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Autore: bulmasanzo    03/10/2016    1 recensioni
Questo è ciò che succede se in una notte d'estate una fanwriter decide di non seguire più la trama.
Extra de: La 'meravigliosa' avventura.
Raccolta di one shot, tutte rigorosamente prive di un finale.
Possibilità di nonsense e di cross over.
Genere: Commedia, Fluff, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Daisy, Luigi, Mario, Peach, Rosalinda
Note: Cross-over, Nonsense, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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"Fino a soli due anni fa, non mi sarei mai immaginato che mi sarei ritrovato qui, in questo paradiso in terra, a bere cocktails sotto il sole dei Tropici, in totale relax, in quella che pare essere una vacanza perpetua."

Wolley sorride dolcemente e beatamente, lo sguardo ammiccante sotto gli occhiali da sole.

Si stiracchia leggermente irrigidendo le spalle, in cerca di una posizione più comoda, rigirandosi sull'amaca su cui è sdraiato.

Riprende: "Sapevo, naturalmente, che ovunque sarei stato, sarei stato insieme a te... Ma credevo, ed ero convinto, che saremmo rimasti nel Regno dei Funghi."

Yvan solleva le sopracciglia alzando lo sguardo su di lui, aggrottando la fronte.

Gira distrattamente una pagina della rivista che regge tra le mani.

"Troppo statico" dice.

Prende un sorso dal suo bicchiere a coppa dal bordo inzuccherato e ripieno di un drink rosa.

"Troppo vicino" continua. Chiaramente, sottintende il complemento di termine.

"E troppo doloroso." conclude Wolley in tono malinconico "La vita sa sempre come sorprenderti" aggiunge filosoficamente.

Afferra dal vassoio la mezza noce di cocco riempita con l'analcolico alla frutta e decorata con l'ombrellino.

La solleva, invitando il suo compagno a un brindisi.

Yvan fa toccare tra loro le coppe, ovviamente solo una è di vetro e quindi allo scontro non tintinnano.

"Alla nostra" dice, prima di bere.

Wolley lo imita.

Immediatamente strabuzza gli occhi. “Che cavolo?” gli sfugge.

Un oggettino duro gli è finito in bocca nel sorbire il drink.

Lo sputa dentro una mano, si toglie gli occhiali e lo fissa a occhi prima strizzati, poi spalancati.

Yvan ghigna soddisfatto mentre lo sguardo dell'altro si fa completamente stupefatto.

"Significa quello che penso?“ chiede il fungo giallo, con la voce irrochita dall'emozione.

"Scusa se non sono riuscito a pensare a un modo più originale per dartelo" replica il fungo blu.

Non fa in tempo a mandare avanti le sue scuse che un urlo selvaggio e stridulo scaturisce dalla gola di Wolley. Il quale si alza in piedi, manda all'aria tutto -bicchieri, amache e riviste- salta al collo del suo amato e lo bacia sulla bocca con un trasporto esagerato.

"Sì, sì, sì, sì, sì..."

"Non te l'ho ancora chiesto" disapprova il soldato fingendosi un po' irritato.

Emozionatissimo, Wolley stringe tra le dita l'anello e lacrime di gioia gli iniziano a tracimare dalle ciglia "Ti amo, ti amo, ti amo..." ripete.

"Non metterti a fare il disco rotto" Yvan gli pone una mano sulle labbra per farlo fermare, poi la fa scivolare su una guancia e trasforma il tocco in una carezza "Devo chiedertelo per bene"

I due scendono dall'amaca.

Wolley ridacchia singhiozzando contemporaneamente.

Yvan gli toglie l'anello di mano e con lo stesso fluido movimento gli allunga il braccio, indietreggiando leggermente.

Poi si inginocchia.

"Wolley" esordisce in tono grave.

"Sì lo voglio!" esclama subito il micete giallo entusiasta.

"Fammi finire, mi ero preparato una specie di discorso" riprende il toad blu, adesso seriamente seccato "Io lo so che non ti posso offrire tanto. Lo so che prima di incontrarmi eri abituato a lussi che non potrò mai concederti, ma in questi anni in cui abbiamo vissuto insieme ho potuto constatare che ormai non te ne importa più nulla di quella tua vita passata, quindi..."

"Non me ne importava nulla nemmeno prima" rivela Wolley. Le sue dita fremono “Vai al sodo, per piacere?”

Yvan ha istintivamente chiuso la bocca per via dell'interruzione, ma si addolcisce, intenerito dopotutto dalla sua impazienza. "Okay, vado al sodo: ti amo. Sei tutto per me. Quando avevo creduto di averti perso, una parte di me è morta. Mi sono sentito perduto. Mi sono sentito... in ritardo. Ho capito quanto ho rischiato. Da oggi in poi non voglio più correre il rischio che tu mi possa lasciare."

"Io non ho nessuna intenzione di lasciarti" protesta Wolley.

"Voglio legarti a me per sempre" continua Yvan, iniziando a infilare l'anello al dito anulare del compagno "Voglio che tu diventi... Completamente e definitivamente... Mio marito" solleva lo sguardo “Mi vorresti fare questo onore?”

"È un'ora che te lo ripeto! Sìii!" si spazientisce Wolley, quasi urlando.

Avvicina la mano agli occhi considerando come gli stia bene quel piccolo ornamento luccicante.

C'è una minuscola gemma incastonata, una gemma di colore rosso magenta.

Si chiede già se sia un rubino vero oppure un più comune -ma altrettanto prezioso- spinello rosso, ma soprattutto si chiede quanto sia costata, se Yvan si possa permettere la spesa, se sia stata estratta in maniera lecita, se qualcuno non si sia fatto male per prenderla...

Yvan questi pensieri glieli legge praticamente in viso, quindi sbuffa e si rialza in piedi. "Tu il romanticismo lo hai proprio lasciato a casa!" commenta.

Per tutta risposta, Wolley gli salta in braccio e, dimenticando le obiezioni, inizia di nuovo a riempirlo di baci appassionati.

Accogliendoli, Yvan cammina all'indietro e lo conduce dentro la loro cabina, alla ricerca di un po' di intimità.

Poi, una volta che la porta è stata chiusa, si incominciano a spogliare e spogliarsi per i toad è facile, visto che tutto ciò che devono fare è semplicemente strappare il velcro, sempre presente a chiudere i vestiti dato che il loro capoccione impedisce loro di infilarseli dalla testa...

...Ma vabbè, quello che succede dopo non ve lo racconto perché non mi va di alzare il rating solo per un capitolo ché già siamo a giallo e tanto basta!




























salve, sono Bulmasanzo, forse vi ricorderete di me per quella storia che ho scritto un millennio fa su questo fandom, la meravigliosa avventura dei fratelli Mario, che fu seguita da quattro gatti e abbandonata a marcire e puzzare quando era ancora a metà. Quello che avete letto adesso è... una scena idiota che volevo scrivere tanto per inzuccherarmi un poco il naso prima di buttarmi nel disastro che ho intenzione di scrivere adesso. Quindi... tornerò presto... spero.

  
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