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Autore: Bankotsu90    02/10/2016    1 recensioni
Questa OS è ambientata 6 anni dopo gli eventi di "Il delitto Takagi", AU/crossover tra Detective Conan e Higschool Of The Dead. Tra le varie differenze rispetto all'opera originale la più importante è che qui la pandemia zombie non è mai avvenuta. Takashi si reca a visitare villa Takagi, ormai abbandonata e in rovina, per rivivere i bei momenti passati con Yuriko. Lì però dovrà vedersela con un nemico letale e assetato di vendetta nei suoi confronti...
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Rei Miyamoto, Takashi Komuro
Note: AU | Avvertimenti: Violenza
- Questa storia fa parte della serie 'Delitto e castigo.'
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Tokyo, 2 luglio 2032, ore 7:11
 
L’alba era sorta da quasi 3 ore sulla capitale nipponica; la grande metropoli, che contava 30 milioni di abitanti, era avvolta nel silenzio. Nel quartiere di Nerima, in una villa di lusso,Takashi dormiva beatamente al fianco di Rei, sua moglie, con cui si era sposato 4 anni prima. Improvvisamente si svegliò, aprendo di scatto gli occhi e pronunciando un nome a lui familiare:
 
Yuriko.
 
Superato lo smarrimento iniziale, si rese conto di essere abbracciato alla sua consorte, ancora assopita.
 
Di nuovo…
 
Pensò lui, sconsolato.
 
Si sedette sul letto per qualche minuto, poi, stando attento a non svegliare la sua dolce metà, si alzò in piedi e si mise ad osservare il panorama dalla finestra.
 
Sono 16 anni che faccio lo stesso sogno… 16 anni… Ogni notte, ogni notte da quando lei non è più con me!
 
Abbassò lo sguardo, poi si voltò verso Rei, ancora addormentata.
 
Si avvicinò a lei e le accarezzò una guancia.
 
Sumimasen, Rei… Ti ho tradita una volta, mi hai perdonato, e come ringraziamento io ti tradisco ancora.
 
Improvvisamente la donna si svegliò, rivelando due iridi marroni.
 
R-Rei!” Esclamò Takashi, sorpreso.
 
Ella batté un paio di volte le palpebre, lo guardò in faccia e sorrise.
 
Ohayō, Ai-san.” Lo salutò.
 
Quel sorriso per Takashi fu come una pugnalata, tuttavia si sforzò di sorridere a sua volta.
 
Ohayō a te.
 
Non posso dirle del mio sogno, altrimenti entra in modalità Yuno Gasai e mi sventra.
 
Vado a preparare la colazione.” Disse la donna.
 
Detto ciò si alzò a sua volta e uscì dalla camera.
 
Takashi la guardò allontanarsi, poi sbuffò.
 
Farò meglio a scendere anche io, ormai sono sveglio.
 
****
Scesa al piano di sotto Rei iniziò a preparare la colazione; dopo pochi minuti giunse Takashi, che si sedette al tavolo e accese la TV. Stavano trasmettendo il notiziario del mattino.
 
Apriamo il notiziario del mattino con una tragica notizia proveniente dall'Europa; il re di Gran Bretagna e Irlanda del Nord Lelouch vi Britannia è stato assassinato a Londra nel corso di una parata militare per celebrare il 12° anniversario della vittoria della NATO nella Terza Guerra mondiale sulle potenze totalitarie (Russia, Cina, Iran) e sui loro vassalli (Siria, Corea del Nord ecc.). A ucciderlo è stato Zero, terrorista anarchico e leader dell’Ordine dei Cavalieri Neri, un gruppo terrorista entrato in azione 6 anni fa e responsabile di gravi atti di terrorismo tra cui l’attacco chimico terroristico a Sydney del 2029, che aveva mietuto 4000 vittime . Il giovane sovrano si è spento tra le braccia della sua sorella minore Nunnaly, mentre il suo assassino è stato linciato dalla folla inferocita.  Successivamente egli è stato identificato come Mao Hai, figlio del defunto presidente cinese Gao, giustiziato insieme ai suoi omologhi russo e iraniano dopo il processo di New York (2023), il più grande processo per crimini di guerra mai istituito dai tempi del processo di Norimberga. Con tale atto egli avrebbe voluto vendicare la morte del genitore, colpevole di vari crimini durante il terzo conflitto mondiale (tra cui il genocidio di milioni di Tibetani, Uighuri e Cinesi dissidenti). Ovviamente tutto il Regno Unito è rimasta sbigottita da questo atroce delitto, avvenuto in mondovisione di fronte agli occhi di miliardi di spettatori.  Subito dichiarazioni di cordoglio sono giunte da tutto il mondo, compresi i capi di stato di varie nazioni (il primo ministro italiano Elena Gotti,  il presidente francese Olivier Polange, il cancelliere tedesco Ralph Jurgens, il presidente russo Yuri Ivanov,  il presidente cinese Li Xingke, il primo ministro indiano Rakshata Chawla, il suo omologo giapponese Atsushi Sawasaki, il primo ministro canadese Gilbert G.P. Guilford e il presidente degli Stati Uniti Gino Weinberg, il primo italo-americano a ricoprire tale carica). I funerali di Lelouch, amatissimo dal popolo britannico, si svolgeranno tra una settimana, in forma pubblica. Tutti ora si chiedono ci sarà il suo successore al trono: i principali candidati sono le sue sorellastre Cornelia e Guinevere, e il suo fratellastro Schneizel.
 
La colazione è pronta!” Lo avvisò Rei, poggiandogli davanti un vassoio con sopra una tazza di latte e una busta di biscotti con chiazze di cioccolato.
 
Takashi, che era tutto concentrato sul telegiornale, rimase per un attimo sorpreso ma poi iniziò a mangiare, imitato da sua moglie. Quando ebbero finito sparecchiarono, poi lui la abbracciò alle spalle, la baciò sul collo e le disse:
 
Devo andare agli allenamenti.
 
Sua moglie lo guardò perplessa.
 
Ma non è presto? Sono ancora le 7:45…
 
Lo so… Ne approfitterò per farne un giretto.
 
La castana sorrise e annuì.
 
Ok… Buona giornata.
 
Lui la baciò sulle labbra.
 
A te.” Disse, strizzandole l'occhio.
 
******
Uscito all'aperto Takashi salì a bordo della sua auto, una Mitsubishi GXT rossa fiammante ultimo modello uscita fresca fresca dagli stabilimenti di Nagoya; dopo poco questa si avviò attraverso il viale, varcò i cancelli e si immise nella strada.
 
Ascolterò un po’ di musica durante il tragitto…
 
Allungò la mano e accese la radio; su radio 2000 stavano trasmettendo Joy is, una canzone risalente a più di 30 anni prima, di un gruppo di cui non riusciva a ricordare il nome. Era malinconica, ma era adatta visto il luogo in cui era diretto.
 
******
Cimitero di Zoshigaya, ore 8:25
 
Giunto a destinazione scese dalla vettura e varcò i cancelli d’ingresso. Si incamminò attraverso la distesa di lapidi finché non trovò quelle che cercava; erano due, e recavano scritti i seguenti nomi:
 
Yuriko Takagi 2/4/1982-2/7/2016
 
Saya Takagi 23/8/2000-20/9/2026
 
Giunse le mani in segno di preghiera.
 
Yuriko… Saya… Sono venuto a farvi visita.
 
Fece un lungo sospiro prima di proseguire, sperando di trovare le parole adatte.
 
So che non mi faccio vedere da mesi, ma tra partite, allenamenti, cene con mia moglie, scappatelle con la mia amante, cene con gli amici, incontri con celebrità raramente riesco a trovare il tempo per venire qui. Avrei voluto portarvi un mazzo di fiori ma preferisco non lasciare tracce del mio passaggio. Se Rei viene a sapere che frequento le vostre tombe potrebbe capire che mi sento ancora legato te, Yuriko, e che mi sento ancora in colpa per la tua morte e quella di Saya. E mi farebbe una testa così coi suoi rimproveri.
 
Sbuffò, seccato.
 
Takashi! Sei tu?” Gli chiese una voce conosciuta.
 
Il corvino aprì gli occhi, si voltò e vide Kyoko Hayashi, la sua ex insegnante ed attuale amante che lo fissava stupita. I due avevano iniziato la loro relazione nel 2020; all'epoca lui aveva 21 anni, lei 34; ora ne avevano rispettivamente 34 e 46, ma la donna non li dimostrava, essendo rimasta tale e quale a 12 anni prima.
 
Kyoko… Sei venuta a rendere omaggio a Saya?” Le chiese.
 
Lei annuì.
 
Hai… Ma non mi aspettavo di trovarti qui.
 
Lui sbuffò.
 
Avrei voluto venirci prima, ma sono sempre impegnato. In effetti l’ultima volta è stato durante la Golden Week.
 
Capisco…” Detto questo la donna si aggiustò gli occhiali e rese omaggio alla tomba della sua ex studentessa.
 
Takashi la fissò in silenzio per qualche secondo, poi le disse:
 
Avrei un favore da chiederti.
 
Kyoko lo guardò.
 
Cosa?
 
Oggi pomeriggio dovresti accompagnarmi a villa Takagi.
 
L'occhialuta si fece perplessa.
 
Non puoi usare la tua auto?
 
Lui scosse il capo.
 
Īe... Mia moglie si insospettirebbe; non deve sapere che vado ancora lì. Dopo il matrimonio mi fece promettere che non ci avrei messo più piede; secondo lei era meglio stare alla larga da un posto abbandonato, decaduto e teatro di disgrazie come quello.
 
Kyoko sbuffò, per poi voltarsi verso di lui.
 
Senti, Komuro-kun… Capisco fare visita alle loro tombe, ma non pensi sia il caso di lasciar perdere quella villa? Ormai è un rudere.
 
Takashi scosse di nuovo la testa.
 
È lì che ho conosciuto Yuriko, è lì che ho passato i miei momenti più felici con lei, è lì che l’ho vista morire.” Disse.
 
Proprio ossessionato, vedo…
 
Pensò lei, per poi annuire.
 
Va bene. A che ora termini gli allenamenti?
 
Alle 17 in punto.
 
Bene, passerò a prenderti. Ora devo andare, tra poco ho lezione.
 
La rossa lo baciò dolcemente sulle labbra, poi si allontanò. Komuro rimase a guardarla per qualche minuto, poi tornò a concentrarsi sulle due tombe.
 
È colpa mia se siete sepolte qui… Solo colpa mia. Ho ceduto ai miei sentimenti, 16 anni fa, e ho distrutto un’intera famiglia.
 
Con questo pensiero amaro si allontanò a sua volta.
 
********
Meiji Jingu Stadium, ore 9:01
 
Dopo aver parcheggiato la sua auto nel parcheggio dello stadio Takashi fece il suo ingresso negli spogliatoi della squadra, dove i suoi compagni stavano discutendo tra loro.
 
Yā, Komuro!” Lo salutò uno di loro.
 
Yā, Sugino.” Replicò lui.
 
Sei arrivato giusto in tempo, il coach sta per fare un discorso.
 
Probabilmente riguarderà la partita della settimana prossima.” Ipotizzò un altro.
 
Dici, Ryoma?” Domandò Takashi.
 
Il suo compagno annuì.
 
Hai, Komuro. Vorrà rivelarci il nome della squadra avversaria.
 
In quel momento, infatti, il coach (un uomo nerboruto di mezz'età) fece il suo ingresso nella stanza e chiese:
 
Ci sono tutti?” Domandò, con tono serio.
 
Hai!” Rispose il capitano della squadra.
 
L'uomo osservò impassibile i vari componenti della sua squadra, poi annuì.
 
Bene… Ora ascoltatemi attentamente: tra una settimana avrà luogo la partita contro i  Chunichi Dragons di Nagoya, una delle squadre più forti della Nippon Professional Baseball; se riusciamo a sconfiggerla in casa nostra guadagneremo prestigio e saliremo in classifica. Mi raccomando, date del vostro meglio il giorno della partita, e fino ad allora allenatevi costantemente. Sono stato chiaro?
 
Hai, Kōchi!” Risposero in coro i ragazzi.
 
L'allenatore sorrise soddisfatto.
 
Bene… Ora andate in campo ad allenarvi.
 
I giocatori obbedirono, alzandosi in piedi e uscendo dalla sala.
 
*******
Una volta in campo si divisero e cominciarono ad allenarsi sotto lo sguardo severo del loro coach; ognuno di loro sapeva di dover dare il massimo nell'allenamento, non potevano permettersi di battere la fiacca altrimenti sarebbero arrivati fuori forma alla partita e non avrebbero dato il meglio di sé, rischiando di intralciare i propri compagni e determinando la sconfitta della squadra. Takashi, che era nel ruolo di battitore, si allenava con Shusuke Fuji, lanciatore e suo grande amico. Teneva in mano la mazza e aspettava pazientemente.
 
Sei pronto, Komuro?
 
Hai.
 
Shusuke lanciò la palla ma Komuro non riuscì a colpirla. Ci riprovò altre 2 volte, sempre con lo stesso risultato.
 
Kuso, Komuro! Ma che combini? Sei il nostro miglior battitore, non è da te sbagliare così, per 3 volte poi!” Lo rimproverò il castano, spazientito.
 
Lui abbassò lo sguardo.
 
Lo so…” Ammise lui, depresso.
 
Fuji lo fissò severamente, incrociando le braccia.
 
Si può sapere che ti prende? Rei ha deciso di mollarti? Perché mi sembri giù di morale.
 
Īe…
 
E allora perché ti comporti in questo modo?
 
Sono semplicemente teso per la partita.
 
Shusuke lo guardò male, poi disse:
 
Sicuro che sia solo quello?
 
Takashi annuì.
 
Hai…
 
Non me la racconta giusta... Che stia pensando alla sua amante defunta, Yuriko?
 
Si chiese il suo compagno, sospettoso.
 
Fuji! Komuro! Non battete la fiacca, riprendete subito gli allenamenti!” Li rimproverò il loro allenatore.
 
Hai!” Risposero i due, all'unisono.
 
******
Ore 17:00
 
Conclusi gli allenamenti Takashi si recò nel parcheggio si guardò intorno alla ricerca di Kyoko, che vide in piedi davanti alla sua auto.
 
Sono in ritardo?” Chiese.
 
Lui scosse il capo.
 
No, anzi sei puntualissima.
 
Notando il suo stato d'animo, la donna gli chiese:
 
Che brutta cera che hai… Qualcosa è andato storto durante gli allenamenti?
 
Solo qualche piccolo contrattempo.” Replicò lui, con noncuranza.
 
Lei non era soddisfatta di quella risposta, ma preferì non insistere.
 
Capisco… Andiamo alla villa.
 
Kyoko salì a bordo, seguita a ruota dal suo amante. Dopo poco la vettura uscì dal parcheggio e si avviò verso la sua prossima meta.
 
******
Ore 18:35
 
Il sole era ancora alto nel cielo quando la Toyota Auris con a bordo Kyoko e Takashi si fermò davanti a villa Takagi, un tempo residenza dell’omonima famiglia ma abbandonata da più di 15 anni; l’edificio, dopo 16 anni di abbandono era caduto in rovina e ora presentava un aspetto fatiscente: finestre impolverate o rotte, l’erba dei prati era alta, l’acqua della fontana al centro del viale si era prosciugata da anni, il dojo vicino alla villa era bruciato dopo che un fulmine l’aveva colpito innescando un incendio, circa 3 anni prima.
 
Questo posto è a dir poco spettrale…
 
Pensò l’occhialuta mentre scendeva dal veicolo insieme al suo amante.
 
Ok, siamo qui. E adesso?” Domandò.
 
Andiamo dentro, ovviamente.” Rispose lui, avviandosi.
 
Seppur recalcitrante lei lo seguì.
 
*******
Varcati i cancelli della villa i due amanti attraversarono il viale fino a fermarsi davanti al portone d’ingresso. Qui Komuro ripensò al primo incontro con Yuriko, avvenuto circa 25 anni prima.
 
Inizio flashback
 
Tokyo, 7 luglio 2007, ore 14:09
 
Takashi, in compagnia di Rei e Saya, era appena uscito da scuola ed era diretto verso villa Takagi; i tre bambini durante il tragitto chiacchieravano tra loro.
 
Kuso, che caldo… Ehi, Saya-chan?
 
Cosa c’è, Komuro-kun?
 
Manca molto a casa tua?
 
La bimba coi capelli rosa scosse il capo.
 
Īe… Una decina di minuti al massimo.
 
La sua amica la guardò incerta.
 
Pensi che ai tuoi dispiacerà ricevere visite?
 
Lei gli rivolse un sorriso rassicurante.
 
Tranquilla, Rei-chan… Sono gente ospitale, soprattutto verso i miei amici.
 
Dopo poco i tre giunsero nei pressi di un muro di cinta, il cui unico ingresso era costituito da un robusto cancello di ferro; davanti ad esso stava una donna vestita di bianco, con lunghi e lisci capelli viola.
 
E quella chi è? Amaterasu?” Domandò Takashi, abbagliato dalla bellezza della donna che li guardava sorridente.
 
Saya scosse la testa.
 
No, è mia madre.
 
È bellissima!
 
Pensò lui, incantato.
 
Bentornata a casa, Saya.” La salutò sua madre, sorridente.
 
Kon'nichiwa, okāsan.
 
Tutto bene a scuola?
 
La bimba annuì.
 
Molto bene.. Loro chi sarebbero?” Le chiese sua madre, indicando gli altri due.
 
Ti presento Takashi Komuro e Rei Miyamoto, mei compagni di classe. Ragazzi, vi presento mia madre, Yuriko.
 
Piacere di conoscervi!” Affermò la padrona di casa, cordiale.
 
Il piacere è nostro, Takagi-sama!” Disse la piccola Rei, sorridente.
 
Yuriko le rivolse un sorriso radioso, poi si rivolse a Komuro:
 
E tu, Takashi? Non dici nulla?
 
P-piacere di conoscerla, Takagi-sama!” Balbettò il corvino, rosso in volto.
 
Sei un bambino davvero grazioso!” E dicendo questo la donna gli accarezzò una guancia.
 
Il piccolo Takashi arrossì ancora di più, per poi balbettare un semplice:
 
Arigatō.
 
È la donna più bella che abbia mai visto… Ma che dico? Non è una semplice donna, ma una dea!
 
Pensò, ammaliato.
 
Che ne dite di riposarvi un po’? Mi sembrate stanchi e assetati.” Li invitò lei.
 
I due bambini annuirono. La viola aprì il cancello e si fece da parte per lasciarli passare. Una volta all'interno Rei e Takashi rimasero meravigliati dall'ambiente in cui si trovavano: davanti a loro si estendeva un viale lastricato, al cui centro stava una fontana di forma rettangolare. Accanto al viale c’era un piccolo edificio, forse adibito ad abitazione dei domestici. Il corpo principale dell’abitazione era costituito da  un edificio a due piani di stile occidentale, cui si accedeva attraverso due rampe di scale; accanto ad essa sorgeva un dojo.
 
Questo posto è una meraviglia!” Esclamò Miyamoto, sbalordita, guardandosi intorno.
 
Yuriko sorrise, lusingata.
 
Bella, vero? I miei genitori l’hanno costruita circa 30 anni fa, e io l’ho ereditata di recente. Ora seguitemi, vi porterò in cucina.
 
Giunti davanti alla porta d’ingresso il quartetto fu accolto da una cameriera con capelli neri lunghi (legati in una coda di cavallo) fino alle ginocchia con frangia al petto che le copriva il lato destro del viso, occhi neri e rossetto sulle labbra, che indossava un cheongsam, un abito tradizionale cinese di colore rosso, che li salutò con un inchino.
 
Bentornata, signorina Takagi; vedo che è in compagnia di amici.
 
Esatto, Shenhua; ti presento Takashi Komuro e Rei Miyamoto, miei compagni di classe.” Le rispose Saya.
 
Piacere di conoscervi.” Li salutò la domestica, inchinandosi.
 
Il piacere è nostro.” Rispose Rei.
 
Ora andiamo, bambini.” Li esortò Yuriko.
 
******
Giunta in cucina la padrona di casa prese tre bicchieri, li riempì d’acqua e li porse a sua figlia e ai suoi due piccoli ospiti.
 
Acqua fresca, ci voleva! La ringrazio molto!” Esclamò Takashi, soddisfatto.
 
Yuriko sorrise e gli accarezzò la testolina.
 
Prego, Takashi.
 
Il bambino arrossì nuovamente.
 
Fine flashback
 
Avevo rimosso quel ricordo dalla mia mente… Solo di recente l’ho recuperato.
 
Ti sei incantato per caso?” Gli chiese Kyoko, evidentemente scocciata.
 
Scusa, stavo pensando al mio primo incontro con Yuriko.” Replicò lui, senza voltarsi.
 
La donna sbuffò, seccata.
 
Capisco… Ora però datti una mossa, è tardi e io non ho ancora cenato.” E dicendo questo guardo l’orologio da polso.
 
Lui la ignorò e disse:
 
Una volta Yuriko mi disse che quando vivi a lungo in un posto tu sei quel posto.
 
Lei fece spallucce.
 
Io non mi sento un liceo. Andiamocene, dai.
 
Più tardi…
 
Takashi varcò la porta d’ingresso, seguita a malincuore dalla sua amante.
 
************
Giunto in sala da pranzo assunse una espressione nostalgica; per un attimo gli sembrò di tornare indietro nel tempo di 16 anni: rivide sé stesso in compagnia di Yuriko. I due erano uno di fronte all'altra, guardandosi con occhi pieni d’amore. Si scambiarono un dolce bacio sulle labbra, prima di svanire.
 
Mi ricordo che Yuriko stava qui, in piedi; sorrideva benevola. Io l’ho baciata sulle labbra…Un bacio dolce e fugace.
 
Affermò, con un sorriso malinconico.
 
Hai finito? Quanto ci dobbiamo stare qui?” Domandò la rossa, sempre più irritata.
 
Per poco… Sai che una volta lei invitò me e la mia famiglia a cena per celebrare il  Tennō tanjōbi?
 
Me lo hai raccontato l’anno scorso!
 
Davvero?
 
Quando si tratta di Yuriko diventa un ebete.
 
Pensò lei, rassegnata.
 
Si sedette su una sedia messa vicino al tavolo, ma essa si ruppe e si ritrovò col deretano per terra.
 
Puttana Izanami…
 
Imprecò mentalmente, mentre si rialzava.
 
Kuso, Komuro! Vogliamo andarcene? Ne ho abbastanza di questo tugurio impolverato, sporco e pieno di ragnatele!” Esclamò, furibonda.
 
Non fa niente, dai…
 
Come non fa niente? Questo posto è immondo!
 
Komuro si voltò verso di lei, guardandola stranito.
 
Ma che ti prende?
 
Smettila di vivere nel passato! Cambia canale, o finirai per impazzire!” Ribatté l'occhialuta, serrando i pugni.
 
Lui la guardò confuso.
 
Di che parli?
 
Da anni non fai altro che crogiolarti  tra i ricordi del tuo passato e i tuoi sensi di colpa… Una volta pensi a Yuriko, un’altra alla morte di Saya! In quei momenti ti estranei dal mondo!
 
E questo è un male?
 
Hai!
 
Per chi?
 
Kyoko lo indicò.
 
Per te, in primis! Concentrandoti sul passato trascuri il presente, e cosa peggiore il futuro. Ciò avrà conseguenze nefaste sulla tua vita e sulla tua carriera sportiva! In secundis per me… Pensi che mi faccia piacere il fatto che sei ancora ossessionato da quella donna? No, per niente! Anzi, mi dà fastidio! A volte penso che tu mi voglia solo perché ti ricordo lei!
 
Takashi la guardò male.
 
Tu non le assomigli affatto… Ogni cosa di te è diverso: il viso, il corpo, il carattere, i capelli.
 
Ad ogni modo non puoi stare con me se pensi a un’altra, specie se defunta! È me che baci, che spogli… Sono io quella con cui fai l’amore, non lei! O forse pensi a lei anche mentre lo  facciamo?
 
Hai.
 
Quella semplice risposta la lasciò di sasso per un breve lasso di tempo. Poi, presa dalla rabbia, sferrò un ceffone sul volto di Takashi.
 
Ti rendi conto di quello che dici?” Gli chiese, furibonda.
 
Il ragazzo annuì.
 
Hai.
 
Ti rendi conto che così mi spezzi il cuore?
 
Hai.
 
L'occhialuta, ssempre più shockata, arretrò lievemente.
 
E non ti dispiace neanche un po’? Dirmi queste cose orribili dopo che stiamo insieme da 12 anni?
 
Lui si strinse nelle spalle.
 
È più forte di me… Yuriko è la prima donna che ha stregato il mio cuore, facendomi innamorare perdutamente di lei… È  un capitolo troppo importante della mia vita.
 
È un capitolo della tua vita che si è chiuso definitivamente 16 anni fa! Yuriko è morta! Morta, lo capisci? E niente te la ridarà! La vita è una strada a senso unico: tornare indietro è impossibile, puoi solo andare avanti!! Lo vuoi capire?
 
Io capisco solo una cosa, che sono un incosciente! Ed è per questo che lei e Saya non sono più qui!” Affermò lui, iniziando ad arrabbiarsi.
 
Con le sue azioni aveva condannato una intera famiglia alla distruzione. Fosse stato più avveduto tre persone sarebbero ancora vive. Come poteva Kyoko non capirlo?
 
Tu non le hai obbligate a far niente, Takashi! Erano donne grandi e vaccinate, hanno fatto quello che hanno deciso di fare! E tu non hai nessun diritto di sentirti in colpa per quello che è capitato loro!" Affermò quest'ultima.
 
Calmatasi, aggiunse:
 
"Comunque… Sono anni che sopporto in silenzio questo tuo atteggiamento autolesionista e stupido. All'inizio ti giustificavo, pensavo che avessi solo bisogno di tempo, ma è evidente che mi sbagliavo.
 
Takashi la guardò stranito.
 
Che stai dicendo?” Le chiese.
 
Non voglio assistere alla tua autodistruzione… Oggi vieni in questa baracca a farti film mentali sui bei momenti che tu e lei avete passato insieme, fregandotene del fatto che così ferisci i miei sentimenti, domani cosa farai? Inizierai a bere o a drogarti?
 
Io…
 
È finita, Komuro. La nostra relazione si chiude qui, non mi lasci altra scelta!
 
Detto questo girò i tacchi e iniziò ad allontanarsi.
 
Baka… Pensa di essere l’unico a sentire la mancanza di Saya e Yuriko? È anche per quello che odio venire qui!
 
Si chiese, ricordando come si era sentita nel veder morire una sua allieva sotto i propri occhi, o quando 16 anni prima aveva appreso la notizia della morte della signora Takagi.
 
E va bene… Vattene!” Le gridò dietro lui.
 
Baka…
 
Pensò, per poi riprendere ad esplorare la villa.
 
*******
Ore 19:00
 
Giunto al piano di sopra Komuro si recò nella stanza da letto che un tempo aveva ospitato Yuriko e suo marito Soichiro, che sarebbe diventato anche il suo assassino. Si sdraiò sul letto impolverato e malridotto,  per poi fissare il soffitto. In quel preciso istante gli vennero in mente le parole di Kyoko.
 
Inizio flashback
 
Yuriko è morta! Morta, lo capisci? E niente te la ridarà! La vita è una strada a senso unico: tornare indietro è impossibile, puoi solo andare avanti!! Lo vuoi capire?
 
********
Tu non le hai obbligate a far niente, Takashi! Erano donne grandi e vaccinate, hanno fatto quello che hanno deciso di fare! E tu non hai nessun diritto di sentirti in colpa per quello che è capitato loro!
 
Fine flashback
 
Baka… Che ne sa di come mi sento? Ha mai visto morire una persona amata, a parte Saya? No, certo!
 
Si girò di fianco.
 
Comunque ora mi toccherà tornare a casa a piedi, visto che lei se ne sarà andata… Bella idea che ho avuto a dirle certe parole!
 
Guardando l’ora sul suo cellulare vide che erano le 19:14.
 
Kuso, Rei si starà preoccupando perché non torno… Devo telefonarle e dirle che sto bene.
 
Fece per comporre il numero, ma udì la porta della stanza aprirsi lentamente, con un cigolio sinistro.
 
Kyoko… Hai cambiato idea, per caso?” Chiese, senza voltarsi.
 
Chi ti dice che io sia Kyoko?” Gli chiese a sua volta una voce maschile, sorprendendolo non poco.
 
Scattò a sedere sul letto, osservando il nuovo arrivato: era un uomo sulla quarantina con capelli grigi brizzolati e occhi neri, che indossava un completo color grigio perla; lo teneva sotto tiro con una pistola.
 
Tu chi sei?” Gli chiese il corvino, mettendosi seduto.
 
Mi chiamo Mizoguchi Kishitani, boss della Yamaguchi-gumi.
 
Komuro aveva sentito parlare di lui, aveva letto di lui sui giornali. La stampa lo descriveva come un uomo brutale, che non esitava a far eliminare chiunque ostacolasse i suoi intrallazzi, che si trattasse di poliziotti, giornalisti o giudici. La prefettura di Hyogo era il suo feudo personale, e girava voce che avesse talpe infiltrate nelle forze di polizia, nella finanza e nella politica locali.
 
Yamaguchi-gumi? Ma è il clan yakuza cui si era unita Saya!” Esclamò.
 
Mizoguchi annui.
 
Hai buona memoria… Sono qui per vendicarla. Di norma e regola avrei affidato il lavoro ai miei uomini, ma in questo caso devo agire di persona.... Lei era la mia ragazza.
 
Takashi lo guardò confuso.
 
La tua ragazza?
 
L’ho reclutata io; l’ho addestrata io;  l’ho trasformata in una macchina per uccidere più che efficace. Quindi posso dire che era mia.
 
La collera si impadronì del corvino. Serrò i pugni, e assunse un'aria truce.
 
Dunque sei tu… Colui che ha plagiato la sua mente facendola diventare una killer spietata!
 
Plagiato la sua mente, dici? Forse. Ma chi le ha spezzato il cuore sei tu. Tu l’hai presa in giro, l’hai ingannata, le hai fatto credere di amarla quando in realtà la consideravi nient’altro che uno strumento per coprire la relazione tra te e sua madre! Persino per uno come me sei senza cuore.” Lo accusò l'uomo, puntandogli contro l'indice, disgustato.
 
Takashi abbassò lo sguardo, mentre il rimorso tornava a lacerargli l'animo.
 
Lo so.” Ammise, con aria colpevole.
 
Io invece? Posso considerarmi il suo salvatore: la incontrai a Kobe  una sera di 15 anni fa, circa un anno dopo la conclusione del cosiddetto delitto Takagi; lei aveva molto denaro con sé ma non poteva presentarsi in nessun luogo pubblico per timore di essere riconosciuta. Così si era ridotta a fare la senzatetto… A rubare, mendicare, a dormire all'aperto con altri straccioni come lei. A vivere di stenti, insomma. Io ero appena uscito da un bar quando la vidi: alcuni teppisti l’avevano aggredita con l’intenzione di violentarla; erano in cinque. Io sfoderai la pistola e ne uccisi due, gli altri si diedero alla fuga. Poi mi avvicinai a lei e mi accertai delle sue condizioni: era tremante, i suoi occhi erano colmi di terrore per il pericolo appena corso. In pochi istanti scoppiò in lacrime e si fiondò tra le mie braccia, ringraziandomi per averla salvata. Io la rassicurai, poi la invitai a venire a casa mia… I suoi genitori erano morti, non aveva un posto dove andare, e io fui ben disposto a ospitarla. Dal momento che la sua vecchia vita era finita le proposi di iniziarne una nuova.
 
Al servizio della Yakuza.
 
Mizoguchi annuì di nuovo.
 
Esatto. Era una ragazza intelligente, e accettò. Fece rapidamente carriera: prima il boss le affidava incarichi di poco conto, poi sempre più importanti. Nel giro di pochi anni divenne il nostro sicario più efficiente… Si occupava principalmente di omicidi, ricatti e a volte spionaggio." Lo yakuza parlava con orgoglio della sua defunta amante, sfoggiando un sorriso smagliante.
 
Sorriso che però si spense pochi istanti dopo.
 
"Poi venne quel giorno maledetto, nel settembre del ’26…Quando tentò di ucciderti. Voleva vendicarsi per quello che le avevi fatto… Per averla ingannata, per aver distrutto la sua famiglia. Era determinata più che mai. Io cercai di dissuaderla, inutilmente. Partendo mi giurò che sarebbe tornata, ma non fu così. Ora porterò a termine ciò che lei ha lasciato incompiuto.” Affermò il gangster.
 
Komuro lo guardò perplesso.
 
Perché aspettare 6 anni per venire a darmi la caccia?
 
Volevo aspettare che si calmassero le acque,  che ti sentissi al sicuro. Colpire il nemico quando meno se lo aspetta è una delle regole dell’arte della guerra.
 
Il corvino abbassò di nuovo lo sguardo, rassegnato.
 
Quindi la mia ora è giunta… Ed è meglio così. Ho commesso troppi errori nella vita, che mi sono costati molto: Rei, Saya, Yuriko, Kyoko….
 
Pensò, triste.
 
Se la cosa ti può consolare non sarai solo nel tuo viaggio nell'aldilà.” Affermò lo yakuza, con una certa soddisfazione.
 
Quelle parole furono un campanello d'allarme per Takashi, che alzò lo sguardo.
 
Che vorresti dire?” Domandò, temendo di sapere già la risposta.
 
Che la tua dolce amichetta è partita prima di te.
 
La curiosità si trasformò in timore.
 
Stai... Stai parlando di Kyoko?
 
Hai; ma non temere, presto ti ricongiungerai con lei.
 
Detto questo l’uomo gli si affiancò e gli puntò la pistola alla tempia e chiese:
 
Un ultimo desiderio?
 
Per tutta risposta Takashi, pervaso da una folle rabbia, afferrò una bottiglia di Bourbon posata sul comodino vicino a lui e la spaccò in faccia a Mizoguchi. Quest'ultimo, colto di sorpresa, lasciò cadere la pistola e si portò le mani al volto, dolorante.
 
La pagherai!” Promise l'uomo, minaccioso.
 
Tentò di di raccogliere l’arma ma Komuro lo spinse indietro mandandolo a sbattere contro la porta d’ingresso; si impadronì della pistola e afferrò Mizoguchi per il collo, stringendo forte.
 
Questo non lo dovevi fare, gran pezzo di merda… Lei non c’entrava niente! NIENTE!” Gridò, furibondo.
 
Lo colpì sul volto col calcio della pistola una volta, due, tre e via dicendo finché non gli ruppe la mascella. A quel punto il suo avversario si portò le mani al volto, dolorante. Komuro gli puntò contro la pistola, poi gli sparò in testa. Colpito a morte, Mizoguchi si accasciò a terra, senza vita.
 
Kuso yarō…
 
Pensò Takashi, furioso come non mai.
 
Si guardò intorno, disorientato. Poi uscì dalla stanza e si mise alla ricerca della sua amante, sperando di trovarla ancora in vita.
 
*********
Sceso al piano di sotto perlustrò una stanza dietro l’altra ma di lei non vi era traccia.
 
Dove sarà?
 
Si chiese, preoccupato.
 
Uscì all'aperto ed entrò nell'abitazione in cui un tempo aveva abitato Shenhua, dove finalmente trovò Kyoko: l'occhialuta giaceva supina sul pavimento del salotto, immobile.
 
Kyoko!” La chiamò.
 
Non ottenne risposta.
 
Non vedo sangue attorno a lei… Che l’abbia avvelenata?
 
Si sentì assalire dal panico.
 
Non può essere vero… Io mi rifiuto di credere che sia vero!
 
Si inginocchiò accanto a lei e tentò di risvegliarla, scuotendola e chiamandola per nome.
 
Kyoko? Per favore, aprì gli occhi! Dì qualcosa! Kyoko!
 
Ma anche stavolta fece fiasco. A quel punto il panico si trasformò in disperazione: la storia si era ripetuta, un’altra donna era morta a causa della sua stupidità. Gli occhi gli si riempirono di lacrime.
 
È colpa mia… Io le ho chiesto di accompagnarmi qui, io l’ho lasciata sola!
 
Pensò disperato, per poi abbracciarla.
 
Kyoko… Perdonami! Perdonami, ti prego! È solo a causa della mia ossessione per il passato se ora tu non sei più con me!
 
Rimase in quella posizione per circa mezz'ora finché una flebile voce conosciuta non lo fece trasalire.
 
Takashi…
 
Cosa?
 
Si chiese, stupito.
 
Io… Non mi sento molto bene…
 
Abbassò lo sguardo, notando la sua amante, viva, che lo fissava.
 
Kyoko, ma tu…
 
Ho la testa… Che mi gira!” Disse lei.
 
Sei viva!” Esclamò il corvino, col cuore colmo di gioia.
 
Kyoko annuì e si mise seduta, liberandosi dall'abbraccio.
 
Hai… Anche se per un attimo ho temuto il peggio. Qualcuno mi ha narcotizzata e mi ha portata qui.
 
È opera di Mizoguchi, un boss della Yakuza di Kobe! Voleva uccidermi per vendicare la morte di Saya, e mi ha fatto credere di averti uccisa! Non ho mai avuto tanta paura in vita mia!” Le spiegò Takashi.
 
La donna lo fissò, leggermente sorpresa. Un boss mafioso l'aveva aggredita... Aveva rischiato grosso. Tuttavia si limitò ad annuire nuovamente.
 
Capisco…” Disse.
 
Komuro emise un sospiro di sollievo poi, sentendosi in colpa per il rischio corso dalla sua amante, esclamò:
 
Sumimasen, Kyoko! È colpa mia se hai rischiato la vita! Non dovevo chiederti di portarmi qui!
 
Mentre lo diceva le lacrime ripresero a rigargli copiose le guance.
 
La donna rimase interdetta per un attimo, poi sorrise.
 
Su, non piangere… Sto bene.” Disse, prendendogli il volto tra le mani.
 
Ma hai corso un grave rischio a causa mia!” Replicò lui.
 
Ma ora è passato… Non preoccuparti.
 
Lo baciò sulle labbra.
 
Koishiteru .” Affermò.
 
Ko... Koishiteru.” Rispose Takashi, arrossendo leggermente.
 
Che ne dici di festeggiare lo scampato pericolo?” Gli propose Kyoko, strizzandogli l'occhio.
 
Come?” Domandò lui.
 
Lei gli si accostò all'orecchio e gli sussurrò, sensuale:
 
Facciamo l’amore!
 
Fece per sbottonarsi la camicetta ma all'improvviso un uomo e una donna fecero il loro ingresso nella stanza, cogliendoli di sorpresa.
 
Takashi! Ci avrei scommesso che eri qui!” Esclamò l’uomo, che aveva corti capelli neri e occhi celesti.
 
Meitantei Kudo… Kensakan Sato…” Li chiamò il diretto interessato.
 
Tua moglie è preoccupatissima perché non ti sei presentato a cena. Così ha chiamato la polizia. Temevo ti fosse successo chissà cosa, e invece ti ritrovo tra le braccia della tua amante!” Esclamò Miwako, visibilmente irritata.
 
È una fortuna che siate arrivati... Sono appena sfuggito a un tentativo di omicidio.” Spiegò loro l'uomo.
 
I due poliziotti lo guardarono stupiti.
 
Da parte di chi?” Domandò Sato.
 
“Mizoguchi Kishitani.
 
Nell'udire quel nome Shinichi impallidì.
 
Il boss della Yamaguchi-gumi di Kobe?
 
Komuro annuì e si alzò in piedi, imitato dalla sua amante.
 
Hai.” Confermò.
 
Dov'è adesso lui?
 
Ho dovuto ucciderlo.
 
A quella risposta Shinichi si mise una mano sulla faccia, mentre Miwako rimase a bocca aperta.
 
Se questa notizia trapela tutti i sicari della Yamaguchi piomberanno qui pronti a farti la pelle, te ne rendi conto?” Domandò Kudo, allarmato.
 
Mi ha fatto credere di aver ucciso Kyoko e si apprestava ad uccidermi… Che altro potevo fare?” Si giustificò Takashi.
 
L'ispettore Sato lo guardò, per poi annuire.
 
Va bene… Cercherò di inventarmi una storia credibile per la stampa, così da evitare grane a te e ai tuoi cari.
 
Komuro emise un sospiro di sollievo. Almeno così non si sarebbe rovinato la vita e la carriera sportiva.
 
Arigatō.” Disse, inchinandosi.
 
Miwako scosse la testa.
 
Non c’è n’è bisogno.” Replicò.
 
Ora possiamo andarcene?” Chiese Kyoko.
 
Sato sbuffò.
 
Di norma e regola dovremmo trattenervi per interrogarvi riguardo l’accaduto ma in questo caso faremo un’eccezione. Anche perché sarebbe troppo rischioso per voi farvi vedere in centrale… Qualche talpa della yakuza potrebbe collegare il vostro fermo alla morte di Mizoguchi e allora finireste entrambi nei guai. E se volete un consiglio non raccontate a nessuno ciò che è avvenuto stanotte, neppure ad amici o conoscenti.” Consigliò loro, incrociando le braccia.
 
Kyoko annuì, imitata da Takashi. Se avessero raccontato a qualcuno l'accaduto esso sarebbe giunto prima o poi alle orecchie di qualche yakuza rancoroso, e questo non potevano certo permetterlo, se ci tenevano alla pelle.
 
******
Usciti all'aperto i due amanti varcarono i cancelli della villa e salirono a bordo dell’auto di lei, al cui fianco era parcheggiata la volante di Sato e Shinichi.
 
Questa è l’ultima volta che metto piede qui alla villa.” Affermò lui, deciso.
 
Lei lo guardò sorpresa.
 
Sei sicuro?
 
Takashi la guardò a sua volta e annuì senza esitare.
 
Hai… Ho deciso di lasciarmi il passato alle spalle, ora voglio dedicare ogni mio pensiero al presente e al futuro, vale a dire a te.
 
Sul volto della rossa si formò un ampio sorriso.
 
Sono felice di sentirtelo dire! Escamò.
 
Komuro la guardò, poi guardò fisso davanti a sé.
 
D’ora in avanti penserò solo a vivere la mia vita e a proteggere ciò che amo di più al mondo. Anche perché c’è il rischio che in futuro altri sicari della yakuza si facciano vivi e attentino alla mia vita e a quella dei miei cari… Ma se ciò dovesse accadere io lì fermerò, costi quel che costi!
 
Pensò deciso.
 
FINE
   
 
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