Anime & Manga > Katekyo Hitman Reborn
Ricorda la storia  |      
Autore: sistinte00    04/10/2016    1 recensioni
Perché in fondo Kyoya voleva bene al Cavallone, era un bravo ragazzo, lo notava dai piccoli gesti, le piccole premure, come coprirlo con il suo giaccone verde quelle rare volte in cui si addormentava sfinito dal lavoro sul divanetto del suo ufficio alla Nanimori, ma soprattutto durante i loro allenamenti, quando il piccolo perdeva dopo un estenuante combattimento, Dino non glielo rinfacciava, ma gli porgeva la mano e gli spiegava dove aveva sbagliato e come poter migliorare.
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Dino Cavallone, Kyoya Hibari
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Dino e Hibari erano diventati ormai amici da un po’, non si sa come uno come Hibari, sempre freddo e calmo, potesse essere amico di uno come Dino, sempre…beh, Dino, ma sta di fatto che avevano legato molto.
L’unico problema era come veniva visto il rapporto dai due ragazzi, Hibari infatti riteneva il bronco solo un buon amico, rompiscatole e imbranato, ma comunque molto dolce e attento agli altri, mentre Dino, ormai da un po’ di tempo, era innamorato del carnivoro e faceva di tutto per dimostrare il suo sentimento, cercando di conquistarlo nei modi più assurdi e teneri.
Per esempio tutte quelle volte in cui aveva cercato di abbraccialo da dietro, sovrastandolo con il suo fisico, e si era ritrovato un tonfa dritto in faccia, con conseguenti segni per circa 3 giorni. O quella volta che si era introdotto in casa sua senza permesso con in mano un peluche gigante a forma di Hibird; quella volta Hibari si era veramente infuriato e lo aveva cacciato a suon di tonfate, seppur un po’ a malincuore.
Perché in fondo Kyoya voleva bene al Cavallone, era un bravo ragazzo, lo notava dai piccoli gesti, le piccole premure, come coprirlo con il suo giaccone verde quelle rare volte in cui si addormentava sfinito dal lavoro sul divanetto del suo ufficio alla Nanimori, ma soprattutto durante i loro allenamenti, quando il piccolo perdeva dopo un estenuante combattimento, Dino non glielo rinfacciava, ma gli porgeva la mano e gli spiegava dove aveva sbagliato e come poter migliorare.
Ma questa volta le cose non erano andate come sperato….
-Tu…erbivoro che non sei altro…stavolta ti morderò a morte-stava dicendo un Hibari dolorante che si teneva stretto un braccio.
Infatti due minuti prima Dino aveva cercato, come suo solito, di cingerlo da dietro e Kyoya era già pronto a tirargli una tonfata quando lui si scansò, facendogli colpire violentemente il braccio contro il muro.
-Kyoya, stai bene? -No -Cos’hai?
-Mi hai spaccato il braccio, bronco!
-Come? Cosa? Oddio scusami, scusami tantissimo, andiamo all’ospedale! – gli disse afferrandogli il braccio
-Stupido di un Cavallone, il braccio!
-Scusami!
Morale della storia: polso rotto e gesso per 3 settimane.
Dino non sapeva come farsi perdonare anche se Hibari, all’apparenza furioso, sotto lo aveva perdonato, consapevole che quell’incidente non era del tutto colpa sua, ma in fondo lo divertiva un pochino vedere come si prodigava per ricevere il suo perdono….e le attenzioni che gli riservava non gli davano fastidio come inizialmente aveva pensato, anzi gli piacevano….
In quelle 3 settimane Dino era stato il suo braccio destro, c’era stato in ogni momento di bisogno, lo aveva aiutato sempre, lo aveva ascoltato quando si era lamentato(anche se il piccolo aveva cercato di farlo il meno possibile), e le 3 settimane erano passate in fretta, senza che nessuno dei due se ne accorgesse.
Era arrivato il fatidico giorno, quello in cui avrebbe tolto il gesso. Erano insieme a casa del più piccolo mentre l’erbivoro lo aiutava a prepararsi per andare a togliersi quel peso
. -Allora sei felice di togliere quell’affare, Kyoya?
-Mh-fu l’unica risposta, che stava a significare: ”Sì, non ne potevo più”
-Capisco- gli disse Dino sorridendogli e iniziando ad abbottonargli la giacca, ma, sapete com’è Dino se Romario non è in giro, si girò notando con la coda dell’occhio una macchia gigante gialla sul divano che sembrava tanto il regalo che gli aveva fatto un po’ tempo di tempo prima, perdendo l’equilibrio sui suoi stessi piedi, cadendo rovinosamente a terra e tirandosi sopra di se il povero Hibari.
-Kyoya, stai bene? Hai picchiato il braccio? Ti fa male?-Dino continuava a sparare domande a mitraglietta.
-Ma perché questo bronco non vuole stare zitto-pensava in ragazzo mentre lentamente si avvicinava al viso del più grande e gli poggiava le labbra sulle sue per mettere fine a quel fiume di parole. Fu un bacio casto, a fior di labbra, non forzato ma in fondo desiderato da entrambi.
Si staccarono e Hibari lentamente si alzò dalla scomoda posizione, seguito da Dino con gli occhi spalancati per lo stupore.
-Kyoya, p-perché mi hai baciato? Non che mi dispiaccia, ma perché ora?-domandò per la prima volta veramente in imbarazzo davanti al ragazzo.
-Non stavi zitto, Cavallone!-e poi sei stato così premuroso negli ultimi giorni, te lo meritavi-sussurrò Kyoya.
-Come scusa?-gli domandò avendo capito perfettamente la frase, ma volendo sentirsela dire in faccia.
-Niente, bronco, muoviti o arriveremo in ritardo!-gli rispose attraversando la porta con dietro Dino.
-Kyo, aspetta! La giacca… Hibari si bloccò, si fece allacciare la giacca e lasciò che il bronco gli posasse un secondo bacio sulle labbra. Ma questa volta il bacio fu un po’ più profondo, da parte di Dino era la ricerca di quelle labbra per cui aveva tanto aspettato, un modo per assicurarsi che quello di prima non fosse solo un sogno; mentre per Hibari era la completa accettazione dei sentimenti che aveva iniziato a nutrire verso quel bronco.
-Non ti ci abituare, Cavallone.- gli disse mentre mano nella mano si dirigevano verso l’ospedale.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Katekyo Hitman Reborn / Vai alla pagina dell'autore: sistinte00