Rossa
è la
felpa preferita di Jongin. Leggera ma avvolgente, a maniche lunghe e
con la
scritta Coca Cola nel tipico corsivo bianco che l’ha resa
famosa nel mondo.
Sehun ama quella felpa come si ama una coperta confortevole. Spesso la
sottrae
di soppiatto al cesto della biancheria stirata perché
profuma di bucato e di
Jongin, ci affonda dentro il naso e inspira, gustandosi
quell’istante di
trascurabile felicità. Poi ci spruzza sopra una goccia del
suo dopobarba, in
modo che Jongin, indossandola, pensi a lui.
Arancione
è
la sfumatura (in realtà poco più che pagliuzze
impercettibili) che gli occhi
scuri di Jongin acquistano al sole. Capita raramente, solo nelle
giornate
sfolgoranti di cieli azzurri e aria tersa come una lastra di vetro
senza aloni.
Una lama di luce colpisce le iridi brunite di Jongin e per un momento,
forse
immaginario e frutto di una fervida fantasia, a Sehun sembra di
osservare un
leone dalle sembianze umane. Dei felini Jongin possiede
l’istinto, la reticenza
che si tramuta in fusa e coccole.
Giallo
è il
colore che Sehun associa alla gelosia. Non gli piace e ci pensa il meno
possibile.
Verde significa
natura, prati, erba fresca appena tagliata, alberi e cespugli da cui
scendono boccioli
odorosi a grappoli. Jongin ha una vena bucolica mai sopita che lo
spinge a
cercare sempre un nuovo giardino pubblico, un’area verde su
cui accamparsi e
consumare un picnic tranquillo; talvolta romantico. A Sehun, che si
aggrega volentieri
a quelle esplorazioni campestri, interessa maggiormente individuare
l’angolino
(o lo spiazzo deserto) ideale dove appartarsi con Jongin. Riesce sempre
nel suo
intento.
Blu sono le
lenzuola
su cui fanno l’amore la prima volta. Tanto scure da sembrare
nere, di un cotone
appena traslucido e molto liscio, morbido come la notte che li avvolge
e li
ripara da sguardi indiscreti, potenzialmente malevoli o colmi di
morbosa
curiosità. La luna, pallida dea altera, fa capolino da una
nuvola birichina, si
bea della propria luce riflessa. Nel cielo e sulle lenzuola palpitano
milioni
di stelle.
Indaco
è il
colore del vecchio maglione di Sehun su cui Vivi adora acciambellarsi.
Non è il
solo. Quando pensa di passare inosservato (e Sehun torna troppo tardi
la sera),
a Jongin capita di appisolarsi sul divano, con il televisore accesso ed
il cane
che gli russa in grembo, una guancia posata sul maglione piegato a
mo’ di
cuscino. In quelle sere Sehun chiude con cautela la porta dietro di
sé, toglie
le scarpe, infila le pantofole e siede sul pouf. Osserva il quadretto
che gli
si presenta davanti agli occhi e si sente stringere il cuore
perché mai come in
quegli attimi di contemplazione silenziosa desidera avere un bambino
con
Jongin.
Il viola
rappresenta la fine dell’arcobaleno, che è un
fenomeno raro e volatile,
soggetto ai capricci del clima. Ma laddove
l’umidità evapora e il sole cala scolorando
nel buio, Jongin e Sehun non scompaiono. Rimangono integri e uniti,
duttili nei
cambiamenti, forti nelle sconfitte. La loro vita si riempie di colori:
ogni
giorno è un arcobaleno.
La felpa
della Coca Cola esiste davvero, io stessa ne possiedo un bellissimo
esemplare.
Una
cliccatina è sempre gradita: https://www.facebook.com/IlGeniodelMaleEFP/.