattutto, FINITE. Sto già lavorando ad i nuovi capitoli e spero di tornare in pista al più presto.

Grazie a tutti quelli che continuano a seguirmi e sostenermi.

Un caro abbraccio,
WhiteOphelia 

   
 
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